Vacanze di Natale a Cuba…
Si parte! Oggi 27 dicembre 2010 lasciamo l’Italia in una mattina di freddo pungente destinazione Caraibi, per l’esattezza Cuba, una meta sognata da qualche anno ma purtroppo sempre rimandata.
Siamo in tre: io, mio marito e mio figlio di 17 anni. L’organizzazione è stata mia con l’aiuto di Turisti per caso: diari e guide di cuba, senza di loro non ci sarei mai riuscita! Perciò un doveroso grazie a tutti. Ma torniamo a noi…arrivo puntualissimo con Air france (prenotato a settembre per la “modica” cifra di 1100 euro a testa), il primo cambio di valuta all’aeroporto Jose’ Marti’: 300 euro=380 cuc. Non facciamo in tempo a varcare la soglia che ci viene offerto il taxi che ci porterà all’havana vieja, dove via internet ho prenotato la casa particular per tre notti, per 25 cuc il tassista, senza contrattazione, ci accompagna a destinazione: casa Borbolla, Calle Muralla a pochi metri dalla Plaza Vieja. La sistemazione ottima dal punto di vista dell’ubicazione, anche perché l’Havana vieja è il quartiere coloniale più città ricco di musei, monumenti, chiese che si possa trovare in tutta la città, inoltre è piacevolissimo girovagare a piedi anche senza una meta precisa, perché ogni angolo offre scorci incredibili.
Si, forse avrete capito che io mi sono innamorata di questa città, che come qualcuno ha già detto: o si odia o si ama e per noi tre e’ stato amore a prima vista! Mio figlio dopo il giro di 10 giorni nell’isola, negli ultimi tre giorni in città prima della partenza, mi ha detto: sono contento di essere qui perche’ mi sento a casa….
Il Vedado è un quartiere che, devo dire la verità sono contenta di non aver scelto per l’alloggio in quanto non l’ho trovato assolutamente interessante, lontano dalla città vecchia, probabilmente adatto a chi la ha una vita notturna abbastanza intensa e cerca locali e discoteche dove trascorre le serate ma senza alcuna atmosfera.
Per quanto riguarda i ristoranti mi seno di consigliare vivamente il Jardin de l’oriente, in calle mercaderes, habana vieja dove con un totale di circa 13 cuc (10, 50 euro) abbiamo mangiato maiale alla griglia con contorno di riso e verdure, 2 birre bucanero, 1 acqua, 2 caffè, il tutto molto buono, in un bel dehor nel centro del quartiere.
Dopo aver visitato tutti i maggiori luoghi di interesse della città, compresa la serata alla Fortaleza de la Cabana per assistere alla cerimonia del canonazo, il gelato da Coppelia, il moijto alla Bodeguita del Medio, la mattina del 30 Dicembre abbiamo ritirato all’Hotel Sevilla l’auto prenotata e pagata dall’Italia all’Agenzia Havanatur di Milano. A differenza di quanto scritto da altri turisti, pur essendo in altissima stagione, alle nove della mattina ci presentavamo nell’ufficio e dopo aver pagato assicurazione e cauzione, alle 9,30 eravamo in partenza su una peugeot 206 abbastanza nuova e che soprattutto si è comportata bene per tutta la vacanza!
Prima tappa al Criadero de cocodrilos, all’altezza di Jaguey grande, dove si puo’ visitare l’allevamento di coccodrilli, dalla schiusa delle uova fino alle vasche degli esemplari adulti, abbiamo poi proseguito per Cienfuegos, definita dalla lonely planet magnifica, giudizio a mio avviso un po’ esagerato, dove abbiamo pernottato. Il giorno dopo siamo andati alla spiaggia Rancho Luna, che a noi e’ piaciuta molto:sabbia bianca e palme, mare turchese. Abbiamo affittato un lettino a testa per un cuc e volendo c’era il chioschetto dove si poteva bere e mangiare, un piccolo paradiso!
A Trinidad abbiamo trascorso la serata dell’ultimo dell’anno alla Casa della Musica dove a mezzanotte i musicisti hanno salutato il nuovo anno al grido di “Viva la Revolucion, Viva Fidel, Viva Raoul!”
La città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e appena entrati si capisce il perchè: vie acciottolate, magnifiche chiese, casette color pastello, una citta’ dove vale la pena fermarsi qualche giorno, fra l’altro qui ho mi sono scatenata nello shopping, nel mercatino ho trovato bellissime tovaglie ricamate, scialli, ceramiche. Da segnalare il laboratorio di Yani martinez, l’artista cubana che con le sue caffettiere simboleggia la situazione della donna nella societa’ cubana e della sua sottomissione all’uomo.
Il 2 Gennaio siamo partiti per Remedios, abbiamo fatto una sosta nella Valle de Los Ingenios, dove siamo saliti sulla torre Manaca Iznaga, alta 44 metri e dalla quale il proprietario terriero controllava il lavoro degli schiavi nei campi della canna da zucchero.
A Remedios abbiamo alloggiato nella casa piu’ bella della vacanza, una casa che sembrava un museo: mobili antichi, lampadari a gocce, statue, quadri, in pieno centro al prezzo di 25 cuc a notte in tre piu’ quattro cuc a testa per la colazione (abbondante).
In questa abitazione abbiamo assaggiato per 12 cuc a testa la specialità del posto: il granchio, veramente ottimo e abbondante e a mio gusto migliore dell’aragosta. Cayo Santa Maria e’ raggiungibile in circa un’ora da Remedios con una strada rialzata di 48 km chiamata pedraplen, si pagano 2 cuc all’ingresso e 2 all’uscita per macchina. Le spiagge sono molto belle, alcune ormai di proprieta’ dei resort ma fortunatamente altre bellissime ancora libere e selvagge. Dopo Remedios ci siamo diretti a Vinales, passando per Santa Clara, dove abbiamo fatto una sosta al museo e al mausoleo del Che, si trovano in una piazza gigantesca dove troneggia una statua dell’eroe ai piedi della quale abbiamo deposto un mazzolino di fiori.Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Vinales, dopo aver visitato una fattoria dove si coltiva il tabacco e dove abbiamo acquistato alcuni sigari.
Vinales è una piccola cittadina molto tranquilla circondata da bellissime pianure verdeggianti, dalle quali si elevano i famosi mogotes, singolari colline a forma di panettone, il tutto visitabile con passeggiate a cavallo,come abbiamo fatto noi, oppure con bici a noleggio o semplicemente a piedi.
Anche il mare non è lontano: con circa un’ora di macchina si arriva a cayo jutias, un isolotto collegato alla terraferma da un terrapieno, pagando 5 cuc a testa si accede al cayo dove si trova una piacevole spiaggia bianca, attrezzata con lettini e tettoie in paglia, un ristorante dove con 2 cuc a testa abbiamo pranzato con un piatto di pollo, riso e verdure.
In conclusione visitate questa nazione in autonomia senza alcuna paura, possibilmente affittando l’auto che da libertà di movimento, non rinchiudetevi nei lussuosi resort ma vivete i rapporti umani con le persone del luogo, godetevi i meravigliosi paesaggi, solo così potrete entrare nel cuore di Cuba e dei cubani!