Vacanze in Afghanistan

Viaggio attraverso un Paese sconosciuto ai turisti
Scritto da: vikingoislandese
Partenza il: 03/10/2014
Ritorno il: 17/10/2014
Viaggiatori: 8
Spesa: 4000 €
Fu 4 anni fa, mentre mi trovavo in Sudafrica per studiare l’inglese durante i mondiali 2010 a Jeffrey’ s Bay, che un giorno chiesi alla mia insegnante un aiuto per scrivere bene una lettera in Inglese per informazioni circa un possibile viaggio in Afghanistan e dopo 2 anni trovai la guida Lonely Planet tradotta in Italiano, ma dovetti aspettare altri 2 anni perché il viaggio si concretizzasse veramente. Andare da solo sarebbe stato un po’ pericoloso e poi l’Ambasciata Afghana a Roma non mi avrebbe mai rilasciato un visto senza una lettera di invito da parte della controparte Afghana così in assenza di Tour Operator Italiani specializzati mi rivolsi alla Wild Frontiers di Londra. Dopo un paio di messaggi scambiati via posta elettronica decisi che era l’agenzia adatta e mi piaceva anche l’Itinerario. Circa un 45 giorni prima la compagnia mi spedì tutti i documenti che io successivamente inoltrai via posta insieme al passaporto all’ambasciata Afghana a Roma. Ci volle ben 1 mese per avere il sospirato visto, esattamente 2 giorni prima di partire e ricordo le innumerevoli telefonate alla segretaria del console (a proposito grazie Martina per la tua pazienza) ma prima di emettere il visto bisognava aspettare l’autorizzazione da Kabul, diceva. Ebbene il sospirato giorno arrivò… a proposito, il passaporto con il visto son dovuto andare io a prenderlo a Roma causa problemi con il corriere il giorno prima!

Venerdì 03/10/2014- Sabato 04/10/2014

Turkish Air. Volo Milano Malpensa- Istanbul18.35- 22.25

Istanbul-Kabul 03.05- 09-30 ma il volo partirà solo alle 4.20

A Kabul l’attesa per i bagagli è un macello ma con un po di fatica dopo l’ordinario controllo passaporti riesco ad uscire ma vengo a scoprire che le macchine davanti l’ aeroporto non possono parcheggiare ma bisogna fare circa 2 Kilometri per arrivare al parcheggio c. All’uscita trovo l’autista di Aghan Logistics che mi accompagna a me e altre 2 partecipanti in albergo. I controlli per uscire sono lunghi e lo sono molto di più per entrare in Aeroporto e i militari afghani sono ovunque con i loro mitra ben puntati. Arrivati in albergo, direi un fortino più che altro c’ è il controllo bagagli e personale da parte delle guardie per trovare eventuali ordini e bisognerà passare altre 3 porte blindate prima di arrivare nella Hall, li ci aspetta Dario Il Tour Leader, avvero il nostro accompagnatore- Ci presentiamo e facciamo il check in. Naturalmente è vietato uscire di notte sia soli che in compagnia e durante i nostri spostamenti ci sarà sempre la nostra simpatica guardia armata Hambdulla.

Domenica 05/10/2014

Prima uscita ufficiale per scoprire Kabul, conosciamo la nostra guida Hadulla che ci porterà a vedere subito il Mausoleo di Nadir Shah che si trova su una collina e da lì si trova un bel panorama di Kabul. Subito i bambini con i loro aquiloni… a proposito, i bambini Afghani vanno pazzi per questo gioco e si trovano ovunque, si avvicinano a noi mentre le donne con i loro Burqa non ci degnano di un minimo d’attenzione e il Teppe Maranjan. Subito dopo andiamo a pranzo ma non aspettatevi sedie e tavoli ma bensì una grande panca con sopra dei tappeti ed è li che mangeremo. La varietà del menù alla fine sarà sempre la stessa: Kebab agnello, pollo e mantu.

La sera ci porta a vedere i giardini di Babur per vedere la sua tomba. I giardini, peraltro a pagamento, sono frequentati da giovani e, incuriositi da noi, non ci molleranno un secondo. Per la nostra guardia armata, peraltro munita di fucile, giubbotto antiproiettile e caricatori di riserva, sarà un bel da fare per allontanare i curiosi. Tutti ci guardano e ci osservano e molti ci chiedono di scattare delle foto. Dopo visiteremo il vecchio palazzo reale di Darulaman che è situato di fronte il museo di Kabul. Mentre la nostra guida sta parlando con le guardie si avvicinano tanti bambini incuriositi e un signore anziano con un Inglese stentato ci parla del periodo dei Talebani. Non c’ è tempo per la visita al museo così alle 17.30 si torna in albergo.

