Vacanze di Natale a Taiwan

Un viaggio in una nazione interessante e non molto conosciuta, ancora lontana dai circuiti turistici classici
Scritto da: puremorning1999
vacanze di natale a taiwan
Partenza il: 26/12/2019
Ritorno il: 08/01/2020
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al racconto delle singole giornate:

1. In termini di sicurezza, in estrema sintesi Taiwan ci è sembrato un paese sicurissimo.

2. Il periodo da noi scelto, vale a dire l’inverno, è in genere abbastanza buono. Noi abbiamo trovato un po’ di pioggia e cielo spesso grigio a nord e su una parte della costa est, mentre nel resto del paese il sole è stato sempre splendente. Una nota di avvertimento: d’inverno è difficile raggiungere le isole al largo, note per il mare, a causa del maltempo. Noi, difatti, abbiamo rinunciato a visitarle, seppure a malincuore.

3. Prezzi. Medi: Taiwan è più cara di altre mete limitrofe quali, ad esempio, Vietnam e Myanmar, ma meno cara del Giappone. In genere, si riesce a cenare al massimo con 10/15€ a testa ed una doppia in un hotel buono costa circa 40€. La benzina costa davvero poco, così come anche il metrò a Taipei (in genere, dai 20 ai 35 TWD a tratta). La carta di credito viene accettata quasi ovunque e ritirare presso i numerosi bancomat non è un problema (noi abbiamo scelto in genere la Cathay Bank e la Bank of Taiwan).

Cambio medio: 1 TWD= 0.03€.

4. A Taipei abbiamo utilizzato l’efficiente rete di metropolitana, mentre per visitare il resto del paese abbiamo noleggiato un’automobile (AVIS, TWD 17380 per una Smart 4 porte per 10 giorni, comprensiva di assicurazione con zero franchigia ed un massimale di 400 km. al giorno). Lo stato delle strade è ottimo e lo stile di guida migliore che in Italia. Per orientarci in strada, abbiamo scaricato l’app Maps.me, che è sempre una garanzia, anche se con tutti i suoi limiti. Abbiamo guidato per 1484 km.

5. Voli. Il nostro volo è stato effettuato da Air China da Milano Malpensa a Taipei Taoyuan con scalo a Pechino. Air China è una compagnia da non consigliare: i sedili sono davvero stretti e lo spazio tra il proprio sedile ed il sedile della fila successiva, è limitatissimo e paragonabile a quello di un aereo di una compagnia low cost. A dire il vero, il cibo è medio e lo staff gentile; inoltre, i bagni sono puliti, ma la scomodità di un lungo volo in condizioni disagiate non può essere compensata da questi pochi elementi positivi. Inoltre, sulla tratta Pechino-Malpensa, il volo notturno è stato ritardato di 7 ore (avremmo dovuto partire alle 2 e siamo partiti alle 9) ed abbiamo avuto un’assistenza limitata ad una copertina leggerissima e del tutto inutile, ad un pranzo al sacco indegno di questo nome e ad un rimborso cash di 400 Yuan a testa. La compagnia si è rifiutata di pagare l’hotel negando qualsiasi addebito per il ritardo, a loro detta causato dalla nebbia a Milano… peccato che tutti gli altri voli il cui arrivo era programmato di prima mattina, siano atterrati regolarmente!

6. Comunicazioni: il wi-fi è presente quasi ovunque: nei diffusissimi Family Mart e 7/11, a volte nelle strade cittadine, negli hotel ed in moltissimi bar e ristoranti.

7. Alberghi: buoni in genere e sempre molto puliti, ma a volte le stanze sono davvero piccole, proprio come negli hotel giapponesi. Abbiamo prenotato tutti gli hotel dall’Italia, utilizzando prevalentemente Booking e Agoda.

8. Pulizia: Taiwan è pulita quasi come il Giappone, per cui questo argomento non è assolutamente un problema.

9. Cibo. Molto buono – non dimenticate di provare lo street food.

10. Lingua. L’inglese è parlato un po’ ovunque, anche se spesso in modo rudimentale. Ma, con l’aiuto dei traduttori on-line e della buona volontà dei gentilissimi locali, si riesce a farsi capire senza particolari difficoltà.

11. Gente. Gli abitanti di Taiwan sono incredibilmente gentili e disponibili e saranno uno dei ricordi più piacevoli dell’intero viaggio.

