Vacanza nell’Ogliastra
19 luglio: Siamo partiti dal porto di Livorno alle 8 precise. La nave si rivela essere davvero grande e a bordo ci sono anche una piscina (piccola) più una piccolissima per i bimbi. Tutt’intorno sdraio a profusione per prendere il sole. Noi, arrivati tardi come al solito, ci accaparriamo a stento una panchina e cominciamo a leggere con vista sul mare. E colazione al bar (naturalmente esosa). Poi riempiono la piscina, io faccio il bagno e prendo un bel po’ di sole. Insomma…il viaggio è lunghetto e il tempo deve pur trascorrere….ben 6 ore e mezzo. Quando arriviamo a Olbia sono le 14.30, ma tra salire in auto e scendere dalla nave….si fanno quasi le 15. Puntiamo in direzione della costa dell’Ogliastra. Per la precisione abbiamo prenotato un simpatico b&b a Tortolì. La superstrada non si paga ed è in buone condizioni. Tuttavia impieghiamo quasi 3 ore per arrivare. Ma appena giunti ad Arbatax ci fermiamo ad ammirare incantati lo spettacolo degli Scogli Rossi. Stanchi, ci portiamo verso il b&b “La pavoncella” dove ci accoglie la deliziosa proprietaria. Noi abbiamo scelto di non fare la colazione quindi il solo pernottamento per 8 giorni viene 440 euro in due. Il b&b è davvero carino, le camere sono solo tre poi c’è la piccola sala per fare colazione. Le camere sono arredate con pezzi di artigianato tipico sardo, dotate di tv e aria condizionata. Un piccolo cortile interno è dotato anche di stendini e lavatrice e ci sono tavolini e sedie. Il frigo è in comune, così come il piccolo forno. La titolare ci offre dritte e consigli in quantità industriale. E la sera ne seguiamo subito uno andando a cenare da “Sa buttega”, una pizzeria dove ci servono un ghiottissimo e abbondante antipasto, due ottime pizze e due birre (naturalmente l’Ichnusa che ero curiosissima di assaggiare) alla modica cifra di 28.50 euro. Facciamo una passeggiata: Tortolì è una cittadina con diversi negozi ma abbastanza “moscetta”, ci rendiamo conto che di vita ce n’è poca. Noi non siamo amanti delle discoteche e della vita notturna ma qui sembra davvero un po’ noioso per i nostri gusti.
20 luglio: Comincia il giro delle spiagge e ci rechiamo a quella di Cea con vista sui meravigliosi faraglioni , una spiaggia stupenda che ci lascia con gli occhi sgranati. Parcheggio: due euro per l’intera giornata e questo…ci fa sgranare ancora di più gli occhi. Non siamo abituati a prezzi così onesti. Comunque noi restiamo dalle 10.30 alle 15.40 entrando e uscendo da un’acqua limpidissima che più bella non l’avevo mai vista! A pranzo ce la caviamo perché c’è un Conad vicino al b&b e quindi compriamo (da portare in spiaggia) cocoe (dei rustici tipici a base di patate e menta) e pizzette al pomodoro (che si rivelano orrende). Tornati a Tortolì ci rifacciamo con un succulento gelato al cioccolato fondente. Di sera, seguendo nuovamente i consigli della proprietaria del b&b andiamo da “Mister Chef” ad Arbatax, un self-service dove ci ingozziamo spendendo soltanto 15 euro a testa. Se c’andate non lasciatevi ingannare dall’aspetto: viene utilizzato soprattutto come mensa per gli operai delle vicine fabbriche ma val la pena sedersi e mangiare! Noi abbiamo assaggiato i culurgiones (tipico primo piatto, una sorta di grossi ravioli ripieni di patate aromatizzate alla menta), la fregola (chicchi di pasta ai frutti mare), il porchetto (deludente) con contorno di melanzane fritte e al pomodoro, spinaci (insipidi), anguria e 2 birre. A conquistarmi sono soprattutto i primi. Concludiamo la serata con 2 Ichnusa a Porto Frailis e con sgomento comincio a rendermi conto che di sera non c’è praticamente nulla! Sono paesi quasi deserti…ossia…la gente c’è…ma da fare c’è poco! Probabilmente perché si tratta di una zona che da poco è diventata “turistica”.
