Vacanze tra Montenegro e Albania

Relax sulle spiagge montenegrine e albanesi e tour per visitare belle città
Scritto da: Gherardo
vacanze tra montenegro e albania
Partenza il: 13/08/2017
Ritorno il: 24/08/2017
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Questa vacanza me la ricorderò a lungo come quella che sin dall’inizio è stata piena di imprevisti o quantomeno assolutamente diversa dal mio solito programma studiato a priori.

Cominciamo con il volo aereo: Avevo trovato una buona combinazione con volo da Rimini a Tirana al mattino presto e rientro a Perugia per il pomeriggio con la compagnia Blu Panorama così che ci dava anche buone possibilità di movimenti dall’Albania al Montenegro in orari decenti.

Circa 2 mesi prima della partenza mi arriva messaggio dalla compagnia aerea che il volo di Rimini era stato spostato alla sera tardi e che se non avessi risposto al messaggio si intendeva un consenso. Dopo aver verificato le partenze da altri aeroporti e in accordo con la compagnia aerea, ho scelto Bologna che non è troppo distante ma che comunque creava variazioni a quello che avevo in mente.

Beh, in ogni caso visto che io e mia moglie siamo di Sansepolcro ma con noi venivano Paola e Nicoletta di Firenze abbiamo pensato che forse, partendo il giorno prima verso Firenze e poi Bologna tutti insieme, potevamo solo guadagnarci un giorno di vacanza. Avevo anche prenotato per il Montenegro un’auto a noleggio per 5 giorni avendo programmato delle escursioni di visita lungo la costa e un po’ all’interno, ma 2 giorni prima di partire mi manda msg l’Avis Autonoleggi di Bar (Montenegro) che avevano a disposizione solo un’auto di livello superiore e che il prezzo pattuito di 120 euro saliva a 250 euro. Dopo aver parlato a lungo con il servizio clienti in Italia mi hanno detto che nulla potevano fare con l’agenzia montenegrina, che avrei dovuto accettare e poi al rientro fare una richiesta di rimborso che non sapevano nemmeno loro se sarebbe andata a buon fine e quindi alla fine ho optato nel cancellare la prenotazione auto. In verità non ne abbiamo avuto bisogno perché per le escursioni abbiamo utilizzato quelle proposte dalla varie agenzie e inoltre abbiamo visto che proprio vicino a dove alloggiavamo c’erano cartelli di “rent a car” a soli 30 euro al giorno tutto compreso.

La zingarata comunque il 13 agosto ha preso il via quando io e mia moglie siamo saliti sul treno da Arezzo per Firenze e poi, insieme a Paola e Nicoletta, con un freccia rossa da Firenze a Bologna.

Arrivati a Bologna abbiamo fatto i biglietti per il bus e avevo già controllato prima il numero che dovevamo prendere per Airport Hotel a Calderara di Reno nei pressi dell’Aeroporto. Arrivati alla pensilina del bus leggo che quel bus nei giorni festivi passava in altro percorso, a circa 1 km di distanza. Pertanto abbiamo deciso di farci accompagnare da tassista per una cifra abbastanza onesta di 20 euro circa. AIRPORT HOTEL è piuttosto comodo, con delle belle camere spaziose e personale cordiale, la cena nei locali dell’Hotel non è stata il massimo ed anche piuttosto cara ma ci siamo accontentati; d’altronde stavamo per partire per le vacanze quindi anche piuttosto sereni.

14 agosto

Dopo la colazione avevamo a disposizione una navetta per l’aeroporto (servizio a pagamento 4€ a testa). Aeroporto di Bologna ben organizzato e funzionale, attendiamo il volo che puntualissimo poi atterra a Tirana alle 10,50. Il volo mi permette di ammirare dall’alto le splendide e frastagliate isole della costiera croata e riconoscere località e soprattutto la famosissima spiaggia di BOL a forma di imbuto. L’azienda per cui lavoro ha contatti di forniture con l’Albania e già da tempo mi ero organizzato con Remzi che si era offerto di accompagnarci in Montenegro per poi tornare a prenderci quando ripartivamo. Quindi, appena ritirato i bagagli, provo a cercarlo all’uscita dell’aeroporto.

