USA un sogno di 25 giorni
Visti gli innumerevoli racconti di viaggio relativi a questa meta ed in particolare a questo itinerario mi limito a scrivere solo qualche “dritta” basata sulla nostra esperienza.
L’itinerario è stato il seguente: Los Angeles (3 notti) Carmel by the sea (1 notte) San Francisco (3 notti) Three Rivers – Sequoia national Park (1 notte) Las Vegas (1 notte) Bryce Canyon (1 notte) Moab (2 notti) Kayenta (1 notte) Page (1 notte) Flagstaff (1 notte) Grand Canyon (2 notti) Las Vegas (1 notte) e volo per NY New York (5 notti) L’itinerario e il numero delle notti in ogni posto sono state pensate e studiate per riuscire a vedere bene i parchi e non fare la solita toccata e fuga, così anche per le città, abbiamo inoltre considerato con il sito “mapquest” le varie distanze in miglia e i tempi di percorrenza (in macchina non si può correre molto e questo allunga un po’ i tempi, anche se in un viaggio del genere il tempo trascorso in macchina è solo che un piacere), noi avevamo il navigatore che ci siamo portati da casa dopo aver comprato le carte degli USA, a noi è servito molto soprattutto in città.
la macchina era una chevrolet cobalt, categoria economica (per loro) che è andata benissimo in ogni occasione, anche nella monument valley, occhio nel caso però scoppiasse un temporale.
Il clima ad agosto va quasi sempre bene e ovviamente varia da posto a posto, in generale però la nostra estate o la tarda primavera – inizio autunno sono i periodi migliori. Certo a Las Vegas ad agosto non si sta proprio bene, anzi, il caldo è veramente opprimente e non si placa nemmeno di notte, ma è l’eccezione. Noi comunque abbiamo trovato sempre bel tempo (anche a Big Sur incredibilmente) a parte qualche improvviso acquazzone pomeridiano a Page e a Grand Canyon. Los Angeles: a noi è piaciuta! e tre giorni ci sono sembrati anche pochi (più che altro perchè il primo siamo arrivati alle 15 ed eravamo ovviamente distrutti dal viaggio e dal matrimonio del giorno prima), certo bisogna vedere cosa si aspetta uno da un posto ma saranno le palme altissime, il clima favoloso, le grandi spiagge, o semplicemente il fatto che ogni volta che mi giravo vedevo i posti dei libri di Connelly (detective Bosch) o di Crais (detective Cole e Pike) non so, era come essere dentro un poliziesco…Questo per dire di prendere le sensazioni altrui con le pinze (ovviamente anche le nostre) Big Sur- Carmel: per percorrerlo ci sono volute circa 6-7 ore (ovviamente partendo da Los Angeles), un po’ perchè i limiti non sono altissimi, un po’ perchè la strada è tutta curve dopo Morro Bay, un po’ perchè ci fermavamo sempre a fare foto, comunque il tempo passa ma è veramente un paesaggio incredibile e non si rimpiangono le curve fatte. La cittadina di Carmel è molto pittoresca con una bella spiaggia bianca davanti (peccato per il freddo alla sera). Noi ci siamo fermati a mangiare a Morro Bay e li ho mangiato la prima zuppa di granchio ottima! San Francisco: bella e freddissima! Al mattino come previsto nebbia ma al pomeriggio usciva il sole, abbiamo girato anche per quartieri come Castro e Haight Ashbury veramente delle piccole gemme se non altro perchè con meno turisti in giro! Haight Ashbury è veramente una piccola enclave di hippy strana, curiosa insomma da vedere.
Il golden gate park invece non ci ha entusiasmato molto, sarà che è veramente colmo di homeless con relativi carrelli al seguito, sarà che il tempo era brutto comunque niente a che vedere con il Central Park di New York che invece è veramente stupendo.
Sequoia National Park: siamo arrivati li verso mezzogiorno e lo abbiamo girato fino a sera rimanendone molto soddisfatti, abbiamo fatto molti trail (tra cui il Congress ) e siamo riusciti anche a vedere un orso! Un giorno di permanenza comunque per noi è stato sufficiente. Da San Francisco lo abbiamo raggiunto in circa 5-6 ore. (Noi abbiamo praticamente sempre rispettato i limiti di velocità), alla sera pizza e birra da uno dei locali di Three Rivers…Da dimenticare la pizza, ma le birre e il cielo stellato ci hanno fatto passare un’altra serata stupenda.
