Ungheria
29 luglio: Verso Kranjsca Gora Partenza per Gorizia. Visita al Castello (interessante) e a Piazza Transalpina, la piazza della stazione ferroviaria che è metà italiana metà slovena, la città è infatti divisa a metà (Gorizia e Nova Gorica) con molti passaggi pedonali (con le auto occorre passare il confine a Sant’Andrea); poi partenza in direzione di Bled, costeggiando l’Isonzo (Soča) e passando per il Triglav (Monte Tricorno).
A Nova Gorica inizia il percorso lungo l’Isonzo, passiamo per Kanal (spiagge vicino al piccolo campeggio), Tolmin, Kobarid, Bovec, Soča, Trenta (la strada sembra chiusa dal Triglav, che si para davanti imponente), Il fiume è bellissimo; tra Soča e Trenta molte organizzazioni di rafting. A Trenta due campeggi di montagna piccoli e tranquilli.
Si prosegue per il passo del Vršic, 47 tornanti di cui la metà per arrivare al passo l’altra metà per scendere a Kranjsca Gora (interessante solo per chi ama gli sport invernali). A metà della discesa interessante la Cappella dei Russi (piccola cappella in legno in mezzo ad un bosco). Pernottamento al campeggio Špik di Kranjsca Gora.
30 luglio: verso l’Ungheria fuggendo dal maltempo Partenza dal campeggio, piove e non si può scendere dal camper, quindi decidiamo di proseguire verso Bled. Arriviamo che piove a dirotto e decidiamo di proseguire per Čatěz /Zagabria e di ritornarci al ritorno sperando in un tempo meno inclemente. Comunque arriviamo all’ingresso del campeggio, che, nonostante i tanti camper che abbiamo visto venire in senso opposto, sembra pieno. Forse tornavano indietro perché non avevano trovato posto? Da Bled vorremmo fare una strada laterale meno trafficata, ma a Radovlijca ci sono molti divieti e non riusciamo a traversarla. Torniamo sulla statale e ci becchiamo il traffico.
A Lubijana piove anche più forte: speriamo bene. Proseguiamo per Zagabria ma piove ancora e ci dirigiamo in Ungheria. Passiamo il confine a Gorican e ci fermiamo nella prima cittadina: Nagykanisza per prelevare fiorini. L’ingresso in Ungheria è caratterizzato da un accentuarsi dei colori delle case e dei tanti manifesti pubblicitari coloratissimi.
Siamo diretti a Pecs ma è troppo lontana e consultando la mappa dei campeggi troviamo Nagyatád dove arriviamo alle 20. Il campeggio è quasi vuoto, piazzole ben delimitate da siepi, ottimi servizi (come quasi tutti quelli della catena Castrum), svariate piscine termali scoperte e coperte, impianti sportivi, ma parlano solo ungherese e tedesco! Comunque riusciamo a farci capire a gesti.
31 luglio: Verso Szeged passando per Villany Stamattina Maurizio ha acceso la stufa. Fuori c’erano 11°! Poi l’aria si è scaldata. La giornata è soleggiata, senza una nuvola (stavano ancora tutte in Slovenia e Croazia?) Riprendiamo la strada 68 verso Barcs che dista una 40ina di km. Tipica zona agricola con case ad un piano in fila lungo la strada. Verso Pécs. Periferia grande zona commerciali con Tesco aperto 24h. A Pécs parcheggiamo facilmente (ma il nostro camper è solo 5,5 m) a ridosso del centro. Un francese con un motorhome lo troviamo nella piazza principale. Pranzo al Dom in Kiraly ùtca e visita secondo Guida Verde Touring, poi verso Harcány quadrilatero verde e intorno case e negozi. Il campeggio è un po’ oltre l’ingresso delle piscine che sono tutte scoperte e il sole nel frattempo si è nascosto dietro le nuvole. Decidiamo di andare a Villány praticamente una strada con cantine lungo i lati, per assaggiare i famosi rossi barricati. Ogni cantina fa assaggiare (a pagamento) i suoi e noi non abbiamo indicazioni di quali sono le migliori. Ci fermiamo a caso, assaggiamo due rossi: un Portugieser e un Cabernet Sauvignon del 2001, molto tannico, che non vale i 5000 ft a bottiglia; Rimaniamo un po’ delusi e non compriamo nulla. Proseguendo nell’itinerario abbiamo poi scoperto che in realtà ci sono marchi di vini di Villány abbastanza buoni (ad esempio Teleki). Andiamo verso Szeged e ci dirigiamo a Baja per la notte, ma il campeggio segnalato nella guida di Plein Air e prontamente trovato grazie al tom tom è chiuso per restauro. Non ci resta che dirigerci direttamente a Szeged, dove sempre grazie al tom tom troviamo il Napfeny un motel-camping, dove per fortuna la reception è quella di un albergo quindi sempre aperta (siamo arrivati che erano le 21 passate). Il camping è un po’ desolato, praticamente vuoto eccezion fatta per la zona dei bungalow (evidentemente negli anni passati era una specie di colonia) ma i servizi sono abbondanti e puliti e poi domattina saremo già in città. 1° agosto: Szeged e Gyula Arrivati a Szeged chiediamo informazioni sul parcheggio in città, che è permesso dovunque ma occorre comprare un ticket acquistabile in negozi ed edicole. Infatti compriamo un tagliando all’edicola, dove con l’aiuto di un ragazzo che parla italiano e mi fa da interprete con la giornalaia, vengo a sapere che è possibile acquistare tagliandi da ¼ d’ora o intera giornata a 940 FT. Scegliamo quest’ultimo.
