Usa: parchi dell’ovest e New York
I posti visitati sono stati:
– San Francisco – Yosemite National Park – Bakersfield, Kingman – Grand Canyon National Park – Monument Valley – Antelope Canyon, Marble Canyon, Page – Las Vegas – New York
VOLI:
Abbiamo comprato i voli a fine gennaio sul sito di edreams, visto che con loro si poteva comprare anche l’assicurazione di annullamento. L’operatore è stato la DELTA, anche se all’andata l’aereo era KLM e al ritorno Alitalia.
Abbiamo pagato 920 € a testa, assicurazione d’annullamento inclusa, i quattro voli:
1- Milano – Amsterdam – San Francisco
2- Las Vegas – New York
3- New York – Milano
ASSICURAZIONE SANITARIA:
Abbiamo acquistato l’assicurazione su www.viaggisicuri.com. Abbiamo acquistato la polizza Oro per 18 giorni e ci è costata 83 € a testa. Non vi so dire come è questa assicurazione perché fortunatamente non abbiamo avuto mai bisogno di testarla!
NOLEGGIO AUTO:
Abbiamo noleggiato un’auto tramite il sito www.enoleggio.com . 11 giorni di noleggio di una intermediate car ci è costato €340, compreso anche il secondo conducente e tutte le varie assicurazioni. Il navigatore non l’abbiamo preso perché costava sui 130 $, cosi ci siamo portati il nostro da casa dove ci avevamo caricato le mappe americane, comprate sul sito del tom tom per 60 €.
Giorno 1: MILANO – SAN FRANCISCO
Partiamo da Malpensa alle 7 di mattina destinazione Amsterdam e poi San Francisco.
Durante entrambi i voli riesco a dormire un po’, e alla fine le 11 ore di volo per Frisco passano più velocemente di quanto inizialmente ipotizzato.
Arrivati all’aeroporto, sbrighiamo le pratiche doganali in pochi minuti e poi prendiamo il treno della BART che per $8.10 ci porta fino a Powell St, vicino Union Square.
Il nostro hotel è in Geary street, vicino a Union square, THE TOUCHSTONE HOTEL. L’hotel è molto semplice ma pulito, appena arrivati il ragazzo della reception ci cambia la camera senza che chiedessimo nulla e ci dà una superior dicendo che cosi staremmo piu comodi, e senza aggiunta di prezzo! La camera dà su una viettina laterale, e ciò ci permette di non avere casino la notte. L’hotel ha inoltre una stanza pc con internet gratis e volendo ti forniscono anche le cuffie per utilizzare skype.
Dopo aver posato le valige, decidiamo di uscire subito per non farci prendere dalla stanchezza.
Decidiamo di raggiungere il famoso fisherman’s warf a piedi, attraversando prima Chinatown e poi il quartiere italiano.
Anche se siamo al 25 Giugno, c’è un vento tremendo che ci fa patire il freddo. Pur avendo sciarpa, maglioncino e giacca rimpiangiamo di non esserci portati la giacca a vento. Arrivati al molo, troviamo subito il Pier 39, il molo più turistico e più famoso, dove ci soffermiamo a vedere i leoni marini stesi su delle banchine. Proseguiamo poi fino ad arrivare al Ristorante SCOMA’S al pier 47. Il ristorante ci è stato consigliato da un signore in aereo e si è rivelato un’ottima scelta. Abbiamo assaggiato lì per la prima volta la famosa clam chowder, la zuppa di granchio, rivelatasi poi essere la migliore e la piu delicata di tutte quelle che abbiamo provato. Ristorante molto elegante e bello, non troppo caro, da andarci. Finita cena siamo tornati in hotel e poi siamo crollati nel letto.
