Uno scugnizzo di tascabile a New York

Vademecum su come uscire vivi da una settimana nella Grande Mela con un bimbo di 23 mesi al seguito... vedendo (quasi) tutto
Scritto da: GianlucaDeLeo
uno scugnizzo di tascabile a new york
Partenza il: 23/04/2016
Ritorno il: 30/04/2016
Viaggiatori: 2 + bimbo
Spesa: 2000 €
Già all’indomani della fine delle vacanze estive avevo ben chiaro in mente il prossimo “ambizioso” progetto vacanza. Una settimana a New York, da fare in primavera, con il nostro piccolo Bruno al seguito. Così già ad ottobre, quando ho visto tariffe che ritenevo eque, ho acquistato i voli, rigorosamente diretti, con Alitalia.

Solo verso febbraio ho pensato ad organizzare il resto del viaggio; così, al posto dei soliti hotel, ho prenotato un appartamento, per usufruire di una cucina che ci permettesse di preparare almeno un pasto al giorno decente per il bambino, e poi ho acquistato una bella polizza assicurativa (annullamento viaggio, e medico-bagaglio) con Columbus che poi per fortuna non ci è servita affatto; ed infine abbiamo compilato online, non senza qualche difficoltà operativa, la domanda per l’ottenimento degli Esta (vale a dire un visto turistico per così dire “semplificato” al costo di 15$).

L’appartamento, molto carino, l’abbiamo preso su Airbnb nel quartiere West Village, su consiglio di un amico che già conosceva la zona. Il costo degli appartamenti, come tutto a New York, resta elevato ma almeno ci ha permesso di risparmiare qualcosa in termini di pasti. Il quartiere, inoltre, è semplicemente fantastico e rispecchia in pieno la frenesia e la voglia di vivere dei suoi abitanti e dei suoi mille locali.

Passiamo adesso ad una serie di consigli per chi è in procinto di visitare questa metropoli americana, ancor più validi con un bimbo piccolo al seguito.

TRASPORTI

Il mezzo più conveniente è sicuramente la metro. Infatti è possibile acquistare un abbonamento settimanale al costo di 30$ con corse illimitate (il biglietto per la corsa singola costa 3$). Tuttavia le cose cambiano con bambino e soprattutto passeggino al seguito, in quanto essendo una metro vecchia, in gran parte delle stazioni non ci sono ascensori e inoltre le scale sono strette e ripide. Per cui la soluzione migliore dal nostro punto di vista è stata l’utilizzo di Gett, un servizio di taxi privati simil-Uber attivo in alcune città degli Stati Uniti e dell’Inghilterra, che in più ha il vantaggio di portarti ovunque a Manhattan ad un prezzo fisso di 10€ circa a corsa mancia compresa. La prenotazione e il pagamento con carta di credito avvengono esclusivamente tramite app. Solo quando, in assenza di una connessione wi-fi non riuscivo ad utilizzare Gett, ho ripiegato sui classici taxi (yellow cab) che, considerato il tremendo traffico diurno, hanno prezzi competitivi solo di sera.

COMUNICAZIONI

Confidavo molto nelle connessioni wi-fi pubbliche, ma in realtà questa mia aspettativa è andata ampiamente delusa in quanto sono pochissime le reti aperte, per cui il consiglio è di sottoscrivere con la vostra compagnia telefonica, prima di partire, un’offerta che permetta di usufruire di un minimo di traffico dati, giusto per prenotare i Gett quando si è per strada o per altre eventuali urgenze.

POSTI DOVE MANGIARE

Inutile dire che a New York c’è di tutto, per tutte le esigenze e per tutti i gusti. Tuttavia pur nella grande varietà dell’offerta gastronomica della città, il dato comune è che i costi sono molto più elevati rispetto all’Italia. Comunque, una buona soluzione per risparmiare qualcosa, è stata quella di fare la spesa nei numerosi supermercati, sia per le cene a casa, sia per i pranzi al sacco da consumare mentre si è in giro per la città. Altra soluzione low cost è il classico salto in uno dei tanti fast food che servono gustosi hamburger (nulla a che vedere con i nostri Mcdonald) a prezzi “calmierati”.

Le insegne di supermaket a cui ci siamo rivolti maggiormente sono Citarella e Garage Gourmet in zona West Village e Wholefoods Market in zona Union Square (quest’ultimo semplicemente spettacolare). Tutti sono caratterizzati da una gamma ampissima di prodotti freschi bio e da enormi banchi di piatti pronti caldi e freddi dove si paga tutto ad un unico prezzo in base al peso totale dei cibi portati via. Noi abbiamo utilizzato questa opzione per mangiare qualche volta a casa, ma anche per il classico picnic a Central Park o a Washington Square, e ci siamo sempre trovati bene.