Finalmente ci troviamo, perché si sa in aeroporto la gente è tanta, ci salutiamo con affetto e facciamo le presentazioni. Lui quasi 80nne è accompagnato da Ariel, il figlio del proprietario dell’azienda nostra fornitrice, e sarà una delle scoperte più piacevoli della vacanza. Sarà lui poi ad accompagnarci in Montenegro e la sua compagnia è stata molto illuminante (colgo l’occasione per ringraziarlo ancora). Salutiamo Remzi che rimane a Tirana e partiamo alla volta del Montenegro. Durante il viaggio, Ariel ha parlato di tutto e di più. Un ragazzo che si è laureato in Italia ad Udine, e al quale faceva piacere rispolverare il suo italiano anche ben fornito di vocaboli. Le donne erano in adorazione del suo modo di fare ed io contento di vederle interessate visto che poi quello che ha organizzato la vacanza ero io. Ci ha chiesto come mai avevamo pensato di andare in Montenegro e non invece in Albania e che se volevamo ripensarci lui era disponibilissimo ad aiutarci. Al momento però avevamo la prenotazione per tutti i 10 giorni e non pensavamo fosse il caso di fare variazioni. Durante il percorso ci fermiamo a mangiare a Scutari, presso il ristorante TRADITA, un carinissimo locale con cucina tradizionale albanese e nella sala dove mangiamo che sembrava una grotta stavano cuocendo allo spiedo una pecora.

Ripartiamo alla volta del confine con Montenegro e ci auguriamo che la coda non sia lunga ma purtroppo non è proprio così e impieghiamo 1 ora circa per percorrere gli ultimi 500/600 metri

Dalla frontiera a DOBRA VODA (dove avevo prenotato appartamento con booking.com) la distanza non era poi così eccessiva e arriviamo dopo 45 minuti. Il traffico devo ammettere che durante tutto il percorso dall’aeroporto di Tirana è stato veramente pesante e arriviamo distrutti all’appartamento XXL (così il nome) di Dobra Voda. La signora ci fa vedere l’appartamento ma rimaniamo atterriti dal posto. Nonostante io avessi prenotato sin da marzo ci era stato lasciato libero un appartamento piccolissimo con una camera di 12 mq riempita di un letto matrimoniale, un’altra dove si entrava con due lettini singoli e un angolo cottura, e un bagno microscopico senza finestra il tutto con un condizionatore unico e fatiscente.

Ci guardiamo sbigottiti e la nostra espressione era da immortalare ma forse meglio non l’avere fatto. Dopo un primo titubante “si” chiediamo alla signora se ne avesse altri, che noi eravamo 4 adulti e che non andava bene quell’appartamento (nelle foto da booking ci sono ben tutte altre immagini). Inizialmente risponde di no, poi ci fa attendere e va a chiedere ad un’altra famiglia, a cui aveva dato appartamento nella mattina, dandoci delle buone probabilità. Ci dice di attendere 20 minuti ma ne passano 60 poi 80 e alla fine richiamiamo la signora. Va a riparlare con la famiglia e la porta a vedere quello che doveva essere il nostro appartamento e quando scendono capiamo che non era stato accettato lo scambio. A quel punto arrabbiati anche per la lunga attesa diciamo alla signora che non intendiamo accettare e che forse ci fermavamo solo per una notte e all’indomani saremo andati a cercare meglio cosa che facciamo sin da subito. Paola e Nicoletta vanno all’Hotel David a chiedere informazioni, ed un ragazzo gentilissimo ci accompagna dai suoi affittacamere. Seguo Paola e il ragazzo per andare a vedere il possibile appartamento presso VAL APPARTAMENTI dove la ragazza ci informa di avere solo un appartamento di lusso (attico) che decidiamo di vedere.