12. Quanto alle guide, abbiamo utilizzato la Bradt, aggiornata al 2019, che però è stata un po’ una delusione, e la Rough Guide del 2016, ottima.

13. Assicurazione: noi abbiamo una polizza annuale con Globelink, che fortunatamente non abbiamo utilizzato.

Diario di viaggio

1°/2° giorno

Partiamo da Malpensa e dopo una breve attesa a Pechino, arriviamo a Taipei verso mezzogiorno. L’aeroporto di Taoyuan è collegato con il centro della città tramite un efficiente treno, che ci porta in 35 minuti alla Taipei Main Station. Prendiamo quindi il metrò e in un paio di fermate siamo al nostro hotel (T.O. Hotel, 28 Section 2, Chengde Rd., Distretto di Datong; 3024 TWD per 2 notti per una stanza con bagno privato; stanza piccolissima ma tutto sommato ok). La camera non è pronta e, anche se siamo molto stanchi, decidiamo di iniziare ad esplorare Taipei. Cominciamo dal North Gate, proseguiamo per il 2 28 Memorial Park e per la Zhongshan Hall ed approdiamo poi nel quartiere di Ximending, dove si possono passare tranquillamente un paio d’ore a guardare la gente. Non perdetevi la Red House e la stradina di Bopiliao, rimanenza di un quartiere tradizionale rimesso a nuovo. Molto suggestivo anche il tempio di Longshan, affollatissimo di fedeli in preghiera. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo uno dei simboli di Taiwan, vale a dire il grattacielo Taipei 101. Il panorama della città però, in tutta onestà non è proprio memorabile, per cui l’esperienza è carina, ma nulla di più. Siamo stanchissimi, per cui., dopo una cena senza infamia e senza lode in un ristorante situato nel centro commerciale (Kam’s Roast, 1000 TWD circa in totale), torniamo in hotel.

3° giorno

Iniziamo la giornata visitando il distretto commerciale di Dihua Street, nel quale molti edifici tradizionali, che un tempo erano adibiti a negozi o a case di persone benestanti, sono stati ristrutturati. Il quartiere è davvero interessante e fra tutti gli edifici merita una menzione il Museum 207. Raggiungiamo quindi a piedi il Baoan Temple, finemente decorato, ed arriviamo in metrò al National Palace Museum, dove trascorriamo circa due ore e mezzo per ammirare la splendida collezione. Nel tardo pomeriggio visitiamo il quartiere di Xinbeitou e ci immergiamo nelle caldissime acque della Public Hot Spring. Attenzione: se avete boxer da mare ampi, non vi fanno entrare a meno che non acquistiate un costume più aderente. Non abbiamo capito la ragione di questa regola, ma la custode all’entrata controlla personalmente i costumi degli ospiti! Dopo un’oretta molto piacevole a mollo, torniamo in centro per provare il famoso ristorante Din Tai Fung (numerose locations, la nostra era quella del centro commerciale Shinkong Mitsukoshi, 12 B2 Nanjing West Rd.; circa 1230 TWD in totale; buono), ma dovendo attendere 100 minuti, decidiamo di farci fare un massaggio in un locale vicino. Dopo cena facciamo un salto da Daiso e poi torniamo in hotel.

4° giorno

Lasciamo l’hotel di Taipei sotto una pioggerellina un po’ fastidiosa e raggiungiamo, dopo numerose peripezie, la sede dell’AVIS presso la Taipei Main Station (semmai doveste averne bisogno, si trova vicino l’uscita Y 22) per ritirare l’auto. La prima tappa della giornata è lo Yehliu Geopark. Nonostante la pioggia continua e l’affollamento considerevole, il parco è godibilissimo, molto bello ed interessante. Dopo un paio d’ore in giro arriviamo a Keelung, dove lasciamo subito i nostri zaini in hotel (Herb Art Hotel, 6 Yi 3 Rd.; circa 45€ la doppia con bagno e colazione; buono), parcheggiamo la nostra auto nel vicino parcheggio comunale e facciamo un giro per la città. Keelung è probabilmente una delle poche città al mondo senza nessuna attrattiva. Giriamo quindi senza meta per un paio d’ore e poi visitiamo il Miaokow Night Market, un mercato all’aperto famoso per le centinaia di bancarelle che vendono cibo di strada. Mangiamo quindi delle salsicce, delle palline di uova al pesce e degli spiedini di pollo, tutti buoni ed incredibilmente economici. Torniamo in hotel molto presto.