Lunedì 06/10/2014

Aereo per Herat ore 11.00, i controlli all’ aeroporto di Kabul sono snervanti, ci sono circa 5 punti di controllo sia personali che di controllo bagagli durante il tragitto.

A Herat visitiamo la Moschea del Venerdì e il complesso dei Minaretti di Musalla.

Martedì 07/10/2014

Visitato con il gruppo il santuario di Gazar Gah, un negozio di antiquariato dove vendono cose molto antiche e dopo il pranzo con il solito Kebab, visitiamo la città con la gente intorno che ci osserva. Ci fermiamo in un complesso dove vendono i famosi tappetti di Herat e qui sarà la nostra rovina perché ci vorranno più di due ore prima di andare via con almeno 10 tappetti , io riesco a trovare per 2000 AFG una borsa con lo stemma dell’Italia e dell’ Afghanistan. La sera a cena mangio il “famoso” gelato di Herat. Praticamente gelato sciolto e poi ricongelato.

Mercoledì 08/10/2014

Visitiamo la cittadella di Herat e il mausoleo di Gowhar Shad prima di dirigerci verso l’aeroporto e proprio durante il tragitto intravedo dei mezzi militari, sono Italiani , lo riconosco dalla bandiera. Arrivati al check- in vedo che si fa nei container, poi si prende la propria valigia e la si poggia per terra in un piazzale per essere poi messa nei camion per l’imbarco. Mi vien da pensare chi sia il genio di architetto che abbia progettato così male l’aeroporto, ebbene la risposta l’avrò all’ingresso dell’aeroporto quando sul retro della panche intravedo lo stemma dell’Italia e dell’ Afghanistan con scritto in Inglese. Praticamente son stati gli Italiani a costruire l’Aeroporto di Herat! Mentre sono sull’aereo vedo un lince Italiano in perlustrazione, lo riconosco dai fianchi che ha la bandiera Italiana.

Da Herat torniamo a Kabul dove consumiamo il pranzo e da lì prendiamo un altro aereo per Mazar- E – Sharif. Oramai è già tardi e rimaniamo in albergo per la cena.

Giovedì 09/10/2014

Visitiamo TAshkurgan e Samangan

Venerdì 10/10/2014

Si torna a Kabul ma questa volta in macchina. In certi tratti l’ asfalto è inesistente e passiamo il famoso Passo Salang, costruito dai Sovietici. Si arriva Kabul a notte inoltrata.

Sabato 11/10/2014

Si visita il Mausoleo di Massoud nella valle di Panjshir e la sua tomba. La sera il gruppo mi fa una sorpresa. Andiamo a mangiare in un ristorante Italiano “Boccaccio” dove finalmente posso ordinare dei favolosi Spaghetti alla Bolognese mentre Dario, il nostro accompagnatore che parla un ottimo Italiano nonostante viva oramai da tanti anni in Inghilterra, una pizza. Alcuni dei partecipanti al gruppo a la malaugurata idea di ordinare alcolici che dovranno pagare a caro prezzo. Chiedo se ci sia del personale Italiano nel ristorante ma mi dicono di no. Dopo una settimana di Kebab un piatto di spaghetti era quello che ci voleva.

Domenica 12/10/2014

La mattina Dario mi viene a svegliare alle 04.30. Oggi si parte per la famosa Bamiyan. La partenza prevista per le 07.30 partirà con un’ ora di ritardo.

Bamiyan è un piccolo paese e si vedono in lontananza le statue del Budda, o almeno di quello che ne è rimasto. Si può benissimo andare a piedi nel sito e visitarlo da vicino, esistono due Budda, in quello più piccolo si possono anche visitare le celle dei monaci.

E’ impressionante pensare che qui nel 2001 i Talebani distrussero le statua, i resti sono conservati sotto delle tettoie li davanti.

Lunedì 13/10/2014

Visitato la valle del Kakrak e Darya Ajdahar. Kakrak è dove un tempo si trovava la nicchia di un Budda e Darya Ajdahar ovvero la valle del drago è una dorsale di roccia vulcanica provocata da un antico terremoto e infatti si vede la spaccatura sul terreno. Da qui sgorga una sorgente d’ acqua.

