Vagabondando tra Campania e Salento

La nostra vacanza tra la costa partenopea e la bellissima Puglia!
Scritto da: ElisaC
vagabondando tra campania e salento
Partenza il: 19/07/2010
Ritorno il: 31/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Finalmente si parte! Il 19 luglio alle 4 del mattino partiamo, viaggio in auto, lasciamo la nostra provincia di Mantova, direzione Torre del Greco! Quest’anno abbiamo prenotato per una settimana un appartamento nel Salento, poi, condizioni favorevoli, il mio ragazzo si libera prima da vari impegni, e ci ritroviamo liberi di partire con una settimana d’anticipo…e allora, che fare? Ma da buon torrese quale è il mio Fabio, chiama la zia che vive a Torre del Greco, e le chiede ospitalità per una settimana! Ovviamente la proverbiale ospitalità campana non ci delude, e possiamo partire! Prendiamo l’autostrada a Reggio Emilia e ci dirigiamo verso sud. Lungo il tragitto decidiamo di fare tappa a Orvieto, graziosa cittadina che si può raggiungere facilmente in pochi minuti dall’uscita dell’autostrada e che segna ufficialmente l’inizio della nostra vacanza. In giro c’è pochissima gente, non fa ancora caldo (sono le 8 del mattino…) così parcheggiamo senza problemi e ci incamminiamo a curiosare il centro, che ospita il famoso Duomo che giustifica la fama che lo precede. La facciata è davvero spettacolare! Il tempo di qualche foto, poi ci fermiamo per la colazione in un bellissimo locale, che al suo interno ospita una serie di sculture in legno che creano un ambiente davvero suggestivo (c’è anche Pinocchio!). Quando paghiamo la sorpresa: spendiamo veramente poco, e vai! Ci siamo già lasciati alle spalle i prezzi fuori di testa dei locali del nord! Finiamo la passeggiata e torniamo alla macchina. Ma che si fa, si riprende già l’autostrada? Certo che no! Fabio decide li per li che possiamo fare un pezzo di strada normale e arrivare a vedere il lago di Bolsena…e così facciamo, infiliamo una strada di campagna molto bellina, con il tipico paesaggio agreste della regione, ma che non finisce mai…dopo quasi un’ora di curve avvistiamo il lago, che è indubbiamente bello, così come il paesino che lo sovrasta, anche se il giretto panoramico aggiunge circa tre ore al nostro viaggio…comunque, dopo una breve pausa ripartiamo alla volta di Viterbo, dove riprendiamo l’autostrada. Arriviamo a Torre del Greco nel pomeriggio, Fabio ha trascorso tutto il viaggio a prepararmi al caos della città che lui conosce bene, (io abito in campagna in provincia di Mantova…) ma al nostro arrivo troviamo una città molto tranquilla, c’è pochissima gente in giro e senza difficoltà raggiungiamo la casa di zia Anna, che ci ospiterà nei giorni a venire. Ci sentiamo subito a casa, la zia è davvero gentile, e ci tratterà meglio che in albergo per tutta la nostra permanenza, viziandoci con le specialità locali, dalla frittura di pesce, spaghetti con le cozze, e la mitica pizza con salsiccia e friarielli! Ci sistemiamo e decidiamo di uscire per visitare un po la città. Fabio è ansioso di farmi vedere i posti in cui è nato e cresciuto, e anch’io ho voglia di uscire, così ci incamminiamo verso il centro…ed è il panico! Ma dov’è finita la tranquilla cittadina di mare che ci ha accolto? E’ il caos! Ormai è tardo pomeriggio, e c’è gente da tutte le parti! Una movida di persone a piedi, auto, moto e motorini che sfrecciano da tutte le parti, un flusso frenetico e continuo che mi fa davvero girare la testa! Ecco la vera Torre del Greco! Nei giorni seguenti mi abituerò ai ritmi di questi luoghi ai quali penso con nostalgia, ma l’impatto è d’effetto! La città è molto bella, le vie centrali sono ricche di palazzi e locali storici che testimoniano il glorioso passato di questa città, rinomata meta balneare degli anni ’60-’70, così come il lungomare che accompagna la costa. Purtroppo oggi il mare in questa località non è più balneabile, anche se le spiagge sono comunque molto affollate, e noi non ci concediamo neanche un bagno per mancanza di tempo…

