Vacanza da sogno 2

Tizy e Piero piety@libero.it Partenza il 17/07/06, rientro il 25/07/06 Destinazione Repubblica Dominicana Vacanza da sogno ai Caraibi Cagliari,16/07/06 Dopo alcuni giorni di preparativi, le ultime compere, ed aver controllato che gli orari dei voli fossero regolari, chiudiamo con molto piacere le nostre valigie, finalmente si...
Scritto da: Marilisa
vacanza da sogno 2
Partenza il: 17/07/2006
Ritorno il: 25/07/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Tizy e Piero piety@libero.It Partenza il 17/07/06, rientro il 25/07/06 Destinazione Repubblica Dominicana Vacanza da sogno ai Caraibi Cagliari,16/07/06 Dopo alcuni giorni di preparativi, le ultime compere, ed aver controllato che gli orari dei voli fossero regolari, chiudiamo con molto piacere le nostre valigie, finalmente si parte!!!!!!! Prima destinazione Roma da dove partiremmo il giorno successivo per la Repubblica Dominicana Sono circa le 17,15 quando arriviamo a Fiumicino, siamo eccitatissimi il nostro umore è alle stelle, colmi di felicità ci dirigiamo verso l’albergo, dove passeremmo la notte prima della partenza ufficiale ai Caraibi.

Bavaro Beach Resort arriviamo!!!!!!! Roma, 17/07/06 Dopo aver trascorso una notte insonne,vuoi per il baccano che proveniva dal di fuori, data l’ubicazione dell’albergo,situato nei pressi di Piazza della Repubblica ,ed in parte all’agitazione per l’imminente partenza,finalmente il personale dell’albergo incaricato di farci la sveglia ci chiama. Dopo una breve doccia e indossati i nostri vestiti siamo pronti.

I nostri visi stanchi assonnati ma felici, consapevoli che la nostra avventura da sogno stava ormai per incominciare.

Data l’ora, in albergo non possiamo neppure prendere un caffè visto che le colazioni iniziano alle 7,30. Non ci perdiamo d’animo e prese le nostre valigie non vediamo l’ora di lasciare l’albergo troveremmo certamente qualche bar aperto dove far colazione. Dopo alcune coccole ed i tanti abbracci per la felicità siamo fuori dall’albergo. Per strada solo alcune persone che corrono verso la stazione,il bar è aperto come immaginavamo, semi vuoto ma pulito ed accogliente. Comincio a prender posto ad un tavolino, il caldo tepore del locale mi fa passare i brividi per la leggera brezza mattutina , mentre Piero ordina la colazione, caffè per lui un the caldo per me, e cornetto alla marmellata per entrambi, il loro profumo sembra invitante ma io lascio quasi a metà la colazione, ho lo stomaco chiuso per l’eccitazione .

Si sono fatte le 6,15 è ora di prendere il treno ,partenza prevista per Fiumicino 6,22.

Partiamo in perfetto orario dopo aver riposto le valigie nell’apposito scomparto, cerchiamo di rilassarci un po’ anche se l’agitazione è l’euforia prendono ulteriormente il sopravento su di noi.

Piero sonnecchia ed io ascolto un po’ di musica dal lettore mp3.

Mentre il treno comincia la sua corsa verso l’aeroporto, mi viene in mente una canzone, la cerco tra le canzoni scaricate sul mio lettore.

Fa abbozzare un sorriso sul mio volto, il verso del brano: scorrono immagini nella mia mente e dal finestrino di un vecchio treno vecchi col basco che ti guardano strano…,oserei dire di grande effetto visto la circostanza.

Arriviamo a Fiumicino ancora più entusiasti e felici più che mai, di quando avevamo lasciato l’albergo. Riprendiamo i nostri bagagli e corriamo a cercare il nostro tour operator con la quale avremmo dovuto incontrarci alle 7,50 circa ai banchi dell’accettazione ai voli internazionali .

Visto che siamo in piedi dall’alba, cerchiamo il bar per un altro caffè ed un’altra bella colazione adoro farlo all’aeroporto, visto che poi ci attende un lungo viaggio, un giro per l’edicola per acquistare qualche libro da leggere in volo, e dopo qualche sms a parenti e amici per gli ultimi saluti, ci rechiamo all’appuntamento con il tour operator, che ci consegnerà i documenti di viaggio, la carta d’imbarco e che salvo ritardi l’ora della partenza è confermata per le 11,00 circa con destinazione aeroporto la Romana., per poi arrivare in bus a Punta Cana.

