Val di Fassa, paradiso per i bimbi!
– Pasticceria Reinhard: all’andata, ci siamo fermati a Moena per fare colazione. Una bella pasticceria, accanto alla pista ciclabile e a una fermata del Bike express. Tutto molto buono, briosches freschissime, tanta scelta di paste e pasticcini (compresi i macarons), confezioni regalo… Ma molto caro a mio avviso (2 cappuccini, 3 briosches, una tazzina di latte “schiumetta” e una frolla “faccina”: 11.10€). – Passeggiata verso il Rifugio Fuciade: da Moena saliamo verso il Passo San Pellegrino, il primo parcheggio che si incontra (in corrispondenza della Seggiovia Costabella) è gratuito ma è distante dalla partenza del sentiero (circa 800mt). Per cui consiglio di lasciare l’auto al parcheggio di fronte alla chiesetta e allo Chalet Cima D’Uomo (1€/h o 4€/tutto il giorno). Si supera il ponte di legno delle piste invernali, e subito sulla sinistra si stacca il sentiero 607 da cui parte la passeggiata. Il primo tratto è asfaltato e in dieci minuti si arriva al Rifugio Miralago, dove si trova anche un piccolo laghetto (“Lago delle Pozze”). Qui c’è un altro parcheggio (molto piccolo), che costa 6€ tutto il giorno. Da questo punto in poi la strada diventa sterrata e si entra nel bosco, la pendenza è lieve e assolutamente gestibile anche per i bambini. Ogni tanto si incrocia la carrozza trainata dai cavalli che fa la spola tra il Rifugio Fuciade e la partenza del sentiero. Usciti dal bosco, ci si ritrova nella Conca del Fuciade, con prati verdissimi, visuale stupenda, decine e decine di fienili che vengono anche affittati come baite estive … Arrivati al Rifugio Fuciade, abbiamo fatto il picnic negli immensi prati, poi i bimbi si sono scatenati un po’ nel parco giochi del ristorante. Foto di rito con la scultura delle due marmotte di legno e poi siamo rientrati alla base, passando anche per una deviazione laterale del sentiero con alcune sculture di legno (tra cui il mitico Salvan). – Val San Nicolò/Baita alle Cascate: dal 2019 non si può più raggiungere la valle in auto, ma si può optare o per farla a piedi dal centro di Pozza di Fassa (camminata lunga, circa 1 ora e 40 minuti, su strada asfaltata dove circolano anche le navette), prendere il trenino che dal centro di Pozza porta alla Baita Ciampè, oppure (come abbiamo fatto noi) prendere la navetta dal camping Vidor fino a Sauch. Appena sotto il Camping c’è un ampio parcheggio gratuito, la partenza delle varie navette (anche per Val Monzoni ad esempio) è ben segnalata da una mongolfiera gigante e colorata. C’è la “casetta” dove acquistare i biglietti, oppure si possono pre-acquistare sul sito CTAGO (viene rilasciata una ricevuta PDF da mostrare direttamente all’autista della navetta); biglietti scontati con la Guest Card, 6€ a/r ad adulto, bambini sotto gli 8 anni gratis. Dal parcheggio di Vidor a Sauch sono circa 10 minuti di navetta, poi inizia la camminata (asfaltata) che in una ventina di minuti porta a Baita Ciampè; lungo il tragitto si trovano diversi cartelli con la leggenda della principessa Similuce. Da qui il fondo diventa sterrato e sconnesso, con una pendenza più decisa, e sconsiglio il passeggino, anche se da trekking. Dopo circa 50 minuti, circondati da tantissime casette e mucche al pascolo, si arriva alla Baita alle Cascate, dove è possibile sia pranzare che prendere qualcosa da asporto. Noi, dopo il picnic sul prato di fronte alla Cascata, abbiamo preso dei dolci (ottima la torta Ricotta e limone). Siamo rientrati dallo stesso sentiero dell’andata, abbiamo atteso la navetta (hanno una capienza di circa 16 persone e passano ogni 10/15 minuti) e siamo rientrati al parcheggio. – Cascate Basaltiche: le abbiamo “scoperte” chiacchierando con un signore durante la passeggiata in Val San Nicolò. Da Canazei si sale verso il Passo Pordoi (tornanti a gogò, io sempre