5° giorno

Il tempo è sempre nuvoloso, ma perlomeno non piove. Decidiamo quindi di effettuare il trekking a Bitou Cape. Più precisamente, iniziamo con il Bitou Cape Lighthouse Trail, che però è interrotto verso la fine e proseguiamo per il Bitou Cape Valley Trail. Il trekking non è impegnativo ed i paesaggi sono davvero molto belli: la costa di Taiwan ricorderebbe molto l’Irlanda, se non fosse per la vegetazione, qui anche più rigogliosa. Continuiamo a scendere in auto verso sud, fermandoci ad ammirare la costa di tanto in tanto. Segnaliamo in particolar modo il Long Dong trail: un punto panoramico può essere facilmente raggiunto in auto, per cui si riesce ad ammirare lo splendido panorama anche se non si hanno il tempo o la voglia di procedere per tutta la passeggiata. Scendiamo quindi brevemente a Fulong Beach, quasi completamente deserta ed arriviamo poi nel paese di Jiaoxi, dove ci attende il nostro hotel (Home of 120; https://m.facebook.com/pg/Home-of-120-%E6%B0%91%E5%AE%BF-540599826326555/posts; 1680 TWD la doppia con bagno, parcheggio e colazione; buono). Tappa successiva le cascate di Wufengqi. Arrivate alla cascata più in alto, che è la terza: il percorso non è molto impegnativo anche se è in salita ed il panorama è molto bello. Nel tardo pomeriggio riproviamo l’esperienza delle terme presso lo Jiaoxi Hot Spring Park ed anche stavolta si conferma piacevole. Cena molto buona in un locale semplice (Xiao Zhou Beef Noodles,

No.164, Sec.2, Zhongshan Rd, Jiaoxi Township; 300 TWD in totale).

6° giorno

Ci alziamo di buon’ora e ci mettiamo in auto sotto una pioggia battente per raggiungere le Qingshui Cliffs, uno spettacolo davvero notevole nonostante il tempo non ottimale. Proseguiamo quindi per il Taroko National Park, fermandoci al Visitor Center, dove uno dei dipendenti ci fornisce una mappa ed alcune preziose informazioni su come organizzare la nostra visita. Raggiungiamo Tianxiang in auto, dopo una breve sosta nei pressi del campeggio per percorrere il ponte sospeso, quindi prendiamo l’autobus e ci fermiamo per percorrere il Tunnel of Nine Turns. Teoricamente è vietato fermarsi in auto, anche se abbiamo visto più di una macchina in sosta, quindi abbiamo optato per l’autobus. Ripresa la macchina, scattiamo alcune foto all’incredibilmente fotogenica Eternal Spring Shrine e chiudiamo la nostra visita con lo Xiaozhuliu Trail, che di per sé non sarebbe niente di che, ma che ci regala un incontro ravvicinato con alcuni macachi. Il parco nazionale è un’esperienza davvero interessante: anche se il tempo a disposizione non è stato tanto, abbiamo perlomeno visto le cose principali e siamo contenti di questa tappa. Nel tardo pomeriggio proseguiamo per il nostro hotel (Jinqiao B&B, 49 Cihui 2nd St., Ji’an; 1150 TWD per la doppia con bagno, colazione e parcheggio; molto buono) e successivamente ci fermiamo a cena a Hulian (Kimamaya Japanese B&B, circa 1700 TWD in totale; molto buono), cittadina dall’atmosfera piacevole, anche se priva di monumenti o altre attrattive turistiche. Dopo un giro per negozi, torniamo in hotel ed ammiriamo dalla finestra i fuochi d’artificio per il nuovo anno.