Come ho scritto nel titolo per ogni impedimento un giovamento, l’attico era meraviglioso. Un grandioso locale al centro con divano, tavolo tv, due camere ai lati dell’ingresso con ognuna un suo bagno personale e tre terrazzoni con una vista spettacolare sulla baia e sembrava di essere praticamente sopra la spiaggia e il mare. Il prezzo poi era di 140 € a notte per l’appartamento, quindi un prezzo molto ragionevole. Diciamo ovviamente di si e mentre torniamo da Nicoletta ed Emanuela pensiamo di ingannarle, dicendo loro che era sicuramente meglio dell’altro e che ormai avevamo fissato. La Signora dell’XXL nel frattempo aveva già provveduto a prelevare dal mio conto i costi previsti di cancellazione, anzi ne aveva prelevati di più di quanto previsto ma quando poi le faccio vedere la prenotazione con l’importo esatto lei mi rende 17 euro senza altri commenti dicendomi però di fare cancellazione online così che scoprirò in seguito non posso nemmeno lasciare feedback negativo (spero che serva questo racconto). Armati dei nostri bagagli ci avviamo verso il nuovo appartamento per un numero di giorni indefinito (pensavamo 4 e poi invece saranno 7). Saliamo con l’ascensore, apriamo la porta e lo stupore e la gioia anche di Emanuela e Nicoletta erano evidenti. Giriamo in lungo e in largo, Emanuela fa anche un video col cellulare per mandarlo a casa, eravamo davvero felici di quella sistemazione e a chi dovesse andare consiglio caldamente il VAL APPARTAMENTI (telefonare direttamente perché non si appoggia a nessuno sito e preferisce contatto diretto). Per la cena rimaniamo nella veranda ai piedi dell’appartamento mangiando ottimi piatti a prezzi veramente buoni, in quattro spendiamo circa 50 euro.

15 agosto

La mattina, come faccio solitamente, mi alzo di buon grado e vado sul lungomare a cercare qualcosa di interessante per la sistemazione giornaliera. La spiaggia, avevamo già constatato la sera precedente, è gremita di gente e diventa difficile anche stendere un asciugamano. Procedendo lungo la costa a piedi mi avvicino ad un resort e all’ingresso leggo che è di possibile accesso a tutti al costo di € 10 a persona. Considerando la comodità di lettini con materassino, delle piscine, di angoli meravigliosi di mare e scogliera, di animazione del club looza, di bar e tavola calda, mi sembrava interessante proporlo. E quel resort (WIND ROSE e RUZA VJETROVA) diventerà il nostro luogo di relax anche per altri giorni. La spiaggia difronte all’appartamento è gremita di gente e sin dalle 6 del mattino si vede passare qualcuno a stendere asciugamano ed attendere il più possibile vicino alla battigia, come dice il nome del paese “buona acqua” il mare è veramente pulito e molte persone locali passano le giornate là. Noi fortunatamente ce la spassavamo al resort perché altrimenti sarebbe stato snervante passare la giornata li nella spiaggia.

Il pranzo presso il resort era davvero interessante e ci abbuffavamo spendendo nemmeno 10 euro e la sera al ritorno prima di andare a cena aspettavamo di vedere il sole tuffarsi nel mare aperto prima di uscire a mangiare.

In verità i ristorantini del posto sono tutti abbastanza validi ma offrono le stesse pietanze e non hanno una cucina molto varia come la nostra. Il prezzo è davvero economico (circa 8/15 euro a persona) ma le portate dopo alcuni giorni ci annoiano.

