Val d’Orcia un luogo dove tornare e ritornare
I paesaggi che abbiamo visto ci hanno veramente incantato con colori vivi e brillanti, mostrandoci angoli di natura tra i più ricercati, tanto che per guardare il panorama non è stato assolutamente difficile rispettare i limiti di velocità. 22/04/2007 Iniziamo la giornata con un sole che ci accompagna alla prima visita , quella della cittadina medievale di Anghiari, diventata famosa per la celebre battaglia del 1440 tra fiorentini e milanesi (unica forse nella storia a chiamarsi battaglia e vedere la morte di una sola persona). Adesso è un centro agricolo ed industriale con un grosso bastione e mura duecentesche, dove si può piacevolmente passeggiare per i ripidi vicoli e piccole piazzette. Dopo un piccolo break per il pranzo ci dirigiamo verso Arezzo. Molto particolare la piazzetta in pendenza, sede della famosa Giostra del Saracino, con storici palazzi, grandiosi loggiati ed un orologio che risale al 1500 in grado di indicare sia le fasi lunari che il moto del sole. Ogni primo sabato e domenica del mese vi si svolge la Fiera Antiquaria. Nella vicina chiesa di San Domenico impagabile la vista del crocefisso del Cimabue. Palazzo Pretorio, Pieve di Santa Maria con le loro 68 colonne. Appena fuori città facciamo anche visita a Santa Maria delle Grazie. Visitiamo poi Lucignano, un piccolo borgo su una collina a 400 metri slm. E’ qui che iniziamo ad intravedere la tipica vallata toscana, fatta di colline dolci, prati colorati e di super fotografati cipressi. La prima notte era già prenotata in piena Val d’Orcia, a Castiglione d’Orcia, all’agriturismo “Il Poggio” a 50,00 euro senza colazione. In verità ci viene data ospitalità in un vecchio casale, a 9 km dal centro abitato di cui 7 fatti di strada dissestata. Sono stati comunque sufficienti per vedere 1 cinghiale, 3 lepri, 1 fagiano ed un cerbiatto. Per la cena ci rivolgiamo al ristorante “La Piccheria” 33,00 euro (un crostino misto, una lasagna al ragù, un filetto di maiale, una tagliata ai funghi acqua ed un calice di vino). 23/04/07 Iniziamo la mattina con un’indimenticabile colazione su un bellissimo terrazzo naturale (in giardino). Proseguiamo con la visita del borgo fortificato, di San Quirico d’Orcia. Visitiamo gli “Horti Leonini” e la Collegiata. Ci dirigiamo in seguito verso San Salvatore. Il caldo inusuale di questo periodo ha anticipato molte fioriture, inutile pensare di non fermarsi è praticamente impossibile non scattare qualche ricordo in più. Del paese ottimo il ricordo della cripta dell’abbazia di San Salvatore (ogni capitello riporta un tema diverso). Saliamo dopo, sul monte Amiata. In questo periodo le seggiovie non sono attive e così ci siamo recati in macchina fino in cima e da li dopo 500 metri a piedi, si raggiunge la vetta, sormontata da una grande Croce in metallo. Proseguiamo per Piancastagnaio e di li a poco verso San Casciano dei Bagni, piccolo borgo medioevale reso famoso dalle sue acque termali (benefiche per le cure reumatiche). Dopo aver apprezzato il piccolo centro medioevale, riposiamo anche noi, le nostre membra nelle “vasche pubbliche” di origini romaniche ai piedi del paese. Usciti dalle terme cerchiamo inutilmente un posto per dormire nelle vicinanze, e così di km in km ci ritroviamo a Radicofani presso la pensione “Emi” dove ci ospitano per 50,00 euro con colazione. Per la cena, vista l’ora, ci accontentiamo di ciò che offre il sottostante Pub. 24/04/07 Partiamo alla volta di Bagni San Filippo, piccolo centro termale che sfrutta sorgenti alcalino-solfurose, alle pendici del Monte Amiata. Qui ammiriamo il “Fosso Bianco”, grosso ammasso calcareo formatosi negli anni, immerso in un fitto bosco con acque di diversa temperatura. Bagno Vignoni è la tappa successiva, stazione termale ben più rinomata della precedente e con radici storiche molto più antiche. Al centro del piccolo borgo, un’ampia vasca romanica, al cui interno, sgorga acqua solforosa a 50° . Suggestiva l’immagine che si può ammirare nelle ore serali, quando si accendono le fievoli luci dei lampioni e il vapore trasuda dalla vasca, mentre in lontananza si ammira la torre di Rocca d’Orcia. Volendo nella vicina “Piscina Val di Sole”, con 12,00 euro ci si può immergere nelle sue calde acque oltre ad ammirare un meraviglioso paesaggio, visto che la piscina è costruita su un terrazzo “quasi” naturale. Per la notte, troviamo posto all’agriturismo “Il Colombaiolo”, 50,00 euro con colazione, molto bello. Per la cena invece saliamo a Rocca d’Orcia ristornate “La cisterna nel Borgo”, piccolino, forse è bene prenotare ma buono ( una pappardella alla lepre, una pappardella al ragù di cinghiale, un piccione ripieno, una scottiglia, acqua ed un doppio calice di vino 58,00 euro). Di sera il colore giallognolo dei lampioni conferisce al piccolo centro storico un’aria mistica. 