Oramai liberi dai bagagli gironzoliamo un po’ per l’aeroporto, per la prima volta ci rendiamo conto della sua immensità, il nostro a Cagliari al confronto sembra un piccolo granello di sabbia.

Il momento della vacanza si avvicina sempre più.

Sono circa le 10,15 chiamano il nostro volo finalmente si parte. Fortunatamente come richiesto il mio posto e lato finestrino, non avrei potuto volare per lunghe ore senza vedere di fuori nuvole cielo e quant’altro. Mi manca l’aria, solo a pensare di essere rinchiusa in una gigantesca latta di ferraglia per tanto tempo.

Sistemati i bagagli fata la prima foto ricordo,cerchiamo di realizzare divertiti dove stessimo andando. Non era possibile fosse arrivato il fatidico momento, ma invece era proprio così il nostro sogno si stava materializzando. Allacciate le cinture, fato un grande sospiro e detta un’irrepetibile frase di rito, l’aereo decolla e lascia Fiumicino, arrivederci Roma capoccia!Caraibi arriviamooooo!!! Viaggiamo con Blu Panorama, l’aereo è abbastanza confortevole e pulito, e stragrande almeno per chi come noi a sempre volato solo per Milano e Roma. A bordo ci sono 4 stewart e 6 dolcissime hostess che con la loro cortesia e disponibilità ci permettono di fare un buon volo.

Verso le 14,00 ci viene servito il pranzo composto da un primo o da un secondo, che io e Piero dividiamo insieme, visto il poco appetito, per finire il caffè, e con grande meraviglia di tutti noi passeggeri terminiamo con un gelato di nocciole, che entrambi lasciamo a metà sul vassoio.

Nell’insieme il pranzo è stato di gradimento, con qualche tentennamento iniziale di Piero riguardo a cosa gli avrebbero potuto mangiare, devo dire che anche lui, se pur di gusti difficili è rimasto soddisfatto e abbia gradito almeno in parte il primo pranzo in volo.

Di tanto in tanto si balla un po’,fuori grandi banchi di nuvole ammassate tra loro, sembrano tanto zucchero filato, poi il cielo azzurro prende il posto nella distesa bianca, è uno spettacolo vedere i cambiamenti improvvisi del cielo, un panorama che solo dall’alto e su un aereo si è in grado di vedere e di ammirare..

Il viaggio continua , ogni tanto un po’ di agitazione, ma cerco di rilassarmi e di godermi quanto più posso il panorama.

In cielo sempre più nuvole, la giornata non è delle migliori, di sotto solo e tanta acqua, ma già…Ovvio, stiamo sorvolando l’oceano!! che cos’altro potrebbe esserci? La voce del comandante di tanto in tanto ci rassicura sulle condizioni meteo e sul volo in genere, dovremmo atterrare all’aeroporto LA Romana perfettamente in orario circa le 15,30 ora locale.

La stanchezza ha oramai preso il sopravento alcuni passeggeri compreso Piero dormono. L’unica a non dormire almeno in quello scomparto sono io, continuo interessata a seguire sul monitor l’andamento del volo, seguo attentamente l’aeromobile che cambia direzione,lasciando dietro se una linea rossa a farci capire dove ci troviamo esattamente e dove ci dirigiamo,continuo ad ascoltare le mie canzoni preferite a scrivere il mio diario a bordo. Ci hanno chiesto di abbassare le tendine dei finestrini , la troppa luce impedisce la visione della tv. Lo faccio a malincuore mi sembra mi manchi l’aria, va bene starò tranquilla e continuerò ad ascoltare la musica e a leggere un po’. Senza rendermene conto devo essermi addormentata per un po’, visto che poi mi sono ritrovata in braccio a Piero.

Finalmente riapriamo le tendine ,che meraviglia di nuovo luce, ma il cielo è sempre più coperto, ci sono ancora tanti nuvoloni. Il monitor indica la nostra nuova posizione ,ci troviamo sulla Costa Americana direzione New York.

Di tanto in tanto il personale di bordo ci indica di seguire sul monitor le indicazioni su come effettuare qualche esercizio per evitare che ci si intorpidiscano le gambe, ma a parte quello di alzarti per qualche minuto, gli altri sembrano proprio improbabili vista la posizione dei sedili, confortevoli al viaggio sicuramente , ma insufficientemente lontani da poter eseguire quei movimenti consigliati. Ma tanto che importa, l’unico pensiero è quello di toccare presto terra ferma.