Andiamo in città: il centro è vicinissimo. Seguiamo il percorso Guida Verde TCI. La città è stata distrutta a fine 800 ed è stata ricostruita nei primi del 900, quindi ci sono molti edifici liberty ed in stile eclettico. Complessivamente piacevole. Ritornati al camper usciamo dalla città poco dopo le 16 direzione Gyula dove giungiamo due ore dopo. Tra il campeggio Thermal, un po’ decentrato ed il campeggio Mark scegliamo questo, a due passi dalle terme, molto piccolo in verità, ma la nostra piazzola è fin troppo grande. Andiamo a vedere dove sono le terme per capire come funzionano ma tutto è in ungherese, rumeno e tedesco e non riusciamo a capire le varie scelte offerte per gli ingressi. Lo capiremo solo più tardi collegandoci al sito delle terme che è anche in inglese. 2 agosto: Relax a Gyula Giornata di relax alle terme di Gyula. Il complesso è ampio e ben organizzato, con numerose piscine coperte e scoperte di tutti i tipi, bel prato inglese alberato dove distendersi, lettini in affitto, ristori; l’acqua è calda e quasi nera a causa dei minerali che solubilizza prima di sgorgare (dicono che faccia molto bene per i dolori reumatici).
3 agosto: Hortobágy e la Puszta Da Gyula a Bekescsaba lungo la 47 e poi la 42, strade interne e mal tenute per cui l’andatura è lenta. Evitiamo Debrecen ma forse (constateremo poi) non conveniva. Poi si prende la 33 che taglia il parco Hortobágy e lo congiunge a Debrecen.
Hortobágy è poco più che un villaggio. Il vero centro, con negozi e il Centro Visite del parco, è alla fine del villaggio, poco prima del ponte, dove c’è anche la caratteristica vecchia Hortobágy Csarda (1699) ancora in funzione ed uno dei due campeggi del villaggio, quello in cui ci siamo fermati, cioè il Puszta Camping (è dietro il Museo dei pastori). Il campeggio è decisamente in rovina, ma i servizi essenziali ci sono ed è comodo, specie per passarci una notte, vista la vicinanza con il centro. Per la visita guidata occorre superare il ponte e seguire le indicazioni dell’ Hortobágy Club Hotel (prima traversa a destra) poi della Mata. Gli orari attuali della visita sono alle 10, 12, 14, 16, si effettua su carretti trainati da cavalli e dura circa 90 minuti al costo 2200 ft a persona. È la classica visita per turisti (mandriani in costume tradizionale che, ormai, non usa più nessuno – esibizioni di destrezza) ma è l’unico modo per poter ammirare il fascino della Puszta e i suoi particolari animali che solo lì vengono allevati: le pecore racka dalle corna ritorte, i maiali mangalica dal pelo riccio, il bue grigio dalle lunghe corna e (come avrò occasione di apprezzare) dalle saporite carni.
Cena alla Hortobágy Csarda: locale semplice, musiche popolari ungheresi (suonate da due suonatori) non invadenti (di solito non apprezziamo i classici locali per turisti con chiassose orchestrine, ma qui è molto soft); cibi: vino Merlot di Villany 2004 (Teleki), Bogracsgulyas (goulash), Magyaros bivalytokany (filetto di bue grigio con contorno: eccezionale!) pasztortarhonyaval (filetto di bufalo con contorno: altrettanto buono) e borjujava joasszony modra (grey cattle), dessert strudel e palacinta con ciliegie e cioccolato tutto per 10.000 ft con la mancia (40 euro in due!). 4 agosto: Tokaj.