Giorno 2: SAN FRANCISCO
Oggi abbiamo deciso di prendere il famoso cable car ($5 a testa). Arrivati in Powell street dove c’è il capolinea, ci accorgiamo che bisogna fare almeno un’ora di fila prima di prenderne uno. Per fortuna il mio ragazzo inizia a parlare con un signore di li che gli consiglia di andare alla fermata successiva e aspettare li il primo che passa: infatti dal capolinea i cable car partono con i posti seduti pieni, ma tu poi puoi salire alla fermata dopo e stare in piedi lungo il tragitto. Abbiamo deciso di dargli ascolto e abbiamo fatto bene: in neanche 5 minuti eravamo già sul cable e andavamo su e giù per le vie di Frisco!!!
Arrivati ai moli, decidiamo di affittare delle biciclette per poter andare sul Golden Bridge: inizialmente volevamo prendere il tandem, ma alla fine abbiamo optato per una bici a testa (tra assicurazione, affitto giornaliero e ritorno in barca da Sausalito abbiamo speso $50 a testa, non economico, ma assolutamente da fare !!!). Il giro da fare in bici per attraversare il ponte e arrivare a Sausalito non è breve (ci vogliono un paio di ora) ma è bellissimo. Portatevi un maglione però perché sul ponte tira un vento fortissimo! La sera siamo andati a mangiare in un ristorante cinese molto pulito e buono.
Giorno 3: SAN FRANCISCO
Oggi è domenica 27 giugno e c’è la famosa sfilata del Gay Pride! Finalmente oggi c’è un bel sole e non tira vento, quindi per la prima volta non ci mettiamo delle felpe ma possiamo stare in maglietta, un sogno! Andiamo su Market street verso le 10 dove ci sono già una marea di persone e troviamo un punto in cui all’ombra siamo abbastanza davanti per poter vedere la sfilata. A me il gay pride è piaciuto tantissimo, un tripudio di colori, festa, gente allegra e senza remore!
Dopo un paio di ore, decidiamo di proseguire la nostra scoperta della città, visto anche che è l’ultimo giorno di permanenza. Arriviamo alla city hall e poi saliamo a piedi fino a Alamo Square dove vediamo le famose sette sorelle con dietro lo skyline della città. Davvero bello!
Decidiamo poi di proseguire e arrivare fino al Golden Gate Park, enorme, dove andiamo a vedere il Japanease Tea Garden, carino, ma il prezzo di ingresso ($7) è davvero eccessivo a mio parere.
Per terminare la giornata, ritorniamo sulla spiaggia a vedere il ponte visto che oggi c’è meno foschia di ieri!
La sera andiamo a cena in Powell Street al Lori’s Diner, un locale anni 50 stile happy days dove prendiamo hamburger e patatine e apple pie e spendiamo sui 25$ in due.
Giorno 4: SAN FRANCISCO – YOSEMITE NATIONAL PARK
Questa mattina verso le 8.30 ci dirigiamo al centro Alamo di Union Square per ritirare la nostra auto. Appena arrivati ci troviamo già una decina di persone davanti a noi e ci mettiamo circa un ora per il nostro turno e per ritirare l’auto, una Chevrolet rosso fuoco che a me piace tanto, ma che non trova il consenso del mio ragazzo. Ho anche letto su altri racconti che più si va sul tardia ritirare l’auto, più la coda è lunga. Quindi magari anche se dovete partire la sera, converrebbe ritirare la macchina la mattina presto per evitare di stare delle ore in fila!
Cosi pronti via alla volta delloYosemite! Il viaggio è piacevole e anche la possibilità di inserire il Cruise Control fa scorrere il tempo in modo più rilassato. Notiamo che i limiti di velocità sono piuttosto bassi, ma vengono rispettati da tutti, anche per via degli innumerevoli controlli che troviamo per tutta la vacanza. Arriviamo finalmente all’ingresso del parco dove paghiamo i nostri 25$ di ingresso e ci dirigiamo verso il Curry Village, dove avevamo prenotato mesi e mesi prima una tenda per 2 notti ($100 circa a notte). La scelta di voler spendere di più ma di voler dormire dentro il parco si è rivelata vincente, visto che dall’esterno del parco ci si impiega circa un’ora per arrivare nella valle del parco. L’arrivo in tenda è stato traumatico, ho risentito del caldo che c’era, pur essendo a duemila metri e della fatica nel portare le valige fino in tenda. Ci metto un po’ per riprendermi, ma alla fine eccomi pronta per i nostri giretti.
