Vacanze slow in Alto Adige
Siamo partiti nella tarda mattinata di lunedì 11 luglio e dopo qualche ora di autostrada ci siamo fermati a Bressanone per pranzo cogliendo anche l’occasione di visitare questo centro dato che non c’eravamo mai stati. E poi abbiamo proseguito per un’altra mezz’oretta fino a Vipiteno e quindi Racines, Val di Giovo fino all’hotel che si trova in una zona molto tranquilla circondato solo da monti. Siamo stati accolti dalla proprietaria e da un’aria particolarmente frizzantina. Dato che ormai era pomeriggio inoltrato e la cena era presto (ore 19) abbiamo optato per trascorrere qualche ora nella piscina dell’hotel. Il giorno successivo siamo partiti in direzione Stanghe per visitare l’orrido, attrazione inclusa nell’active card. Abbiamo parcheggiato gratuitamente a Stanghe e proseguito a piedi fino all’entrata delle cascate. Il percorso intero, senza guida e comunque ben segnalato, dura circa un’oretta. Noi siamo usciti a Jaufensteg, su consiglio della proprietaria dell’hotel, e proseguito a piedi in mezzo ai campi e ai prati fino a Pratone dove siamo stati accolti da un bel temporalone! Fradici e per assenza di ripari, abbiamo comunque proseguito. La nostra meta era il castello Wolfsthurm a Mareta. All’arrivo a Mareta ormai aveva smesso di piovere, ma noi non avevamo un lembo dei nostri vestiti asciutti, compreso il ricambio dentro lo zaino, nonostante tutte le precauzioni antipioggia! Per riprenderci ed asciugarci abbiamo fatto tappa in un ristorante/pizzeria ai piedi del castello. Ero un po’ scettica, ma la pizza si è rivelata buona così come il caffè! Il castello è disposto in due piani: uno ospita il museo di caccia e pesca, che a me non è proprio piaciuto, l’altro alcuni interni del castello. Bellissima la vista che si gode dall’alto sul paese e sull’intera vallata. Il programma prevedeva di ritornare a Stanghe a piedi per riprendere la macchina, ma dato il tempo incerto e memori dell’acquazzone della mattina, abbiamo optato per l’autobus. Nel giro di cinque minuti eravamo in macchina. Prima di ritornare in hotel, ci siamo fermati a Vipiteno. Un centro piccolo ma carino e caratteristico. Dopo qualche acquisto di indumenti pesanti e water resistent, siamo tornati in hotel infreddoliti.
Il giorno successivo siamo stati ad Innsbruck. Data la vicinanza all’Austria non potevamo perderci questo gioiellino del Tirolo. Percorrendo la statale, in circa un’ora abbiamo raggiunto la cittadina. Il problema principale è stato il parcheggio: Innsbruck è piena di parcheggi ma avendo la macchina a gpl ed essendo tutti i parcheggi coperti, non è stato per nulla semplice trovarne uno scoperto. Dopo aver vagato un’ora, abbiamo trovato posto in un parcheggio privato di un supermercato che ci è costato ben 6.00€ per tre ora circa! La prima tappa dopo il parcheggio è stata l’ufficio turistico. Anche la cartina della città si paga! Abbiamo trascorso un paio di ore a visitare il centro e la parte vecchia della città, percorrendo Maria-Theresien Straβe dall’arco di trionfo fino al tettuccio d’oro. Poi abbiamo proseguito verso Dom Plazt dominata dall’imponente duomo di St. Jakob; ci siamo diretti verso l’Hofburg, percorrendo Hofgasse dove abbiamo pranzato presso l’Augustiner, e ancora il teatro, i giardini imperiali terminando con una passeggiata lungo l’Inn. Il tutto sotto una costante pioggerellina e un bel freddo. Il giorno dopo, giovedì, abbiamo scelto un’altra attrazione tra quelle incluse nell’active card: le miniere di Ridanna ai piedi del Monteneve. In 15min di macchina dal nostro hotel abbiamo raggiunto Ridanna e parcheggiato davanti alle miniere. In attesa della guida abbiamo visitato il museo che spiega la storia dei minatori e la nascita delle miniere. Poi abbiamo proseguito il giro con la guida, molto brava e competente, figlia di minatori, che ci ha fatto visitare le miniere indossando l’abbigliamento apposito (impermeabile e caschetto) e ci ha fatto vedere i macchinari in funzione, illustrandoci l’intero processo, dall’estrazione al problema del trasporto fino all’arricchimento del minerale, insieme alle innovazioni tecnologiche degli ultimi 800 anni. L’intera catena produttiva della miniera è infatti ancora intatta, con possibilità di tenere un pezzo di minerale come souvenir al termine della visita guidata. Questo era il tour breve, ma c’è anche la possibilità di salire fino a Monteneve per visitare il villaggio dei minatori sempre con tour guidato della durata complessiva di dieci ore. Averlo saputo ci saremmo organizzati diversamente, ma alla sera ci attendeva mio cognato a Bolzano. Terminata la visita delle miniere, ci siamo recati a Vipiteno per un pranzo veloce (e alquanto costoso) presso un bar in Galerie Lilie lungo la via principale del paese. Poi tappa in hotel per una doccia calda dopo il freddo patito durante tutta la mattina ed infine in macchina verso Bolzano, raggiunto in due ore senza percorrere l’autostrada. Un breve giretto per l’affollato centro, un po’ di shopping e poi ci siamo diretti a Caldaro. Mio cognato ci ha portati a cena nel locale Eggbauerhof sulla strada del vino per mangiare i famosi spätzle con formaggio e speck. Deliziosi e porzioni enormi. Una passeggiata digestiva nel centro del paese molto carino e animato, e poi di nuovo verso l’hotel, accolti dai perenni 4 gradi che ci hanno accompagnato per quasi tutta la vacanza! Abbiamo iniziato il penultimo giorno andando al mercato locale di Vipiteno per far scorta di prodotti locali da portare a casa, in particolare miele e marmellate. Per pranzo, invece, ci siamo aggregati al resto dei turisti ospiti nell’hotel per una grigliata presso la baita di proprietà dei gestori dell’hotel a 40min di camminata dall’alloggio. E’ stata un’esperienza indimenticabile: cibo buonissimo cotto nel grande barbecue esterno alla baita, pranzo nei tavoli di legno del prato circondati da montagne imponenti, prati verde brillante, rumore di qualche mucca al pascolo e delle cascate. Veramente molto bello. Il pomeriggio era ormai troppo tardi per continuare il percorso verso un’altra baita e così siamo stati un po’ in hotel a rilassarci in piscina e poco prima di cena abbiamo salutato Vipiteno con un ultimo giro nel centro cittadino.
L’ultimo giorno, prima tappa alla yogurteria all’ingresso di Vipiteno e poi un salto a Brunico prima di rimetterci nella strada del ritorno. Non c’eravamo mai stati. Il centro è piccolo ma molto carino ed affollato. Un ultimo bretzel con speck e poi verso casa. Abbiamo giurato di ritornare in questi luoghi perché ci sono tante escursioni che abbiamo visto e che ci piacerebbero molto fare e sicuramente alloggeremo nello stesso hotel. E’ stata una vacanza veramente bella che da anni non facevamo. La montagna ci mancava troppo!