Val di Non … Siiii!!!!!!
Il nostro fine è una settimana di relax, riposo, riposo e relax con lunghe passeggiate immersi nella natura; vedremo…
La nostra scelta è caduta sulla Val di Non e “pippolando” su Internet abbiamo scovato un albergo immerso nel verde sulle rive di un laghetto.
Detto fatto, abbiamo subito prenotato e oggi, di prima mattina, partiamo.
Lasciamo Firenze poco prima delle 5.00: il viaggio sulla A1 procede tranquillo, non c’è molto traffico, i mezzi pesanti sono fermi; lo stesso anche sulla A22, cosicché alle 8:00, usciamo a Mezzocorona e prendiamo la statale per la Val di Non.
La nostra meta è Fondo dove sulle rive del Lago Smeraldo sorge l’omonimo albergo. Sulla strada che porta a Fondo troviamo il paesino di Romeno e poi quello di Cavareno dove ci fermiamo per un po’. Il tempo è abbastanza buono e verso le 10:00 raggiungiamo il nostro albergo – Hotel Lago Smeraldo – sulle rive del lago, appena passato il paesino di Fondo.
Noi abbiamo optato per la mezza pensione – euro 49,00 al giorno a persona.
Fondo è famosa soprattutto per l’orrido del Rio Sass che è composto da due tronconi: il primo che va dal Lago Smeraldo, seguendo il percorso del Rio, fino al paese di Fondo ed è “percorso libero” per tutti, mentre la seconda parte, di circa 800 metri, si può fare solo con una visita guidata, è a pagamento e con prenotazione (questa parte la faremo nei prossimi giorni).
Nell’attesa che ci consegnino la camera, facciamo a piedi il giro del lago che è di circa 300 metri.
Pranziamo alla carta sulla terrazza-vista lago dell’albergo che è rinomato nella zona anche come ristorante. Nel pomeriggio facciamo il primo percorso dell’orrido fino al paese (suggestivo lo scenario lungo le rive del torrente, incassato tra due alte pareti collegate verso la metà da un ardito ponte, con un vecchio mulino con macine da poco rimesse in funzione ed una alta cascata); ma siccome comincia a pioviscolare ce ne torniamo in albergo in attesa della cena (buona ed abbondante, piatti tipici) e poi del sospirato riposo.
13 luglio 2008 domenica Quando ci alziamo il tempo è brutto, stanotte è scoppiato un bel temporale, ma noi decidiamo lo stesso, dopo un’abbondante colazione a buffet (squisiti i dolci fatti in casa come pure le marmellate!) di partire verso il Passo della Mendola che dista da qui circa 9 km. Andiamo sulla terrazza-belvedere: la valle di Caldaro è immersa nella nebbia, tentiamo una salita al Monte Penegal, famoso per la sua vista della valle dell’Adige fino a Bolzano, ma anche qui non si vede nulla…
Ritorneremo con il tempo più propizio; ci fermiamo al Passo della Mendola per il pranzo.
Ritorniamo in albergo per un breve riposo e poi, visto che il tempo va migliorando, decidiamo di andare al Santuario di San Romedio che dista da Fondo circa 15 km. Si arriva al paesino di Sanzeno – da vedere la parrocchiale dedicata ai Santi Martiri con l’imponente campanile romanico – e, dalla piazza principale, seguendo un cartello con scritto ”Santuario di San Romedio km. 3,8” per una strada stretta, ben presto, si arriva per una gola lungo un torrente, fino ad un parcheggio da cui si sale a piedi fino alla cima dello scoglio ove si erge l’eremo; entriamo attraverso un arco d’ingresso nel cortiletto del priorato e poi cominciamo a salire una ripida scala che conduce alle sei cappelle sovrapposte e al balcone della cappella maggiore da cui si gode un ottima vista (circa 90 metri di strapiombo) della forra del Rio di San Romedio. 14 luglio 2008 lunedì
Da coma piove quando ci alziamo, sembra di essere a novembre anziché a luglio. Che fare? Niente di meglio che visitare il Museo Retico che si trova a pochi km da Fondo. Così, dopo una sostanziosa colazione, ci mettiamo per strada. Purtroppo ci eravamo dimenticati che oggi è lunedì e che quindi è chiuso. Facciamo “retromarcia” e ci rintaniamo in albergo.