20/07 Il caldo è molto più sopportabile che da noi in pianura, così il giorno seguente l’arrivo decidiamo per la visita ai famosi scavi di Pompei. Per i nostri spostamenti useremo sempre la Circumvesuviana, sistema di trasporto comodo ed efficiente che consente, a tariffe davvero modeste, di raggiungere tutte le località più importanti della costa fino a Sorrento. I treni sono molto frequenti e puntuali, quindi conviene davvero sfruttare questo mezzo e lasciare la macchina parcheggiata dov’è! Così prendiamo il treno e dopo circa 15min da Torre, scendiamo alla fermata Pompei scavi. Si scende dal treno, si attraversa la strada, e si è subito davanti all’ingresso degli scavi. Noi arriviamo verso 8.45, gli scavi aprono a 8.30, quindi non troviamo coda. Se si visitano gli scavi in alta stagione, è consigliabile arrivare presto al mattino, perché le comitive di turisti in visita sono molte, e si rischia, senza prenotazione, di perdere tempo in inutili code. Il biglietto costa €11, pago solo io perché Fabio studia architettura e lo fanno entrare gratis, ma i soldi del biglietto sono ben spesi…finalmente siamo all’ingresso, sogno Pompei da quando ero alle elementari ed entrarvi è un’emozione forte. E’ incredibile, l’impatto è spiazzante, la città è grandissima, l’affascinante Vesuvio lascia intuire da qui la sua potenza, e suscita inquietudine e timore. La sensazione che si prova è particolare, l’aria è pervasa dal rispetto verso queste rovine che un tempo erano una gloriosa città e che hanno ospitato le persone che la vivevano anche la mattina in cui il Vesuvio vi ha fermato il tempo…già, sembra proprio di entrare in un luogo senza tempo. Dal punto di vista turistico Pompei è molto ben organizzata, si può scegliere la visita guidata o libera. Noi la visitiamo da soli, ci viene fornita all’ingresso una cartina, ogni luogo è contrassegnato da un numero e da pannelli che descrivono la storia dei punti più importanti, è molto facile orientarsi, e non abbiamo problemi a muoverci in autonomia. Non mi dilungo sulla descrizione della città, informazioni utili si trovano sul sito Internet degli scavi. Una cosa però mi sento di consigliarla: Pompei ospita un luogo chiamato il Lupanare. Era la ‘casa d’appuntamenti’ più famosa della città ed è l’edificio romano con questa funzione che si è meglio conservato, in cui è possibile vedere la struttura delle stanze e diversi affreschi raffiguranti scene erotiche relative appunto alla funzione del luogo quale casa di piacere. Ora, per una questione logistica, l’ingresso al Lupanare è scaglionato, possono entrare solo poche persone alla volta e, purtroppo, noi non siamo riusciti ad entrare perché l’abbiamo scoperto ormai quando una fila lunghissima di persone era fuori in attesa del turno d’ingresso…quindi, qualora si fosse interessati alla visita di questo locale, consiglio di andarci appena entrati, così si ha la possibilità di entrare senza problemi. La nostra visita si conclude sul mezzogiorno, siamo riusciti a vedere circa la metà della città, io rimarrei ancora, ma in effetti il caldo inizia a farsi sentire. Credo che in una stagione un po più fresca, la visita si possa concludere in una giornata. All’ingresso della città è possibile acquistare alcune guide che consigliano itinerari in base al tempo disponibile, anche questi molto utili. Appagati e accaldati dalla visita agli scavi, riprendiamo il nostro trenino e finalmente mare! Andiamo a Sorrento! A Sorrento la linea ferroviaria finisce, quindi non è possibile sbagliare fermata (come pensavo io…). La stazione è molto vicina al centro, pochi passi ed eccoci nella via d’accesso alla città. Io mi aspettavo un paese piccolo arroccato sul mare (ma dove penso di essere, alle Cinque Terre?) In realtà Sorrento è una cittadina piuttosto grande, che finisce a picco sul mare coi suoi bellissimi hotel e palazzi che si confondono con le scogliere. Per raggiungere il mare è necessario percorrere scalinate piuttosto lunghe e ripide che accompagnano al livello del mare. In realtà spiagge vere e proprie non ne ho viste, ma ci sono diversi stabilimenti balneari collocati sugli scogli, e, tra uno stabilimento e l’altro, alcuni tratti di scogli liberi, dove è possibile fermarsi per un bagno. E così facciamo, depositato zaino e asciugamano, ci concediamo un bagno in questo mare blu ammirando dall’acqua la città che sovrasta il mare, molto suggestivo. L’acqua è cristallina, molto pulita e tiepida, e un bagno è proprio quello che ci vuole dopo la scarpinata della mattina! Trascorriamo un paio d’ore al mare, poi risaliamo la scalinata e visitiamo il centro storico di Sorrento, con viette strette e intricate ricolme di negozietti di souvenirs, ceramiche, carillons. Mi sembra di essere in quei film degli anni ’60 girati nella dolce vita di questi luoghi…Da una vietta del centro sbuchiamo su una terrazza panoramica che offre una splendida vista sul grande blu. Stanchi ma felici riprendiamo la strada verso la stazione e in serata rientriamo a Torre.