Preferisco osservare il variare dei colori in cielo, a tratti si incomincia ad intravedere di nuovo l’oceano con qualche chiazza scura , le nuvole basse sembrano poggiarsi sull’acqua è uno spettacolo una vera meraviglia che la natura offre dall’alto, il cielo a tratti azzurro intenso ed altri di un celeste candido, ai miei occhi sembra tutto così irreale, ogni tanto mi faccio dare dei pizzicotti da Piero così da potermi render conto, che tutto ciò che sto vedendo è reale.

Lo spettacolo è mozzafiato ,speriamo lo siano anche i Caraibi ma su questo non abbiamo nessun dubbio, dalle splendide esperienze vissute da altri ragazzi sappiamo che sarà come lo immaginiamo: da cartolina e depliant.

Manca oramai poco all’arrivo all’aeroporto La Romana.

Sono circa le 19,20 queste due ore sembrano interminabili mi sembra di non essere mai scesa neppure dall’aereo preso alle 16,15 da Cagliari per Roma il giorno prima. Forse è solo l’euforia di arrivare presto a destinazione quello che rende interminabile il viaggio .Il personale di bordo è sempre presente e molto vigile a soddisfare qualsiasi nostra richiesta, e che nessuno dei noi abbia bisogno di qualcosa.

Quello di cui avrei bisogno e di chiudere gli occhi e di trovarmi già a Punta Cana nel nostro bel villaggio a sorseggiare un po’ di Mamajuana sdraiata tra le rive dei Caraibi.

In questo istante il monitor indica che l’aeromobile sta scendendo e sorvolando L’isola di St’George, di fuori più niente si intravede, solo un cielo coperto di un grigio talmente scuro da far paura ,balliamo un po’, non immaginavamo certo un tempo così, arrivando ai Caraibi! Il comandante ci rassicura che è tutto nella norma, solo un piccola turbolenza passeggera, niente per cui ci si debba preoccupare , visto che tra circa un’ora saremmo d’arrivo. Naturalmente siamo tutti molto esausti dal lungo viaggio e anche un po’ delusi.

Nessuno si sarebbe aspettato di vedere i nuvoloni al posto di un bel sole, cavolo stiamo per arrivare ai Caraibi , non in Norvegia.

Io e Piero sediamo sulla fila di due posti, di fianco,lungo il corridoio quella composta da tre occupata da altri ragazzi .Di tanto in tanto ci si scambia qualche battuta, si abbozza qualche sorriso, cercando l’un l’altro un po’ di complicità per sdrammatizzare ridendoci un po’ su.

Finalmente torna sui nostri volti il sorriso, il comandante ci ha appena invitato a seguire sul monitor la nuova rotta. Che gioia poter leggere che stiamo sorvolando su Santo Domingo.

Il personale di bordo conferma!!!!! Allacciamo le cinture finalmente si atterra ai Caraibi.Mai stata cosi felice di scendere da un aereo come stavolta, devo proprio dire che ho bisogno di tirare un lungo sospiro di sollievo. Finalmente dopo 10 ore di volo siamo giunti a destinazione atterreremo tra qualche minuto all’aeroporto La Romana di Punta Cana .

Repubblica Dominicana,17/07/06 Meraviglia delle meraviglie, tante palme tutte in fila come soldatini, già si respira l’atmosfera Caraibica , dal di dentro ad accoglierci un allegra musica di Merengue e Baciata, ci sembra di essere arrivati in paradiso il nostro sogno prende corpo e si materializza per incanto.

Già respiriamo l’aria caraibica, i suoi profumi così diversi ed intensi, intorno tante palme fiori ed una brezza leggera che cerco di afferrare quasi a non volerla far scappare. Dopo aver recuperato con tutta la forza che ancora avevamo complice “l’euforia” naturalmente le nostre valigie, e dopo un attento controllo da parte del doganiere che dalla faccia sembrava piuttosto nervosetto per non dir di peggio!!!finalmente siamo fuori l’aeroporto dove ad attenderci c’e il nostro Tour Operator che ci avrebbe accompagnato al nostro villaggio.

Abbiamo riso da matti, cerchiamo come indicatoci l’ autobus numero 11, non potevamo certo immaginare fosse un pulmino tutto colorato malandato e con carrellino dietro ,più che altro sembrava uno di quelli per il trasporto dei cavalli.

Ma che importanza aveva oramai quello che più contava era che arrivassimo sani e salvi a destinazione, e che aerei e autobus fossero solo un pensiero per il rientro! Con noi, sul mezzo insolito di trasporto, altre tre coppie di Italiani, dai visi stravolti ed increduli, mentre io e Piero continuavamo a ridere ci sembrava di stare fuori dal mondo, ed era proprio quello che volevamo, al diavolo il modello del autobus , la nostra avventura aveva già tutto il suo fascino, stavamo ai Caraibi non a Parigi, tutto lustro e lusso.