Il giorno successivo decidiamo di rimanere in loco e la giornata passa in completo relax come nel giorno precedente, cambiamo solo il ristorante la sera e prenotiamo una escursione per il giorno successivo tramite quelle agenzie che offrono pacchetti per turisti. Anticipiamo la spesa complessiva di 15 € a testa e ci diamo appuntamento per l’indomani mattina.

17 AGOSTO

Ci svegliamo alle 7 di mattina per essere già alle 8 puntuali nel posto di ritrovo. Per l’escursione eravamo solo noi 4 più la guida che salirà nella città di Bar. Con l’autista cerchiamo di avere dialogo ma non è facilissimo, Zoran conosceva qualche parola di italiano e un po’ di Inglese, ma si è dimostrato una persona molto disponibile al punto che nei giorni successivi lo richiameremo per altri spostamenti. A Bar sale la ragazza montenegrina che si era laureata a Bari e conosceva bene la nostra lingua , e durante il percorso ci ha raccontato molte cose sulla vita e sulle abitudini del suo popolo e sulla storia delle città che andavamo a visitare. Arrivati nei pressi di Sveti Stefan, Zoran si è fermato lasciandoci immortalare quel panorama. E’ una città cartolina, immagine del Montenegro, ma l’accesso è limitato e si entra solo con prenotazioni. Proseguendo il percorso abbiamo attraversato Budva per poi dirigersi verso l’entroterra e la vecchia capitale di Cetinje, per la visita di un antico monastero ortodosso e il museo casa del re Nicola I (padre di Elena di Savoia). Il tempo di fare la seconda colazione e ripartiamo alla volta di Kotor. Prima di intraprendere il percorso dall’agenzia avvisano Zoran che c’erano incendi lungo il percorso che avremmo dovuto fare e ci chiedono a quel punto se volessimo cambiare programma ma rimaniamo di voler visitare Kotor e chiediamo a Zoran di poter provare il percorso e semmai ritornare indietro nel caso ci fossero stati problemi. Il viaggio è molto interessante e attraversa il paese di Njegusy, località resa famosa dai formaggi e prosciutto, per poi fare 25 tornanti numerati prima di raggiungere la bellissima Kotor e durante i quali ci sono delle piazzole di sosta da dove ammirare lo splendido fiordo, unico nel mediterraneo, e siamo felice di non esserci fatti prendere dal panico per gli incendi che abbiamo visto ma niente di preoccupante.

Raggiungiamo Kotor ma il traffico in agosto per queste strade è piuttosto pesante. Zoran ci lascia nei presso del centro e con la guida entriamo nella città che sin da subito si mostra come una roccaforte dell’impero veneziano. Consiglio la visita anche se in agosto il turismo è davvero eccessivo, ma la cittadina è splendida al livello di Dubrovnik, Spalato, Trogir ed altre città della Dalmazia. La sera rientriamo e ci accordiamo con Zoran per eventuali altre visite da effettuare giorni successivi.

18 agosto

Giornata di relax al resort, alla sera prima di andare a cena in un localino della spiaggia facciamo telefonare da Emanuela a Zoran (quella che si destreggia meglio perché le parole le butta li anche se poi non sono quelle giuste J) comunque ci accordiamo per il giorno successivo per l’estremo sud del Montenegro e le spiagge (nudiste) di Bojana island.

19 agosto

Appuntamento con Zoran per le 8,30 e puntualissimo si fa trovare col suo pulmino di fronte al nostro hotel. Il viaggio è breve circa 30 km ma il traffico è abbastanza lento e pesante. Arriviamo che sono poco meno delle 10 e ci raccomanda di farci trovare per le 16 per il rientro perché la sua esperienza nelle strade ci racconta che poi alle 17 ripartono tutti e rimarremmo ingolfati.

