Uno spicchio d’Oriente

All’inizio dell’estate del 2007 il mio ragazzo Alessandro, suo padre ed io decidiamo di andare a trovare suo fratello che vive e lavora in Giappone da 2 anni. Comperiamo il biglietto solo volo costato la bellezza di 1.300 euro a testa(in agenzia ci dicono che anche là in agosto è alta stagione). E così dopo esserci informati delle...
Scritto da: marsc
uno spicchio d'oriente
Partenza il: 11/08/2007
Ritorno il: 22/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
All’inizio dell’estate del 2007 il mio ragazzo Alessandro, suo padre ed io decidiamo di andare a trovare suo fratello che vive e lavora in Giappone da 2 anni. Comperiamo il biglietto solo volo costato la bellezza di 1.300 euro a testa(in agenzia ci dicono che anche là in agosto è alta stagione). E così dopo esserci informati delle situazioni meteorologiche prepariamo armi e bagagli e l’11 agosto partiamo da Verona per Tokyo con scalo a Parigi. Dopo circa 12 ore di volo siamo giunti a destinazione .Ad attenderci c’era naturalmente il fratello di Alessandro con rispettiva ragazza giapponese. Loro fortunatamente avevano già programmato una tabella di marcia e quindi anche i vari hotel per non farci perdere nemmeno un istante di questo stranissimo mondo. Una volta sbrigate le pratiche del check-out abbastanza complesse visto che gli operatori dell’aeroporto parlavano solo giapponese e nemmeno una parola di inglese,con la metropolitana arriviamo all’hotel dove lasciamo i bagagli: mai visto una stanza così piccola e un letto così basso, praticamente il materasso era inesistente (alto 5 cm) e il bagno era in comune con altre stanze. Ah! dimenticavo, nella metropolitana, pulitissima, c’erano addirittura degli scompartimenti riservati alle sole donne, onde evitare molestie. Una curiosità:quasi tutti i passeggeri locali una volta saliti si addormentavano e barcollavano di qua e di la durante il tragitto,senza mai scomporsi. La prima tappa è stata al Tsukiji Fish Market cioè mercato del pesce e tra le centinaia di varietà di pesci dovevamo stare attenti ai carretti motorizzati che sfrecciavano per il mercato e guardare dove camminavamo per non finire in pozzanghere puzzolenti. Senza nulla togliere al mercato ci siamo addentrati nello spettacolare giardino dell’imperatore tra fontane, piante di bambù, templi con giganteschi budda,e spazi verdi a non finire e il particolare che da italiani abbiamo subito notato è stata la pulizia l’ordine e il rigore che regnano non solo qui ma in tutto il resto del Paese. Passando dalla sede del Parlamento notiamo che proprio quel giorno era aperto al pubblico e naturalmente pagando il biglietto lo si poteva visitare,ma ci fermiamo giusto il tempo di fare due foto. A Tokyo ci fermiamo 2 giorni e abbiamo cominciato ad assaggiare le specialità giapponesi consigliate anche dai nostri due accompagnatori: palline di riso tenute assieme da un alga verde,varie tipologie di carne e pesce e verdure fritti, spaghetti in brodo, il tutto accompagnato da dell’ottima birra e dall’immancabile the verde e a fine serata un buon sakè.Prepariamo di nuovo le valigie e con lo shinkansen (treno ad alta velocità) arriviamo a Kyoto in circa 3 ore. Qui le nostre camere avevano finalmente un letto vero, un bagno e addirittura un terrazzino con vista cimitero. Le nostre giornate in questa città sono trascorse visitando dei meravigliosi giardini con all’interno dei templi, belli a tal punto da restare senza fiato. Una delle sere trascorse a Kyoto esattamente il 16 agosto, abbiamo potuto assistere al Daimon-ji Gozan Okuribi, cioè una festa per salutare le anime degli antenati e su cinque colli hanno acceso dei grandi fuochi a forma di caratteri giapponesi e per questa ricorrenza per le strade c’erano tante ragazze vestite con kimono e zoccoli. Ogni giorno che passavamo a camminare con infradito e sandali per le strade di questo spettacolare paese eravamo sempre più stanchi ma allo stesso tempo pieni di energia e voglia di vedere più cose possibili. La terza tappa è stata Nara raggiunta in giornata con la metropolitana per vedere il Daibutsu-den ,il più grande edificio ligneo del mondo. Al suo interno c’è deposta la statua del buddha in bronzo più grande del mondo alto 16 metri. Questa città è famosa per avere all’interno del suo parco dei cervi allo stato brado che noi non manchiamo di avvicinare.

Il giorno seguente facciamo di nuovo i bagagli e partiamo per Osaka in metropolitana e qui veniamo ospitati nell’appartamento del fratello di Alessandro, devo dire in stile prettamente giapponese con i soliti futon stesi a terra (sarebbero i loro materassi) tavolini bassi e dei cuscini al posto del divano e togliersi sempre le scarpe prima di entrare in casa, regola vigente anche nei ristoranti tipici. Ah, volevo fare una piccola parentesi per quanto riguarda i wc giapponesi dei ristoranti, sono super tecnologici in quanto sono dotati di una tastiera con circa una decina di tasti tutti colorati naturalmente con la spiegazione in giapponese. Le prime volte mi sono trovata davvero in imbarazzo figuratevi che pigiandone uno è uscito un tubicino che spruzzava acqua (poi sono venuta a sapere che loro lo usano per lavarsi le parti intime dopo i bisogni) lascio a voi i commenti.

Ad Osaka approfittiamo per fare un po’ di shopping: biscotti al the verde, the verde da mettere in infusione, i classici infradito di legno ,naturalmente il kimono e le classiche bacchette di legno che loro usano al posto delle posate. Non potevamo nemmeno lasciarci scappare l’occasione di salire sul maestoso Umeda Sky Building, un edificio moderno simile ad un complesso di torri gemelle alto 173 metri. Saliamo sull’ascensore e prendiamo una scala mobile esterna racchiusa in una galleria di vetro per salire agli ultimi cinque piani,dove troviamo (per chi non soffre di vertigini) un panorama davvero straordinario. Visto che eravamo vicini anche all’acquario, dopo mezz’ora di fila, siamo riusciti ad entrarci, questo è abbastanza visitato perchè al suo interno c’è la vasca più grande del mondo che ospita uno squalo balena assieme a squali minori, razze, tonni e altri pesci. L’ultima tappa ad Osaka è stato il castello( osaka-jò) costruito per la prima volta nel 1600 ma poi restaurato più volte e l’ultimo ritocco risale al 1997.

Le nostre vacanze stanno per terminare e gli ultimi giorni li trascorriamo a sud del Giappone e dopo quattro ore di autobus arriviamo alla spiaggia di Shirahama. Ad attenderci c’erano sabbia bianca e fine, acqua dell’oceano azzurrissima e per rilassarci completamente siamo stati anche in un centro termale . Dell’hotel ricordo ancora il nome :Shirahama Gyoen, stanze da letto grandi e accoglienti ma la cosa che ci ha sbalordito è stato il bagno ,finalmente un vero bagno in stile italiano con tutti i confort. Qui i giorni sono volati e il 21 di agosto ritorniamo ad Osaka per poi ripartire per l’Italia.

Ancora oggi dopo quasi due anni mentre Vi sto scrivendo mi sembra di rivivere ogni momento di questo viaggio e lo consiglio a chiunque abbia voglia di scoprire in tutto e per tutto un altro mondo.



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