21 luglio: Dopo la consueta spesa di cocoe al Conad, alle 10.40 arriviamo alla spiaggia di Torre di Barì, famosa perché dominata dall’omonima torre di origine saracena. E’ davvero stupenda, per non parlare del paesaggio, dell’acqua trasparente che vien voglia di berla….Evviva la Sardegna!!! Io sono stata in Puglia, in Sicilia, alle Cinque Terre e all’Elba…ma un mare così bello credo di non averlo visto mai! Alle 16.40 andiamo via e, dopo il consueto riposino in albergo, la sera usciamo per andare alla sagra dei culurgiones a Orrì, che si rivelerà la classica rumorosissima riunione di coppie attempate che si cimentano nel liscio e poi, orrore orrore, nei balli di gruppo pseudo-latino-americani. Ci consoliamo assaggiando un antipasto tipico con pane carasau (i formaggi sardi sono semplicemente divini), i culurgiones questa volta al sugo e 2 Ichnusa grandi per 27 euro totali.
22 luglio: avevo letto che era assolutamente da vedere la spiaggia del Golfetto caratterizzata da sabbia finissima e con riflessi argentei che in acqua diventano molto suggestivi, e poi scogli sparsi qua e là…una cosa fantastica! Restiamo senza parole e trascorriamo un’altra mezza giornata tra sole, mare e relax (parcheggio gratuito). Io sono già nerissima! Il sole della Sardegna è fortissimo: vi raccomando di starci attenti se c’andate, il mio fidanzato s’è scottato nonostante trascorresse la maggior parte del tempo sotto l’ombrellone e….con protezione 20! Per pranzo abbiamo comprato delle sfogline rustiche al Conad che si riveleranno scadute da diversi giorni e infatti le riportiamo e ci restituiscono i soldi scusandosi abbondantemente. Nel pomeriggio ci rechiamo a visitare l’area archeologica di Tortolì: una competentissima guida ci mostra i nuraghi, una domus de janas (casa delle fate), menhir e tomba dei giganti. Tutto molto interessate, costo del biglietto 3 euro. Di sera, dopo una passeggiata per le strade di Tortolì, prendiamo un metro di pizza da “Pizza pazza a pezzi” (sempre consigliata dalla proprietaria del b&b che ci dice che il pizzaiolo è napoletano e infatti la pizza si rivela divina) con le solite 2 birre Ichnusa (assaggiatela, è davvero dissetante!) e spendiamo 22 euro. Ci portiamo tutto nel cortile del b&b e mangiamo a lume di candela….sono queste cenette arrangiate e improvvisate che si rivelano le più romantiche e sfiziose!
23 luglio: alle 10.30 ci rechiamo alla spiaggia di S.Maria Navarrese che è di sassi con una bella pineta intorno. Si rivelerà quella meno suggestiva tra le spiagge visitate anche perché nel pomeriggio l’acqua si sporca. Pranzo con qualche avanzo di pizza della sera precedente e un po’ d’uva. Abbiamo di nuovo la fortuna di trovare parcheggio gratuito. Alle 17 andiamo via. E di sera ci rechiamo in un ristorante brasiliano in località Girasole, vicino Tortolì. Nonostante siano quasi le 21 è semi-deserto, le cameriere (italiane) sembrano quasi tutte delle prostitute e noi ne acchiappiamo una particolarmente insistente che sembra volerci ingozzare di tutto. Comunque scegliamo la formula buffet che prevede un prezzo fisso, a parte scegliamo due birre brasiliane. Assaggiamo diverse cose molto buone. Ma il clou è la nostra cameriera: quando le chiediamo la terza birra si presenta con un secchiello di ghiaccio con dentro 5 birre. Noi ne beviamo solo una e quando ci porta il conto lei ci fa notare, come se c’avesse fatto un grande favore, che le altre 4 non le ha messe sul conto!!! Roba da matti! Poi sembra restia a farci andare via: comincia a chiederci se stiamo stati male, perché ce ne vogliamo andare così presto…cavoli ormai avevamo mangiato e il locale non prevedeva certo musica o spettacolo o altro..che dovevamo restare a fare lì?! Spediamo in tutto 42 euro, antipatia e volgarità comprese.