21/07 Oggi andiamo a Capri! Uao, non mi sembra vero! Su consiglio della zia decidiamo di prendere il traghetto da Sorrento (in genere si prende da Napoli, ma preferiamo fare un po più di treno e un po meno nave). Alle 6 del mattino prendiamo il treno e verso le 7 siamo alla biglietteria del porto di Sorrento per i biglietti del traghetto. La scelta è azzeccata, prendiamo la prima corsa, così sulla nave c’è solo qualche persona che, deduciamo, lavora a Capri, ma nessun segno di turisti, è ancora troppo presto! Scegliamo la compagnia Caremar, la più economica, €19 a testa andata e ritorno. Il viaggio in nave è breve ma carino, infatti poco dopo lasciata la costa, si inizia subito ad intravedere l’isola. Dopo circa mezz’ora si attracca a Capri e poco dopo le 8 siamo al porto! Sull’isola ci sono ancora poche persone e subito mi appare davvero graziosa! Addocchio subito una bella spiaggetta, ma la mia proposta ‘mare subito’ viene bocciata per iniziare la visita all’isola. Il paese sorge rialzato rispetto al livello del mare. Si può raggiungere in diversi modi: si può affittare uno scooter, ci sono pulmini di linea che partono circa ogni quarto d’ora, una comoda funicolare, e noi optiamo per…salire a piedi! Perché perdersi una piacevole passeggiata per iniziare a conoscere il posto? In effetti la salita è piuttosto breve, dal porto è ben segnalato il sentiero che, passando in mezzo a case bellissime, conduce al centro del paese, ma fa già caldo…comunque, dopo circa 20min di cammino rigorosamente in salita ci siamo: arriviamo nella Piazzetta! Fabio da buon alpinista mi fa notare, ancora una volta, che una meta si gode di più se raggiunta con fatica, ma siamo in vacanza! Comunque, la Piazzetta è molto carina, ma la cosa più bella è la vista sul mare, non ci sono parole! Il panorama è stupendo, in lontananza l’occhio si perde nel mare, e più vicino, ammira il territorio costellato di case bianche e bouganvilles dal rosa intenso! Bene, siamo pronti per esplorare, prendiamo una cartina all’ufficio informazioni (proprio sulla piazzetta) e partiamo! Percorriamo le vie del paese: lusso sfrenato, boutiques di ogni tipo e marca, e gioiellerie, con gemme, gioielli, perle, io mi incanto in continuazione, si sa, ogni donna subisce il fascino dei preziosi luccichii! Ma caspita, le commesse dei negozi lanciano sguardi poco cortesi alla nostra tenuta da ‘turisti per caso’ affacciati alle vetrine ma va bene così, non saremo ricchi e sfarzosi come i loro acquirenti, ma a tutti è concesso guardare! Comunque continuiamo la nostra passeggiata e raggiungiamo un punto panoramico della città dai giardini di Augusto, giardini molto ben tenuti che offrono scorci panoramici unici sul mare e sui faraglioni! Riprendiamo la nostra passeggiata e visitiamo la certosa di San Giacomo, che oggi è adibita a liceo, e al momento ospita una mostra d’arte del pittore tedesco Karl Diefenbach che ha abitato sull’isola e che ne ha colto le atmosfere con una vena decisamente romantica, esprimendo in modo forte nelle sue opere l’incontro dell’uomo con la natura e il soprannaturale. Torniamo verso il paese, tra le viette e tra le ville stupende che si nascondono dietro eleganti cancelli (che belle quelle con la terrazza sul mare…) arriviamo a Punta Tragara, altro punto panoramico dell’isola, caratterizzato da un lussuosissimo Hotel (qui son tutti così) al cui progetto ha partecipato l’architetto LeCourbusier. Accanto all’hotel parte il sentiero che scende ai Faraglioni. All’imbocco della stradina un cartello segnala che ai Faraglioni è vietata la balneazione poiché non ci sono punti di accesso al mare: è vero!!!!! Fabio mi convince a scendere, il panorama merita un’altra scarpinata, ma quando arriviamo giù abbiamo conferma che non è possibile fare il bagno, se non accedendo ad uno dei due esclusivissimi lidi con comoda passerella, adagiati sugli scogli, per il modico prezzo di €18…si, certo, soprattutto perché ci sentiremmo a nostro agio tra gli eleganti utenti di questi locali…quindi a malincuore (ma quand’è che facciamo il bagno?) risaliamo il sentiero, che in salita sembra sempre più ripido, e ci riportiamo in paese. E’ ormai l’una passata, e decidiamo di andare a visitare Anacapri, l’altro paese dell’isola. Questa volta prendiamo il pulmino (fiu) a piedi sarebbe troppo lunga, invece così in circa un quarto d’ora siamo dalla parte opposta dell’isola. Sul pulmino una signora ci informa che è possibile raggiungere il faro con un altro pulmino scendendo alla stazione dei pullman ad Anacapri. E così facciamo. Anche qui scelta ok: raggiungiamo in pochi minuti il faro, scendiamo, e dopo aver ammirato il panorama, raggiungiamo una piccola cala attrezzata con scalette per l’accesso al mare (qui sono tutti scogli) e finalmente facciamo il tanto sospirato bagno! L’acqua ha sfumature bellissime, tutte le tonalità del blu con tutto il fascino dei fondali rocciosi. L’ambiente è molto bello. Consiglio: quando vado al mare io mi porto sempre le scarpette da scoglio (esperienza dopo 3 anni di Croazia) che anche qui mi hanno fatto comodo, perché gli accessi al mare non sono sempre facilissimi, e con quelle ai piedi ci si muove molto meglio. Dopo un paio d’ore di mare, riprendiamo il pulmino, e ora ci fermiamo ad Anacapri, per visitare il centro del paese. Molto carina, somiglia a Capri, ma è meno sfarzosa ed esclusiva e anche molto meno affollata! Il centro ci piace quasi più che quello di Capri, ma forse è perché c’è meno gente e giriamo con più calma. Bellissime le panchine decorate con maioliche che punteggiano il centro. Dopo una passeggiata ritorniamo al porto di Marina Grande, sempre col pulmino, che a quest’ora sembra più un camion per il trasporto del bestiame…unica nota negativa dei trasporti pubblici: io capisco che cerchino di far stare più gente possibile su questi pulmini che sono davvero piccoli, ma ci vorrebbe un minimo di cognizione in più, una signora mi ha letteralmente calpestato…in ogni caso un po schiacciati e accaldati arriviamo al porto, riprendiamo il nostro traghetto (puntualissimo) e ce ne torniamo da Sorrento a Torre, soddisfatti dell’escursione! Nota decisamente positiva: è bello vedere che c’è gente da ogni parte del mondo che corre a visitare il nostro ‘bel paese’!