7° giorno

Ci alziamo relativamente più tardi del solito e dopo colazione continuiamo la nostra discesa verso sud. Iniziamo dalla East Rift Valley Rd., la bella strada interna dalla quale si possono ammirare risaie, palme e la foresta tropicale. Dopo aver visitato brevemente il Lago Liyu, proseguiamo per qualche chilometro, ma quello che vediamo dopo non ci piace particolarmente, per cui decidiamo di tagliare per una stradina in collina in modo da arrivare sulla costa. La stradina è davvero poco più che una mulattiera, ma passare da una zona centrale e completamente deserta di Taiwan è davvero divertente! Arriviamo quindi alla Baqi Observation Platform, dalla quale si ammira un panorama della costa davvero bello, anche se il tempo è nuvoloso. Dopo una sosta a Jiqi Beach ed al monumento dedicato al Tropico del Cancro, ci fermiamo un po’ al parco che conduce alle isole Sanxiantai. Il panorama è bello, sebbene rovinato da un ponte dagli intenti decorativi non raggiunti! Dopo un tentativo di visitare l’Amis Folk Center, che purtroppo scopriamo chiuso, facciamo un giro a Xiaoyeliu, un parco le cui formazioni rocciose ricordano quelle di Yehliu. Proseguiamo quindi per il nostro hotel, situato davvero nel mezzo del nulla (DongFun Sea B&B, 19 Anxing, Dawu Township; 1800 TWD la doppia con bagno e colazione; buono). Purtroppo non ci sono ristoranti decenti aperti, per cui ripieghiamo per una cena al Family Mart… tutto sommato, non male.

8° giorno

La giornata è dedicata alla visita della costa sud. Avevamo già notato ieri che da queste parti la presenza di una cultura locale precedente all’invasione cinese è rimarcata quasi dovunque, tramite dipinti, statue ed installazioni varie. Questa caratteristica sarà confermata anche oggi. Il tempo è molto meglio dei giorni precedenti, cosa che ci fa ben sperare per la giornata. Cominciamo con Chuanfan Rock, per proseguire con il punto più a sud di Taiwan. È quindi la volta di White Sand Bay nella località di Baisha: il tempo è abbastanza buono, c’è il sole, il mare è calmo e la spiaggia è davvero bella, per cui decidiamo di fare finalmente il bagno, imitando alcuni turisti che sono in acqua prima di noi. E facciamo benissimo: questo è sicuramente l’highlight della giornata! Dopo un’oretta in spiaggia continuiamo di nuovo verso nord e ci fermiamo a Wanlitong, ma il posto non ci entusiasma, per cui decidiamo di dirigerci verso Kaohsiung. Qui visitiamo il monumento ai martiri, dal quale si gode di un bel panorama sulla città e successivamente il vecchio consolato britannico, che è molto meglio di quanto non si possa immaginare. In prima serata prendiamo il ferry e visitiamo Cijin Island, ma non ci colpisce particolarmente. Nonostante ciò, il breve giro in ferry è carino perché consente di ammirare il panorama della città da una diversa angolazione. Decidiamo quindi di andare in hotel (Formosa Boulevard MRT Garden, 158 Liuhe 1st Rd.; 1321 TWD per una doppia con bagno, parcheggio e colazione), ma, nonostante avessimo già pagato la stanza, non ci apre nessuno. Dopo una nutrita serie di telefonate a vuoto ai numeri indicati nella reception dell’hotel, contattiamo Agoda, che ci prenota un altro albergo (Villa Garden Hotel, 801 Chongde Rd., Zuoying District; molto buono) senza ulteriore esborso. Andiamo quindi a cena (Yuepin Restaurant, 165 Linshen 1st Rd.; quasi 1700 TWD in totale; discreto ma un po’ caro) e poi ci rechiamo nel nostro hotel che in effetti è proprio come ci appariva in foto, vale a dire molto meglio del precedente!

