United Colours of Namibia
E’ un viaggio che consiglio a chiunque sia attirato dall’Africa, magari alla prima esperienza in questo continente, visto che la Namibia è un paese tranquillo, facile da girare e non pericoloso. Naturalmente lo consiglio a chiunque voglia vedere paesaggi mozzafiato e sempre diversi, a chi è appassionato di deserti, colori e fotografia naturalistica e ovviamente di animali selvaggi, popoli e culture diverse dalle nostre.
In 3 settimane abbiamo percorso oltre 5.300 km in gran parte su strade sterrate ed è valsa la pena percorrere ogni singolo cm perché ognuno di essi mi ha regalato immagini e colori incredibili che porterò a lungo con me. Impossibile non tornare a casa col mal d’Africa.
Come dicevo la Namibia è un paese politicamente stabile, sicuro e tranquillo, meno povero di tanti altri paesi africani, le strade sono ben segnalate (non occorre GPS, basta una cartina), i distributori frequenti ad ogni cittadina, credo ci sia poca criminalità e non si ha mai la sensazione di pericolo.
Le STRADE sono in buone condizioni anche quando non asfaltate (spesso, soprattutto nelle zone meno trafficate), naturalmente bisogna avere l’accortezza di non andare oltre i limiti (120 km/h sulle strade asfaltate, 80 km/h su quelle sterrate ma noi andavamo anche a meno), di non fare fuoristrada e di non guidare dopo il tramonto (c’è rischio di investire gli animali). Avevamo una 4×4 (Toyota Hilux) in ottime condizioni e con gomme nuove (più 2 di scorta ma in 3 settimane e 5.332 KM non abbiamo mai bucato). Io consiglio una 4×4 anche se non è strettamente necessaria (basta evitare di fare le zone sabbiose che noi abbiamo trovato solo agli ultimi 2 km dopo il parcheggio di Sossusvlei dove comunque c’è la navetta che porta alle dune). Noi semplicemente guidando abbiamo visto paesaggi stupendi e ci hanno attraversato la strada animali di ogni tipo (elefanti, zebre, gnu, un’intera famiglia di struzzi, …).
Gli HOTEL prenotati dall’Italia (consigliato) sono stati una piacevole sorpresa, molto puliti, curati con personale accogliente e efficiente. Da questo punto di vista sembrava più Svizzera che Africa.
Il CIBO è buono, noi abbiamo quasi sempre cenato negli hotel, dove servivano 3 portate: generalmente una zuppa, un secondo prevalentemente a base di carne (anche il “game” cioè animali selvaggi tipo kudu, zebra, facocero) con contorno di verdure e un dolce. In alcuni hotel la cena era a buffet. Tutti gli hotel offrono opzioni per i vegetariani. Ottimi anche vini e formaggi. A Swakopmund poi abbiamo mangiato dell’ottimo pesce fresco.
COSTI: complessivamente abbiamo speso per 3 settimane circa 4.000 Euro tutto compreso (anche auto, benzina, extra, escursioni, pasti, mance e regali) di cui 1.000 per il volo (comprato vari mesi prima). La benzina per una 4×4 per 5.300 KM ci è costata 500 Euro. Gli ingressi ai parchi costano pochissimo (circa 8 Euro a testa al giorno). Anche cibo e bevande costano poco. A costare di più sono gli alloggi ma io ho trovato un notevole risparmio prenotando tramite un’agenzia locale rispetto ai prezzi che facevano a me privatamente.
La Namibia si può tranquillamente fare da soli, senza guide, anche per famiglie con bambini al seguito. Di solito io viaggio sempre in autonomia, senza appoggiarmi ad agenzie italiane o locali, prenotando solo voli di a/r e cercando tutto il resto da solo una volta arrivato sul posto. Ma per la Namibia mi sono affidato ad HB Safaris, un’agenzia locale gestita da italiani (Stefania e Emiliano che ringrazio per tutti gli ottimi consigli) molto efficiente e che ci ha consentito di prenotare in posti molto belli di cui io altrimenti non avrei neanche saputo l’esistenza. Tra l’altro spendendo meno rispetto a quanto avrei speso io prenotando da solo auto e alberghi (anche più brutti). Inoltre ci hanno dato degli spunti impagabili su come godere al meglio del nostro viaggio. Davvero hanno fatto la differenza e la consiglio vivamente a tutti, sia per avere aiuto ed assistenza, nonché per organizzare il miglior itinerario e risparmiare sui costi complessivi.