Bojana è un’isoletta formata dalle braccia del fiume Bojana e la sua caratteristica principale è ovviamente quella di avere strutture create apposta per naturisti. Comunque c’è un piccolo tratto di spiaggia separato da canneto dove possiamo stare in costume ed è attrezzato con ombrelloni e sdraio. La spiaggia è di sabbia ma di un colore piuttosto scuro e il mare anche se pulitissimo non da quella sensazione di meraviglia come nelle spiagge della Sardegna tanto per capirsi.

E’ singolare comunque vedere gente a passeggio che al delimitarsi del canneto si tolgono tutto e continuano la passeggiata e viceversa si rivestono quando rientrano. Le donne occhieggiano e fanno risatine e provano anche ad avventurarsi ma ritornano sui suoi passi quando gli viene fatto notare che sono in costume.

Per pranzo avevamo notato dei bei ristorantini lungo la riva del fiume (alla foce) ed entriamo da “Restor Barbana” gustandoci un ottimo pranzo di pesce ad ottimo prezzo.

Le 16 arrivano abbastanza presto e Zoran è davvero puntualissimo. Dopo quella giornata di bagni e di sole rientriamo un po’ stanchi a Dobra Voda programmandoci una giornata di riposo per il giorno successivo, ma dopo scambi di messaggi con Ariel ci accordiamo con lui per un rientro in Albania dal pomeriggio e ci dice di farci accompagnare alla frontiera per le 16 circa visto che all’andata ha avuto quelle problematiche di traffico e così ricontattiamo Zoran chiedendo la sua disponibilità nel caso non avesse richieste dall’agenzia di viaggio.

Domenica 20 Agosto

Dopo la colazione prepariamo le valigie e le lasciamo nella Hall a piano terra, poi andiamo al solito resort per goderci le ultime ore di mare montenegrino. L’appuntamento con Zoran è per le 15. Al suo arrivo siamo pronti a caricare le valige e farci accompagnare al confine. La scenetta è molto simpatica perché a 400 metri dal confine le auto iniziano ad incolonnarsi e noi scendiamo proseguendo a piedi. Paghiamo 35 euro a Zoran e lo salutiamo con simpatia. Ci incamminiamo a piedi con i bagagli e sembravamo un gruppo di extracomunitari. Arrivati in frontiera fanno finta di controllare i documenti ma in 10 secondi siamo già in Albania. Non ci rimaneva che aspettare. Ad attendere degli amici c’era anche un signore albanese con il figlio e ci dice di abitare da tempo vicino a Pistoia. Guarda te!… Il figlioletto nato in Italia era di fede interista come me e ci mettiamo un po’ a parlare di calcio. Spieghiamo a lui il perché di questa nostra presenza e si offre di chiamare Ariel visto che ha compagnia telefonica albanese. Gentilissimo. Ariel non era molto lontano ma è felice di questa telefonata sapendo che quindi eravamo già pronti e difatti dopo due minuti lo vediamo incolonnato e riusciamo così ad evitargli l’ultimo tratto di coda. Rivedere Ariel così raggiunte ed ottimista ci ha rimesso di buon umore, ci eravamo posti molti dubbi su questo forte altruismo ma poi si è dimostrato un grandissimo ragazzo, molto intelligente, con senso dell’humor e sicuramente una persona che a pelle te la senti subito positiva.

Il viaggio di ritorno in Albania è stato massacrante, interminabili code di auto per l’unica strada nazionale che collega il nord con la periferia di Tirana. Ariel guidava in modo sicuro sorpassando continuamente le auto incolonnate e rientrando in corsia solo per brevi tratti. Una guida che sicuramente io non avrei osato fare.

Ci accompagna sino al luogo di mare dove i genitori hanno un appartamento in un residence “Lura Kompleksi” e durante il tragitto spesso si sentiva con Arif (suo padre) perché ci stavano tutti aspettando al bar dove poter consumare qualcosa tutti insieme e per darci le chiavi dell’appartamento stesso.