9° giorno

Non tutto il male vien per nuocere: il nostro hotel si trova di fronte al Lotus Pond, la prima cosa che avremmo dovuto vedere oggi! Il Pond è molto carino come parco urbano, ma al turista non dice granché. Molto più interessante è invece il Kaohsiung Fine Arts Museum, dove visitiamo tre mostre di artisti locali, due delle quali arricchite anche da esperienze in realtà virtuale. Kaohsiung è una città tutto sommato piacevole, dove una giornata si può trascorrere senza annoiarsi. Lasciamo Kaohsiung e, sulla strada per Tainan, facciamo una breve deviazione per vedere il Wushanding Mud Volcano, una specie di montagnetta creata dal fango bollente, che continua ad eruttare dalla sua bocca. Arriviamo quindi in hotel a Tainan nel primo pomeriggio (Tainan Julie’s Garden, 38 Jiankang 4th Street; € 82,71 per la doppia con bagno e parcheggio per 2 notti; buono), dove ci fermiamo ben poco perché vogliamo iniziare a visitare la città quanto prima. Arriviamo in centro e, dopo aver preso delle mappe dal Visitor Center, iniziamo a visitare i monumenti ricompresi nell’itinerario ‘Japanese Tainan’ descritto nella guida Bradt. Gli edifici costruiti nel periodo della dominazione nipponica ed ancora esistenti non sono molti, ma sono tutti interessanti. Probabilmente l’highlight è il Lin’s Department Store, che ospita ancora oggi alcuni negozi davvero irresistibili. Proseguiamo quindi con l’itinerario ‘Qing Taiwanfoo’, che ricomprende soprattutto templi costruiti nel periodo della dominazione cinese. Tainan ci sembra davvero bella; sicuramente superiore alle città che abbiamo visto finora. Non è un caso difatti che il numero dei turisti occidentali sia molto più elevato che altrove. Ceniamo con un piatto di beef noodles in un ristorantino di strada (https://m.facebook.com/集美餐飲美食工坊牛肉湯牛肉麵-351581338911362; 300 TWD) e concludiamo con delle palle di calamaro fritte in un altro: il cibo di strada ha sempre un suo perché!

10° giorno

Al mattino andiamo subito a visitare Anping: Fort Zeelandia è interessante, mentre lo sono meno la Tait House e l’Anping Treehouse. Quello che comunque colpisce davvero del quartiere è la vivacità delle strade, con bancarelle e negozi pieni di gente. Torniamo quindi in città in auto e visitiamo il bel Five Concubines Temple, seguito da un ottimo pranzo in un ristorante limitrofo (Kadochu Yakigyoza; https://m.facebook.com/pg/KADOCHU/photos; 250 TWD in totale). Dopo aver visitato il South Gate, ci infiliamo nel Building 2 del Tainan Art Museum: l’edificio è molto bello ma le mostre non ci convincono. Tra l’altro diventiamo noi stessi installazioni viventi per circa un quarto d’ora, perché restiamo bloccati nell’ascensore in vetro situato al centro dell’edificio e veniamo fotografati dai visitatori! I gestori del museo sono comunque estremamente gentili, in quanto si scusano ripetutamente e non ci fanno pagare il parcheggio. Raggiungiamo in auto la Five Canals Cultural Zone per visitare il Water Fairy Temple, ma ci rendiamo conto che è abbastanza tardi e che, se non ci muoviamo non riusciremo a vedere due dei principali siti della città. Quindi ci mettiamo in cammino e raggiungiamo velocemente il Confucius Temple, che purtroppo è in restauro e il Koxinga Shrine, nella quale riusciamo ad entrare davvero per il rotto della cuffia e che ci piace tanto. Dopo una visita al limitrofo Lady Linshui Temple, concludiamo la giornata con la plumbea Dongyuhe Hall. Tornati nei pressi del parcheggio, ceniamo così così in uno dei ristorantini su Hai Han Street, ma ci rifacciamo con un’ottima egg tart. Tainan è una città davvero molto bella e sicuramente la migliore tra quelle che abbiamo visitato finora.

11° giorno

Oggi è una giornata scandita da una serie di brevi tappe successive: si inizia dalla visita alla Beimen Crystal Church, kitsch e divertente. Continuiamo poi con una delle esperienze più interessanti del nostro viaggio, fermandoci per un’oretta e mezzo circa presso il Nankunshen Daitian Temple. Fortunatamente è domenica, quindi possiamo assistere ad una serie di riti davvero particolari: veggenti, uomini posseduti che cadono in trance, processioni, flagellanti ed altro ancora. Peccato non avere le competenze sufficienti per capire più a fondo quello che guardiamo, ma già così si tratta di uno spettacolo straordinario, che mai ci era capitato di vedere finora. Proseguiamo quindi per Budai, dove è presente un altro gioiello del kitsch: la High Heeled Shoe Church, vale a dire una scarpa gigantesca in cristallo utilizzata per celebrare matrimoni, al centro di un parco tematico nel quale si possono ammirare statue fuori scala di teiere, carrozze, barre di cioccolata e fedi, situate in punti strategici per lo scatto perfetto! Possiamo quindi dirigerci, dopo questa scorpacciata di trash, verso il Sun Moon Lake. La prima sosta è al tempio di Qinglongshan – niente di che, ma con un bel panorama sul lago, seguito da una visita alla Cien Pagoda: ci vuole forse quasi mezz’ora per arrivare su in cima alla torre, ma il panorama sul lago, davvero straordinario, ripaga ampiamente della fatica. Ci rimettiamo in auto e in una mezz’oretta arriviamo alla Paper Dome di Taomikeng, una costruzione la cui storia è davvero interessante, situata all’interno di un parco a tema. Torniamo indietro dunque nel villaggio di Itathao e lasciamo i bagagli in hotel (Sun Moon Beauty, 84 Yiyiong St.; € 43,33 la doppia con wc e parcheggio; medio). Cena buona ma cara nelle vicinanze (Fu Beng Restaurant, 46 Dehua St., quasi 1000 TWD in totale).