ITINERARIO
Giorno 1: arrivo a WINDHOEK in mattinata, ritiro della vettura e ottima accoglienza ricca di consigli da parte di Stefania. Visita della città nel pomeriggio (carina se si è di passaggio). Cena al Joe’s Beer House, locale all’aperto (in agosto fa freddo, copritevi), molto carino, con grande falò al centro del giardino. Ottima carne di tutti i tipi. Alloggio: Suricate Town Lodge gestito da una coppia svizzera molto accogliente trasferitasi a Windhoek. Lodge molto bello, ben arredato, pulito con un bel giardino con jacuzzi e piscina e una colazione molto buona e abbondante.
Giorni 2-4: KALAHARI. Al mattino trasferimento su strada asfaltata al deserto del Kalahari (circa 220 km) dove cominciamo a vedere dune e animali. A pranzo relax in piscina e poi passeggiata a piedi tra le dune su percorso segnalato. Il giorno dopo passeggiata da soli ma con guida nel deserto avvistando molti animali (zebre, gnu, antilopi, struzzi, giraffe, suricati,…) e pernottamento in un campo tendato molto bello con tanto di piscinetta, zona pranzo e comfort e cameriere personale (però attenzione i bagni sono riparati da canneti ma all’aperto e l’acqua della doccia è fredda). Abbiamo cenato da soli nel deserto sotto a miliardi di stelle: meraviglioso, imperdibile, impagabile!
Giorno seguente rientro al lodge con trekking tra dune e animali. Alloggio: Kalahari Red Dunes, molto bello, camera con finestra davanti al letto che dava sulla savana e una pozza dove andavano ad abbeverarsi gli animali.
Giorni 5-6: FISH RIVER CANYON. Partenza in mattinata (sono ca 450 km di cui la seconda parte non asfaltati) con tappa alla consigliatissima Quiver Tree Forest. Nel pomeriggio escursione a piedi per vedere uno splendido tramonto dalla cima di una delle formazioni rocciose intorno al lodge. Il secondo giorno andiamo prestissimo a vedere il canyon: spettacolare, eravamo praticamente da soli con il sole che sorgendo illuminava pian piano il canyon. Poi partenza per Aus: su consiglio di Stefania invece di tornare sulla strada asfaltata e più breve, abbiamo allungato di parecchio per scendere a sud, arrivando al confine col Sudafrica lungo il fiume Organge. Ottimo consiglio nonostante i km in più: paesaggi lunari bellissimi, ricchi di vulcani e fiori. Arrivo ad Aus e visita ai cavalli selvaggi della pozza di Galub. Alloggio: Gandwana Canyon Village e Bahnof Aus Hotel.
Giorni 7-8: KOLMANSKOP e TIRAS MOUNTAINS. Visita alla città fantasma di Kolmanskop ora semi-ricoperta di sabbia dove una volta sorgeva una miniera di diamanti poi abbandonata. Molto interessante e ottimi spunti per le fotografie. Breve visita alla colorata cittadina di mare di Luderitz e trasferimento alle Tiras Mountains in un caleidoscopio di colori su tutte le sfumature del giallo, verde, arancione e blu. Breve passeggiata lungo un percorso intorno al lodge per godere di un tramonto mozzafiato. Cena a lume di candela con la famiglia proprietaria della fattoria che ci ha spiegato come vivono e come allevano gli animali in un contesto così particolare. Indimenticabile il cielo stellato sopra le nostre teste quando siamo andati a dormire.
Il giorno successivo avvicinamento a Sossusvlei e nel pomeriggio passeggiata con i felini (caracal, ghepardi e leopardi). Non sono molto per questo tipo di attività ma accarezzare i ghepardi è stato affascinante. Alloggi: Namtib Desert Lodge e Hammerstein Lodge.
Giorno 9: SOSSUSVLEI. Sveglia alle 4 per essere i primi ad entrare al parco di Sossusvlei. Noi abbiamo dormito fuori dal parco, ma anche dormendo dentro i cancelli dell’unico resort sono comunque chiusi e non si ha alcun vantaggio rispetto a chi dorme fuori. Sossusvlei è un posto unico, stupendo, ricco di colori, ideale per gli amanti della fotografia. Siamo stati tra i primi ad entrare e ci siamo diretti subito alla piana di Dead Vlei dove un lago prosciugato ha lasciato spazio a una pianura salina arsa dal sole punteggiata dagli scheletri degli alberi ormai secchi: meraviglioso. Incredibili i contrasti di colori, ottimi per le fotografie. Poi abbiamo conquistato a fatica la cima della Big Daddy una delle dune sabbiose più alte del mondo (400 m) da cui si gode di un paesaggio senza pari e indimenticabile. Alla chiusura del parco trasferimento al bellissimo lodge in tipico stile di una mansione africana e ozio a bordo piscina. Alloggio: Ababis Guest Farm.
