Vacanze Romane
Cominciamo dall’inizio. A ottobre spunta l’occasione di un volo Easyjet Venezia- Roma a/r 38 €, dal 18 al 20 dicembre; l’idea buttata là durante un aperitivo ha un successo di adesioni inaspettato e …via, partiamo in 4 (ci manca la quinta del gruppo, ma per cause di forza maggiore non possiamo proprio rapirla e portarla con noi …). Prenotato il volo inizia la caccia all’albergo: dato che siamo in anticipo sui tempi troviamo diverse buone occasioni, optiamo per una quadrupla all’albergo Montecarlo, non centralissimo, ma ci convincono più di altro le ottime recensioni sul sito, un’offerta davvero vantaggiosa (244 € in tutto per 2 notti, 4 persone….in pratica paghiamo 30 € a notte colazione inclusa!) e soprattutto la presenza di una fantomatica Jacuzzi in camera, che ovviamente non avremo mai il tempo di usare! Smarcato anche l’albergo, in prossimità della partenza prenotiamo on line il parcheggio (Parcheggio Alipark, a 2 minuti dal Marco Polo, 3 giorni posto coperto 24 €) e il servizio taxi con conducente per il trasferimento Fiumicino-Roma. Nota di merito particolare a questo servizio che mi trovava un po’ scettica all’inizio, invece si sono dimostrati puntuali, professionali, e molto seri. E’ comodissimo, evita le noiose contrattazioni in loco, basta una telefonata 24 h prima e il costo è davvero conveniente per noi che viaggiamo in 4: il servizio Fiumicino- Roma e viceversa costa 38 €, non abbiamo dubbi su cosa ci convenga, lo stesso viaggio con il treno Leonardo Express costa 14 € a testa! Ultima prenotazione on line che facciamo sono i Musei Vaticani (19 €), anche se in realtà scopriremo poi che andandoci il pomeriggio le fantomatiche code chilometriche non ci sono quindi a mio parere si può anche rischiare di non prenotare.
Finalmente arriva il 18 dicembre e….ci aspetta subito un risveglio amaro, ha nevicato tutta la notte e raggiungere Venezia ci sembra davvero un’impresa impossibile ma proviamo a metterci in strada lo stesso e, contro ogni previsione, ce la facciamo! A causa del maltempo Alitalia ha cancellato alcuni voli su Roma ma Easyjet invece parte puntualissima, tanto che riusciamo a imbarcarci per il rotto della cuffia, per fortuna non avevamo bagaglio da imbarcare!
Alle 10 siamo a Fiumicino, con solo 5 minuti di ritardo sulla tabella di marcia, incredibile, visto come si erano messe le cose non ci avrei scommesso! A Roma ci aspetta un bellissimo sole e …l’autista con un bel cartello in mano per farsi riconoscere: carichiamo in nostri bagagli su una fiammante mercedes e via, verso la città eterna. Quasi tutte siamo già state a Roma, ma questa città ha sempre un fascino incredibile, ogni volta che ci si torna: quando vediamo sfilare dai finestrini i suoi simboli, il Foro, il circo Massimo, il Colosseo è difficile trattenere l’emozione. Arriviamo all’albergo in via Palestro per le 11, e dato che è ancora presto per fare il check-in depositiamo i bagagli e ci dirigiamo verso la prima tappa: San Pietro. Abbiamo prenotato i Musei Vaticani per le 15, così avremo anche il tempo per visitare la Basilica e pranzare. Dopo diversi calcoli e valutazioni decidiamo di acquistare la Roma Pass, una tessera valida per 3 giorni che da’ accesso a tutti i mezzi pubblici, 2 musei gratis e riduzioni sugli altri, costo 25 €. Dato che ci fermeremo solo 2 giorni e mezzo l’idea iniziale era di vivere Roma camminando molto: le previsioni per il week end però non sono confortanti e comunque il risparmio economico acquistando i biglietti separatamente sarebbe davvero irrisorio. La acquistiamo in edicola, non è così facile da reperire, diversi tabacchini/edicole ci hanno risposto di averla finita, ci è andata bene solo alla 6 ° edicola! Prendiamo l’autobus 64 da via Nazionale, che ci porta a San Pietro. Prima di dedicarci agli aspetti culturali facciamo tappa in un anonima pizzeria al trancio, a dire il vero l’aspetto della struttura è piuttosto squallidino, ma la pizza era davvero fantastica (Caffè Minerva –via della Minerva).