Las Vegas: calda e incasinata, soggiorno al Flamingo a circa metà strip, il pomeriggio lo abbiamo passato al Premium Outlet dove abbiamo fatto molti acquisti, alla sera però siamo arrivati tardi per andare a mangiare ad uno dei buffet all you can eat in quanto le code erano incredibili, cena quindi in un ristorante dell’MGM dove ci hanno salassato anche se abbiamo mangiato bene.
Per poter mangiare in un buffet occorre andare presto (prima delle sette), per vedere gli hotel occorre molto tempo, soprattutto per passare da un hotel all’altro. Bellissimo lo spettacolo delle fontane del Bellagio.
Insomma Las Vegas è da vedere ma non ci è rimasta nel cuore.
Bryce Canyon Park: stupefacente. E’ da vedere e basta e non solo dai view point (che abbiamo comunque fatto tutti) ma scendendo anche nel canyon, noi abbiamo fatto il navajo loop, veramente bellissimo! I colori sono eccezionali e le foto si sprecano. E’ stato l’unico parco dove abbiamo dormito in un lodge e ci siamo trovati bene, abbiamo fatto anche una passeggiata al chiaro di luna fino al bordo del canyon e abbiamo aspettato l’alba da un view point prima di partire per moab, insomma una fama meritata.
Scenic road statale 12 e 24: Queste due strade statali benchè allunghino il percorso fino a moab sono assolutamente il top di tutto il viaggio, i paesaggi cambiano in continuazione e sono di una bellezza da lasciare senza fiato. Abbiamo impiegato sette ore per percorrerle, deviando per il Capitol Reef (che in parte viene attraversato dalla statale) e per la Goblin Valley, due parchi assolutamente imperdibili. Per la Goblin Valley occorre pagare perchè non rientra nei parchi nazionali ma è statale.
Arches National Park: abbiamo soggiornato due notti a Moab in quanto la prima siamo arrivati verso le 16 e rimaneva veramente poco tempo per andare ad Arches a cui invece abbiamo dedicato tutto il giorno successivo, infatti il parco è molto vasto e i vari trail per gli archi sono distanti uno dall’altro. Noi in un giorno non siamo riusciti a farli proprio tutti ma siamo rimasti soddisfatti di quelli fatti, anche se abbiamo camminato veramente tanto! Il trail per delicate arch è stupendo e camminando a passo veloce (molto veloce in quanto stava tramontando velocemente e non volevamo assolutamente perdere il gioco di luce) ci abbiamo impiegato circa 40 minuti per arrivare in cima, lo spettacolo però ripaga la fatica! Le temperature a Moab sono abbastanza alte, ci siamo infatti alzati presto alla mattina fatto alcuni trail per poi fare un pausa piscina nelle ore più calde per ritornare nel parco vero le 15-16 e rimanendoci fino a quando il sole non è tramontato.
Canyonlands-Dead horse point: abbiamo dedicato una mattinata intera ai due parchi (per Canyonlands solo la zona Island in the sky), Canyonlands meriterebbe di più ma il tempo era tiranno e noi nel pomeriggio dovevamo raggiungere la Monument e poi Kayenta, quindi sveglia presto (molto presto) e visita di questo parco veramente bello soprattutto perchè poco affollato in alcuni view point eravamo da soli!! Abbiamo fatto tutti i view point e solo il Mesa Arch trail che è bellissimo, molto corto e permette di fare delle foto stupende da sotto l’arco a strapiombo sui canyon, unico. Dead horse point è bello ma occorre considerare che non rientra nel National Pass, da qui si vede il Colorado river ma noi abbiamo apprezzato di più il panorama da Horse shoe bend a Page…Comunque è sempre un panorama incredibile, come sempre del resto in queste zone, quindi la scelta se andarci o no rimane solo nel se “c’è tempo per andarci?”.