Da Hortobágy torniamo indietro a Debrecen. Seguiamo il tom tom che ci fa proseguire sulla 35, poi la 36 direzione Nyiregyhara, passiamo il fiume (Tisza) su chiatta tra Tiszalok e Tiszatardos e, nel primo pomeriggio, arriviamo al campeggio sul fiume (Tisza Camping) vicino al paese, per prenotare un posto prima di recarci a visitare Tokaj. Il Tisza camping è frequentato soprattutto da giovan i che lo usano com e tappa nella discesa in canoa del Tisza. E in stato di abbandono con servizi essenziali decenti ma scadenti. Gestore molto gentile disponibile. Acqua solo in un rubinetto in mezzo alle tende (non raggiungibile) oppure nella cucina .
Visto che il campeggio è quasi vuoto non c’è stato bisogno di prenotare; riusciamo con il camper alla volta di Tokaj. La cittadina è piccola e graziosa, si parcheggia agevolmente (in periferia, il centro è pedonale); ovviamente è piena di cantine che offrono degustazioni a pagamento (cosa che abbiamo trovato dappertutto in Ungheria e che ci è molto gradita: così non abbiamo obblighi morali ad acquistare) e noi scegliamo (su consiglio della Lonely Planet) le cantine Rakoczi, che offrono degustazioni varie in una suggestiva cantina. Il livello dei vini è decisamente elevato, i prezzi, per i nostri standard, non eccessivi: un ottimo Furmint a 1800 Ft e un’altrettanto ottimo Tokaji 5 puttonyos del 2001 a 7100 Ft (preferiamo il 5 puttonyos perché troviamo il 6 troppo dolce ed esageratamente dolce la pur pregiata Eszencia) per cui acquistiamo il massimo che riusciamo a portare (il camper è almeno a 500 metri). 5 agosto: Verso Eger Partenza verso Eger, percorrendo la S37 (sulla destra le colline del Tokaj), passiamo Szerencs cittadina più grande di Tokaj ben tenuta, fiori sui pali della luce, aiuole, rotonde con fiori e grandissima “porta” moderna (è la porta alla zona del Tokaj?), Miskolc, S26 in un primo tempo stessa direzione Lillafüred, S27 a destra a Sayoszentpeter e arriviamo alle grotte di Aggtelek. Gli ingressi alle grotte sono due, la visita parte da ognuno di essi e si conclude all’altro; un bus navetta provvede a riportare i visitatori all’ingresso di partenza . La visita dura circa due ore (con guida – non sempre in inglese); le grotte sono interessanti ma nulla a che vedere con Postumia, Frasassi e Castellana. Da Aggtelek costeggiando il confine slovacco (una casa ha anche la bandiera esposta slovacca), Serenyfalda sempre S26, poi a Banreve a sin per la S25 (a dx a pochi metri il confine slovacco). Si passa per Ozd, città moderna enormi casermoni una centrale (nucleare?) che sembra dismessa, quindi la strada con curve passa per i monti Bukk per arrivare ad Eger.
Arrivo, in serata, nel campeggio Tulipan, che è nella stessa via delle cantine (Szepasszonyvolgi útca).
6 agosto: Eger Visita a Eger. E lunedì e la famosa biblioteca della Tanárképző Főiskola (liceo) è chiusa e non possiamo ammirare i soffitti a trompe l’oeuil; chiuso anche il museo del castello ma un giro per la città è piacevole. Dopo la visita al castello ci concediamo un buon pranzo in un ristorante vicino e poi una degustazione nell’enoteca Bikaver Borhaz (Bor Bar) della Pannon Vin ’98 di Dobo Ter 10, dove acquistiamo 2 bottiglie di bianco perché il famoso Bikavér non ci convince per rapporto qualità/prezzo ed avevamo ragione come si vedrà in seguito.
Torniamo al campeggio e dopo un po’ di riposo riusciamo per andare alla scoperta della Valle delle Belle Donne (vicinissima al campeggio) dove una trentina di cantine, disposte attorno ad una strada circolare, offrono degustazioni a pagamento e vendita non solo della produzione locale. Le cantine sono numerate (la Lonely Planet consiglia la 5, la 18, e la 31), ci fermiamo alla 18, dopo vari assaggi, compriamo tre ottimi vini della serie Prestige della azienda Istvan Balla: un bianco barricato con ottimi profumi ed un sapore speziato (Egri Zengo & Zenit), un Merlot barricato del 2003 (ottima annata per i rossi ungheresi) e finalmente un Egri Bikavér del 2000 che vale i 2500 Ft (10 euro ca.) che lo paghiamo. Consigliamo agli amanti di Bacco i vini di questa azienda e quelli della Teleki, reperibili in tutta l’Ungheria, anche nei supermercati, un po’ meno raffinati ma con un rapporto qualità prezzo eccezionale.