Entriamo in San Pietro quando ormai sono quasi le 2: che dire di questa basilica…è l’apoteosi dello sfarzo assoluto, della ricchezza di capolavori di cui la chiesa si è attorniata nei secoli. Uno può apprezzare o meno lo stile, può condividere o no gli aspetti religiosi, è soggettivo, però… la Pietà di Michelangelo secondo me non può che mettere d’accordo tutti. Si rimane ammutoliti di fronte alla dolcezza e alla plasticità di questa scultura, sembra di scorgere dei movimenti nelle pieghe delle vesti o nel viso addolorato della Madonna mentre guarda il corpo esamine del figlio, al di là di quello in cui credete è impossibile non emozionarsi davanti a questo capolavoro. Ma nella basilica di capolavori ce ne sono diversi, meno noti forse, almeno per me, ma che portano le firme del Bernini (il Baldacchino, il monumento a papa Alessandro) e di Giotto (il mosaico che decora l’altrio). Lasciamo San Pietro e ci dirigiamo all’ingresso dei musei vaticani, per raggiungere il quale bisogna costeggiare le mura vaticane per almeno 1 km a piedi. Come anticipato, non troviamo tracce delle fantomatiche code infinite, tanto che arriviamo alla biglietteria quasi senza accorgerci. Comunque presentiamo la prenotazione, ritiriamo i biglietti e cominciamo la visita. I musei sono molto grandi e ricchi di capolavori, per cui, se non volete trascorrere qui l’intera giornata, conviene scegliere un percorso tra quelli suggeriti nelle varie guide, ognuno dei quali grosso modo termina alla Cappella Sistina. Le collezioni d’arte classica e rinascimentale conservate qui sono tra le più ricche al mondo: sculture di epoca greco-romana, reperti egizi, affreschi che decorano l’appartamento Borgia, le stanze di Raffaello, dipinti di Leonardo, Pinturicchio i documenti cartografici presenti nella Galleria delle carte Geografiche, per finire con lo stupore e la meraviglia della Cappella Sistina. Me l’ero immaginata tante volte, e alcuni scorci ovviamente li avevo già visti in tv o in qualche film, ma starci dentro ed osservare un cielo di figure bibliche e pagane che ti danzano intorno mentre davanti a te si staglia in tutta la sua imponenza il Giudizio Universale…beh, è quasi commovente pensare che alcuni uomini straordinari sono stati in grado di realizzare qualcosa di così bello. Non ci sono aggettivi per descriverla. Usciamo dall’emozione della Cappella Sistina e terminiamo la visita dirigendoci nuovamente verso San Pietro, e vedere se siamo in tempo per visitare anche le tombe dei papi che si trovano nei sotterranei. L’ingresso però è consentito fino alle 18 per cui sarà per un’altra volta. Riprendiamo l’autobus 64 per tornare in piazza della Repubblica, e dopo moooolti minuti di attesa finalmente riusciamo a salire. Linea strapiena, collegando San Pietro al centro è sempre affollatissima.
Scendiamo alla stazione Termini e ci dirigiamo a piedi all’albergo. Facciamo il check-in e prendiamo possesso della nostra stanza, doccia veloce e alle 9 siamo pronte per uscire. Prendiamo a Termini un autobus che ci porta direttamente a Trastevere, meta della nostra cena. La scelta di dove mangiare è ampia, mentre passeggiate per le stradine di questo quartiere spuntano ovunque trattorie tipiche. Noi optiamo per una che offre menù fisso a 16 € , e ci mangiamo l’immancabile amatriciana, saltimbocca alla romana, vino acqua e caffè…camerieri cortesi (non così scontato), locale carino, ottima scelta, “Da Cencia” in via Lungaretta. All’uscita dal locale le nostre velleità di serata mondana cominciano a cedere, la stanchezza si fa decisamente sentire, siamo in piedi da prima delle 5 e la giornata è stata lunga. Ci dirigiamo in albergo, tram 8B fino a Largo Argentina e da lì autobus 62 che ci dovrebbe portare in viale 20 XX. Peccato che sulla strada del ritorno abbiamo un piccolo “incidente” , l’autobus viene colpito da non si sa bene chi o che cosa, fatto sta che il risultato è il vetro posteriore rotto, turisti terrorizzati e corsa finita. Dopo un attimo di disorientamento, gambe in spalla raggiungiamo a piedi l’albergo, per fortuna non mancava moltissimo.