Qui pranziamo e verso le 14:00 ci accorgiamo che il cielo si sta aprendo; possiamo quindi organizzare il pomeriggio.
Andiamo nuovamente al Passo della Mendola, dove ancora persiste la nebbia anche se a banchi, e prendiamo la funicolare che collega il Passo con la sottostante Caldaro (dislivello di circa 800 metri – tempo di percorrenza 12 minuti – prezzo A/R 7,50 euro). A Caldaro, dalla stazione della funicolare prendiamo un pullman di linea fino al lago (A/R 2,50 euro).
Il Lago di Caldano è circondato da vigneti e dalle sue rive si vedono distintamente la Mendola e il Penegal; ci attardiamo per un’oretta sulle sue sponde per poi riprendere il bus e tornare alla stazione della funicolare: qui ci viene comunicato che la cabina si è rotta e che sta arrivando un bus sostitutivo per salire al passo. Tornante dopo tornante, tra viste mozzafiato della valle, in circa 20 minuti siamo di nuovo alla Mendola, da cui torniamo a Fondo.
15 luglio 2008 martedì C‘è il sole!!!!! La giornata si annuncia splendida, tanto che non resistiamo alla tentazione di fare una passeggiata intorno al lago prima di colazione.
Poi andiamo al Penegal: poco prima del Passo della Mendola, una strada sulla sinistra conduce in 3/4 km al Monte Penegal: noi ci andiamo in macchina, ma si può benissimo andarci a piedi come dimostrato da numerosi turisti che incrociamo lungo i tornanti.
Arrivati alla sommità del monte ci “affacciamo” alla famosa terrazza e questa volta possiamo vedere distintamente Caldano, la valle dell’Adige e Bolzano; dietro di noi troneggia il massiccio del Brenta con le sue cime innevate.
Ripresa la macchina, torniamo al Passo della Mendola da cui ci avventuriamo a piedi verso il Monte Roen.
Seguendo le indicazioni “funivia per monte Roen”, un percorso all’interno del bosco di circa 1 km e mezzo ci porta alla seggiovia (5,50 euro A/R) che ci conduce al rifugia Mezzavia da cui partono numerosi percorsi di cui uno fino alla cima del monte.
Noi ci accontentiamo di fare il percorso più breve e meno impegnativo che in circa 20 minuti conduce al Monte Lira; anche da qui c’è una vista mozzafiato su Caldano, Merano e Bolzano.
L’aria fine, la camminata, la bella giornata stimolano il nostro appetito e così ci dirigiamo al rifugio Mezzavia dove con circa 30 euro in due possiamo mangiare polenta con formaggio fuso.
Poi non rimane che goderci il sole di alta quota tra prati pieni di margherite, gigli e … non tanto deliziosi tafani.
Riprendiamo la via del ritorno; un riposino e un gelato al bar alla base della seggiovia, e poi il tratto all’interno del bosco ombroso fino alla Mendola da cui raggiungiamo Fondo già pregustando la deliziosa cena che ci attende in albergo.
16 luglio 2008 mercoledì Uscendo da Fondo, e andando verso il passo delle Palade, dopo circa 5/6 km c’ è un paesino che si chiama Tret; subito dopo il paese, sulla destra c’è un indicazione per il l’omonimo lago. Questa è l ‘escursione che abbiamo in programma per oggi.
Subito dopo colazione partiamo alla volta di Tret e, seguendo le indicazioni, lasciamo la macchina al parcheggio di Plaze di Tret, metri 1260, da cui prende il via il sentiero 512 che porta al lago che si trova a 1550 metri.