Non ci aspettavamo tanto, ma gli albanesi sono molto ospitali e ci hanno messo un po’ in difficoltà non sapendo poi come sdebitarci. Riconosco che è stato molto piacevole rimanere a parlare con persone straniere che non conoscevamo, ma che ci hanno riservato un caloroso benvenuto e ci han fatto sentire a casa. Arif ed Ariel ci hanno portato, nonostante l’orario notturno, lungo la spiaggia per mostrarci il loro ombrellone fisso e ci hanno dato ulteriori informazioni. Poi la madre ci ha mostrato l’appartamento che, seppur piccolo, era carino.

Al mattino successivo dopo la colazione al bar ci siamo fiondati in quella lunghissima spiaggia nord-albanese. La lunghezza della spiaggia ricordava quella del litorale romagnolo, anche se le strutture sono completamente diverse da quelle. A ripensarci adesso, che sono rientrato da tempo, invio quelle giornate spensierate lungo la spiaggia, a respirare quell’aria profumata di mare, a guardare le onde e le pochissime barche all’orizzonte.

Per pranzo decidiamo di mangiare al ristorante Oasis, lungo la spiaggia. Mangiamo del pesce di ottima fattura con piatti di alta scuola. Il tutto a prezzi modici. Io e mia moglie torniamo in spiaggia anche nel pomeriggio mentre Paola e Nicoletta se ne tornano in appartamento per una pennichella. La sera ci ritroviamo con Remzi e sua moglie e ci comunica che all’indomani sarebbe stato libero e pensava di accompagnarci a Durazzo per una breve visita turistica. Io, mia moglie e Paola accettiamo l’invito di buon grado mentre Nicoletta sarebbe voluta andare nella beauty farm del villaggio e ci invita a non rinunciare.

22/08

Alle 10,00 appuntamento con Remzi e dopo la colazione saliamo nella sua auto e percorriamo circa 30/40 km per Durazzo. Durante il tragitto ci informa di quando lui ha abitato in quella città e di come nel tempo abbia subito notevoli trasformazioni uno sviluppo repentino dovuto all’importanza del porto commerciale e alla vicinanza con la stessa capitale Tirana.

Lasciamo l’auto sul litorale e facciamo due passi verso il centro e verso l’anfiteatro, del quale però rimangono pochi ruderi, e successivamente arriviamo nella piazza recentemente restaurata ma di poca rilevanza architettonica, anzi deturpando a parere mio quel luogo di ritrovo con giardini, belle piante e panchine che era il ritrovo degli albanesi. Nella città si riscontrano le diverse dominazione subite, dai greci ai romani ai turchi. Remzi ci offre un “baklava” (tipico dolce turco) in una pasticceria del centro e poi decidiamo di rientrare verso la nostra auto non prima però di aver fatto una sosta al suo bar preferito (Hotel Arvi) per gustare un ottimo caffè ammirando il mare sul litorale di Rruga Taulantia. Torniamo puntuali per il pranzo e nel pomeriggio prepariamo bagagli per gli ultimi giorni 2 giorni della vacanza che avevamo deciso di passare a Tirana. Ariel ci aveva procurato un auto dai suoi amici (doveva essere a noleggio e a pagamento e poi invece alla fine non ha voluto nulla, nemmeno il rimborso del carburante per arrivare a Tirana) Il viaggio verso Tirana è stato breve, circa 40 minuti, ma l’arrivo nella grande città è stato un trauma anche perché non avevamo uno straccio di navigatore e con l’aiuto di qualche indicazione chiesta qua e là cercavamo di trovare l’Hotel prenotatoci da Ariel. Il giorno prima avevo visionato la mappa e a grandi linee ricordavo la zona ma, a conti fatti, arrivare in una città sconosciuta non è subito facile orientarsi. Tanto più poi che la via dell’Hotel era nuova e molti ci rispondevano che non la conoscevano né la strada ne l’Hotel.