12° giorno

Acquistiamo dal Visitor Center un biglietto combo che comprende una gita in barca sul lago ed un tragitto per la funivia. Arriviamo quindi in traghetto nel paese di Shiushe e facciamo un breve trek lungo il lago (Hanbi Trail). Ripresa la barca, torniamo a Itathao e con una passeggiata lungo il lago, giungiamo alla funivia. Il paesaggio che si osserva sul lago è molto bello, ma restiamo sorpresi per il fatto che non arriviamo, come pure ci aspettavamo, ad una piattaforma panoramica, ma ci fermiamo all’entrata del villaggio aborigeno, che scopriamo essere al livello del lago. In sostanza la funivia si alza di quota, sorpassando delle colline, per poi ridiscendere, senza fermarsi in alcun punto panoramico. Dopo un rapido spuntino a base di bao, ci rimettiamo in auto e raggiungiamo il Wenwu Temple. Si tratta di un tempio moderno, ma davvero impressionante. Anche il panorama sul lago è davvero notevole. Lasciamo quindi il Sun Moon Lake, un lago che ci ha regalato dei bei panorami ed una giornata piacevole sotto il sole. Arriviamo a metà pomeriggio nella città di Taichung e, dopo molte peripezie dovute alla complessa situazione dei sensi di marcia cittadini, riusciamo a lasciare l’auto nel parcheggio dell’ospedale ed a visitare la Luce Memorial Chapel, una chiesetta cristiana del 1963, che resta tra i momenti più suggestivi di questo viaggio. Assolutamente consigliata. Niente di che, invece, il modernissimo National Theater, anche se, a onor del vero, sembra molto più interessante all’interno che dall’esterno. Purtroppo però oggi è lunedì e non ci sono visite guidate. Passiamo dal nostro hotel per lasciare i bagagli (Shin Sei Bashi Hotel, 26 Zhongshan Rd., € 42,02 la doppia con bagno, parcheggio e colazione; molto buono). Cena buona in un ristorante trovato per caso (Golden Tripod, 71 Minzu Rd., Central District; quasi 800 TWD), coronata da un gelato molto buono al Fourth Credit Cooperation, in Zhongshan Rd. 72.

13/14° giorno

Dopo una colazione insolita a base di bao, che è quanto ci fornisce l’hotel, andiamo a visitare il 921 Earthquake Museum. Il museo non è malissimo, ma è senz’altro più interessante per un bambino che per un adulto. Proseguiamo quindi per Sanxia, villaggio storico con due attrazioni: un bellissimo tempio, lo Zushi Temple, decorato in modo davvero meraviglioso e la Sanjiaoyong Street, nella quale c’è una pletora di vecchi edifici restaurati che ancora adesso ospitano negozi. Uno degli highlights della giornata è però alimentare: proviamo difatti il niùjiao bao presso la Jin San Xia ed è un’esperienza memorabile. A questo punto ci dirigiamo verso l’aeroporto di Taoyuan, dove lasciamo l’auto e, dopo un ultimo spuntino nella food court, ci imbarchiamo per l’Italia via Pechino. A Pechino però ci attende una brutta sorpresa: il nostro volo è infatti posticipato di ben sette ore e dunque arriviamo a Milano con un notevole ritardo.

Il nostro viaggio a Taiwan è stato piacevole: anche se l’isola non ha monumenti paragonabili a quelli presenti nella Repubblica Popolare Cinese, in Giappone o Vietnam, la bellezza dei panorami naturali, la gentilezza delle persone ed il clima rilassato, compensano abbondantemente questa carenza e rendono consigliabile un tour in quest’isola ancora un po’ lontana dai circuiti turistici classici.



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