Inoltre abbiamo provato i seguenti locali:

LE PAIN QUOTIDIEN – Catena specializzata in colazioni e brunch, molto presente in tutta Manhattan ma che non ci ha impressionato particolarmente. Quello nei pressi di Parco Bryant aveva il vantaggio di essere molto adatto per i bambini, considerati gli ampi spazi presenti tra un tavolo ed un altro.

JUST SALAD – Altra catena specializzata nella preparazione istantanea di fantastici insalatoni conditi con ogni ben di Dio. La sola modalità di preparazione, da parte dei ragazzi impegnati al banco, merita già di per se una visita. Noi abbiamo provato quello a Hudson Street.

PIER I – Bel locale con tavolini all’aperto proprio sul molo che da Battery Park porta a Liberty Island. Ottimo hamburger a prezzi tutto sommato contenuti.

HAMBURGER HEAVEN – Ristorante in piena Midtown, specializzato manco a dirlo in hamburger, frequentato soprattutto da colletti bianchi in pausa pranzo che si distingue quindi per il servizio velocissimo ma anche per i prezzi alti.

JUST BURGER – Considerato, da vari food-blogger, come uno dei migliori hamburger di New York l’ho provato in solitaria al Greenwich Village. L’ho trovato molto buono ma non eccezionale. Prezzi accettabili.

SHAKE SHACK – Catena di fast food a tiratura limitata che, potremmo definire, un Mcdonald di qualità. Gli hamburger sono squisiti ma soprattutto le patate sono eccezionali. Prezzi bassi, calorie a go-go e spazi di consumo molto adatti ai bambini (provati quelli a Central Station e sotto il ponte di Brooklyn).

PEARL OYSTER BAR – In pieno West Village, sorge questo locale dall’aspetto semplice che, tuttavia, serve un lobster roll da urlo che fa impallidire i patetici tentativi di imitazione che negli ultimi tempi si sono diffusi a Roma.

MAGNOLIA’S BAKERY – Pasticceria dalla fascinosa aria “retro” resa famosa dalla serie Tv “Sex and the City” di cui ho provato i fantastici cupcakes. Si trova proprio nel West Village.

EILEEN – Altra pasticceria ubicata ai margini di Little Italy. Specialità della casa: le cheese cake. Davvero ottime.

BLACK TAP – Avrei voluto provarlo perché i suoi milkshake sono un spettacolo per gli occhi e pare buonissimi. Ma la fila, in entrambi i punti vendita, è sempre stata chilometrica quindi ho desistito.

lUOGHI IMPERDIBILI DA VISITARE

Dopo una prima mezza giornata di assestamento nel nostro quartiere, in ordine cronologico e sempre con nostro figlio al seguito abbiamo visitato il primo giorno:

1) Empire State Building File enormi anche di mattina presto. Il consiglio con il bambino è di andare il più presto possibile perché più tempo passa più la fila si ingrossa. Splendida visuale su tutta Manhattan e se la giornata è tersa, come capitato a noi, si possono scorgere anche dettagli molto lontani degli stati confinanti. Molto bello.

2) Parco Bryant Splendido squarcio di verde incastonato tra i grattacieli a due passi dalla Public Library. Se il tempo lo permette, prendete possesso di una delle numerose sedie, sorseggiate una bibita mentre vi fate riscaldare dal sole e rilassatevi. Per noi il relax è stato possibile in parte visto che eravamo intenti ad inseguire nostro figlio che ci sfuggiva in ogni direzione.

3) Times Square / Broadway Non nascondo che il posto ha il suo fascino grazie a tutte quelle insegne luminose, ai teatri e ai megastore. Ma in fondo io l’ho trovata davvero troppo caotica e troppo lontana dalla mia idea di piazza “bella”. Qualche giorno dopo ci sono però tornato al tramonto e devo dire che a quell’ora la piazza e la zona di Broadway guadagnano molti punti.

4) Rockefeller Center Insieme di edifici che sorge in piena Midtown, a pochi passi da Times Square pieno di grattacieli, negozi, fontane, piazze, lussuosi ristoranti, ed altri edifici interessanti tra cui spiccano Radio City Music Hall e il grattacielo della NBC, reso famoso, quando ancora era in costruzione, dalla storica foto degli operai in pausa pranzo seduti su un pilone sospeso a centinaia di metri di altezza.