25/04/07 Breve visita a Castiglione d’Orcia, con passaggio esterno alla Rocca a Tentennano e poi in direzione Abbazia di Sant’Antimo. I monaci benedettini hanno costruito la chiesa nel XII secolo con influenze francesi e lombarde. La chiesa è costruita in travertino ed onice con una facciata di straordinaria lucentezza. La chicca rimane però, la messa, quella delle 11,00 della domenica con i monaci che cantano i canti gregoriani. Proseguiamo poi in direzione Montalcino, passando per una vecchia strada sterrata, che francamente pensavamo più corta, ma che passa tra le più belle colline di vino, fino alla località, San Angelo in Colle. Borgo semplice, antico in cima ad un colle, qui abbiamo fatto l’unico vero pranzo del nostro viaggio alla trattoria “Il Pozzo” (un crostino toscano, un prosciutto toscano, un picio all’aglione, un raviolo ai funghi, un bocconcino di maiale al Brunello, acqua ed un calice di vino 36,00 euro) buono. Raggiungiamo poi Montalcino in pochi km. Personalmente è stato più bello arrivarci che il paesino in se stesso, vigne a destra ed a sinistra della strada. Alcune sembrano circoscritte in pochi ettari, altre vanno oltre la più vicina collina e quando non c’è uva è l’ulivo che la fa da padrone. Una volta dentro Montalcino, si potranno ammirare i succhi di questi preziosi frutti, in una miriade di negozi pronti a spennarVi. Tranquilli è quasi d’obbligo, ma attenzione al portafoglio. Ci rimettiamo in auto con destinazione Pienza, dove già dalla partenza avevamo prenotato una stanza presso la residenza “Il Giglio” (59,00 euro con colazione al vicino bar). Lungo la strada di avvicinamento, si attraversa un cavalcavia. Nel prato sottostante alla Vostra destra all’interno di un tappeto verde, la più fotografata delle immagine toscane, un gruppo di cipressi in una collina (Daniela mi rimprovera ancora l’ora e mezzo persa a fare fotografie). 26/04/07 Pienza la città del papa. Città rinascimentale, piccola nella sua urbanistica, fu fra l’altro luogo di nascita di Enea Silvio Piccolimini, meglio conosciuto come papa Pio II. Tutto di Pienza, ricorda questa ricca famiglia, capace di trasformare questo borgo, così la piazza, le effigi, la cattedrale ed il palazzo o lo splendido pozzo del 1462. Appena fuori Pienza in direzione Montalcino fatto più o meno due km osservate in lontananza alla vs. Sinistra su una collina attigua quella che appare come una piccola chiesetta, fateci caso, perchè anche questa immagine, verrà ripresa in molti quadri toscani. Se invece attraversate Pienza , in direzione sud scendendo la collina, potrete dirigerVi verso Montichiello, piccolo borgo medioevale. E’ cinto da mura con torri ed un cassero del XIII secolo. La località è nota per l’annuale rassegna del teatro povero, che vede gli abitanti del borgo recitare in costume. Appena prima di arrivarci, troverete sulla Vs. Destra una stradina che sale un leggero pendio. Non vorrei essere monotono, ma anche questa è una di quelle immagini che non potrete dire di non aver mai visto, almeno in cartolina. Proseguendo su questa strada, dopo una decina di km raggiungerete Montepulciano altra chicca della Val d’Orcia e che chicca. Si presenta come un paesino tutto in salita, se iniziate la visita dal grande portale d’ingresso. Oltre alla Piazza Grande, il Duomo, il Palazzo Comunale (che vagamente ricorda palazzo della Signoria a Firenze), il Pozzo dei Grifi ammiriamo anche la torre di Pulcinella del 1524 (così detta perché vi troneggia un Pulcinella in legno, che scocca le ore del giorno). Appena sotto il paesino di Montepulciano, da vedere la cattedrale di San Biagio. Ci dirigiamo in seguito verso Chianciano Terme. Il paesino storico è diventato ben poca cosa, rispetto a ciò che si è costruito attorno, specialmente di alberghi per soddisfare la continua crescita turistica. Approfittiamo anche noi per bere qualche bicchiere d’acqua diuretica e passeggiare nel parco… insieme ad uno scoiattolo, all’interno delle Terme. Passiamo poi per Chiusi, Cetona e Sarteano non disdegnando di ammirare qualche piccolo ma caratteristico anfratto. Tutto per fare un grande cerchio e tornare a mangiare a Montepulciano. Non perché non ce ne siano di buoni, ma solo per fare tappa all’Osteria Aquacheta. Un picio di capriolo, una fiorentina da 1,2 Kg, un insalata, acqua ed ¼ di vino, torta della nonna per finire 52,00 euro (non c‘è bisogno di chiedere come volete la fiorentina , perché si sa che deve essere spessa ed al sangue in caso contrario … l’oste si arrabbia). Per la notte, ritorniamo a Pienza dove avevamo comunque previsto due notti. 