Dopo due ore circa arriviamo finalmente esausti ma felici, al Bavaro Beach Resort. Che meraviglia mai visto niente di simile, il depliant visti a casa non gli rendevano certo giustizia.

Sono circa le 20, 00 quando arriviamo al villaggio incredibilmente fantastico, luci fontanelle d’acqua che si illuminano e suonano tante gigantesche palme e tanti fiori dal gradevole profumo, si si si!!! eravamo proprio arrivati ai Caraibi non avevamo dubbi.

Dopo averci messo al polso un braccialino rosa col nome del villaggio, da me non molto gradito, aver preso documenti fatto registrazioni ed averci fatto compilato i moduli del nostro avvenuto arrivo e dopo altre tante raccomandazioni in una lingua del tutto incomprensibile specie a quel ora finalmente, ci consegnano le chiavi una marea di depliant illustrativi alla quale non diamo neppure un’occhiata e ci accompagnano in camera alla camera.

Che sballo!!!! Due letti di una piazza e mezzo attaccati tra di loro, tutto per noi. Controlliamo che dalla veranda ci sia la spiaggia a due passi, mi viene da piangere dall’emozione, la nostra amica dell’agenzia aveva esaudito il nostro più grande desiderio che era quello di avere la camera con vista mare, che importa se era l’ultima camera del Resort e che la mattina per andare a fare colazione dovessimo attraversare quella meraviglia del nostro villaggio.

Era stupendo così,l’importante e che potessimo vedere tutti i giorni l’alba, visto che non potevamo godere anche dei meravigliosi tramonti caraibici.

Ci trovavamo a Punta Cana il lato opposto a Bayahibe e godere dei tramonti era impossibile ma era uno spettacolo tutti i giorni diverso anche vedere l’alba da toglierti il fiato Dopo tante emozioni, siamo veramente esausti, ma non ci arrendiamo.

Sono circa le 21,30 per rimetterci un po’in sesto basta una bella doccia, ed infilati al volo dei vestiti freschi , andiamo a perlustrare il nostro bel villaggio ma… prima si cena!! Avevamo l’imbarazzo della scelta, decidere in quale ristorante mangiare.

Ce ne sono ben 5 all’interno del complesso, ma vista la stanchezza ci fermiamo nel primo che capita, tanto non avrebbe fato differenza.

Tra l’altro sapevamo di poter mangiare a tutte le ore in qualsiasi locale qualsiasi cibo volessimo, dovevamo solo cominciare a verificare.

A dare la preferenza a l’uno piuttosto che all’altro avevamo ben otto giorni, per decidere.

Per la prima cena non potevo certo farmi mancare la frutta esotica, deliziosa, dal sapore unico e inconfondibile, per primo del pesce cotto alla brace al momento, su delle enormi griglie, per contorno delle patate anch’esse cotte alla brace, terminiamo la cena, con il dolce, una fetta di crostata con tanti pezzettini di ananas.

E’ tardi ma decidiamo comunque di terminare quel lunghissimo giorno con una passeggiata in spiaggia.

Il cielo stellato, in alto una mezza luna e la leggera brezza dell’oceano che accarezza piano i nostri visi, che altro voler di più , è stata una splendida serata, spero non sia un sogno, ma questo lo saprò solo domattina, quando al risveglio, con Piero vedremo la nostra prima alba caraibica.

L’acqua era caldissima fin dal primo mattino, sulla spiaggia nel bagnasciuga trovavamo le stelle di mare, le lumache ed altri piccoli animali dalle forme più strane , che tutte le volte cercavo di salvare , rimettendole in mare di modo che i villeggianti non potessero calpestare quando scendevano in spiaggia.

Avevamo preso confidenza con i locali che tutte le mattine ripulivano la spiaggia., con i loro canti allegri, ci trovavano fin dal primo raggio di sole sulla spiaggia, ci avevano battezzato Italia campioni del mondo, per noi era un vero onore, poi mi chiamavano la salvatrice, per via dl fatto che tutti i giorni cercavo di salvare le povere creature del mare che si arenavano sulla spiaggia.

A circa due ore e mezza da Punta Cana Sulla costa sud-orientale dell’isola, in località La Romana, si trova Altos del Chavon, un villaggio spagnolo del XVI secolo, ricostruito su un’altura dominante il fiume Chavon.