5) Top of the Rock Questo è il punto di osservazione posto al 76mo piano del grattacielo della NBC, che fornisce una vista anche più bella di quella che si vede dall’Empire, sia perché non ha vetri protettivi sia perché inoltre può godere della visione dell’Empire stesso, che è di per se un simbolo di New York. Da notare che la fila è molto più abbordabile rispetto a quella dell’Empire. Si consiglia la visita all’ora del tramonto.

6) La Fifth Avenue percorsa, integralmente a scendere, dal Rockefeller Center passando per il Flatiron District fino a Washington Square cuore pulsante del Greenwich Village.

Il secondo giorno

7) Statua della Libertà Consiglio l’acquisto del ticket online perché permette di risparmiare un bel po’ di coda in partenza da Battery Park. Per visitare solo l’isola e vedere la statua della libertà da sotto è sufficiente muoversi il giorno prima. Ma se si vuole salire all’interno del piedistallo o fin sulla corona occorre muoversi con largo anticipo (anche mesi). Il biglietto del ferry per Liberty Island consente anche la sosta su Ellis Island dove sorge il museo dell’immigrazione. La traversata è assolutamente un must perché dal battello si può godere di una vista eccezionale sullo skyline di Manhattan. In alternativa, se si vuole fare un giro per la baia avendo una visuale altrettanto bella della statua e della città, c’è il traghetto per Staten Island che è gratuito. Noi abbiamo apprezzato sia Battery Park sia Liberty Island per gli spazi verdi dove abbiamo potuto far passare un po’ di tempo in libertà al bambino.

8) Memoriale 11/9 Con una breve passeggiata da Battery Park si può arrivare al memoriale 11/9 e alle vasche che si trovano al posto delle Torri Gemelle. Lo spettacolo delle acque che sgorgano a cascata dalle pareti e che si perdono nel buco nero centrale è davvero evocativo e commovente.

9) Hudson River Park nei pressi di Brookfield Palace. Bella passeggiata sul lungo fiume fattibile con passeggino.

10) Chelsea Market La prima e l’unica volta che abbiamo utilizzato la metro è stata per raggiungere questo moderno market pieno di botteghe mangerecce (ma non solo) di ogni tipo.

11) A due passi dal Chelsea Market inizia il percorso di questa splendida e alternativa passeggiata tra i grattacieli di Manhattan che sorge al posto di una vecchia linea ferroviaria sopraelevata. Oggi è uno spazio riconquistato alla città, una vera e propria oasi tra gli alti edifici che merita un paio d’ore di cammino. Il relax è garantito soprattutto consumando un buon gelato sulle belle sdraio di legno, magari lasciandosi coccolare dai raggi dell’ultimo sole.

Il quarto giorno era previsto cattivo tempo per cui abbiamo visto:

12) Il palazzo dell’Onu da fuori.

13) Siamo entrati nel lussureggiante atrio della Ford Foundation.

14) Visto il Chrysler Building.

15) Central Station. Altro luogo feticcio di New York in quanto immortalato in tanti film. Questa è sicuramente la stazione più bella che abbia mai visto in giro per il mondo con i suoi sfarzosi lampadari di cristallo, con la sua atmosfera un po’ fuori dal tempo. Qui ci si può fermare anche per una sosta gastronomica da Shake Shack o Junior’s o per fare shopping.

16) Trump Tower e Plaza Tower Anche qui siamo entrati negli atri di questi due grattacieli; entrambi possono essere classificati come “giardini d’inverno” ovvero spazi privati aperti al pubblico con panchine, alberi, bar e altro, che vengono sfruttati dai newyorchesi nelle giornate fredde e piovose.

17) Museo di Storia Naturale Visita adatta ai bambini un po’ più grandicelli del nostro. Museo molto interessante comunque anche per gli adulti.

Il giorno dopo, la mattina, mentre il bambino ancora dormiva, in solitaria ho fatto un giro a:

18) Little Italy. Ormai quasi del tutto scomparsa a vantaggio dei negozi cinesi, si limita a pochi ristoranti e shops di souvenir su Mulberry Street. Il tutto è un po’ triste e patetico, e sa troppo di folcloristico e di artefatto per essere apprezzato.

19) Chinatown. Niente di bello da segnalare a parte qualche murales su alcuni edifici. La zona anzi sembra anche un po’ più degradata e pericolosa rispetto alle altre zone di Manhattan in cui ho passeggiato.

20) Soho. Bel quartiere. Se un giorno dovessi tornare e se fossi costretto ad abbandonare il Village potrei scegliere di alloggiare qui.