Torniamo al camper risalendo con qualche difficoltà (causa assaggi) la breve salita che ci divide dal campeggio. Il campeggio nel frattempo si è ripopolato ed il clima da villaggio “europeo” si è spontaneamente ricreato. Un inglese dalle mille inflessioni si sente parlare un po’ ovunque. Domattina si riparte alla scoperta di questo paese dalle architetture mitteleuropee, ma dalle caratteristiche “mediterranee”. 7 agosto: da Eger verso Budapest Ci dirigiamo verso Egerszalock, località vicina ad Eger ed a pochissimi kilometri dal campeggio, dove c’è una sorgente calda che ha formato una collina bianca di calcare. Dovrebbe sorgere qui il più grande complesso termale d’Ungheria. Per il momento è tutto un cantiere e l’unica cosa agibile sono alcune piscine di acqua termale calda sotto la collina. Ampi parcheggi. C’è un gemellaggio con Pammukale (Turchia). La sorgente attualmente non è visitabile per lavori (e dopo?). Impostiamo Hollókő sul Tom Tom e seguiamo le indicazioni. Dopo alcune strade secondarie arriviamo sulla S3, prendiamo la direzione Budapest (N.B. Anche su questa grande arteria ci sono passaggi a livello incustoditi!) e arriviamo al villaggio di Hollókő. Il paesino consta fondamentalmente di due strade e conserva intatta l’architettura rurale e le usanze contadine dell’Ungheria ottocentesca e del polpolo Paloc. Alcuni lo giudicano una “sceneggiata” per turisti (a noi non è sembrato così), ma l’atmosfera è piacevole come piacevole è il panorama che si ammira dal castello. Pranzo buono e abbondante con dolci e birra a 24 € equivalenti (compresa buona mancia). Torniamo indietro per la E77 arrivando a Szécsény S22 a Balassagyarmat c’è un museo all’aperto dei Paloc, ma dopo una brevissima ricerca desistiamo per non perdere tempo. A Vác, sull’ansa del Danubio traversiamo il fiume col t raghetto (è un po’ caro: 15 € equivalenti contro gli appena 2 della traversata sul Tisza). Giriamo un po’ l’isola, ma sembra un posto un po’ sperduto ed abbandonato. Non si direbbe che Budapest è a due passi. Ritraversiamo il fiume verso la sponda opposta e stavolta con l’unico ponte che collega l’isola alla terra ferma all’altezza di Tahitóftalu ed entriamo al Duna Camping (alla fine del ponte a sinistra dopo poche centinaia di metri, come ci aveva indicato un cortese abitante dell’isola che ci ha accompagnato con la sua macchina per non farci perdere). 8 agosto: Budapest Partiamo dal Duna Camping alla volta di Esztergom, percorrendo la S 11. La Basilica ti compare davanti enorme dall’alto della collina su cui è costruita, eccessiva e neanche bella. La Guida Verde segnala una cappella in marmo rosso ed altare in Carrara bianco, ma certo non vale la strada. Visitiamo il museo del castello (Varmuseum) con interessanti reperti delle varie epoche, ma la cosa per cui siamo venuti e cioè la cappella del 1180, indicata come sala 11 è chiusa per restauro. Qualche foto al Danubio (non blu) dall’alto, poi giriamo il camper e ci dirigiamo a Budapest. Qui, col valido aiuto del navigatore, ci districhiamo nel traffico cittadino e troviamo subito il campeggio. Il Zugligeti “niche” camping presenta luci ed ombre: è ricavato dall’ex capolinea del tram n° 50 (due vetture, trasformate in bar ne costituiscono l’ingresso) e consta di una strada in salita, ai margini della quale sono ricavate le piazzole (alcune abbastanza piccole e non sempre in piano, adatte a camper piccoli), la strada termina in uno slargo con il ristorante (colazione compresa nel prezzo) e qui, possono campeggiare anche camper di dimensioni maggiori. I servizi sono ottimi e alla reception parlano italiano, inoltre e ben collegato con il centro città: all’uscita del campeggio l’autobus 158 porta rapidamente a Moszkva Ter, da cui partono bus, tram e metro per ogni parte della città. Una doccia e muniti di un abbonamento settimanale a prezzo ridotto (3000ft contro i normali 3600), emesso per un festival, sbarchiamo al centro. Il navigatore perde il segnale, ma la nostra memoria (sono passati 10 anni dalla visita precedente) no e ritroviamo subito il Karpatia (Ferenciek tere 7/8), dove ceniamo a un prezzo decisamente elevato per gli standard fin qui sperimentati, ma con cibi e vino di una qualità decisamente superiore.