22/07 Il giorno successivo finalmente Napoli! Sempre col nostro fidato trenino, oggi ci dirigiamo a Napoli. Mi affido come sempre alla mia esperta guida e in stazione centrale scendiamo per visitare questa città. Usciamo dalla stazione ed eccoci! Ma quanta gente c’è! Siamo pronti a lanciarci nella vita napoletana, attraversiamo la strada (circa a 15 corsie…) davanti alla stazione, Fabio mi trascina letteralmente per un braccio, la strada qui si attraversa così, senza esitazioni, e facciamo la prima tappa da napoletani. Fabio conosce tutti i posticini dove trovare le specialità del posto, che frequentava da bambino con suo padre, così, visto che sa come prendermi, mi porta subito in un negozietto che vende dolci tipici di ogni tipo. Purtroppo non ci ricordiamo se ci sia un’insegna vera e propria, per localizzarlo posso dire che si trova nella prima via sulla destra di fronte alla stazione centrale, e fuori c’è un’insegna con scritto ‘frolle calde’. Entriamo, il negozio è un vero e proprio laboratorio di pasticceria, e i dolci sono davvero appena sfornati…e quanto ben di dio! Come colazione scegliamo, appunto, una frolla calda, dolce di pasta frolla ripieno di ricotta e canditi, che è ancora caldo ed è una vera delizia,e al ritorno ci mangeremo un babà con la crema! Pieni di energie ci incamminiamo verso il centro. Prendiamo corso Umberto I, che è il viale principale che parte dalla stazione. Noi giriamo tutto a piedi, ci sono anche gli autobus, ma è bello percorrere a piedi questi viali, sono pieni di negozi! Subito colpisce la maestosità di Napoli, i palazzi sono tutti bellissimi e tutte le architetture parlano di una città che ha ospitato diversi monarchi. Arriviamo in zona porto, il Maschio Angioino sul mare è davvero imponente, poi, chiedendo informazioni ad alcune persone del posto (non abbiamo una cartina…) raggiungiamo Galleria Vittorio Emanuele II. Bellissima, lascia senza fiato, anche perché dal rumore della città ci si ritrova isolati in questa finissima e silenziosa struttura, che ospita negozi di marche esclusive e, ma guarda! L’ufficio informazioni per i turisti! Ci fiondiamo dentro (Fabio di Napoli conosce i posti dove si mangia ma non sa dove sono i monumenti…) e una ragazza molto gentile ci fornisce una pratica cartina e alcune informazioni sui luoghi più importanti da visitare. Appena fuori dalla galleria ci ritroviamo in Piazza del Plebiscito, di cui ammiriamo gli ampi spazi, è grandissima, e respiriamo la magnificenza di Napoli durante la monarchia. Il Palazzo reale che fronteggia la piazza è maestoso. Sulla destra della Piazza si incontra via Chiaia, che introduce a uno dei quartieri più chic di Napoli, quanti bei negozi, in un vicolo laterale ci imbattiamo per caso nella pizzeria in cui, insegna dice, è stata inventata la pizza margherita! Ritorniamo verso Piazza del Plebiscito e prendiamo via Toledo, un corso ampissimo che conduce alla parte alta della città che ospita il centro storico vero e proprio Spaccanapoli. Percorriamo una parte del corso e poi ci addentriamo nei famosi vicoli di Napoli: io sono sbalordita, ci sono viette e vicoli che si intrecciano e dove si vendono cose di ogni tipo, dagli strumenti musicali ai gioielli, all’antiquariato e i libri! Per caso ci infiliamo nei vicoli dei librai e io non capisco più niente, ci sono libri di ogni epoca, moderni e non, ad avere tempo passerei qui la giornata…finalmente arriviamo al monastero di Santa Chiara, famoso per il chiostro interamente decorato in maioliche. Prima visitiamo la chiesa, che è la ricostruzione della basilica originaria del ‘300 eseguita dopo i bombardamenti della seconda guerra, poi entriamo nel chiostro, si paga un biglietto di €6 che consente l’accesso al chiostro e al museo adiacente. Le maioliche sono stupende, è un luogo molto suggestivo e silenzioso, splendide le colonne decorate con motivi di limoni. Molto belli anche gli affreschi sotto i portici raffiguranti le immagini di numerosi Santi. Interessante anche il museo che ospita i reperti di ciò che si è salvato dopo l’incendio a causa di un bombardamento. Ora dobbiamo tornare, oggi non abbiamo molto tempo, così ci dirigiamo di nuovo verso Corso Umberto I (non senza perderci un paio di volte, come di consueto), che ci riporta in stazione. Prima di riprendere il treno mangiamo la pizza per strada, pizza intera piegata in quattro avvolta in un pezzo di carta, margherita €1.50, molto napoletano e molto buono! In serata ho il privilegio di ammirare il Vesuvio dalle sue pendici, perché ci rechiamo a trovare la nonna di Fabio che abita alla periferia di Torre proprio sotto il vulcano. E’ incredibile, si vedono le macchie gialle dei fiori di ginestra che crescono sul vulcano, è magnifico. E’ possibile anche salire al vulcano, arrivando sul cratere, purtroppo noi rinunciamo alla gita perché fa molto caldo, ma sicuramente deve essere un’esperienza che merita.