Dopo pranzo, insieme al resto della famiglia, ci siamo dedicati visto il meteo favorevole al:

21) Ponte di Brooklyn e Brooklyn. In assoluto questa è la mezza giornata top vissuta a New York. Dunque, poco dopo pranzo, ci siamo fatti portare da un Gett nei pressi della City Hall di New York e da lì abbiamo iniziato il lungo percorso pedonale, che attraversa il ponte, da cui si possono scattare foto molto belle sui grattacieli di Wall Street e sul vicino Manhattan Bridge. Quindi prima abbiamo sostato per un bel po’ in uno splendido playground dove Bruno ha giocato con bimbi di tutte le razze, poi ci siamo trasferiti sulla Brooklyn Heights Promenade da dove il panorama inizia a farsi davvero interessante, e poi siamo scesi verso il Brooklyn Bridge Park a Dumbo, dove in attesa del tramonto, abbiamo consumato la nostra golosa cena da Shake Shack. Soddisfatta la fame, abbiamo iniziato ad ammirare lo spettacolo del tramonto sulla baia e su Wall Street da questa posizione privilegiata. In seguito, approfittando del sonno di nostro figlio, abbiamo prolungato il “magic moment” facendo il percorso pedonale sul ponte di Brooklyn all’inverso e ammirando lo spettacolo del tramonto, con gli ultimi raggi di sole che man mano vanno degradando, fino a farsi soppiantare dalle mille luci degli uffici dei grattacieli che, un po’ alla volta si accendono, illuminando il calar della sera incipiente. Spettacolo unico davvero.

Giovedì abbiamo visitato:

22) Lo zoo di Central Park. Piccolo e con pochi animali ma quei pochi hanno divertito molto nostro figlio.

23) Central Park. Qui prima abbiamo fatto sfrenare Bruno nel parco giochi vicino all’ingresso sud (quello limitrofo allo zoo per intenderci), poi abbiamo fatto una lunga passeggiata perdendoci tra le varie attrazioni del parco: il sentiero chiamato The Mall, la tradizionale giostra The Carousel, la terrazza di Betesha, il grande lago, lo Strawberry Fields (luogo commemorativo dell’assassinio di J.Lennon). Purtroppo non era una giornata bellissima quindi l’impatto di questo stupendo polmone verde cittadino è stato meno emozionante del previsto. All’uscita da Central Park abbiamo fatto un po’ di shopping a Midtown.

Il venerdì, giorno di vigilia della nostra partenza, abbiamo visitato:

24) Il MoMa. Per fare questo, abbiamo dovuto “approfittare” della gentilezza di una parente residente a New York che ci ha tenuto il bimbo per la mattina. Il MoMa è un museo relativamente piccolo ,seppur disposto su sei piani, che tuttavia presenta una concentrazione di capolavori della pittura moderna veramente impareggiabile. Da Monet a Cezanne, da Picasso a Mirò, da De Chirico a Dalì, passando per Chagall, Kandinsky, Rotko, Munch, Gaugin, Magritte, Klimt, Wharol e chi più ne ha più ne metta, fino ad arrivare a La Notte Stellata di Van Gogh, capolavoro tra i capolavori.

Dopo il Moma abbiamo fatto una breve sosta alle cascate artificiali di Paley Park (bellissime ma non aspettatevi una cascata vera e propria si tratta solo di una fontana). Successivamente siamo rientrati in appartamento perché l’arrivo del maltempo ha vanificato il progetto di andare a Coney Island nel tardo pomeriggio.

L’ultimo giorno, avevamo il volo in serata, per cui tutta la mattinata l’abbiamo dedicata all’esplorazione del nostro quartiere. Così siamo stati a visitare due luoghi cult di due serie televisive che negli anni ’90 hanno fatto furore in Italia, vale a dire la casa della Carrie Bradshaw di “Sex & The City” e il bar di “Friends”. Successivamente siamo arrivati a Washington Square Park, luogo che non è una semplice piazza ma un mondo, un luogo esplosivo fatto di urla di bambini e urla di adulti, suoni, spettacoli improvvisati, musicisti jazz e blues, giocatori di scacchi, predicatori strampalati, cultura hip hop e hipster, coppie stese sui prati a prendere il sole, coppie gay che felici danno il biberon al proprio figlio. Un luogo magico, in cui il piccolo Bruno si è fatto dondolare dalla sua ultima altalena newyorchese e in cui tutti insieme abbiamo consumato il nostro ultimo pranzo al sacco.

Ecco, forse se a fine vacanza dovessi indicare qual’è stato per noi il luogo simbolo di questa città indicherei proprio Washington Square, cuore del Village, che ha conquistato il nostro. Di cuore.

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Brooklyn Bridge Park

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Paley Park

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Manhattan Skyline



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