Il percorso è agevole e sale dolcemente in mezzo a boschi e pascoli fino ad un incantevole laghetto, le cui sponde sono adatte a pic nic e a rilassanti passeggiate.
Un piatto di uova al prosciutto ci attende al ristorante poco distante, una passeggiata sulle rive, una mezz’ora di riposo su una panchina prima di assistere all’abbeverata di una mandria di mucche.
Ci viene in mente che all’inizio del paese di Tret abbiamo visto un ‘indicazione per la “cascata del torrente Novella” e decidiamo di vederla prima di ritornare a Fondo.
Ridiscendiamo a Plaze del Tret, prendiamo la macchina e seguiamo l’indicazione che ci porta dalla parte opposta del paese dove in aperta campagna inizia un sentiero che porta alla cascata; è un tratto breve – circa 15 minuti- ma molto impegnativo soprattutto nella seconda parte in salita per i gradoni troppo alti e distanti l’uno dall’alto. Comunque ne vale la pena, perché la cascata è spettacolare e compie un notevole balzo in mezzo ad un profondo orrido. Stanchi ma soddisfatti ritorniamo alla macchina e quindi in albergo.
17 luglio 2008 giovedì Oggi decidiamo di non usare la macchia e quindi di effettuare solo escursioni nelle vicinanze di Fondo.
Così alle 9:00 andiamo in paese per prenotare la visita al canyon del Rio Sass: ci mettono in lista per l’escursione delle 14:00 (se non piove).
Tornati al lago Smeraldo, decidiamo di seguire il rio Sedruna nel suo percorso a monte: la passeggiata lungo le sue rive è gradevole e noi l’effettuiamo per circa un’ora fino a quando non si arriva ad una parete rocciosa usata dai rocciatori come “ palestra di roccia”; noi non possiamo che guardare dal basso… Visto che il tempo a disposizione prima delle 14:00 non è molto, andiamo a Fondo con l’intenzione di pranzare in un ristorante vicino al luogo di partenza dell’escursione.
Poco prima delle 14:00 siamo puntualmente di fronte all’Ufficio da cui parte la visita guidata – euro 7,00 – al canyon: ci vengono consegnati una mantellina impermeabile, un caschetto protettivo e una radio ricevente; e così l’avventura ha inizio.
La nostra guida ci conduce per un percorso che ha un dislivello di quasi 80 metri e si snoda per circa 1 km e mezzo, andata e ritorno, e che parte dall’interno di una casa del paese fino al … centro della terra. Il tempo non ci aiuta, quasi subito dopo la partenza, “puntualmente” si scatena una forte pioggia.
Iniziamo così la discesa attraverso passerelle e scalette: alle cascate naturali si aggiungono quelle causate dall’acquazzone, il buio naturale del canyon diventa ancora più scuro per il nero del cielo, l’acqua del torrente aumenta di volume come pure il frastuono.
Lungo il percorso si possono notare fossili e stalattiti dai nomi fantasiosi.
Siamo mezzi da capo ai piedi perché all’acqua che filtra naturale dalla roccia si aggiunge quella del cielo: la nostra guida ci spiega che nelle giornate di sole c’è un certo “tipo” di fascino, oggi sostituito da quello delle giornate di pioggia.
Dopo circa un’ora e mezzo riusciamo a … riveder le stelle.
Manco a farlo apposta, quasi subito smette di piovere e noi torniamo in albergo passando dal burrone.
Una doccia calda, una tisana bollente … e siamo di nuovo in forma.
18 luglio 2008 venerdì Visto che il tempo non è proprio splendido, ma incerto e minaccia pioggia, ne approfittiamo per andare al Museo Retico.
Il Museo Retico si trova, uscendo da Fondo, sulla strada che da Romeno va verso Cles, 1 km prima di Sanzeno.
Si tratta di un museo – ingresso euro 3,00 – che “racconta” delle antiche popolazioni della Val di Non fin dai tempi della preistoria con ritrovamenti concentrati in gran parte nell’area di Sanzeno e Romeno. I reperti che vi si trovano sono in parte copie (gli originali sono al Palazzo del Buonconsiglio a Trento), in parte originali. E’ dotato di strumentazioni didattiche moderne con dimostrazioni computerizzate in video.
