Vacanze spensierate: di nuovo Thailandia

Siamo tornati il 17/11 dal secondo viaggio in Thaialandia. Dopo quella indimenticabile avventura di 2 anni fa tra Chiang Mai e l’isola di Samui, questa è l’occasione per visitare la costa delle Andamanne. I nostri obiettivi principali: spendere poco (prenotando solo il volo Thai a 655 euro, un po’ costoso ma molto comodo, con ottimo...
Scritto da: Stefano Piermaria
vacanze spensierate: di nuovo thailandia
Partenza il: 30/10/2002
Ritorno il: 17/11/2002
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Siamo tornati il 17/11 dal secondo viaggio in Thaialandia. Dopo quella indimenticabile avventura di 2 anni fa tra Chiang Mai e l’isola di Samui, questa è l’occasione per visitare la costa delle Andamanne. I nostri obiettivi principali: spendere poco (prenotando solo il volo Thai a 655 euro, un po’ costoso ma molto comodo, con ottimo servizio e di durata ridotta rispetto agli altri voli con scalo) e visitare la costa occidentale alla luce soprattutto delle notizie contrastanti catturate su recensioni, internet, guide e libri vari.

Compagni di viaggio: Michela, la mia ragazza, e la nostra guida EDT-Lonely Planet del 2001 (che in qualche occasione si è dimostrata poco aggiornata su alloggi, prezzi e luoghi d’interesse). Itinerario: Areoporto-Ayuttaya-Bkk-Puket-Phi Phi-Krabi-Trang-Bangkok. In sintesi: Phuket: osannata ma anche disprezzata (dipende da quello che ci si aspetta da una vacanza), è meta soprattutto di viaggi organizzati; piena di cantieri e di cemento, i centri più famori (Kata e Karon) hanno un po’ deluso: i prezzi sono alti, le spiagge non eccelse e i thai che nei ristorante sono graziosi solo se paghi un conto da 500 bath in su); per lo meno a Patong è piena di vita e divertimenti. E’ comunque bella da girare e un motorino a noleggio è l’ideale; spiagge grandi quali Kamala (chissà perche’ la sconsigliano, è veramente la più bella e selvaggia!) e quelle più a nord, o minuscole e nascoste quali Jungle Beach e soprattutto Laem Sing hanno ripagato assolutamente la permanenza. Phi Phi Island: sicuramente un bel posticino, soprattutto per i più giovani. Non ci sono strade e si gode un’atmosfera del tutto eccezionale. La spiaggia migliore è Ton Sai Bay, dove al pomeriggio sopraggiunge una bassa marea “incredibile”. Il pernottamento e’ costoso, ma ne vale veramente la pena; si può risparmiare qualcosa solo nelle guesthouse che però rimangono lontano (si fa per dire) dalla spiaggia, ma in pieno centro, quindi disturbate dalla bolgia (non eccessiva cmq) notturna. Da non perdere l’escursione con barca alle isole vicine (snoorkeling o diving compresi) a 400/500 bath e la faticosa ascesa al wiewpoint, dove si gode un panorama da sogno. Evitate le pizze o i piatti “italiani” e abbuffatevi con bistecche di squaletto o pescespada freschi conditi con ginger e limone (mi terrei alla larga dall’aglio!). Dopo cena non vi annoierete di sicuro.