27/04/07 Buonconvento, fa parte anch’esso dei Borghi più belli d’italia. Poi Murlo, minuscolo borgo medioevale di 115 km/q. Da vedere anche l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, solitaria in mezzo ad un grande parco di cipressi, pini, querce ed olivi. Di li a pochi km raggiungiamo infine le terme di Rapolano, giusto in tempo per fare visita alla calda piscina termale. Non ci ferma neanche il primo brutto tempo della ns. Vacanza, perché una parte della piscina è al coperto. Per la serata dormiamo (60,00 euro con colazione) e mangiamo presso la locanda del Garbo (un antipasto misto, un gnocco alla lepre, una pappardella ai porcini, una grigliata mista, tiramisu ed acqua 47,00 euro). 28/04/07 Direzione Siena, attraversando le crete senesi, distesa di colli, quasi senza vegetazione sormontate qua e là tagliata da calanchi. A questo punto un consiglio, non andate a Siena di Domenica, specialmente se la squadra di casa gioca .. Scusate il termine in casa, come abbiamo fatto noi. Una fiumana di gente! Le strade non troppo grandi fanno apparire la città, anche più assediata del solito. Visitiamo il Palazzo Pubblico, la torre del Mangia (due biglietti al posto di uno 12,00 euro – mettete in conto anche un po’ di fila), il Duomo, Battistero, Museo dell’Opera, Oratorio di San Bernardo, Cripta (queste ultime 5 si fanno con un biglietto cumulativo di 10,00 euro) e manco a dirlo la Piazza del Campo, dove tutto inizia e dove tutto finisce. Si perché, in Piazza del Campo ci si arriva da tutte le strade o meglio da tutte le direzioni. E’ divisa in 17 rioni che a sua volta formano le 17 contrade di Siena, che corrono per conquistare il famoso Palio (il 2 luglio ed il 16 agosto). Il 28/04/07 , la basilica di Santa Maria dei Servi, è in festa e così anche noi abbiamo la nostre dose di preparazione al Palio (il Palio come dicono i senesi si prepara tutto l’anno). E’ camminando in queste strade che bussiamo più per scherzo (perché è veramente impossibile trovare da dormire in città) ad una vecchia pensione per studenti, che guarda caso ha rimasto le ultime due camere libere. Una è la nostra, per 85,00 euro con colazione. E così, come ci raccomanda poi la padrona di casa, “potremmo ammirare anche noi il campanile del Mangia sotto uno splendido cielo blu cobalto…”. Sappiate che Siena, sa farsi apprezzare anche di sera all’orchè, girando per i vicoli, che fino a poche ore prima erano affollate di turisti, si presenta ora ai pochi senesi od ai pochi ragazzi che hanno ancora voglia di viverla, con un’altra faccia, un altro fascino.
29/04/07 Si festeggia oggi la festa di Santa Caterina, patrona di Siena, particolarmente nell’omonima chiesa con la celebrazione dell’accensione del cero e la benedizione dell’olio nel vicino santuario. Un ultimo colpo d’occhio alla città e poi via in direzione di Bagni di Petrolio. Discreta la folla per il posto che risulta, piccolo ed angusto. Ci dirigiamo allora verso l’abbazia di San Galgano nell’isolata pianura di valdimezzo. Ampie navate aperte verso il cielo con uno stile gotico-cistercense. La grande chiesa, a tre navate, costruita tra il 1224-1288, mai completata a seguito de diversi crolli che fecero poi desistere dal completare l’opera. Sulla vicina collina, una visita merita la chiesetta di Montesiepi, diventata famosa per custodire la spada conficcata nella roccia da San Galgano, come rinuncia alla vita secolare. Passando da Radicondoli ci dirigiamo poi, verso Colle Val d’Elsa, dove dormiremo presso il B&B I Bonacci (60,00 euro senza colazione). Per la cena, saliamo invece verso la parte storica, al Torrione (un antipasto misto pesce, una trofia cozze e patate, un pacchero con gallinella, un polipo con olivo, acqua 33,00 euro) buono.