Lo Yosemite ha un servizio di navette interne che collegano tutti i punti di interesse del parco molto efficiente, e cosi decidiamo di usufruirne. Avendo a disposizione il pomeriggio, decidiamo di andare a visitare il Mirror Lake, sulle cui acque si rispecchia l’Half Dome. Il trail è di 2,2 miglia e ci si impiega circa un’ora tra andare e tornare. Lo spettacolo è davvero molto bello e secondo me merita moltissimo. Abbiamo poi anche tentato di rinfrescarci i piedi entrando nel lago, ma le acque sono davvero ghiacciate! Non so come facessero le persone li a fare proprio tutto il bagno! Tornati al Village, la sera decidiamo di mangiare li al buffet “all you can eat” al prezzo di 15$ a testa. Il cibo non è eccezionale, ma c’è davvero di tutto e per una sera si può fare. Dopo cena viene subito buio, c’è poca se non nulla illuminazione e inizia a far freddo, cosi decidiamo di andare in tenda e in men che non si dica ci addormentiamo come dei sassi. Meno male che facendo il letto abbiamo messo sia il piumone che le 2 coperte trovate, perché l’escursione termica tra il giorno e la notte è impressionante e di notte fa freddissimo!
Giorno 5: YOSEMITE NATIONAL PARK
Questa mattina decidiamo, sotto consiglio anche di una coppia conosciuta la sera prima, di andare alle Vernals e Nevada Falls. Questo trail è piuttosto faticoso (almeno per me che non sono abituata alle camminate di montagna e sono piuttosto pigra) ed è meglio farlo di mattina presto per evitare il caldo, ma vale tutto lo sforzo che richiede. Si parte da Happy Isles e si sale fino ad arrivare alla vista delle Vernall Fall. Il tratto seguente è veramente fantastico. Si sale lungo il Mist Trail fino alla base della cascata mentre il vento, trasportando una nube di gocce d’acqua, crea arcobaleni e bagna la verde erba che fiancheggia il sentiero. Peccato che nessuno ci aveva avvertito della mole di acqua che ti viene addosso mentre sali i gradini che costeggiano la cascata per arrivare in cima. Morale: ci siamo bagnati come pulcini, e non avevamo neanche un ricambio! Scoraggiati dal freddo dell’acqua gelida sui vestiti, purtroppo decidiamo di non arrivare fino in cima anche se eravamo quasi arrivati e decidiamo di tornare indietro, anche per paura che fotocamera e cellulari si bagnassero. Proprio un peccato. Il pomeriggio prendiamo la macchina e facciamo un giro della valle e andiamo a visitare le Yosemite Falls e le Bride Angel Falls. I percorsi per arrivare ai piedi di queste due cascate sono molto brevi e semplici, e lo spettacolo anche qua è magnifico. Peccato che non si eresca a fare le foto perché l’acqua delle cascate arriva anche da te e per paura di rovinare la macchina fotografica, decidiamo di non fare foto.
La sera mangiamo la pizza e una Caesar Salad sempre al Curry Village, poi doccia (fredda purtroppo) e poi a nanna! Le docce sono nei bagni comuni, e abbiamo capito che più tardi si va a fare la doccia, più c’è il rischio di trovare l’acqua fredda. La notte mentre dormiamo veniamo svegliati da un orso che fuori dalla tenda cercava di aprire il box di latta in cui avevamo chiuso i cibi. Meno male che non gli è venuto in mente di cercare di entrare nella tenda!!!
