Vacanze e progetti di cooperazione
Il giorno succ siamo partite per l’isola di Ometepe (i nostri spostamenti tutti con i mezzi locali: gli expresos -minibus- costano un pochino di più, ma ti permettono di spostarti da una città all’altra in brevissimi tempi) da S.Jorge partono delle barche “fintipescherecci” che in un’oretta ti portano fino sull’isola. L’isola è meravigliosa, due vulcani in mezzo ad un lago di acqua dolce e calda, ci sono vari piccoli hotel (se volete il confort vi consigliamo di andare alla Playa de Santo Domingo dove ci sono i più bei bungalows che abbiamo visto in giro), ma noi siamo andate a visitare la famosa Hacienda Magdalena: sottospecie di Agriturismo dove l’accolglienza è straordinaria ( se arrivi con l’ultimo autobus della sera viene ad accoglierti alla fermata del bus una guida che ti accompagna fino all’hacienda, 20 min a piedi in salita, illuminati dalla torcia) la cucina è molto buona, si dorme in grandi stanzoni con brande, ovviamente è molto conveniente e puoi conoscere gente da tutto il mondo, pare che tutte le guide (europee, americane, canadesi ecc) parlino di questo posto e quindi ci si ritrovi lì con tutti i turisti della zona, c’è uno splendido terrazzo in legno con magnifica vista e amache a volontà. Da lì si può partire per scalare il Vulcano Maderas oppure per escursioni verso zone piene di incisioni rupestri (petroglifos).Unico grande problema di questo posto sono gli autobus che fanno orari tutti loro visto che sono di privati, l’importante è prenderla con filosofia, e munirsi sempre di una torcia, non si sa mai che il bus passi prima e si sia obbligati a tornare a piedi fino all’hacienda (cosa che ci è successa, ma eravamo in buona compagnia 2 inglesi e 2 israeliane muniti di torce…Per fortuna parlo l’inglese!) Da Ometepe volevamo andare a Solentiname (un arcipelago dove vive una comunità di artisti primitivisti) ma la barca passava ben una sett. Dopo (troppo poco turismo, secondo i pescatori del porto).Allora abbiamo preso il bus da Rivas verso il mare (sconsigliamo di tornare da Ometepe con la “lancha” per Granada, i nostri amici inglesi ci hanno raccontato di aver passato più di quattro ore stesi sopra un carico di banane per non parlare delle onde che hanno fatto digerire il pranzo della sett prima!): siamo capitate a Las Boquitas, mare splendido!Abbiamo alloggiato la prima notte in un alberghetto tenuto da nicarguensi: umido, rumoroso e senza doccia (la doccia consisteva in un secchio d’acqua con tanto di bacinella). Il giorno dopo abbiamo scelto un alloggio più confortevole L’hotel las Palmas del Mar è molto bello, pulito e con la doccia!!! Ci siamo sentite poco etiche, ma la doccia è la doccia!Questo hotel abbiamo scopersto essere di un francese…No comment…
Poi siamo andate a Granada, splendida cittadina coloniale, tanti posticini dove dormire a pochi soldi…Evitate l’hospedaje Central, se non ha stanze singole vi tocca dormire in una camerata che ricorda un po’ Aushwitz… Molto carino invece un Hospedaje un po’ stile rasta, ma acogliente e giovane chiamato BEARDED MONKEY, noi abbiamo alloggiato al COCIBOLCA, molto carino, pulito e con la possibilita di accedere ad internet.
Molto bello a Granada il museo dentro il convento di San Francisco, con splendide statue precolombiane. I nostri ultimi giorni li abbiamo trascorsi in visita ai vari progetti Mlal (una ong di Verona), uno a Leon è molto bello e facile da visitare, si trova alla Casona che tutti conoscono, si trova in periferia, è diventato un centro di ritrovo per tanti bambini e ragazzi di queste zone degradate, è gestito da un volontario italiano e da un’equipe nicaraguense che si fa in quattro per questi bambini. Altro progetto tutto in costruzione è a Salinas Grandes, una delle zone più povere e con più denutrizione di tutto il Nica… Ti credo è un deserto! Anche qui si costruirà un centro perchè le comunità possano trovarsi e i bambini non restino per le strade. Infine siamo state a Matagalpa… O meglio a 4 ore di strada sterrata da Matagalpa dove si sviluppa il Progetto Pancasan per i bambini che negli anni della guerriglia sono rimasti orfani e per i contadini che cercano disperatamente di guadagnare il necessario per sbarcare il lunario nonostante i prezzi di caffè e altri prodotti continuino a scendere… Questi posti sono difficili da raggiungere se non si ha una jeep o un 4X4, se volete conoscerli dall’Italia potete visitare il sito www.Mlal.Org che fa anche viaggi di turismo responsabile.
Viaggio splendido ed indimenticabile…Se avete più tempo vi consiglio l’isola del Mais (o Corn Island) un’isoletta nel mar dei Caraibi non ancora intaccata dal turismo di massa…Si può prendere l’aereo da Managua (2 ore) oppure per i più avventurieri c’è il bus da Managua fino a El Rama (una notte indimenticabile, tra le strade sterrate della foresta) da El Rama si prende il “panga” fino a Bluefields (piccola barchetta che percorre tutto il Rio Escondido…Spettacolare!) e poi da Bluefields (l’altro mondo del Nicaragua…Sembra di essere in Jamaica)si prende un aereo bimotore per Corn Island…Bastano anche solo due o tre giorni per immergersi in questa cutura completamente diversa da quella della costa pacifica! Perchè so tutto questo? Perchè c’ero stata anche l’anno scorso…E ci tornerei anche domani se potessi!!!!!