Martedì 14/10/2014

Lago di Band- E -Amir. Sono dei bellissimi laghi fortunatamente ancora incontaminati. Affittiamo dei pedalò per 15 minuti e poi a camminare ai margini del lago.

Mercoledì 15/10/2014

Visitato Shahr- e- Gholghola, antichi ruderi dove un tempo viveva il sovrano Jalaludin e Shahr- e- Zoak la residenza della figlia. E’ curioso vedere come tra i ruderi ci vivano delle persone.

Giovedì 16/10/2014

Si torna la mattina a Kabul, in aereo perché ci spiegano in macchina è troppo pericoloso per via dei Talebani. A Bamiyan incontro un’ altro Italiano che risiede a Kabul e fa il fotografo. Il pomeriggio si va in chicken Street, una via importante piena di negozi e mandicanti. La sera cena di ringraziamento con tutto il gruppo.

Venerdì 17/10/2014

Partenza grande anticipo dall’ albergo per via nei numerosi controlli all’aeroporto mentre il resto del gruppo che partirà nel pomeriggio va al museo di Kabul.

Aereo TurkishAir Kabul- Istanbul 11.30 -16.00

Istanbul- Milano Malpensa 20.40/22.45

Alcune considerazioni

In questo viaggio c’è sempre stata una guardia armata con fucile e giubbotto antiproiettile, una di riserva in caso di emergenza.

Non fotografare mai le donne, bisogna sempre chiedere il permesso anche se vestono il Burqa.

Uffici governativi e Ambasciate sono dei veri e propri fortini con guardie armate fino ai denti, filo spinato intorno e alti muri di cemento armato così pure i ristoranti.

Ogni volta che si entra in un albergo si viene controllati sia i bagagli che persona.

Guardie armate anche davanti ai supermercati.

I bancomat sono presenti solo a Kabul e sono sorvegliati da guardie armate eccetto il bancomat dell’area esterna arrivi internazionali dell’aeroporto. Essi distribuiscono sia dollari Americani che valuta locale.

Quando si arriva a Kabul bisogna registrarsi. Questo ufficio poco segnalato si trova entrando sulla destra nell’area ricevimento bagagli, se non si viene registrati si dice che bisogna pagare una multa al momento di ripartire, ma a me non hanno chiesto nulla.

Compagnie aeree per arrivare a Kabul:

Ariana (compagnia aerea Afghana) da Istanbul

Turkish Air da Istanbul

Emirates da Dubai

Richiedere con largo anticipo il visto turistico presso l’Ambasciata dell’Afghanistan a Roma.

Durante tutto il viaggio non ci sono stati momenti di tensione né di pericolo neppure nei luoghi affollati come Kabul. Insomma, ci siamo trovati sempre al momento giusto al posto giusto.

Le donne straniere devono sempre indossare il velo, le donne afghane di 14 anni devono indossare il Burqa, almeno secondo la tradizione, ma ho visto donne che non lo fanno e indossano solo il velo soprattutto le assistenti di volo della Kam Air.

I giovani non si fanno più crescere la barba e alcuni vestono in modo occidentale, segno di cambiamento nella cultura Afghana.

All’interno dell’Ambasciata Italiana di Kabul è ospitata l’unica chiesa cattolica autorizzata dell’Afghanistan. Alla mia richiesta di poter passare davanti all’ambasciata la guida mi ha detto che non si poteva per via dei numerosi posti di blocco presenti sulla strada.

Il tour di Wild Frontiers con sede a Londra era formata da 8 partecipanti:

1 IRLANDESE

2 INGLESI

2 AMERICANE

1 PORTOGHESE

1 MALESE

1 ITALIANO

1 ACCOMPAGNATORE DARIO ITALO-ETIOPE che ringrazio per avermi fatto, oltre che da guida, anche da interprete nei momenti in cui non capivo la guida locale mentre parlava inglese.

In Afghanistan non si bevono alcolici né si trovano nei supermercati ma solo nei ristoranti ma a caro prezzo.

Un supermercato di Mazar era ben fornito di prodotti occidentali tra cui la Nutella e la pasta Barilla.

La mia richiesta alla guida circa la visita di Tora Bora mi è stato detto che era un posto ancora pericoloso per via dei Talebani presenti sul posto.



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