Un posto molto suggestivo da andare a visitare con le sue costruzioni in pietra l’anfiteatro le sue terrazze ed i suoi splendidi giardini, che affacciano sul fiume. Dopo aver lasciato Chavon partiamo alla volta di Bayahibe per raggiungere l’isola di Saona.

Dal villaggio dei pescatori si parte con i motoscafi veloci con sosta alla piscina naturale,un tratto del mar dei Caraibi dove si festeggia il battesimo del mare.

Praticamente un usanza dei locali per i turisti, ci si tuffa in uno specchio d’acqua cristallino color smeraldo, e qui si sorseggia la tipica bevanda dominicana la “ Mamajuana”.

Lasciata la piscina naturale si giunge finalmente all’isola di Saona.Un altro pezzetto di paradiso del popolo del sorriso, che tra canti e balli ti fa vivere una delle giornate più indimenticabili del viaggio .La loro allegria e la loro gioia di vivere non può non trascinarti.

Sdraiati sulla spiaggia, la brezza marina che accarezza la pelle circondato da tanti colori profumi, i bimbi con le loro risa ti avvolgono di tanta tenerezza, vorresti non lasciare mai quel posto,ma poi arriva la sera e dopo averci fatto salire sui catamarani si torna al villaggio.

Il giorno successivo un’altra escursione a visitare di Santo Domingo,la città in cui avvenne lo sbarco di Cristoforo Colombo e le sue caravelle, Lungo il percorso da ammirare la casa di Colombo all’interno della fortezza della vecchia città proseguendo per il Pantheon e la sua incredibile e particolare grotta denominata i Tre occhi.

La grotta è costituita da quattro laghetti collegati fra di loro che si ricollegano al mar dei Caraibi, per cui ricca di pesci e tartarughe ed altre specie.

Particolarità del quarto laghetto raggiungibile tramite l’attraversamento con un zattera e la vegetazione al suo interno, che la rende unica.

Proseguiamo la visita alla città ed ai suoi innumerevoli negozi, ricchi sopratutto dei famosi Batik.

Il giorno successivo partiamo da Bayahibe con il catamarano alla volta del Marinarium, un parco naturale sul mar dei Caraibi. Si trascorre una giornata in mare tra Merengue e Baciata, e si vive la bellissima ed incredibile esperienza, di immergersi in questa laguna ad ammirare la barriera corallina, nuotare con i tanti pesci colorati le mante, ma la cosa più incredibile, pazzesca e quella di stare a nuotare a pochi centimetri dagli squali. Da brivido vi assicuriamo che non e fantasia ma realtà.

Gia hai Caraibi non puoi non trovare oltre al divertimento anche delle incredibili avventure.

Il bello dell’isola del sorriso, sta nel segreto di farti vivere incredibili e fantastici momenti che non sono sogni ,ma realtà.

Siamo quasi al termine del viaggio, ma non potevo andar via senza aver realizzato uno dei sogni più belli che tenevo dentro il cassetto.

Vivere l’esperienza di poter nuotare con i miei amici delfini.

Mi alzo all’alba, non ho praticamente chiuso occhio tutta la notte, ero agitatissima all’idea che avrei potuto toccare ed accarezzare queste splendide creature del mare. Ho provato una sensazione unica ma anche indescrivibile. Mi sono trovata come in un alta dimensione a nuotare con loro, vedere i loro piccoli occhietti che a volte suscitavano in me tanta tenerezza ed un pizzico di malinconia.

Saperli rinchiusi in un piccolo recinto se pur in mare aperto senza la loro libertà. Vi assicuro che è stato doloroso,quando sono risalita sulla banchina ho pensato che nessuno merita di essere privato del proprio mondo tanto meno quei teneri e simpaticissimi amici del mare.

Fino a quel momento non mi ero resa conto di quanto li amassi, vale la pena, non poterli toccare facilmente, perché significherebbe che, anche loro sono liberi di nuotare tra le onde e vivere felici come ciascuno di noi.

La nostra incredibile vacanza era giunta al termine, con noi abbiamo portato un bagaglio colmo di tante esperienze, vissute in modo spensierato e felice, oltre a mille foto che intrappolano ogni momento bello ed importante che abbiamo vissuto ai Caraibi.

Mai dimenticheremmo il popolo dominicano la sua allegria, i bimbi sul ciglio delle stradine che per un una caramella regalavano il sorriso più bello che avessero.

Il sogno che portiamo ancora dentro rimarrà vivo per sempre dentro i nostri cuori. Tizy



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