Giorno 6: YOSEMITE NATIONAL PARK – BACKERSFIELD
Questa mattina facciamo il check out molto presto e partiamo con la macchina verso la famosa Tioga Road. La strada, che attraversa lo Yosemite da ovest ad est, è chiusa per la maggior parte dell’anno ma d’estate vale una visita più che accurata. Il tipo di scenario è vario e multiforme. Si passa dalle sequoie giganti del Merced Grove e del Tuolumne Grove alle dure e aspre formazioni di roccia bianca, dai prati colorati di fiori ai verdi alberi costeggianti la strada e alle vedute di montagne innevate. Non lo si può descrivere bene a parole e quindi mi limito a consigliarvi qualche (conosciutissimo) punto per sostare. Il Siesta Lake, l’Olmsted Point, il Tenaya Lake sono da non perdere, ma ogni curva della Tioga merita. Addirittura quando arriviamo al Tioga pass a 3000 metri vediamo anche la neve. La strada è lunga 66 miglia e ci si impiega mezza giornata circa per farla e tornare nella valle. Una volta tornati indietro, proseguiamo poi il nostro viaggio verso il sud del parco, arrivando a Mariposa Grove, dove troviamo delle sequoie enormi. Anche qui ci sarebbe un percorso a piedi da fare per visitare il Mariposa, ma sia per il caldo che per il tempo tirato che abbiamo ci limitiamo a stare li solo un’oretta e visitare solo alcune delle sequoie presenti. Ne vale comunque la pena!
Nel tardo pomeriggio usciamo poi dal parco in direzione sud verso Backersfield dove ci fermeremo a dormire in un super8 ($60 con colazione inclusa). Per cena andiamo a mangiare all’Hungry Hunter Steackhouse, che si rivelerà essere alla fine della vacanza il posto migliore in cui abbiamo mangiato! Abbiamo preso una bistecca enorme con contorno e una Caesar salad e abbiamo speso sui 55$.
Giorno 7: BACKERSFIELD – KINGMAN
Questo giorno lo dedichiamo solo al viaggio e ad avvicinarci al Grand Canyon. Avremmo potuto anche fare una tirata unica e arrivare già in serata al Grand Canyon, ma non ci va di passare 9 ore a guidare e il bello del viaggio è anche vedere e scoprire paesini nuovi. Decidiamo quindi di fermarci a Kingman, paese dell’Arizona sulla Route 66. Durante il viaggio ci fermiamo a mangiare un hamburger nel ridente paesino di Neadles, degno di nota solo perché siamo rimasti sconvolti dal caldo che c’era, ben 118° Farenheit, circa 48° centigradi. Uscendo dalla macchina sembrava di avere un phon acceso addosso sulla faccia! Arrivati a Kingman troviamo il super8 prenotato la mattina da Backersfield dove però con mio sommo dispiacere noto che non c’è una piscina dove poter sguazzare nel pomeriggio! Il motel è proprio sulla route 66 e sfruttiamo la lavanderia a gettoni del motel stesso. Kingman è un paese che vive di ricordi della Route 66, quindi qualsiasi cosa esistente rimanda a questa strada. Andiamo a vedere il museo sulla famosa strada, e fortunatamente non ci fanno pagare perché manca poco alla chiusura. Il museo è minuscolo e alquanto ridicolo. Quindi se doveste pagare, alla larga da questo museo!
Per cena, su consiglio di utenti di tripadvisor, andiamo al Redneck’s Southern Pit BBQ. Leggendo le recensioni entusiastiche, pensavamo di andare nel miglior locale che fa barbecue del mondo. Errore enorme. Era una specie di buffet, a scelta era minima e chiudeva alle 8. Grandissimo errore questa scelta! Vabbè, finita la nostra cena, andiamo in un altro locale a bere birra e margarita, e poi torniamo in motel.
Giorno 8: KINGMAN – GRAN CANYON
Ci alziamo la mattina di buona lena, andiamo a fare colazione nel motel di fianco e poi via alla volta del Gran Canyon! La strada è piacevole e neanche troppo lunga. Prima di arrivare al Gran Canyon, passiamo per Williams, paesino molto stile western dove ci siamo pentiti di non esserci fermati la sera prima al posto di Kingman.