23/07 E’ arrivato il nostro ultimo giorno di permanenza in Campania, trascorriamo la giornata a zonzo per la città. Ormai mi sono ambientata e giriamo con disinvoltura gli affollati mercatini che tutte le mattine si possono trovare tra i vicoli della città. Se ci si trova a passare per Torre consiglio vivamente di fare shopping qui: si trova merce di ottima qualità a prezzi decisamente più abbordabili rispetto alle località più turistiche della Costiera. In particolare si acquista molto bene il corallo e in generale gli articoli di oreficeria, ma anche l’abbigliamento, scarpe, borse e ovviamente, i generi alimentari!

24/07 Sveglia alle 3 del mattino, un saluto veloce agli zii, e partiamo, direzione Puglia! Con la nostra macchinina bella carica partiamo per trasferirci in Puglia, nel Salento, dove abbiamo prenotato un appartamento per una settimana. Il viaggio è liscio, niente traffico, prendiamo l‘autostrada ad Avellino e, dopo circa 4 ore di viaggio, usciamo a Canosa di Puglia. L’autostrada prosegue fino a Bari, (noi usciamo prima per fare più strada normale) poi si prosegue su una superstrada che è praticamente come un’autostrada a due o tre corsie a seconda dei tratti, molto comoda. Nel pomeriggio arriviamo a Martano (Le) dove si trova il nostro appartamento. Il residence si chiama ‘Borgoterra – Dimore storiche’ e ospita appunto dei piccoli appartamenti ricavati da una antica dimora tipica del posto, in pietra leccese. Il rapporto qualità-prezzo è buono, la casa è graziosa e ha tutti i servizi necessari. La signora che gestisce il complesso è gentile e disponibile ad offrire informazioni sul luogo. Martano è una cittadina di discrete dimensioni, ha un grazioso centro storico in pietra leccese, ed offre tutti i servizi necessari:negozi, supermercati, locali, internet-point. Nonostante le dimensioni, la città non è assolutamente affollata, e tutto sommato tranquilla. La scelta del luogo deriva dai consigli di altri ‘turisti per caso’ grazie alla posizione strategica del posto, che si trova a circa 15km da Otranto e 30km da Gallipoli, e permette, in poco tempo, di raggiungere le molte località turistiche del Salento. La scelta per noi è stata ottima, dato che avevamo in programma una vacanza itinerante, e abbiamo girato molto, per chi desidera però trascorrere una vacanza al mare di spiaggia e relax, consiglio di spostarsi sulla costa, che offre comunque molte possibilità di alloggio e che non abbiamo trovato così affollata come pensavamo. L’impatto con la Puglia è molto positivo: le città e i paesi sono molto distribuiti sul territorio, tra un paese e l’altro ci sono solo ulivi e masserie, nei giorni che trascorriamo qui il caldo cala decisamente, c’è sempre un po di vento e il clima è proprio gradevole,e, siamo a fine luglio, ma la costa non è assolutamente troppo affollata, ci si muove senza problemi! Ottima la scelta dell’appartamento, che ha un ovvio vantaggio economico, e lascia anche molta libertà di movimento, poi io son molto fortunata che ho un uomo che adora cucinare ed è anche molto bravo! Arriviamo sul mezzogiorno, posiamo i bagagli e ci facciamo subito un giro nel centro storico. Nella piazzetta centrale si trova il bar pasticceria ‘Stella’, che diventerà la nostra seconda casa nei giorni a venire, dolci di pasta di mandorle da urlo! Ci mangiamo un gelato poi torniamo all’appartamento per un riposino. Nel pomeriggio decidiamo subito di muoverci per iniziare ad esplorare il territorio. Prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Otranto per andare al mare! La viabilità lascia un po a desiderare, ci accorgiamo subito che i cartelli stradali non sono affidabili, ci siamo persi in media tre o quattro volte al giorno, che nessuno rispetta le regole della strada e che servono cento occhi per evitare incidenti! Con un po di attenzione e una velocità moderata procediamo e raggiungiamo dopo circa un quarto d’ora di macchina, poco prima di Otranto, la località Alimini. Ci fermiamo in un super parcheggio a ridosso di una pineta, che accede a una spiaggia chiamata ‘Baia dei Turchi’. Qui funziona così: sopra Otranto le spiagge sono sabbiose, sono tutte insenature di diverse lunghezze, con sabbia bianca, dune di sabbia a ridosso della spiaggia (molto caratteristiche) e mare cristallino. Prima di accedere alle pinete che precedono le spiagge, è possibile parcheggiare l’auto in grossi parcheggi custoditi a pagamento per la modica cifra di €2.50 o €3.00. Per chi trascorre tutta la giornata al mare la cifra è ragionevole. Comunque, posteggiata l’auto, attraversiamo la pineta e arriviamo alla spiaggia. L’insenatura è piuttosto lunga, la sabbia è bellissima, e il mare azzurro chiarissimo e molto calmo. Dopo una giornata in viaggio ci godiamo un bellissimo bagno e ci rilassiamo fino all’ora di cena sulla spiaggia. Per la maggior parte le spiagge di sabbia sono occupate da lidi a pagamento, ma è possibile trovare tratti di spiaggia libera tra un lido e l’altro o a ridosso delle dune, dove ci si può fermare tranquillamente. Unica nota negativa dei tratti liberi, i rifiuti, che purtroppo sono presenti sulle spiagge, e purtroppo un po ovunque sul territorio. Dopo un paio d’ore di mare torniamo a Martano. La signora dell’appartamento ci propone un’escursione per il giorno successivo, ma decliniamo l’offerta, perché abbiamo già i nostri programmi (ci piace muoverci con indipendenza, soprattutto a meJ). Comunque, per chi non avesse mete prestabilite, o volesse un appoggio il complesso Borgoterra offre anche il servizio di escursioni accompagnate.