Domenica 19/12
Oggi il programma è intenso: ci svegliamo con il sole, facciamo una buona colazione e partiamo, direzione San Pietro in Vincoli dove è possibile ammirare gratuitamente il Mosè di Michelangelo. L’avevo già visto in un mio precedente viaggio a Roma, ma questa scultura è uno dei tesori romani che mi piacciono di più: è davvero l’espressione del blocco di marmo perfetto che, secondo la leggenda, Michelangelo ricercò per mesi e mesi. Forse ancor più che nella Pietà, la scultura sembra viva, i muscoli delle gambe e delle braccia tesi nella torsione del busto: mentre raggiungete la tomba di Giulio II della quale il Mosè è il richiamo principale pare quasi che la statua vi osservi…Favolosa! In questa chiesa sono conservate in una teca anche le catene con le quali si dice che fu tenuto prigioniero San Pietro: una leggenda racconta che, dopo che rimasero separate per secoli, oggetto di doni e scambi tra potenti e aristocratici, una volta ricongiunte si saldarono miracolosamente insieme. Lasciati alle nostre spalle i misteri di San Pietro e il Mosè, ci dirigiamo verso la seconda tappa della giornata, il Colosseo: non ci si abitua mai a vedersi comparire davanti questo maestoso anfiteatro dell’antica Roma, per quante visite gli si faccia. Con la nostra Roma Pass saltiamo la lunga fila di turisti, c’è un tornello dedicato ai titolari della carta ed entriamo in pochi minuti. L’intenzione era di visitare anche i sotterranei del Colosseo che sono stati aperti per la prima volta nella primavera di quest’anno ma, sorpresa amara, scopriamo che d’inverno sono chiusi, esattamente dal 30 novembre fino a febbraio. Peccato! Dopo il Colosseo e le foto di rito passiamo ai piedi dell’arco di Costantino per poi continuare la visita dell’antica Roma dirigendosi verso l’entrata dei Fori imperiali. Nel frattempo il cielo si sta annuvolando, per cui concludiamo piuttosto in fretta la visita ai Fori e ci dirigiamo verso l’uscita che immette direttamente in Piazza del Campidoglio, proprio in tempo per prenderci le prime gocce di pioggia. Qui si trovano i Musei Capitolini, ma per questa volta decidiamo di by-passare la visita e, salendo una scalinata, accediamo invece all’interno dell’altare della Patria. Approfittiamo per fare una veloce visita, al riparo dalla pioggia, qui si trovano vari oggetti e reperti del periodo di Vittorio Emanuele II, in onore del quale è stato costruito questo enorme mausoleo. Per quanto sia stato criticato negli anni, non riesco a trovarlo brutto: sebbene sia vero che è in forte contrasto con ciò che lo circonda, questa maestosa mole di marmo bianco, visibile da quasi tutti i punti della città credo che ormai si sia inserito perfettamente in questo scorcio romano. Dalla cima del Vittoriano è possibile salire con un ascensore panoramico per godere della vista della città, costo del biglietto 7 € e la Roma Pass non vale per la riduzione!! Ecco il nostro primo scontro con la cattiva organizzazione e la “furbizia” di chi decide queste tariffe turistiche, solo in Italia possono permettersi di escludere monumenti/attrazioni di questo tipo da quelle cui una carta turistica dovrebbe ovviamente dare diritto. Vabbè, di fronte a questo muro proseguiamo oltre, 7 € per prendere un ascensore mi paiono davvero troppi, anche se la vista deve essere davvero mozzafiato!