Arrivati al parco, paghiamo i 25$ di ingresso e tentiamo di raggiungere il villaggio e il Maswik Lodge dove abbiamo prenotato. Risulta alquanto difficoltoso trovare dove andare, ci sono pochi cartelli e i posti non sono segnalati cosi bene come invece lo erano nello Yosemite. Arrivati alla reception, ci dicono che la camera sarà pronta non prima delle 4 di pomeriggio, cosi lasciamo la macchina e iniziamo a fare un giro per il rim. Il Gran Canyon si presenta enorme, molto più grande di quanto me lo aspettavo. Nel pomeriggio in attesa di andare in camera ne percorriamo un bel pezzo a piedi, e poi per tornare prendiamo uno degli shuttle messi a disposizione.
La camera del Maswik Lodge è spaziosa, con 2 queen size beds e un bagno molto grande. Non ha l’aria condizionata ma il ventilatore, ma non risulterà essere un problema visto che di notte fa anche qui molto freddo!
Al tramonto prendiamo la navetta e andiamo in un punto panoramico a vedere il sole calare. Meno male che mi ero portata un maglioncino perché appena inizia a scendere il sole, la temperatura cala vertiginosamente!
Per cena ceniamo nel ristorante self service del Maswik, e mangio l’hamburger peggiore di tutta la vacanza.
Giorno 9: GRAN CANYON
La mattina ci svegliamo e partiamo alla volta del lato ovest del rim. Le miglia a piedi sono tante e alterniamo passeggiate a pezzi con lo shuttle. Il pomeriggio andiamo nell’unico supermercato del Gran Canyon, che ha dei prezzi proibitivi. Volevamo comprare un bagnoschiuma ma l’unico esistente costava quasi 9$ e quindi abbiamo ripiegato per una ben più economica saponetta! La sera torniamo a vedere il tramonto e poi ritorniamo a mangiare in quell’orrido self service. Bleah!
Giorno 10: GRAN CANYON – MONUMENT VALLEY – KAYENTA
La mattina ci svegliamo e partiamo subito per la Monument Valley. Col senno di poi mi sono un po’ pentita di aver fatto ben 2 notti al Gran Canyon. È bellissimo, ma credo che vederlo in giornata possa bastare! Partiamo quindi alla volta di Kayenta uscendo dal lato est del Grand Canyon. Arriviamo a Kayenta verso l’ora di pranzo e ci fermiamo a mangiare da Burger King, dove all’interno c’è una piccola mostra sugli indiani e anche sull’utilizzo della loro lingua durante la seconda guerra mondiale. Sempre dentro il fast food c’è anche una postazione internet gratuita, che mito che sono questi americani! Dopo pranzo andiamo in hotel, l’Hampton Inn, anch’esso prenotato mesi e mesi prima. Kayenta è un paesino davvero triste perché non c’è niente, e i pochi hotel che ci sono bisogna prenotarli con largo anticipo. La camera dell’hotel è molto bella, anche se per me 160$ sono davvero troppi. Dopo un breve bagno nella piscina dell’hotel ci dirigiamo verso la Monument Valley. La strada per arrivare, la I-163, è fantastica: inizi a scorgere il fantastico panorama che ti aspetta… arrivati all’ingresso del parco paghiamo 10$ (5$ a testa) e poi iniziamo a girare lungo il percorso. La strada è tremenda, chiamarla sterrata è un eufemismo, e andando a piedi andresti piu veloce. Per fare tutto il giro, vista anche la velocità ridotta, ci si impiegano quasi 2 ore. Ma quello che vedi, quello che provi, è una cosa indescrivibile! Quel colore rosso vivo della terra è bellissimo (cosa che invece non c’era ma che mi aspettavo al Gran Canyon); il posto non è per niente affollato e fermarsi nei vari punti panoramici ad ammirare il paesaggio ti fa pensare che noi esseri umani siamo davvero piccoli in confronto alla natura. Insomma, è stato il posto che più mi è rimasto nel cuore di tutta la vacanza! Meno male comunque che la macchina era a noleggio e non nostra, gli ammortizzatori secondo me sono andati a farsi friggere! Inizialmente volevamo rimanere fino al tramonto, ma abbiamo scoperto che a Kayenta la sera, che era il 4 luglio, festa dell’indipendenza americana, alle 7 iniziava la finale del rodeo della contea. Decidiamo cosi di tornare e andare a vedere il rodeo. L’ingresso al rodeo costa 10$, entriamo e dopo vari giri riusciamo a trovare due posticini sulle gradinate. Siamo gli unici stranieri, e siamo circondati da indiani navajo, tra l’altro persone non molto cordiali… il rodeo inizia con l’inno americano e la gente in piedi con la mano sul cuore, che dire, sono davvero patriottici! Il rodeo va avanti fino alle 10.30 di sera quando iniziano i fuochi d’artificio.