Monument Valley: l’abbiamo visitata all’ora propizia, cioè dopo le 16 e fino al tramonto, coda per entrare (è stata l’unica cosa negativa della Monument) ma qualche miglia dopo l’ingresso si riesce anche a trovare qualche angolo dove si è soli , a noi è piaciuta moltissimo, i colori erano meravigliosi e abbiamo fatto delle foto stupende, è un luogo magico e la strada sterrata riesce a rendere questo posto ancora selvaggio anche se molto turistico. Da Canyonlands abbiamo impiegato circa 3-4 ore per arrivare (sosta pranzo e soste foto comprese) Kayenta: a Kayenta non c’è posto per dormire ad agosto! Soprattutto se si arriva di sera, è stato l’unico posto dove abbiamo visto turisti sentirsi dire alla reception di provare nella città successiva?! Page: la cittadina di Page non è stupenda ma permette di fare l’escursione all’Antelope Canyon (bellissimo), di vedere il panorama all’Horse shoe bend (dove finisce il penultimo libro di Faletti!) e di fare un giro al lago Powell (che non ci ha entusiasmato moltissimo, cioè forse ci aspettavamo qualcosa di diverso, un po’ più di vita, un lungo lago insomma qualcosa che in realtà non c’è, il lago (parco nazionale) formato dalla diga è percorribile per un pezzo con l’auto e oltre i view point e qualche spiaggia rocciosa dove fare il bagno (che però non abbiamo fatto visto il temporale pomeridiano) non offre altro.
Per l’escursione all’Antelope Canyon ci siamo rivolti ad una delle agenzia sulla main street di Page, i prezzi sono simili e l’orario scelto è stato quello delle 12.
Flagstaff: questa cittadina non era in programma, avremmo dovuto dormire due giorni a Page, ma alle due del secondo giorno avevamo già visto tutto e visto che il tempo si era messo male e un bagno nel lago era impensabile siamo partiti per questo “extra” che si è rilevato una buona scelta! La cittadina è veramente carina, universitaria, piena di giovani, il centro si gira tranquillamente a piedi, l’unica nota dolente è il treno! Sembra impossibile ma i motel sono vicini alla ferrovia e i treni passano ogni quindici minuti anche di notte e fischiano sempre!! Boh?! Grand canyon: che bello il Grand Canyon! Noi siamo arrivati prestissimo al primo view point (che si è rilevato essere anche quello che ci è piaciuto di più) verso le 7 del mattino (siamo pazzi si) e c’era poca gente, il tempo era limpido e il panorama splendido, abbiamo fatto tutti i view point e il giorno dopo il trail Bright Angel fino alla seconda resthouse (3 mile solo andata), abbiamo impiegato circa 6 ore tra andata e ritorno ma ne è valsa la pena, veramente siamo tornati quasi delusi dal fatto di non aver potuto continuare fino al Colorado River…Alla prossima. (E’ vero che turisti ce n’è tanti ma man mano che si scende nel canyon la gente si dirada tantissimo e di italiani non ne abbiamo incontrati neanche uno.) Alla sera siamo tornati nel parco (dormivamo al best western fuori dal parco) per vedere il panorama con la luna ed il cielo stellato e soprattutto in solitudine, da ricordare.
Las Vegas: ritorno a Las vegas dal Grand Canyon in circa 4-5 ore (abbiamo percorso anche un tratto di route 66), visita di altri hotel e pranzo al buffet all you can eat (a pranzo costa ancora meno) dove ci siamo veramente abbuffati, poi pomeriggio nella piscina dell’MGM dove avevamo una suite (la premium) con una vasca idromassaggio più grossa del nostro bagno di casa! (frivolezze da sposini!). Il pomeriggio di relax all’MGM però non è stato proprio come volevamo: primo per andare dalla stanza alle piscina c’è circa 1 km da percorrere al ritorno completamente bagnati e con l’aria condizionata a 15 gradi, secondo in piscina c’era il delirio! Bambini urlanti, ragazzi con la birra e l’hamburger in acqua insomma anche questa è america ma non è sicuramente il nostro ideale di relax e già rimpiangevamo la piscinetta malconcia dell’apache motel di moab dove abbiamo passato quache oretta ammollo!! Insomma Las Vegas è casino, è rumore è caldo.
New York: c’è poco da dire su New York che non sia stato già detto: andateci e se ci siete già andati tornateci perchè merita è una città che lascia il segno (almeno a noi). Il panorama sul top of the rock del rockfeller è stupendo e a noi è piaciuto ancora di più dell’empire, il giro in barca a cental park è romanticissimo e se siete in coppia fatelo anche se sarete circondati da altri cento come voi ma che importa! All’outlet Century 21 occorre sbattersi, picchiarsi (con altri italiani) ma alla fine qualcosa si trova sempre! Insomma un viaggio stupendo che ci rimarrà sempre nel cuore, un viaggio facile che con il dollaro debole può diventare più possibile di quanto si pensi.
USA 2008 UN SOGNO DI 25 GIORNI