Io alla guida, oltre che cercare qualche indicazione utile, dovevo subire anche quelle delle mie compagne di viaggio… vai qui, vai la, che manovra fai… prendi a destra, a sinistra, accosta qui, domanda a quella, lì c’è divieto di accesso… e facevano saltare i nervi anche a chi di pazienza ne ha da vendere, e girando nella zona eravamo arrivati proprio dietro l’Hotel senza accorgercene. L’Accoglienza nell’hotel è stata davvero eccezionale. Il Dinasty Hotel è un 4 stelle superiore nei dintorni del Great Park e abbastanza vicino al centro dove vi si arriva in 10 minuti a piedi. Le camere sono lussuose e la spesa di 54 € a notte davvero accettabilissima. Ariel ci manda spesso i clienti dove poi si incontrano per affari e infatti contemporaneamente a noi aveva mandato li dei tedeschi coi quali lo vedremo all’opera l’indomani mattina. La sera dopo esserci sistemati facciamo un breve giretto per arrivare in centro ma si avvicina l’ora di cena e rientriamo presto in Hotel dove consumiamo la cena, ottima ma di spesa superiore alla media dei ristoranti locali.

Al mattino successivo, dopo l’abbondante colazione, ci dirigiamo verso il Blloku, il quartiere più rinomato del centro perché ci sono tanti negozi, bar, ristoranti, insomma direi che equivale al nostro “corso” o “via dello struscio”. Attraversiamo il quartiere per poi entrare nella Cattedrale ortodossa della resurrezione di Cristo e di seguito arrivare nell’enorme piazza difronte al Museo di Storia Naturale dove qualcuno approfitta delle panchine presenti per riposare. Io entro nella Moschea a fianco dopo essere stato invitato a togliermi le consuete “new balance” e mi stupisco di essere entrato in luoghi di così diverse religioni dopo solo 5 minuti. Lì sono abituati a convivere con molte etnie e per fortuna sembra che abbiano trovato degli accordi di buona convivenza o per lo meno questo è quello che ci arriva dai mezzi di informazione, e probabilmente non è proprio così. Facciamo retromarcia e ci avviciniamo percorrendo però il bulevardi Deshmoret e Kombit per poi fare la Shetitorja Murat Toptani, una bella zona solo pedonale dove ci sediamo per un drink. Poi la stanchezza si fa sentire e giriamo un po’ ma senza la consueta voglia di vedere. Ci imbattiamo nella Pyramid che, a dirla tutta, è proprio brutta e rientriamo nel Blloku, diretti vero il nostro Hotel per una bella doccia e sistematina. Per la sera decidiamo di andare a cena fuori e ci imbattiamo in un carinissimo ristorante con tavolini all’aperto “the home” e dopo aver consumato una buonissima cena ci fermiamo a parlare col proprietario e cuoco del ristorante che ci racconta di aver fatto esperienza in Italia nella nostra Toscana.

Al termine della cena ci offrirà un buonissimo dolce e ci dispiace solamente di non essere venuti anche la sera precedente. Lo ringraziamo promettendogli una buona recensione.

Non ci rimane che tornare verso l’Hotel non prima però che io e mia moglie facciamo un salto veloce sulla sponda del lago artificiale LIQENI e il bel parco adiacente. Ma la stanchezza si fa sentire e rientriamo in Hotel.

Ultimo giorno della vacanza. Alle ore 10 puntuale abbiamo la navetta per l’aeroporto, la strada è intasata e durante il percorso ci viene anche da pensare di perdere il volo ma invece arriviamo in tempo per fare il check-in e imbarcarci per Perugia.

Facendo le somme della vacanza devo ammettere che abbiamo goduto sia delle spiagge montenegrine che albanesi, abbiamo visto delle belle città e conosciuto tanta brava e buona gente che rimarrà nei nostri cuori.

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SPIAGGIA DI DOBRA VODA

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RESORT A DOBRA VODA

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SVETI STEFAN

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MONDRIAN A DURAZZO



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