È stata un’esperienza bellissima, abbiamo provato le emozioni della storia dell’America vera, con i cavalli, i cowboy e la vita di campagna. Insomma, pur essendo Kayenta davvero un brutto posto, ci ha fatto portare a casa un ricordo magnifico!
Giorno 11: KAYENTA – ANTELOPE CANYON – HORSESHOW BEND – PAGE – MARBLE CANYON
La giornata è stata un po’ stancante e intensa, ma molto bella. La mattina dopo aver fatto colazione nell’hotel partiamo alla volta di Page per andare a vedere il famoso Antelope Canyon. Arriviamo a destinazione verso le 10.30, grazie anche all’ora in meno rispetto alla Monument Valley. Prendiamo i biglietti per visitare l’Upper Antelope Canyon ($25 a testa) con il turno delle 11.30. Il Canyon si rivela bellissimo, peccato per il fatto che è ormai una meta molto conosciuta e turistica e all’interno devi fare il percorso con la guida navajo, e quindi non ti puoi soffermare quando vuoi per ammirare il posto e fare le foto in santa pace. Però davvero merita una visita. Usciti dal canyon andiamo a Page a vedere la diga e poi ci dirigiamo verso il Marble Canyon dove avevamo prenotato una stanza Lees Ferry Lodge, un bellissimo motel in mezzo al nulla. La stanza è piccola ma davvero molto carina, e il posto è magnifico. Sei circondato dalle montagne nella pace più assoluta. Verso l’ora del tramonto torniamo verso Page per andare a vedere l’Horseshow Bend. L’Horseshoe Bend si trova poco fuori Page andando verso sud lungo la Hwy-89. Lasciata la macchina a un piazzale, si segue un sentiero per circa 2 chilometri, fino ad arrivare sul bordo di un baratro che si affaccia sul Colorado River. In questo punto, il Colorado River, di un blu intensissimo, descrive dolcemente una curva ad u, formando un’ansa a ferro di cavallo. Peccato che siamo venuti al tramonto (cosi ci avevano erroneamente consigliato) perché abbiamo il sole proprio di fronte e ciò non ci permette di fare delle foto belle come volevamo. Però la vista è davvero bella e vale la pena di passarci. La sera torniamo al nostro motel dove ceniamo (siamo gli unici ospiti del motel questa sera). Ordiniamo una porzione di anelli di cipolla fritti, che si rivelerà enorme anche per 2 persone, bistecca e caesar salad (55$).
Giorno 12: MARBLE CANYON – LAS VEGAS
La mattina partiamo verso le 9 in direzione Las Vegas, dove arriviamo dopo circa 5 ore. È impressionante vedere come in mezzo al deserto del Nevada abbiano fatto nascere questa città degli eccessi. Alloggeremo al Luxor ($110 2 notti). L’hotel da fuori è molto bello, come d’altronde tutti gli hotel della città, ma le camere si rivelano un po’ datate… insomma mi aspettavo qualcosa di meglio da questo hotel! Fa decisamente caldo, sui 40°, ma il clima è secco e devo dire che è molto più facile resistere al caldo di quanto normalmente avvenga a Milano! Nel pomeriggio andiamo nei 2 outlet della città, dove compro un paio di Converse ($19) e dei vestiti da Banana Republic. Pensavo di fare molto più shopping negli States, ma non mi sembra che si siano enormi differenze di prezzo rispetto all’Italia ed inoltre nell’abbigliamento non hanno molto buon gusto, quindi mi è anche difficile trovare qualcosa che mi piaccia! La sera andiamo al Buffet all you can eat dell’Excalibur ($19) e poi iniziamo la nostra nottata sulla strip. Lo spettacolo del Bellagio ci lascia estasiati, cosi come anche l’hotel all’interno! In ogni casinò decidiamo di giocare almeno una volta alla Roulette, e alla fine la cosa si rivela azzeccata visto che vinciamo un bel po’ di soldi dopo aver preso il numero secco alla roulette (che fortuna!). Andiamo a dormire verso le 3 di notte, stanchi ma felici per la vincita!
Giorno13: LAS VEGAS
Il giorno dopo andiamo a farci il braccialetto dei buffet del luxor che con 29$ a testa ti permette di fare colazione, pranzo e cena. Dopo la colazione, io vado nella piscina dell’hotel a prendere un po’ di sole e riposarmi, mentre il mio ragazzo segue i corsi gratuiti dell’hotel al casinò dove ti spiegano la roulette, il blackjack e il gioco dei dadi. Il pomeriggio andiamo da Bonanza Gift shop, un negozio di souvenir segnalato sulla Lonely Planet. Mah… ci abbiamo messo 1 ora per raggiungerlo e alla fine vendeva le stesse cose degli altri negozi, quindi a saperlo non ci andavamo! Decidiamo di finire di vedere gli altri hotel, entriamo al Wynn dove rimaniamo estasiati per il lusso sfrenato e poi andiamo a vedere lo spettacolo delle sirene davanti a Treasure Island, da vedere. Dopo cena andiamo diretti al Venetian dove rimango estasiata dagli affreschi e da come piazza San Marco sia riprodotta in maniera eccellente. A me tutti avevano parlato di Las Vegas come della capitale del Kitsch. Ma a me la città è piaciuta davvero tantissimo, e tutto questo kitsch non l’ho visto. Certo fa strano vedere le gondole e piazza San Marco di fianco alla Tour Eiffel, ma davvero sono fatti tutti cosi bene che ti lasciano a bocca aperta. Entriamo dentro il Venetian, e decidiamo di giocare anche li. E vinciamo di nuovo un bel po’ di soldi alla roulette!! Tornando poi indietro verso il Luxor, ci fermiamo in altri hotel e casinò!
Giorno 14: LAS VEGAS – NEW YORK
Oggi ci alziamo molto presto perche dobbiamo andare a riconsegnare l’automobile e prendere l’aereo per NY. Abbiamo delle difficoltà a trovare il deposito delle auto, ma alla fine lo troviamo e salutiamo il nostro bolide che ci ha accompagnato per tutti questi giorni. Da li poi con la navetta messa a disposizione raggiungiamo l’aeroporto e facciamo il check in per il volo Delta in direzione NY. Bisogna pagare 25$ a bagaglio se si vuole imbarcarlo, cosi paghiamo 50$ totali e facciamo il check in, scoprendo che il volo è in overbooking. A dire la verità ci avevamo quasi sperato di essere noi quelli dovevano rimanere a terra. Las Vegas ci è piaciuta talmente tanto che non ce ne vogliamo più andare! Purtroppo alla fine ci tocca imbarcarci e quindi via altre 5 ore di volo. La Delta non fornisce pasti a bordo ma solo snack, e i posti sono un po’ piu stretti del solito. Questo forse contribuisce al fatto che quando arriviamo a NY siamo davvero stanchissimi. Arrivati all’aeroporto chiamiamo il servizio del SuperShuttle che avevamo comprato via internet in precedenza ($18 a testa). Sono dei minivan che ti portano direttamente all’hotel. Siamo stati però un po’ sfortunati perché dopo che ci sono venuti a prendere, abbiamo girato per l’aeroporto per almeno altri 40 minuti a caccia di altre persone per far riempire tutto il minivan e anche in hotel siamo arrivati molto tardi perché siamo stati tra gli ultimi a essere scaricati. In totale ci abbiamo messo più di 2 ore, non poco. L’hotel che abbiamo prenotato è il Morningside Inn, sulla 108° strada tra Amsterdam e Broadway, poco sotto la Columbia. L’hotel è tra i posti più economici di NY che abbiamo trovato, 80$ a notte + tasse. La camera è minuscola con un letto da una piazza e mezza. Meno male che c’è un mini condizionatore per l’aria, senno saremmo morti. La sera arriviamo cosi tardi in hotel e talmente stanchi che ci addormentiamo praticamente subito.