25/07 La mattina è nuvolosa e fresca, così ci dirigiamo verso Lecce per visitare la città. Muniti di cartina gentilmente offerta dalla nostra signora, raggiungiamo facilmente il centro della città, che dista da Martano circa mezz’ora d’auto. Ci godiamo da subito la passeggiata per le vie d’accesso al centro storico: non è grandissimo, ma molto grazioso e ben tenuto, consiglio di visitare la città con una guida (noi abbiamo quella del Touring club). Lecce ospita numerose chiese che rappresentano lo stile architettonico denominato barocco leccese, gli edifici sono tutti costruiti con pietra leccese, materiale tipico della zona, che è una pietra bianca molto tenera, e quindi facilmente lavorabile, che ha permesso di creare questo stile artificioso che abbonda in decorazioni. Bellissima la piazza che ospita il duomo della città, molto ampia e caratteristica con il bianco della pietra che illuminato dal sole è davvero splendente. Nel centro ci sono negozietti che vendono oggetti fatti in pietra leccese, noi acquistiamo giusto qualche piccolo souvenir perché i prezzi non sono proprio economici, e numerose e molto caratteristiche sono le botteghe per la lavorazione della carta pesta, attività tradizionale della città. Visitiamo un negozio con bottega aperto al pubblico, ci sono cose davvero stupende, vere opere d’arte. Mi innamoro di una statua raffigurante uno dei Re Magi a cavallo, e bellissime sono le ambientazioni per il presepe. Dopo la visita al centro, vediamo l’anfiteatro, resti di un anfiteatro romano ora adibiti a teatro all’aperto nella stagione estiva. Da segnalare la pasticceria che da sulla piazza dell’anfiteatro, ottimi dolci! Dopo una cassatina e un cannolo, ci spostiamo per vedere il castello di Carlo V, le cui mura circondano tutto il centro storico. E’ molto bello, appare come una fortezza, anche qui la pietra è bianca, e traspare evidente la funzione di fortezza a guardia della città che certamente doveva avere. L’ingresso è gratuito, non vi sono arredi, le stanze ospitano invece mostre di artisti contemporanei più e meno famosi. Dopo un giro veloce delle stanze, terminiamo la visita alla città, che non richiede più di una mattina. Il tempo migliora, così decidiamo di spostarci al mare. Ci dirigiamo verso Torre dell’Orso e San Foca, località balneari molto note per le spiagge di sabbia, e segnalate nelle relazioni di molti Tpc, ma purtroppo le passiamo velocemente, perché davvero troppo affollate, non riusciamo a parcheggiare! Proseguiamo sempre sulla litoranea verso Otranto e, cartina alla mano, individuo un’altra località poco sotto San Foca, che si chiama Frassanito. Qui non c’è un paese, bensì un campeggio, si raggiunge da una stradina sulla sinistra che si stacca dalla litoranea, c’è il solito parcheggio confinante con la pineta, paghiamo €3 e raggiungiamo la spiaggia. La brezza leggera che era piacevole in città sul mare si trasforma in un vento fortissimo…il mare è molto mosso, ma c’è il sole, quindi decidiamo di fermarci ugualmente. Qui ci sono tratti più ampi di spiaggia libera, le dune che costeggiano la spiaggia sono molto affascinanti. Anche se il mare è mosso Fabio decide ugualmente di fare il bagno, con la sabbia l’acqua è bassa anche lontano dalla costa, io provo ad entrare, ma l’aria è talmente forte e fresca che rinuncio…il pomeriggio trascorre comunque tranquillo, qui c’è poca gente e in spiaggia si sta benissimo!