Krabi: apparentemente la cittadina di Krabi non sembra avere nulla di interessante. Siamo arrivati di domenica quindi negozi e locali erano per lo più chiusi (ci è momentaneamente passato per la testa di andarcene). In realtà è un’ottima base per effettuare escursioni nei dintorni e offre moltissime guesthouses, hotels, ristoranti economici e negozietti con ottime occasioni. Si respira senz’altro un’aria meno turistica delle località precedenti e il cibo è ottimo, la gente più genuina e i viaggiatori più intriganti. Sicuramente manca di spiagge, che troverete però nelle zone limitrofe. Railey Beach, raggiungibile solo con 20 minuti di barca , offre uno scenario da favola, bel mare, incantevole spiaggia a mezzaluna e lussureggiante vegetazione; qui comunque di turisti ce ne sono molti (tipo Phi-Phi) e gli scarsi e costosi bungalow (accoglienti e disseminati in un incantevole palmeto abitato da simpatiche e dispettose scimmiette) danno spesso il tutto esaurito. Ao Nang, raggiungibile da Krabi in pick-up con 20 bath (20 min.), offre qualche sistemazione in più e prezzi più abbordabili, ma ci sono anche grossi hotel che attirano gruppi organizzati e la spiaggia è veramente scadente; se non altro qua si possono noleggiare barchette a motore (sparano prezzi eccessivi, ma con una buona contrattazione siamo arrivati a pagare una barchetta 600 bath per un giorno intero; più siete e più risparmierete). Le meravigliose isolette disseminate a pochi Km dalla costa (su tutte Koh Poda e Koh Kai) sono infatti da non perdere: non c’è possibilità di cementificazione, quindi lo scenario è incredibilmente naturale, incontaminato e tranquillo con spiagge pulite e mare cristallino (all’Isola del “Pollo” contavo solamente 3 barche:”No sun!” balbetta il barcaiolo indicandomi il cielo un po’ nuvoloso e cercando di farmi intendere che i turisti sono spaventati dalle nuvole; stento tuttora a crederlo, considerando la temperatura fantastica ed il minor rischio di scottature!).

I giorni passano veramente veloci quando te la spassi, è quindi stato necessario tagliare dal nostro itinerario Koh Lanta ma soprattutto la provincia di Trang (con Koh Kradan su tutte). In treno verso Bangkok (espresso delle 18,00 da Suratthani), sfogliando la nostra guida, ci siamo fissati ancora una volta col Floating Market di Damnoen Saduak. Un’occhiata alla cartina e la pazza idea di scendere alle 4 di notte a Nakhon Pathorm è diventata realtà. Assonnati più che mai, lasciati i bagagli in stazione (non c’e’ un deposito vero e proprio, si lasciano in biglietteria, e…Non parlano inglese!) e diretti velocemente verso il vicino centro alla ricerca del bus, un inaspettato e brulicante mercato notturno attorno al Phra Phatom Chedi ci ha completamente ridestati; colazione rigenerante al SevenEleven (e in questi casi si sogna un bel caffe’ espresso, che “scarcagnifica” e ti fa sentire un’altra persona), quindi, dopo qualche vano tentativo nel chiedere informazioni, troviamo la fermata dei bus extraurbani (proprio dietro al Wat) dove degli scooteristi con giubbetto arancione, che prestano servizio come tassinari,, ci indicano l’autobus per Damnoen Saduak e il Floating Market. Qui con una coppia di neozelandesi (molto tranquilli e simpatici) abbiamo noleggiato un barchetta, ma sinceramente la visita non è stata all’altezza delle nostre aspettative in quanto tutto è organizzato per i turisti e la maggior parte di merce in vendita sono souvenir. Se non altro è stata una bella avventura. Bangkok: termine del viaggio. Malgrado tutto è sempre capace di sorprendere e stupire. Arrivati in bus da Nakhon Pathorm (in quanto al pomeriggio non ci sono treni diretti alla stazione di Hualampong) la città ci ha accolto con un festoso e persistente acquazzone, accompagnandoci per tutto il tragitto di circa 2 ore, effettuato con un bus urbano che ha attraversato tutta la città, dalla Sudern Bus Station (che sta a Nord) al Lumpini Park (nei pressi del quale avevamo adocchiato diversi hotel). Solito giretto a Patpong, visita al Weekender Market (non ha nulla di turistico, ed è veramente immenso), Siam Center, e un’indimenticabile serata al Saxofon – Victoria Monument – (forse il pub con musica dal vivo più bello e famoso della città). Per un pernottamento di medio livello consigliamo il Sathorn Hotel in una traversa di Silom Rd., a due passi da Patpong e di fronte alla fermata dello Skytain (buone camere condizionate con tvc a sole 900 Bath x2 persone anche se l’hotel sembra un po’ decadente rispetto all’agglomerato di grattacieli e nuovi edifici che lo circondano, ma l’ubicazione è ottima).