in allarme perché mio figlio soffre tantissimo la macchina), si lascia la macchina di fronte all’hotel Lupo Bianco (parcheggio gratuito), e poi si seguono le indicazioni per le Cascate Basaltiche, vicino alla funivia. La passeggiata è molto breve, circa 25 minuti, ma c’è da tenere presente che è nel bosco (occhio all’eventuale fondo scivoloso, se il terreno è umido), in alcuni tratti il sentiero è stretto, in discesa all’andata e quindi in decisa salita al ritorno. Arrivati alle cascate non ci sono punti di sosta, panchine o altro: si scatta qualche foto dietro il parapetto, si gode la pace del luogo e si ritorna indietro (noi non abbiamo incontrato nessuno lungo la strada). – Da Ciampedie al Rifugio Gardeccia: ci dirigiamo a Vigo di Fassa per prendere la Funivia Catinaccio, lasciamo la macchina davanti all’Hotel Andes/dietro le scuole elementari (1€ all’ora, gratis la prima mezz’ora, possibile pagamento solo con monete o con la app Easy Park). Il biglietto della Funivia costa 20€ a/r per gli adulti, mentre i bambini sotto gli 8 anni non pagano. Per arrivare alla partenza della Funivia ci sono delle comodissime scale mobili (per fortuna, perché ci sono ben 5 rampe da affrontare!). La funivia, causa Covid, ha ridotto la capacità del 50% quindi al massimo possono salire 50 persone, chiaramente tutte con mascherina. Non mi è piaciuta per niente la gestione dell’attesa della funivia: una volta passati i tornelli dei biglietti, le persone si ammassano tutte di fronte alle porte scorrevoli, in una specie di “vinca il più forte” per salire per primo… Vabbè. In 3 minuti si è in cima, ai 2000 metri del Rifugio Ciampedie. In questo spiazzo, oltre alla visuale spettacolare, si trovano diversi rifugi, oltre al già citato Ciampedie: il Bellavista, con una simpatica “cornice” di legno per scattare foto panoramiche verso il Catinaccio; la Baita Checco, con un piccolo ma molto carino parco giochi; il Negritella; e poi il Kinder park (a pagamento, noi non siamo stati). Dopo le foto di rito, abbiamo iniziato la passeggiata verso il Rifugio Gardeccia, lungo il sentiero 540. Si sviluppa nel bosco, su fondo sconnesso, alcuni tratti con radici esposte e sassi grossi, per cui consiglio sempre lo zaino da trekking per i bimbi piccoli. Lungo il tragitto, si incontrano dei cartelli esplicativi sulla vita nel bosco (non per niente questo sentiero si chiama anche “Troi del Bosch”). Una volta fuori dal bosco, la vista è meravigliosa; si supera il Rifugio Catinaccio (abbandonato), e in pochi minuti si arriva nella vallata dove sorgono 3 rifugi (Gardeccia, Stella Alpina e Baita Enrosadira). Noi ci posizionano con i teli sul grande prato, vicino al letto del torrentello quasi in secca, per goderci il picnic con una vista impagabile. Il tragitto di rientro verso la funivia è di circa un’ora, considerando che alcuni tratti ora sono in salita. – Centro storico di Canazei: molto bello, consiglio una tappa alla “Floriana” (Lungo Rio di Antermont nr 10), una casa che sembra uscita dalle favole, realizzata da un artista autodidatta. In ogni angolino della casa ci sono dipinti che sembrano pizzi, e sono intagliati anche i paesaggi delle Dolomiti. Tappa anche alla “Casa del Cucù” nella piazzetta principale, se arrivate per le 11 o per le 17 assisterete allo spettacolo dei rintocchi; qui c’è anche un negozietto che vende prodotti tipici (gastronomici e non) a prezzi onesti. I bambini poi impazziranno per il Parco Giochi di Via Roma (voto 8.5), con varie aree dedicate anche a fasce d’età diverse (peccato solo che la Tirolese fosse rotta, ma bellissima la giostra a forma di ruspa, mio figlio diventata matto!). L’ultimo giorno abbiamo pranzato da El Paèl, proprio di fronte al parco giochi: pizza squisita, ambiente splendido, personale super cortese, bagni pulitissimi… Super consigliato!
– Rifugio Comici: da Canazei siamo saliti verso il Passo Sella (con gli “amati” tornanti) e abbiamo “sconfinato” in Val Gardena. Abbiamo lasciato l’auto al parcheggio di fronte al Rifugio Passo Sella; consiglio di arrivare presto, il parcheggio non è molto grande e il luogo è gettonato, per le numerose passeggiate e perché da qui parte anche la mini cabinovia color panna, a due posti, per il Rifugio Demetz (la sosta costa 2€/h). Per arrivare al Rifugio Comici ci sono due possibilità: noi all’andata abbiamo intrapreso il sentiero denominato “Città dei Sassi” (sentiero 527), non fattibile con il passeggino in quanto pieno di massi di ogni dimensione, caduti dal Sassolungo, posizionati in maniera imprevedibile, che faranno divertire i bimbi per saltellare qua e là ma sui quali bisogna stare anche attenti per non scivolare (con lo zaino da trekking in alcuni punti ho fatto fatica perché il terreno era scivoloso). Lungo il tragitto, ci sono dei cartelli che raccontano la storia dell’elfo Gardeno, l’ultima tappa poi è nella sua casetta, all’arrivo al Rifugio Comici.
Il sentiero poi si ricongiunge, superato un cancello di legno e in vista della cabinovia (che porta a monte anche le bici che faranno le discese su strada sterrata), con il nr 526, che è quello definito “per passeggini” – ecco, non mi trovano molto d’accordo, noi l’abbiamo fatto al ritorno e senza passeggino ma l’abbiamo trovato davvero faticoso, ci sono un paio di salite veramente ripide e sotto pieno sole… Molto meglio lo zaino per tutta la passeggiata. Comunque in circa un’ora (un po’ di più per il tragitto dalla Città dei Sassi) si arriva al Rifugio Comici, con ampi prati intorno dove fare picnic, e un’area gioco per i bambini spettacolare (vi si accede dalla zona “take away” del bar): una piccola parete da arrampicata porta a uno scivolo verde veramente alto e lungo, per i più coraggiosi! Poi non dimenticate una puntatina ai bagni del ristorante (potete entrare liberamente senza consumare, io li ho usati per cambiare il bimbo), futuristici! Nel prato antistante la zona ristorante, ci sono dei tavoli di legno posti su piattaforme girevoli, che si possono orientare a seconda di dove sia il sole.
Al ritorno, facendo appunto la strada “per passeggini”, si arriva a un bellissimo punto panoramico, con vista sul Gruppo Sella; poco più avanti, una seggiovia a 8 posti è la cornice ideale per scattare una foto (con tanto di “supporto” in legno per i selfie). La strada per il parcheggio poi è divisa a metà da una corda, in quanto è percorsa sia dalle persone a piedi che dalle biciclette, fate attenzione!
– – Ciclabile da Canazei: l’ultimo giorno abbiamo noleggiato le bici da Bike Easy. Costo: per 4 ore (dalle 9, loro chiudono alle 12 ma le bici si possono restituire anche alle 14, in pratica ti regalano un’ora), le mountain bike da adulto costano 20€, quella da bimbo 24” 10€, il seggiolino da bimbo (posteriore) 5€, lucchetti gratis, caschetti (non obbligatori) 5€. La ciclabile in alcuni tratti è molto frequentata, essendo percorsa anche da persone a piedi. La strada è assolutamente agibile e semplice, considerate che all’andata è in discesa e al ritorno in (leggera) salita; c’è solo un pezzetto subito dopo Canazei che è all’interno del bosco, quindi tutto in ombra e accidentato. Noi siamo arrivati fino a Pozza di Fassa, facendo tappa nei due parco giochi incontrati – bellissimo quello di Fontanazzo/Mazzin, con la tirolese per la gioia di mia figlia, uno scivolo chiuso molto alto e tantissime giostre… Per non parlare della visuale stupenda sulle montagne e il torrente Avisio!
Prima esperienza in Val di Fassa assolutamente positiva, ci abbiamo lasciato il cuore e sicuramente torneremo! Per qualsiasi altra informazione, non esitate a contattarmi!