26/07 Il secondo giorno di Puglia decidiamo di spostarci sul versante ionico per visitare la famosa Gallipoli. Si prende la superstrada in direzione Maglie e poi si seguono le indicazioni per Gallipoli. Dopo poco meno di un’ora di viaggio la strada si fa più ampia e si arriva subito al porto della città. Le strade, a parte la superstrada che collega tutte le località principali, sono molto intricate, spesso non regolate da una segnaletica chiara. Per muoverci noi abbiamo il navigatore, che spesso però va in tilt o suggerisce scorciatoie che si rivelano problematiche, quindi consiglio di tenere sempre sotto mano la vecchia cara cartina stradale, che spesso si rivela utilissima… Arriviamo a Gallipoli in zona porto, parcheggiamo senza problemi (come sempre è ancora presto) e ci dirigiamo verso il centro. L’impatto è strano: il borgo sul mare è davvero grazioso, circondato da mura esterne si affaccia sullo splendido mar Ionio. Purtroppo però girando le spalle al borgo si può ammirare una città moderna piuttosto grande, ma costruita, come molto spesso da queste parti, senza un minimo di coerenza e di pianificazione, con un megapalazzone rivestito di vetri a specchio che mi fa sorridere a pensare all’impatto ambientale e alle strutture eco-compatibili…i mille volti del nostro paese…comunque raggiungiamo il borgo, passeggiamo fuori le mura con una vista a tuttotondo mozzafiato sul mare, l’occhio si perde, è bellissimo. Tutt’intorno al borgo ci sono numerosi locali molto carini, alcuni in stile tradizionale, altri più fashion, che sicuramente animano le serate dei turisti, ma che alle 10 del mattino sono ancora tutti chiusi…percorse le mura ci addentriamo nel piccolo centro del borgo, caratteristico con tutte le viuzze intricate, molto carina la chiesa, molti negozietti, la maggior parte ancora chiusi…ho concluso che, se si desidera visitare i luoghi senza interesse per i negozi o i locali, è meglio girare la mattina, c’è molta meno confusione, ma se si desidera acquistare qualcosa, è consigliabile girare la sera, perché fino a mezzogiorno i negozi di souvenir e spesso anche i bar sono praticamente tutti chiusi! Concludiamo la visita a Gallipoli col mercato del pesce al porto. Ci sono alcune bancarelle di pescatori che vendono pesce freschissimo a poco prezzo, noi compriamo delle cozze, che Fabio la sera trasforma nel piatto più buono che ho mangiato in tutta la vacanza: linguine con pomodori freschi (del nostro orto portati da casa) e cozze fresche, squisito! Da Gallipoli decidiamo di discendere un po la costa, ma la gente sta aumentando, e la litoranea qui è affollatissima. Inoltre anche oggi c’è un vento forte a farci compagnia, la strada in alcuni tratti è coperta dalla sabbia…è un peccato perché le spiagge intorno a Gallipoli sono davvero belle, sembrano angoli di deserto sul blu del mare, ma purtroppo non è giornata…così riprendiamo la strada per Martano. In ogni caso anche Gallipoli è comodamente visitabile in poco tempo, e poi ci si può concedere un bel pomeriggio in una delle spiagge circostanti (molto ben segnalate da altri tpc) che noi abbiamo soltanto intravisto causa caos e vento…Nel tardo pomeriggio decidiamo di vedere i laghi Alimini, due laghi naturali molto interessanti dal punto di vista naturalistico perché uno dei due è di acqua salata! Onestamente rimango un po delusa, ok per l’importanza naturalistica, ma non c’è veramente niente, soltanto un signore che cerca di vendere un giro in canoa ai turisti su piccole canoine che non mi ispirano neanche un po di fiducia…in più la strada per arrivarci…dopo quasi un’ora di ricerche, seguendo altri turisti scopriamo che ci si arriva dal percorso cicloturistico che parte poco prima di Otranto… io non amo i luoghi troppo turistici o affollati, ma qui mi sembra di essere nelle golene del Po, quindi mi spiace, ma mi sento di sconsigliare la visita a questi laghi, a meno che non ci si trovi proprio a passarci. Ci ritroviamo così a finire la giornata di nuovo sulla spiaggia della Baia dei Turchi, godendoci il tramonto e l’aria fresca della sera solo noi due…non tutto il male vien per nuocere!

27/07 Questa mattina andiamo a Castro Marina, località balneare rinomata anche per la famosa grotta Zinzulusa. Raggiungiamo il paese e rimaniamo subito colpiti dal mare: qui è splendido, i fondali sono rocciosi, la costa di scogli e l’acqua brilla nel sole con mille tonalità di azzurro, blu, turchese, è esaltante! Ci fermiamo al parcheggio dove partono le escursioni per la grotta, sone le 9 e ovviamente…è ancora tutto chiuso! Chiediamo a un signore che, poco gentilmente, ci dice che le escursioni partono dopo le 10.30…qua il bagno non si può fare, non ci sono accessi al mare, così rinunciamo alla grotta, riprendiamo l’auto e percorriamo un tratto di costa alla ricerca di un posto per fare il bagno. Con nostro grande stupore, qui la costa man mano che si scende verso Leuca è sempre più selvaggia e sempre meno turistica. I paesini affacciati sul mare sono davvero graziosi, così appena troviamo dei posti auto non a pagamento (qui ce ne sono!) ci fermiamo per un bagno. La località si chiama Marina di Andrano, alcune case, una passeggiata affacciata sul mare, un paio di lidi e tanti scogli liberi! Ci sistemiamo, c’è pochissima gente e trascorriamo la mattina tra un bagno e l’altro. L’acqua qui è stupenda, e anche i fondali, nuotando lungo gli scogli si possono vedere un sacco di pesci! Sul mezzogiorno ripartiamo, e, cartina alla mano, decidiamo