CONSIGLI PRATICI di VIAGGIO: Bagaglio: portate meno dell’indispensabile (che è sempre troppo); troverete di tutto e a prezzi estremamente bassi. Una borsa o uno zaino ingombrante e pesante è fastidioso, come del resto comprare magliette o altro che già si ha in valigia (pantaloni marcati Lewis, bellissimi, molto fini, a 199 bath). Alloggi: Se ne trovano dappertutto per ogni tasca. Per risparmiare il massimo scegliete le guesthouse (100-300 bath); se avete fortuna potreste trovarne di veramente suggestive e carine; se le trovate brutte o non accoglienti potete sempre rifiutarle cortesemente. Sono molto economici gli Hotel non turistici, quelli un po’ vecchiotti, ma hanno solitamente un’atmosfera molto decadente e poco accogliente, anche se sempre puliti (300-700 bath). I prezzi dei bungalow sul mare sono in costante aumento; bisogna girare molto per trovarne di convenienti. Per una notte potete sempre appoggiarvi sul primo che capita e poi spostarvi. L’aircon, spesso necessaria per dormire bene, fa quasi raddoppiare le tariffe. Alimentazione: riso fritto con gamberetti (o altro), zuppe e noodles (le nostre tagliatelle) sono gi squisiti piatti tipici; in locali tradizionali e ristorantini tipici penderete massimo 100/150 bath (5-7.000 lire); sulle bancarelle spenderete ancora meno (basta un po’ di coraggio iniziale). Se invece siete attratti da locali turistici, quindi eleganti e apparentemente più puliti, con camerieri in divisa, spenderete per gli stessi pasti, ma di peggiore qualità, fino a 5/6 volte di più. (ci sono cascato più di una volta).

Aragoste: non prendete piatti o menù turistici ma compratele vive, intere e fate cucinare (250 bath/kg).

Salute: fermenti lattici assunti regolarmente dovrebbero essere più che sufficienti. Repellenti per zanzare si trovano sul posto anche se forse è meglio acquistare qualcosa dall’Italia (ottimo autan extreme), cmq al tramonto ricordatevi di spalmarvi qualcosa contro le punture di insetti altrimenti ve ne pentirete. Fronte vaccini: forse conviene solo fare l’anti-epatite (noi non lo abbiamo fatto) Trasporti: in treno si viaggia benissimo, la cuccetta di seconda classe è ottima; abbiamo preso un terza classe dall’aereoporto ad Ayuttaya (evitando di arrivare subito a BKK, così nel frattempo abbiamo prenotato due cuccette per Suratthani per il giorno successivo): esperienza bellissima ed indimenticabile. Gli autobus sono pure comodi, e se riuscite a prendere quelli pubblici risparmierete la metà; unico problema è che le agenzie turistiche (che sono dappertutto) vi prenoteranno solo quelli privati ed esclusivi per turisti; inoltre le stazioni degli autobus pubblici non sono sempre a portata di mano.

Contrattazione: contrattate sempre e ricordate di partire con un primo prezzo che, sommato a quello che fa il venditore e diviso 2, dovrebbe portare il prezzo che vi prefiggete di spuntare. Se non partite col piede giusto rischiate una brutta discussione o finirete per parare prezzi non convenienti. E’ curioso (e potrebbe anche farvi incavolare se avete già comprato) come, contrattando lo stesso articolo più volte, riuscirete ad ottenere sempre un prezzo migliore.

In generale: la Thailandia è spettacolare, la gente ospitale e gentile ovunque, anche i mussulmani del sud, quindi girate senza paura e non fossilizzatevi nel vostro hotel o nella vostra spiaggia. Per chi possiede un briciolo di spirito d’avventura e di adattamento ritengo sia assolutamente sconsigliato prenotare pacchetti completi (volo+hotel), anche perché risparmierete una fortuna. Costo della vacanza 600 euro a testa (+ volo 655 euro) e non ci siamo fatti mancare nulla! Dimenticavo: siamo partiti alcuni giorni dopo l’attentato di Bali, e non è stato proprio entusiasmante, ma vi assicuro che l’aereo è decollato, grazie a questa meravigliosa gente, ce ne siamo subito dimenticati BUON VIAGGIO.

(Per consigli o suggerimenti: stefano.Piermaria@vissani.It)



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche