USA 2500 miglia in 8 giorni: azzardo ben riuscito
O5.10.2007 In aeroporto sono il solito casinista: arrivo in ritardo, non trovo il desk, controllo e ricontrollo i documenti, i soliti dubbi sulla validita’ del passaporto, dimentico di proporre uno straccio di indirizzo di destinazione che puntualmente invento, passo la dogana e mi chiedo se è necessaria ancora la marca da bollo…Fortunatamente non me la chiedono.
Mi metto ad aspettare l’imbarco nella speranza che mi sieda accanto una bella donna…Non è mai successo, nemmeno questa volta, nell’attesa mi sparo un buon libro ( Matilde Asensi – l’Origine Perduta).
Arrivo a Chicago alle 16.00 locali…Dello zaino nemmeno l’ombra! Ore perse per le consuete dichiarazioni ed esco dall’aeroporto dove mi attende pensieroso e preoccupato Manuel, due minuti per raccontargli l’accaduto e via in giro per Chicago e alla ricerca di una baracca dove dormire in un posto non precisato del nord-ovest.
Mica male questo Super 8! La mamma ha sempre ragione! Me lo aveva consigliato…30 dollari a testa, ottima posizione, pulito, buon breakfast, molto bene.
06/10/2007 Torniamo in aeroporto, 294, 190 sono le strade dove ci si perde se non si guardano i punti cardinali: al desk della compagnia non c’è nessuno e nemmeno troviamo qualcuno ai numeri consigliatici la sera prima dall’omino. Un giorno buttato via, non male come inizio.
Ore 18.00 I’ve got it! Via dritti per l’Iowa, durante il tragitto una sola domanda, ma la tool-bar è una sorta di autotassazione del pedaggio? Dopo 100 mt le strade si ricollegano magicamente! La prima sosta la facciamo a Corelville subito dopo Iowa City: da Charlie troviamo una birra fresca e una cameriera da urlo. Regola: camminare per trovare belle sorprese. Al Six troviamo invece dove dormire in due con 46 dollari.
07/10/2007 Ore 9.00 colazione con caffè short che equivale a dire lattina da 33 cc…Ci chiediamo subito cosa ci dovremmo aspettare se chiedessimo un caffe’ big.
Ci fermiamo a Des Moines: davvero una citta’ terribile, ad allietarci solo il nostro spirito di adattamento e la festa Yankee con gruppo Irlandese e vino Californiano. A proposito , circola una voce che il vino Californiano sia migliorato…Confermo che si tratta solo di una voce.
Nel pomeriggio prendiamo la 141 west per raggiungere al piu’ presto Sioux City, citta’ al confine con il South Dakota…Ho capito perché l’Iowa viene chiamato il granaio degli Stati Uniti.
Rimaniamo incantati dal granaio, da questo paradiso di tranquillita’, e dai paesini da “filmone Americano”: cercate i business district che a differenza di quello che fa pensare la parola, rappresentano il succo americano dei nostri amati nuclei storici.
A Sioux City incontriamo per caso Carlos, un honduregno che vive negli States da 20 anni, che si diletta a parlare in Spagnolo con noi. Ci racconta di essere di Tampa, di avere una moglie, due figli, e di trovasi qui per lavoro: fa il pilota d’aerei per una compagnia statunitense. Passiamo con lui 2 ore e avendo capito che non avevamo organizzato ancora il pernottamento, ci invita a sue spese nel suo albergo. Si si avete capito bene…83 dollari di albergo offerti da una persona conosciuta da due ore. La vita è bella e viaggiare “open mind” ancora di piu’, incontri persone che la vita stessa sembra avere nascosto e sbucano cosi’ all’improvviso con questi piccoli grandi gesti.
08/10/2007 Direzione Rapid City, ma un salto a Sioux falls riusciamo a farlo: il falls park e le cascate meritano la breve visita e un giornaletto che troviamo li per caso con le tessere sconto per gli alberghi anche.
Si riparte, guido io, Manuel si è addormentato e finalmente trovo l’occasione per fumare una meritata sigaretta lungo le interminabili strade americane a sua insaputa.
Merendina a Chamberlein sul fiume Missuri, purtroppo lungo la strada non ce l’aspettavamo e perdo l’occasione di fare dall’alto la foto che il panorama merita: mi accontento di una foto ad altezza orizzonte ma il ricordo visivo non me lo ruba nessuno.
A Murdo, prima della deviazione per le Bad Hills si torna indietro nel tempo…Regoliamo l’orologio e guardiamo se il sole si alza di un ora! Arriviamo alle Bad Lands: okkio ai serpenti, non sei tu che li cerchi ma loro che ti trovano…Come il Peyote.
Rimaniamo a bocca aperta, davvero emozionante, sono le 17.30 le vediamo con la luce e poi all’imbrunire, che fortuna sfacciata! Ah tra parentesi non un mozzicone, non un cartello troppo acceso o una segnalazione che stoni col paesaggio…Inizio ad apprezzare questa e ripeto questa educazione Americana.
09/10/2007 In zona segnaliamo visita al M.Te Rashmoor alla ricerca del quinto volto, Keystone, Hill City e Crasy Horse per ora 28 dollari buttati, forse un giorno i nostri nipoti vedranno terminare i suoi lavori non essendo a direzione governativa ma onlus.
Ci dirigiamo al National Park di Caster per il grande pomeriggio dedicato ai Tatanka, ma non solo bisonti, la valle delle talpe, gli Elk…Davvero imperdibile (consiglio spassionato andateci sul tardo pomeriggio altrimenti non li incontrate).
Come consuetudine ci dedichiamo anche al ludico a Caster ove rimaniamo affascinati dal vecchio Saloon: biliardi, tavoli da poker, pavimento in segatura e tanta tanta birra e cordialita’: imperdibile! Mangiamo a Deadwood…Non siamo mai stati a Las Vegas ma in piccolo ce la immaginiamo cosi’. Qui abbiamo anche il primo incontro ravvicinato con la Polizia locale, Manuel ha passato un incrocio in qualche modo…Bah! Siamo immobili in macchina ma non siamo sicuri si faccia cosi’, dopo 1 lunghissimo e interminabile minuto arriva lui con la sua piletta, controlla i passaporti e si porta Manuel nella sua macchina: tutto bene, molto gentile e comprensivo.
Dormiamo a Sturgis e siamo molto stanchi oggi.
10/10/2007 Ohi! Dobbiamo iniziare a tornare! Decidiamo di passare da Nord sulla 212 East attraverso la Cheyenne Reservation: ci fermiamo a Eagle Batte, desolazione, isolamento, facce stanche e provate, un po’ perse nel vuoto un po’ nel nettare…Tutti Indiani.
Ci domandiamo se è una scelta loro, se imposta o entrambe.
Ripartiamo un po’ piu’ tristi e provati anche noi: senza saperne nulla ci ha toccati.
Ci fermiamo a mangiare a Redfild, nel Business District, dove ci attende il solito posticino dove mangiare bene ed a poco in un locale caldo: troviamo la solita gentilezza con poco piu’ di 20 dollari per un insalata a piacere, carne alla griglia, patate e le solite 4 birre.
Salutiamo il South Dakota con le lacrime e ci prepariamo ad attraversare il Minnesota da Watertown direzione Glencoe dove dormiamo a poca distanza da Minneapolis.
11/10/2007 Ebbene si’, a Minneapolis siamo caduti anche noi nella trappola del Centro Commerciale, il “Mall of America”, pare sia il piu’ grande.
Passiamo il fiume Mississipi alla volta del Wiscounsin: dormiamo a Madison capitale dello Stato ma anche presumibilmente citta’ Universitaria dati i frequenti incontri con gruppi di ventenni carichi e ormonati come mufloni Tibetani. Troviamo un Econolodge a 44 dollari e buona nanna a tutti.
12/10/2007 Invitati dai Cunningham e da Fonzie, raggiungiamo Milwakee: citta’ che personalmente piace molto, molto viva, molti concerti, il lago Michigan è un mare…Unica nota negativa non sono riuscito a vedere la statua dedicata a Fonzie.So che Lui ci rimarra’ male.
13/10/2007 Torniamo in Italia e in Spagna con gli occhi piu’ ricchi di quando siamo partiti.
Matteo&Manuel