Scese dal Vittoriano ci dirigiamo verso il Pantheon. Ormai la pioggia cade abbastanza fitta per cui è giunto il momento di riposarci un attimo in prossimità della prossima tappa. L’intenzione era di mangiare un boccone veloce al McDonald’s che è proprio di fronte al Pantheon ma scopriamo che è stato chiuso! Poco male, i posti per mettere qualcosa sotto i denti non mancano, mi ricordavo anche di un’ottima salumeria proprio accanto al Pantheon, ma di mangiare un panino sotto la pioggia non se ne parla, preferiamo uno dei locali turistici che ci offrono un tetto sulla testa. Dopo la pausa del pranzo visitiamo il Pantheon e stavolta posso osservare in diretta dove va a finire la pioggia: l’acqua che entra dall’oculus della splendida cupola viene convogliata al centro del pavimento dove ci sono 4 canali di scolo, non li avevo notati nella mia precedente visita. Questo tempio romano di origini prettamente pagane, poi convertito in chiesa, ospita le tombe di alcuni re d’Italia. Noi, da brave femminucce, siamo tuttavia attratte più dalla storia da “gossip” che circonda la tomba di Raffaello, accanto alla quale vi è una dedica alla fidanzata ufficiale, quando in realtà Raffaello visse per anni con la Fornarina, sua modella e amante, alla quale fu impedito di assistere al suo funerale: al giorno d’oggi avrebbero riempito le pagine dei giornali… Uscite dal Pantheon ci dirigiamo verso Piazza Navona, a mio parere la piazza più bella di Roma. La fontana dei quattro fiumi del Bernini è qualcosa di favoloso e unico, imponente e meravigliosa, peccato vederla anche stavolta tra un nugolo di bancarelle dove troneggia ovunque la Befana.
Ai lati della piazza le fanno da cornice (come se ce ne fosse ulteriore bisogno) altre 2 fontane “minori”, la fontana di Nettuno e la fontana del Moro, circondate da Babbi Natale e palloncini. Lasciamo Piazza Navona e ci dirigiamo verso gli edifici e le zone del potere, Palazzo Madama, Campo Marzio, Palazzo Chigi e il palazzo di Montecitorio . Ci limitiamo a una veloce occhiata dall’esterno dato che comincia a piovere più intensamente, preferiamo rifugiarci nella vicina Galleria Sordi “costrette” a cercare riparo all’interno dei negozi. Dopo questa parentesi rilassante prendiamo l’autobus dirette a Santa Maria Maggiore, per l’ultima visita del pomeriggio, prima di riprendere il bus per Piazza Indipendenza, dirette in albergo. In questa piazza abbiamo la malsana idea di prenderci una cioccolata calda per fare una meritata merenda e scegliamo una delle 3 pasticcerie che ci sono, Pasticceria Max Ant….NON ANDATECI, sono a dir poco dei ladri, ci fanno pagare una cioccolata orrenda (cacao amaro sciolto malamente nel latte) 5 € l’una….meritano una pessima pubblicità!
Con questa prima delusione romana rientriamo in albergo per prepararci per la cena. Optiamo per una serata in centro, in modo tale da vedere by night parte della Roma che ancora ci manca. Così torniamo in zona Montecitorio e andiamo subito verso la Fontana di Trevi: di giorno, di notte, con tanta gente, con meno folla questa angusta piazza dove spunta quasi a sorpresa questa scenografica fontana ruba sempre decine di scatti, è difficile non rimanerne incantati per l’ennesima volta. Nonostante il fascino di Nettuno la fame si fa sentire e ci distoglie dalla “contemplazione artistica” per ricordarci i nostri bisogni più umani. Ci dirigiamo alla ricerca del locale che ci hanno consigliato alla reception del nostro albergo, “Er Fagiolaro”, in via dei Pastini, nei pressi del Pantheon. Abbiamo così l’occasione di passare quasi per caso davanti ai resti del tempio di Adriano, che oggi costituiscono la facciata di un palazzo del XVII secolo che ospita la Borsa. Troviamo il nostro obiettivo per la cena e, sebbene si mangi relativamente bene ad un prezzo modico (78 € in 4) va detto che nonostante il nome tipicamente Romano in questo locale la cucina