Giorni 10-11: SWAKOPMUND e MONTI ERONGO. Arrivo a Swakopmund in tarda mattinata (280 km), pranzo e visita in questa caratteristica cittadina di mare con una lunga spiaggia di sabbia e un bel molo in legno avvolti dalla salsedine e dagli spruzzi che il forte vento sollevava dal mare. Molto affascinante ma anche molto freddo. Giorno successivo trascorso su un buggy per scalare le dune vertiginose del deserto del Namtib che arrivano sino all’oceano. Spuntino con ostriche e champagne sulle dune di fronte all’oceano. Molto bello. A Walvis Bay è possibile avvistare anche otarie e fenicotteri. Nel pomeriggio trasferimento ai Monti Erongo (300 km) e passeggiata nel parco per vedere paesaggio, tramonto e incisioni rupestri. Cena sotto miliardi di stelle e intorno a un falò con la famiglia proprietaria della fattoria (molto spartano, con camere semplici con le candele al posto delle lampade sui comodini, ma proprio per questo molto affascinante). Alloggi: Swakopmund Sands Hotel e Omandumba Guest Farm.
Giorni 12-13: DAMARALAND. al mattino visita molto affascinante alla tribù boscimane del popolo San che vive ancora secondo costumi e tradizioni antiche. Trasferimento nel Damaraland (350 km) con visita alle incisioni rupestri di Twyfelfontein e alle Canne d’Organo. Due giornate caratterizzate da paesaggi stupendi tra vallate e colline vulcaniche piatte che regalano tramonti stupendi. Il secondo giorno safari guidato con avvistamento di molti animali tra cui elefanti e rinoceronte (bellissimo l’avvicinamento a piedi). Alloggio: Palmwag Lodge
Giorni 14-16: KUNENE e EPUPA FALLS. Lungo trasferimento (420 km su strada sterrata e abbastanza dissestata) per arrivare alle belle cascate Epupa sul fiume Kunene. Il posto ripaga della fatica per arrivare: finalmente acqua, verde, fresco e riposo. L’ideale per qualche giorno di relax. Divertente il facile rafting in canoa. Lungo il tragitto di andata e ritorno abbiamo fatto tappa per visitare un orfanotrofio gestito da tedeschi emigrati in Namibia e un vero villaggio Himba dove vivono ancora con abiti e usanze tradizionali e dove le donne si abbelliscono cospargendo pelle e capelli con il fango: molto emozionante. Alloggi: Epupa Camp e Opuwo Country Lodge.
Giorni 17-19: ETOSHA. Finalmente uno dei parchi più belli d’Africa che pullula di animali. Noi abbiamo visto praticamente tutto: leoni, rinoceronti, elefanti, iene, un leopardo, ogni tipo di antilope, zebre, gnu, avvoltoi e uccelli di tutti i tipi e chi più ne ha più ne metta. Tutto in abbondanza. La cosa bella è che non si deve nemmeno girare in auto, basta fermarsi alle pozze e aspettare che arrivino gli animali. Consiglio importante: dormite dentro ai parchi altrimenti vi perderete albe e tramonti che sono i momenti in cui gli animali si muovono di più (noi abbiamo visto un intero branco di leoni con una cucciolata che giocava saltando addosso alle leonesse) e non potrete vedere gli animali che di notte vanno ad abbeverarsi alle pozze vicine ai lodge. Alloggi: Halali Camp NWR, Okaukuejo Camp NWR e Toshari Lodge.
Giorno 20: WATERBERG PLATEAU. Tappa intermedia prima di rientrare a Windhoek e da lì in Italia. Dall’alloggio si sale facilmente e velocemente a piedi sulla cima di questa strana montagna piatta da cui si gode una splendida vista sul paesaggio sottostante. Volendo è possibile fare un safari guidato sulla cima della montagna. Alloggio: Waterberg Camp NWR.
Giorno 21 partenza per l’Italia dopo una vacanza che ricorderò a lungo per le emozioni e la sensazione di essere entrato in contatto con una natura ed una cultura non ancora rovinate dall’uomo. Mi sono innamorato dei paesaggi, dei colori, delle varie etnie e degli animali di questo paese. Un grazie davvero sentito e meritato va ai gestori dell’agenzia senza i quali non avrei visto certi scorci, non avrei trovato certi luoghi unici e non avrei goduto di questo viaggio così come invece ho fatto grazie a loro.
Namibia, tornerò per vedere la Caprivi Strip!