30/04/07 Giornata nuvolosa, quella di oggi che inizia con una visita a Poggi Bonsi, non alla città, ma alla rocca. Ci dirigiamo subito alla più rinomata San Geminiamo e le sue torri. Oggi ne sono rimaste 14 ma una volta erano ben 72 e rappresentavano per quei tempi il simbolo di potenza della famiglia che l’eredigeva. Premesso che parcheggiarvi oltre che caro è assai difficile, passeggiamo qui per viottoli dal sapore antico insieme ad una moltitudine di turisti. Così giriamo per Piazza Duomo (rinunciando alla visita della chiesa – causa prezzi), Piazza della Cisterna, e qualche vicoletto, ma ne vale assolutamente la pena (bellissimi negozi di vasellame di terracotta). Volterra è la meta successiva. In piazza dei Priori, dove troneggia l’omonimo palazzo del 1208, oggi sede del municipio, troviamo un’esposizione d’auto d’epoca (tutte topolino). Il paesino, diventato famoso per la lavorazione dell’alabastro, è molto carino. Per la sera, invece di fare tanti km, troviamo riposo in un B&B modesto “San Francesco” 46,00 euro con colazione, mentre nell’osteria attigua “del Grillo” ci rifocilliamo con i sapori di toscana (un crostino misto, un raviolo ai funghi porcini, un raviolo pancetta e radicchio, un tegamaccio di carne in umido, una cassata un semifreddo alle mandorle, acqua e vino 47,00 euro) e conosciamo una simpatica coppia, nostri vicini di tavolo.
01/05/07 Monteriggioni, caratteristico borgo del 1200, conserva ancora intatta l’antica cerchia muraria, con le sue 14 torri. Con questo paesino varchiamo un confine immaginario, quello che introduce al “chianti”. Inutile descriverle bisogna vederle quelle dolci colline e quei verdi filari, fanno sognare quel dolce sapore che è il buon vino. Non vi sarà difficile come lo è stato per noi entrare nelle numerose cantine e degustare questi pregiati nettari. Proseguendo passiamo poi per Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Sertino, Ponzano, Greve in Chianti, tutti paesini che meritano comunque una visita veloce. Cammina, cammina sotto un tempo che nel frattempo si è fatto uggioso e piovoso arriviamo a Firenze. Personalmente mi piace tornarci, mi fa ricordare le mie radici, la mia infanzia. Troviamo alloggio all’Hotel Arno con 75,00 euro più colazione e, importante, il parcheggio interno. Firenze di notte, è più romantica di molte altre città, il gioco di luci l’ha resa immortale anche di sera. Da Piazzale Michelangelo poi, le luci riflesse nell’arno la rendono unica. A Firenze di posti dove poter mangiare, ce ne sono sicuramente per tutti i gusti, che mi sembra fare un torto tralasciarne qualcuno. Mi limiterò a indicarne due diversi, da asporto, “I Fratellini” in via dei cimatori ed uno che serve, i viandanti, su un Furgoncino (solo di mattina – da gustare il lampredotto), nella vicina piazzetta. Per il dessert invece bisogna avere la macchina, io se posso raggiungo la “Pasticceria Badiani” a prendere il gelato, un gusto in particolare è quello che mi solletica il palato ed è un esclusiva del Bar, il “Bontalenti”. 02/05/07 Ci aspetta il ritorno verso casa, un po’ anticipato sul previsto magari, ma il tempo e le relative previsioni volgono al peggio e quindi ci concediamo un ultima sosta a Poppi e all’incantata Bibbiena. Il paesaggio che ci riporta a casa sta mutando inesorabilmente. Le dolci colline hanno lasciato definitamene il posto a pendii più grevi e ad immagini più definite. Il confronto scorre immediato ai giorni passati ed al bel tempo che ci ha accompagnato. La nostalgia prende il sopravvento e ci mette subito nell’animo il desiderio di ritornare, perché la toscana, è bella in tutti mesi dell’anno. Un saluto ed al prossimo viaggio da Daniela e Paolo.