Giorno 15: NEW YORK
La mattina ci svegliamo a fatica (sarà anche per le 3 ore di fuso che hanno un po’ scombussolato), e andiamo subito a fare colazione in un tipico locale americano dove prendiamo patate uova e pancetta! Poi prendiamo al metro e andiamo verso sud sulla 5° strada dove incontriamo x caso una coppia di italiani incontrai allo Yosemite la settimana prima. Certo che il mondo è proprio piccolo!! Ci facciamo un giro sulla 5 strada, poi verso sud andiamo a prendere la nave per Staten Island (gratuita) da cui si vede benissimo Manhattan dal mare e la statua della libertà. La nave impiega circa 40 minuti per arrivare a Staten Island e quindi ci parte tutto il pomeriggio praticamente tra andare e tornare! La sera andiamo a mangiare in un locale nel Meatpacking district, zona piena di locali e di vita notturna. Passiamo anche davanti alla casa di Carrie di sex&the city e entriamo anche da Buddakan, il ristorante dove avevano fatto la festa pre matrimonio nel film!
Giorno 16: NEW YORK
Oggi facciamo un giro per Chinatown, Little Italy, Wall Street e Ground zero. Visto che New York non mi ha mai entusiasmato, neanche ora che ci sono tornata per la seconda volta, non vi scrivo molto su cosa abbiamo fatto/visto perche comunque abbiamo camminato e dato un occhio in giro nulla di che. L’unica cosa degna d nota, il Mc Donald vicino a Ground zero, l’unico Mc mai visto con il pianobar e un pianista che suona musica classica su un pianoforte a coda. L’avreste mai detto? Siamo anche stati ai famosi Century 21, il grande magazzino/outlet. A me non è piaciuto proprio x niente. Le cose erano tutte ammassate tipo discount e i prezzi per nulla ragionevoli. Io non lo consiglio. La sera siamo stata a cena da Bubba Gump in Times Square. Abbiamo mangiato una marea di gamberi e speso sui 60$. Posto carino anche se altamente turistico (d’altronde se uno va a cena in Times square non può aspettarsi di trovare un localino tipico newyorkese!). Dopo cena siamo saliti sull’Empire State Building per vedere la città dall’alto. I biglietti li avevo comprati sul sito a 22$ l’uno (mi ricordo che 4 anni fa li avevo pagati 12$… No comment!!!!) c’è da dire che di sera è molto piu bello che di giorno a mio parere.
Giorno 17: NEW YORK – MILANO
Stamattina ci siamo svegliati e siamo andati a vedere la Columbia University e siamo andati a fare colazione in un locale lì vicino. Poi siamo entrati in una chiesa in cui c’erano i cori gospel e poi siamo tornati verso l’hotel. Alle 14 è passato il super shuttle a prenderci e via verso l’aeroporto.
La vacanza è stata proprio bella, anche se siamo arrivati agli ultimi giorni proprio stanchi, forse troppo. L’aggiunta di NY è stata dettata più dalla convenienza che dalla voglia di vedere la città. Il prezzo del volo con anche passaggio a NY costava come riprendere il volo da San Francisco. Sarò l’unica che la pensa così, ma a me NY non fa impazzire. Cioè magari sì è da vedere almeno una volta nella vita, ma non mi genera tutto quell’entusiasmo che provoca al 99% della gente. Col senno di poi, l’avrei evitata e avrei spalmato questi 3 giorni di NY in maggiore permanenza tra San Francisco e Las Vegas.
Se volete maggiori dettagli per pianificare il vostro viaggio fatemelo sapere!