Vacanza a Eleuthera, Bahamas
Prima di ripartire lasciamo una nota sul libro degli ospiti. Siamo i primi italiani ad essere stati ospiti qui...
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Si parte alle 9,20 da Roma Fiumicino per Miami a bordo di un B777 Alitalia. Atterriamo con un pò di ritardo dovuto ai venti in quota a Miami. Disbrigo delle formalità doganali ed ecco che al nastro del ritiro bagagli le valigie non arrivano. Catturiamo il rappresentante dell’Alitalia che è indaffarato a togliere dal nastro le valigie dei viaggiatori del volo di ieri che come noi non hanno visto le loro valigie. Nessun problema mi dice… arriveranno con il volo di domani. Noi però domani saremo già a Eleuthera. Mi garantisce che ce le consegneranno a destinazione. Vabbè… Pernottiamo al Miami Hilton Airport in attesa del volo Continental per North Eleuthera di domani. All’indomani utilizzo il beauty che ci hanno dato a bordo dell’Alitalia per il rasoio e la schiuma da barba e via di nuovo in aeroporto. Il piccolo bimotore decolla con un pò di ritardo fra uno scroscio di acqua e l’altro ed ecco che finalmente raggiungiamo Eleuthera. Timbro sul passaporto e ci infiliamo sul taxi alla volta di Governor’s Harbour. 55 minuti di viaggio per 100 dollari. Arriviamo al nostro resort. Il Pineapple Fields. Sistemazione al piano superiore di un bellissimo appartamento (522) deliziosamente arredato immerso in un giardino tropicale. Cucina , salotto , 2 camere , 2 bagni ed un ampio terrazzo nel verde. A questo punto ci mancano 2 cose : le valigie che spero arrivino domani e il noleggio dell’auto. Alla reception mi indicano di contattare Ms. Cooper per noleggiare un’auto. La chiamo ed ecco che dopo 20 minuti arriva sotto casa Mr. e Ms. Cooper con la mia auto. Un fuoristrada tenuto discretamente bene. Mi chiede 70 dollari al giorno. Per 10 giorni le pago 600. Nessun contratto , nessun documento , solo una stretta di mano. Gli dico che partirò alle 7,00 del 28/5 dall’aeroporto di Governor’s Harbour e lascerò l’auto in aeroporto. “Metti le chiavi sotto l’aletta parasole e buon viaggio” mi dice. Ormai è ora di cena. Andiamo al ristorante del resort. Il Tippy’s. Si trova sulla spiaggia, molto informale. Il gestore, un simpatico omone sorridente ci fa accomodare vicino al mare. Cena a base di pesce superbamente cucinato dallo chef francese.Ogni giorno con il nostro fuoristrada ecco che scopriamo una spiaggia diversa dall’altra. Sempre stupende , sempre deserte. Ogni tanto incontriamo qualche altro turista americano che ti chiede da dove vieni e si chiacchiera un pò. Qui a Eleuthera quando incontri qualcuno in auto o anche a piedi ti saluta con la mano. Proprio come da noi in Italia. L’acqua del mare è caldissima e limpidissima. Camminando sulla battigia rischi di calpestare qualche stella marina. L’unico fastidio sono i no-see bugs. Sono dei piccolissimi microscopici insetti che ti punzecchiano senza che ci si accorga. Il giorno dopo si inizia a vedere un piccolo ponfo sulle gambe o sulle braccia e via che ci si gratta per il prurito. Rimedio : portatevi un prodotto alla citronella. Il medico di Governor’s Harbour mi ha detto che la citronella è l’unico prodotto che li tiene lontano. Purtroppo però sull’isola non l’ho trovato quindi siamo ricorsi all’uso dell’antistaminico.Tutto sommato però le bellezze dei posti ci hanno fatto dimenticare il prurito dei no-see.Nel frattempo sono arrivate le valigie anche se ormai ci eravamo organizzati con qualche maglietta e costume da bagno made in Eleuthera. Da non perdere le spiagge del sud a Lighthouse Beach percorrendo gli ultimi 20 minuti di strada sterrata nei boschi di palmetto e piante tropicali. Spettacolare la spiaggia di Ten Bay. Unico il passaggio al Glass Window bridge. Tassativo il bagno nell’acqua calma del versante occidentale del ponte. Abbiamo dedicato un giorno per visitare Harbor Island: dopo un ora di auto da Governor’s Harbour si giunge al piccolo porticciolo dopo l’aeroporto di North Eleuthera. Si sale sul taxi d’acqua e con 5 dollari si arriva dopo 10 minuti a Harbor Island. Noleggiamo una golf car e raggiungiamo la spiaggia di sabbia rosa di 5 chilometri. Dopo un ottimo bagno pranzo da Sip Sip. Rientriamo al tramonto a Governor’s Harbour dopo una giornata intensa e indimenticabile.Come ogni sera cena da Tippy’s. Incontriamo Antonio. Un italiano che si era trasferito a Eleuthera 10 anni fa lavorando per un villaggio vacanze italiano che da 6 anni ha chiuso. Ha deciso di rimanere a vivere sull’isola comunque. Si sente più felice così.Intanto i giorni passano e purtroppo dobbiamo fare le valigie. Lasciamo con un pò di rimpianto l’isola ripromettendoci di ritornare il prossimo anno sempre in quell’appartamento 522.Prima di partire lasciamo una nota sul libro degli ospiti. Siamo i primi italiani ad essere stati ospiti qui. Lascio le chiavi elettroniche sul tavolo della cucina , spengo il condizionatore. Ultimo sguardo se abbiamo lasciato qualcosa ancora in giro ed usciamo. La porta di chiude da se.