Usciti dal Museo, ci rechiamo al vicino paese di Salter, immerso nei meleti; qui scopriamo che un sentiero panoramico, per campi e boschi, conduce al Santuario di San Romedio; ci ripromettiamo di farlo nel pomeriggio se smette di piovere. Non ci resta che ritornare in albergo dove pranziamo.
Il tempo dopo pranzo sembra migliorare e noi torniamo a Salter: il sentiero inizia di fronte alla chiesa e si snoda tutto in discesa in mezzo ad una fitta vegetazione fino a raggiungere in poco più di un’ora la strada che da Sanzeno conduce al santuario; il ritorno a Salter, tutto in salita, gradone dopo gradone, non è dei più agevoli anche perché il tempo non ci aiuta, ma nonostante ciò non possiamo che non ammirare il bel bosco, il ruscelletto e le piantine di ciclamini selvatici che brillano sotto le gocce di pioggia.
Dopo cena, non contenti dei “dislivelli” oggi percorsi ci rechiamo a Fondo a piedi a prendere il caffè tanto per “sgranchirci” le gambe. Nel frattempo abbiamo deciso di rimandare la partenza, decisa per domani, a lunedì.
19 luglio 2008 sabato Abbiamo sentito dire che proprio di fronte la Museo Retico, parte un “terzo” sentiero per raggiungere l’eremo di San Romedio; abbiamo deciso di provarlo in modo da giudicare quale sia il percorso migliore tra i tre fatti da noi per raggiungere l’eremo.
Subito dopo colazione, pronti per la nostra avventura, in poco tempo siamo dinanzi al Museo: percorriamo un tracciato agevole per circa 700/800 metri in mezzo a meleti e ad un bel bosco, poi inizia un passaggio intagliato nella roccia che costeggia, 40/50 metri sopra, la via che da Sanzeno conduce la santuario. E’ un sentiero che degrada delicatamente fino a finire nella strada medesima 700/800 metri prima della meta.
Per chi voglia fare una bella passeggiata per San Romedio è senza dubbio l’itinerario ideale.
Torniamo nuovamente al Passo della Mendola che dal Museo Retico dista circa 15 km. Nel pomeriggio scendiamo a Cavareno e visitiamo il paese: nel centro la microscopica chiesa di San Fabiano e San Sebastiano attira la nostra attenzione, c’è una bella parrocchiale che ha un campanile gotico isolato con a lato due pioppi come sentinelle.
Andiamo nella vicina pineta dove c’è un parco giochi per prenderci qualche ora di riposo.
Dopo cena ci rechiamo al Lago Smeraldo per scattare alcune foto in notturna, approfittando anche di una manifestazione musicale che ha luogo sulle sue rive.
20 luglio 2008 domenica Oggi andiamo ai “Campi da golf delle Dolomiti” che si trovano a circa 5 km da Fondo nel comune di Sarnonico in località Seio. Sono dei campi da golf molto belli, però sono anche luoghi adatti a passeggiate rilassanti tra campi erbosi, pinete e panorami ampi (si vedono Cavarono, Ronzone, Sarnonico, Fondo e Cles).
Pranziamo a Fondo e torniamo in albergo per il nostro ultimo pomeriggio di soggiorno che trascorriamo sulle rive del Lago Smeraldo.
21 luglio 2008 lunedì
Alle 9:00 lasciamo l’Hotel Lago Smeraldo diretti a casa.
Ci fermiamo a Cavarono per acquistare alcuni prodotti tipici (il famoso Trentin grana, grappe e l’immancabile strudel) e poi ci dirigiamo a Mezzocorona a prendere la A22 e poi la A1.
Verso mezzogiorno usciamo a Carpi per il pranzo e poi, ripresa l’autostrada, siamo a Firenze poco dopo le 16:00.
Abbiamo percorso 1034 chilometri.