24 luglio: visitiamo la spiaggia di San Gemiliano, con parcheggio gratuito. Ma questi ultimi 2 giorni saranno dedicati soprattutto a dei vecchi amici del mio ragazzo. Di sera ci rechiamo in un paese che dista una mezzoretta da Tortolì: si chiama Cardedu e qui ci aspettano per cena in una bellissima villa di un amico del mio ragazzo che ci accoglie con moglie e figlia e altri amici. Trascorriamo una piacevolissima serata degustando piatti tipici locali: salumi (in particolare il salame mangiato in Sardegna è competitivo con quelli del resto dell’Italia), formaggi (ha attirato la nostra attenzione un pecorino semi-stagionato che farà parte dei nostri acquisti di fine vacanza), olive, pane carasau con pomodori (a mo’ di bruschetta), culurgiones (questa volta ho addirittura fatto il bis!), porceddu (finalmente ne assaggio uno davvero buono e mi ricredo), melanzane e zucchine alla griglia, melone e torta gelato all’amarena…il mio gusto preferito! I nostri amici proseguono la serata uscendo nella piazza del paese ma noi siamo stremati e ce ne torniamo in albergo.
25 luglio: alle 11 in punto siamo alla spiaggia di Cardedu per incontrare un altro degli amici del mio ragazzo. Si rivelerà anche lui molto simpatico e cordiale. Il tempo però non è dei migliori, c‘è poco sole, il cielo è coperto. Poco male: alle 13 siamo invitati a pranzo dalla sua famiglia: ci ritroviamo in una mega-tavolata con decine di parenti di questo ragazzo che confermano per l’ennesima volta la generosissima ospitalità dei sardi. A parte che dopo 5 minuti ci trattano come gente di famiglia ma poi ci offrono un pranzo luculliano desiderosi di farci assaggiare tutte le bontà tipiche locali. E poi sono tutti simpaticissimi! Ci ingozziamo ancora una volta di salumi, formaggi, peperoni, olive nere (tra le migliori mai assaggiate), cocoe e culurgiones (questi volta fatti in casa!) e porceddu, il tutto innaffiato dal delizioso vino cannonau. Data l’abbuffata riusciamo a tornare in spiaggia soltanto alle 18 e vi restiamo a divertirci come pazzi per un’oretta e mezza prima di ritornare al b&b. Il cielo continua ad essere coperto. La sera ceniamo sul tardi soltanto con 2 pizzette e un gelato, facciamo una passeggiata e spediamo le consuete cartoline.
26 luglio: l’ultimo giorno torniamo alla spiaggia di Cardedu alle 10.30 ma il cielo è nuvoloso e tira anche un discreto venticello. Ci rilassiamo leggendo. Per pranzo porzioncine di frittata con zucchine e piselli sempre acquistate al Conad. Alle 16 andiamo via anche perché comincia a piovigginare (anche se metterà subito dopo). Nel pomeriggio ci dedichiamo ai souvenir gastronomici: acquistiamo 3 tipi diversi di formaggio, una confezione di Ichnusa, pane carasau, salame e bottarga. La sera ceniamo in un’allegra rosticceria con tavoli all’aperto: panini con salsiccia e melanzane, 3 birre…e a letto presto perché l’indomani si parte!
27 luglio: la nave Moby parte alle 11 da Olbia. Arriviamo puntuali e ci sediamo su una panca. In realtà io mi distendo sul ponte come fanno molti altri e mi godo ancora la tintarella. Purtroppo il viaggio si rivelerà più lungo del previsto forse a causa del mare un po’ mosso. Arriviamo a Livorno quando sono ormai le 19 e anche se nel frattempo io ho trovato delle sedie a sdraio libere dove godermi il sole e il mio libro…tocco terra ormai esausta del viaggio. Stare troppe ore in mare non fa per me! Morale: la parte non mondana e turistica della Sardegna, quella più selvaggia e incontaminata, ve la consiglio se davvero non amate il caos, se volete una vacanza di solo mare e relax. Per me è stata una bella vacanza ma decisamente troppo noiosa. I sardi comunque sono fantastici, tutti gentilissimi anche se semplicemente chiedevi un’indicazione stradale. Vi basta sapere che ho dimenticato al b&b una pashmina alla quale tenevo molto: ho subito informato via mail la proprietaria chiedendole di fare la spedizione in contrassegno, a mio carico. Dopo 2 giorni che ero tornata a casa la sciarpina è arrivata con un mega-pacco spedito da lei che ha voluto accollarsi la spesa! E poi dovete assaggiare le loro specialità: è sicuramente una delle regioni italiane dove si mangia meglio!