Vacanze in Kenya
Lo scalo ad Addis Abeba si prolunga di 3 ore, il volo su Mombasa è in ritardo, ma finalmente quando ormai è quasi sera atterriamo. Ci aspetta un autista con un cartello con il mio nome. Carim, l’ho contattato via internet tramite un ragazzo italiano che ha un bar a Watamu, il beer garden watamu, e nonostante 3 ore di ritardo è lì che ci aspetta. Percorriamo le 2 ore di macchina da Mombasa a Watamu che è notte, ma qua e là scorgiamo attimi di vita, piccoli villaggi appena illuminati, alcune macchine, ragazzi che camminano sul bordo della strada. Arriviamo in hotel, il barracuda inn anche questo trovato su internet grazie ai vari forum di tripadvisor, e crolliamo distrutti.
La mattina ci sorprende con un caldo “africano” un mare bellissimo, il resort con vegetazione rigogliosa e la certezza di avere dieci giorni a disposizione. Cerchiamo in spiaggia i beach boys di cui avevo i nominativi, Mimmo e Fantastico, e con loro ci accordiamo per i vari safari e come inizio ci portano a perlustrare la barriera visto che c’è bassa marea. Sono simpatici e disponibili, ci mostrano i paguri, vari pesci, le stelle marine, le murene, e con loro trascorriamo una bella mattinata. Il team si chiama Kenya Safari Team, parlano italiano perfettamente e saranno a nostra disposizione per tutta la vacanza, organizzando escursioni, dandoci informazioni o regalandoci semplicemente un sorriso ogni mattina. Quando scendendo in spiaggia, li troviamo già pronti al lavoro Il sole picchia forte, siamo a fine marzo, vicino alla stagione delle piogge, il resort è mezzo vuoto,e la spiaggia a completa disposizione.Nel pomeriggio usciamo per visitare Watamu e cominciamo a conoscere quello che i turisti chiamano”assillo degli abitanti”stormi di ragazzi e uomini che ti seguono che vogliono decidere per te quale strada percorrere e in quale negozio entrare… Alcuni sono abbastanza gentili, altri davvero invadenti… ti chiedono soldi, riso o farina (che poi rivenderanno per comprarsi erba da fumare o droga). C’è molta droga, fame, corruzione, come in tanti paesi del mondo, ma qui, in questo paese che è BELLEZZA nella bellezza, la sua povertà deriva dalla mancanza di tutto: da case, dal lavoro, sovente di istruzione, dal turismo che ha invaso e mostrato l’occidente nelle sue forme peggiori come il consumismo,. Soprattutto nella zone di Malindi ci sono tanti ristoranti e pizzerie italiane, una crescita abnorme di villaggi turistici, di case in costruzione e il turismo così esagerato rompe un equilibrio. E’ vero che crea lavoro ma spinge gli abitanti che normalmente avrebbero una vita in watamu come pescatori a vedere in ogni turista che arriva un qualcuno a cui vendere, chiedere, impietosire… Partiamo per il safari allo Tsavo est, ore di fuoristrada su strade sterrate e poi finalmente il parco… Avvistiamo gli ippopotami, le giraffe, gli elefanti,sciacalli e zebre… una moltitudine di animali…e poi la regina ed il re… il leone e la leonessa! Pernottiamo al Wild life, un resort molto grande ma molto bello e il mattino dopo ripartiamo per l’ultimo safari ed una visita ad una scuola dove incontriamo bimbi bellissimi a cui portiamo piccoli doni. Una giornata di relax in hotel e poi si parte per il safari blu che dura circa una giornata. Si va al parco marino e ci si può immergere per avvistare i pesci o rimanere sulla barca a contemplare questo mare bellissimo,di un verde smeraldo a Sardegna 2, azzurro e trasparente all’isola dell’amore, turchese davanti alla spiaggia di Garoda.Il tutto viene condito dalle mani sapienti dei beach boys che a pranzo cucinano sulla barca aragoste, tonno e barracuda alla griglia. Finite le escursioni concordate, facciamo qualche escursione per conto nostro, come la spiaggia di Fortamu, bellissima e deserta o qualche passeggiata per lo shopping o una puntatina serale alla birreria Watamu Garden. Dieci giorni sono letteralmente volati via…tra albe luminose e tramonti infuocati. Il clima, nonostante l’avvicinarsi della stagione delle piogge, è stato davvero clemente, caldo e soleggiato con temperature intorno ai 30 gradi.
Ritornando a casa sentiremo il “mal d’Africa”… il mio mal d’Africa è la mancanza di quei colori cosi particolari e intensi, dove il blu è BLU, il verde è VERDE. La mancanza di quegli spazi assoluti, di quella calma che regna sovrana nonostante il movimento degli eventi, la mancanza di notti con le stelle che brillano di più, di quel cielo che si sposa nell’identico colore del mare, degli odori e dei sorrisi. Ci siamo goduti questa vacanza con un mix di mare e safari, innamorandoci sempre più della terra africana, questa volta keniota.