di raggiungere Santa Maria di Leuca. Per strada ci fermiamo a Tricase Porto per mangiare qualcosa. Proprio sulla strada troviamo la Pizzeria La Rotonda, che fa anche pizza da asporto, così ci prendiamo una pizza ottima fatta al momento per la modica cifra di €3.50, e la mangiamo sul lungo mare…sospiro ancora per la bellezza di quel momento: ottima compagnia, pizza che io adoro e un mare stupendo…finito l’idillio si riparte…la litoranea diventa sempre più stretta e tortuosa ma sempre più bella a picco sul mare. Lo spettacolo è meraviglioso, fatico a trovare parole per descrivere quegli scenari, guardare dal finestrino e vedere solo mare è impagabile! Finalmente arriviamo a Santa Maria di Leuca, qui si vede che di turismo ce n’è tanto, la cittadina è lustra, le casette sono perfette, e il porto è super affollato! Dopo una passeggiata sul lungomare saliamo al santuario, imponente e moderno, mi piace, e poi ci facciamo indicare il famoso punto in cui avviene l’incontro tra i due mari, l’Adriatico e lo Ionio…allora, l’idea mi piace molto, ha un non so che di epico, sa un po di poema omerico, però in realtà noi…non vediamo un bel niente, a parte un piccolo ricciolo di acqua che, ipotizziamo, è formato dall’incontro delle due correnti…però non lo so, forse è una sciocchezza…comunque la vista dal santuario della cittadina merita la salita, il panorama è splendido ed è molto suggestivo pensare di essere sulla punta estrema dell’Italia! Al ritorno ci fermiamo per un bagno in un punto molto famoso per gli appassionati di tuffi: punta Ciolo. Qui un grosso ponte si affaccia sul mare, che qui ha tonalità turchesi magnifiche, c’è una piccola spiaggetta proprio sotto il ponte che permette di fare il bagno in questa piccola insenatura. L’acqua è splendida e calda, a nuoto si può raggiungere una grotta che si affaccia sul mare, è davvero un bel posto. Mentre prendo il sole mi perdo a osservare dei ragazzini che si arrampicano come gatti su per la scogliera e poi fanno tuffi da altezze che mi fanno rabbrividire solo a guardarli! Dopo una breve sosta ripartiamo alla volta di Martano, appagati dall’intensa giornata e dal bellissimo mare che ci siamo goduti!

28/07 Finalmente si visita Otranto! E’ la città più vicina a dove alloggiamo e non l’abbiamo ancora vista! Otranto è bellissima, è la tipica cittadina bianca arroccata sul mare che ci si aspetta in un luogo così bello. La spiaggia che fronteggia il porto è bellissima, sembra incastonata nella città, il fondale è sabbioso, e i colori del mare sono splendidi, l’azzurro chiarissimo che brilla al sole abbraccia tutta la città. Le mura aragonesi cingono Otranto, e il visitatore accede al centro attraverso una grande porta. La cittadina è arroccata, costituita da vie strette piene di negozi che propongono un’ampia gamma di prodotti, dall’abbigliamento per il mare alle ceramiche e non da ultimi i prodotti tipici del posto, primi fra tutti i taralli! Salendo le viette si raggiunge la cattedrale, bellissima, il pavimento interno è ricoperto da un mosaico che è una meraviglia, e che ospita una cripta molto ampia e ben conservata visitabile gratuitamente. Poi il castello aragonese, anche questo sul classico stile delle fortezze spagnole, massiccio e imponente, anche se di dimensioni modeste. Dietro al castello raggiungiamo per caso una terrazza con una vista sul mare mozzafiato e ne approfittiamo per fare qualche foto. Anche la passeggiata sul lungo mare intorno alla città offre fantastici scorci per foto che fanno l’invidia di chiunque le veda! Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Santa Cesarea Terme, che si colloca appena sotto Otranto. Appena superata la zona città, prendiamo la litoranea, e il paesaggio cambia completamente, la strada si affaccia su una natura selvaggia e un mare splendido dai fondali rocciosi. Ci fermiamo per contemplare tanta bellezza, e adocchiamo una baia che è un vero splendore…Fabio decide che vuole fare un bagno proprio li, e combinazione vuole che si fermi una famiglia del posto che gentilmente ci spiega come raggiungere la spiaggia comodamente con l’auto. Così cambiamo meta, ritorniamo verso Otranto, e giriamo all’indicazione ‘località Orte’. L’incrocio è ampio e ben visibile, è sulla strada che collega Otranto a Santa Cesarea Terme, uscendo da Otranto, si trova l’indicazione sulla sinistra, che segnala anche un centro di immersioni. Vicino è situata anche una base dell’aeronautica militare. Superato l’incrocio si prende una stradina sulla destra, si raggiunge in pochi minuti di auto un vecchio forte abbandonato e qui si parcheggia. La baia è già visibile. Si procede a piedi per circa 10minuti, si costeggiano un paio di pinete e si arriva al mare! Il posto è stupendo, è tutto scoglio, ma gli ingressi in acqua sono molto comodi. Gli scogli sono molto grandi quindi ci si può sdraiare comodamente a prendere il sole, anche se ci ha fatto comodo l’’ombrellone che ci siamo portati, perché nelle ore centrali della giornata il sole è davvero caldissimo! Il posto ci piace talmente tanto che, ormai soddisfatti dei vari giri e luoghi visitati nei giorni precedenti, sarà la nostra meta di relax per gli ultimi giorni di vacanza. La quiete di questa baia da sogno, il mare, il sole e il vento fresco sono la ciliegina sulla torta di una vacanza bellissima che ci ha impegnato, divertito, ma soprattutto rilassato, girovagando a zonzo per il nostro Bel Paese!

Elisa e Fabio



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