è fondamentalmente toscana e, soprattutto, il servizio non si distingue per la cortesia e la simpatia dei camerieri. Anche se non soddisfatte dal servizio, la cena va smaltita così ci dirigiamo a piedi verso il palazzo del Quirinale che ovviamente troviamo deserto visto l’ora, eccezion fatta per le 2 volanti che lo pattugliano. Il tempo di soffermarci un attimo davanti alle statue di Castore e Polluce e leggerne la storia sulla guida e la pioggia, che ci aveva dato tregua per la sera, riprende a cadere costringendoci a prendere la via di casa. La speranza è di trovare un autobus, ma man mano che ci avviciniamo alla meta capiamo che i trasporti pubblici romani, nei giorni festivi e dopo le 22 non brillano per frequenza e capillarità. Comunque cogliamo il lato positivo della cosa, abbiamo modo di ammirare l’incrocio con le Quattro Fontane, agli angoli degli edifici che lo circondano. Questo è il punto più alto del Quirinale da cui pare si possa ammirare un panorama che comprende i 3 obelischi di S. Maria Maggiore, Trinità dei Monti e piazza del Quirinale…peccato non che noi non ne possiamo proprio godere! Abbiamo modo di rivedere anche la Fontana del Mosè che delinea l’inizio di viale XX Settembre che noi dobbiamo percorrere fino in fondo, fino a scorgere Porta Pia illuminata sullo sfondo. Siamo arrivate al nostro hotel, pronte per il meritato riposo.
Lunedì 20/12
E’ l’ultimo giorno della nostra breve vacanza romana, quindi ci alziamo relativamente di buon’ora per sfruttare al massimo la giornata. Fatto il check-out lasciamo i bagagli in albergo e ci dirigiamo con la metro verso Piazza del Popolo: primo obiettivo è visitare la chiesa di S. Maria del Popolo per ammirare i quadri del Caravaggio che vi sono conservati. Peccato che ci aspetta una brutta sorpresa: l’illuminazione delle cripte in cui sono ospitati è saltata e oltre alla nostra delusione, assistiamo alla delusione di decine di altri turisti che DOPO aver inutilmente messo monetine nell’urna che dovrebbe attivare la luce della cripta vengono avvertiti dal sacerdote che non c’è la luce….dopo aver messo l’offerta….! Usciamo da S. Maria del Popolo amareggiate dalla brutta figura che noi italiani sembriamo sempre fare con il mondo nella valorizzazione dei nostri capolavori. Così ci dirigiamo verso le 2 chiese gemelle che delimitano il lato opposto della piazza per poi salire verso il Pincio e almeno ammirare il panorama della piazza e di Roma dall’alto, sempre comunque meraviglioso, nonostante il meteo poco propizio. A causa del meteo scegliamo di non percorrere i viali di villa borghese come inizialmente progettato ma scendiamo per via del Corso e per via del Babbuino dirette verso Piazza di Spagna e Trinità dei Monti. Qui c’è il tempo per fare anche un po’ di shopping in un negozio di abiti davvero originale e decisamente a portata di portafoglio (rispetto ai vicini colleghi di via Condotti). Dopo le foto di rito sulla scalinata tanto famosa percorriamo tra la folla le decine di negozi griffati che le stanno di fronte, ammirandone ovviamente solo le vetrine, e arriviamo in Piazza Goldoni. Nelle vicinanze troviamo un locale molto carino, “La Baguette Srl – Le Pain Quotidien” in via Tomacelli, 24 dove consumiamo il nostro ultimo pasto romano. L’ambiente è giovane e informale, e si è distinto sia per la qualità del cibo (dolci in particolare!) sia per la cortesia dei camerieri. Dopo pranzo ci dirigiamo per le ultime passeggiate verso Via Vittorio Veneto, Piazza Barberini con la sua Fontana del Tritone e poi di nuovo verso la Fontana di Trevi. Di giorno vi si accalcano molti più turisti, ma passare di qui ci sembra il modo migliore per salutare questa città e ringraziarla di aver reso speciale il regalo di compleanno che ci siamo fatte quest’anno. Torniamo in albergo dove ci aspetta il nostro taxi e salutiamo la città eterna, sperando di rivederla presto.