Riprendiamo la metro, troviamo con qualche difficoltà il capolinea del 158 e di lì a poco siamo a dormire decisamente aiutati dall’ottimo Merlot di Villány centellinato a cena.
9 agosto: Budapest Visita città. Prima tappa Parlamento per prenotazione (solo giorno stesso). Rinviamo al giorno successivo. Visti i nostri gusti la scelta degli itinerari è in base alle architetture Liberty. Decidiamo di cominciare dal Museo Arte Applicata (bellissima la costruzione e le collezioni) e zone limitrofe. Impedibile una sosta al Caffè New York: per il locale, per il servizio, per la qualità dei dessert (Erzsébet krt. 9-11). 10 agosto: Budapest Usciamo presto per andare a prenotare la visita al Parlamento. Le visite, tutte guidate, sono nelle diverse lingue ad orari prefissati. Attualmente quelle in italiano ci sono alle 11.30 e alle 16.00.
Presi i biglietti facciamo un giro per il Belvaros, dal lungo Danubio e ritorno all’interno passando per Santo Stefano. Visita al Parlamento e prosecuzione del giro da Andrassy út. Palazzo della Posta (in restauro) e inizio di Andrassy, fino all’Octogon dove prendiamo la graziosa metro fine ottocento (il piccolo metrò giallo) fino alla porta degli Eroi. Visita parco ritorno con il metrò giallo fino al capolinea, gelato da Gerbeaud e ritorno in metro e tram, con sosta alla stazione Nyugati P.
11 agosto: Budapest Tempo brutto. Stanotte ha piovuto e stamattina non promette nulla di buono.
Andiamo a Moskva Ter dove al centro commerciale Mammuth scopriamo molti negozi. Troviamo il giornale italiano, ma ce l’avevano anche al Gellert. Entriamo al Gellert; l’ingresso si paga per l’intera giornata, salvo restituzione all’uscita, quando si passa con la carta magnetica. Se la permanenza è inferiore a 3 o a 4 ore restituiscono 400 o 200 fiorini. Il biglietto costa 2800 ft. Si può usufruire delle piscine esterne, interna e termali più saune e bagno turco. Si ha diritto ad uno spogliatoio che viene chiuso dall’addetto, che conserva la chiave. Altri trattamenti si possono ottenere pagando (massaggi, lampade, ecc.). La struttura non è molto diversa da come doveva presentarsi all’inizio del secolo scorso, molto diversa dalle razionali ed efficienti SPA moderne, molti servizi (spogliatoi, ad esempio) lasciano a desiderare, ma ha il suo fascino. All’uscita troviamo una lunga fila per entrare. Le piscine sono già piene (si sono riempite all’ora di pranzo). Torniamo al campeggio per riuscire per cena.
Optiamo per il Menza, locale moderno ma che serve piatti tipici ungheresi, si trova in Liszt Ferenc Ter vicino all’Ocktogon. Ottima cena (carni, contorni, caffè, dessert e ottimo Shiraz) ad un prezzo decisamente abbordabile (14.000 Ft).
12 agosto: Budapest Tempo sempre brutto. Stanotte ha diluviato. Andiamo all’Ecseri Piac, un mercato delle pulci in periferia, reclamizzato da molte guide. Molte cianfrusaglie, ma niente di più del romano Porta Portese.
Giriamo per le parti d’interesse che non abbiamo ancora visto: il quartiere ebraico, l’Istituto di Geologia in Stefania Ut e il vicino Istituto dei ciechi (architetture Liberty). Chiudiamo con un gelato e un Marocchino (mondiale!) al New York.
Sarà perché avevamo ombrelli e K-Way ma non ha mai piovuto nonostante il tempo si sia mantenuto coperto.
13 agosto: Budapest Decidiamo di fare un tuffo nel passato (non molto remoto) andando al Parco delle Statue, dove, dopo i l 1989, sono state relegate le statue stile “realismo socialista” che prima troneggiavano nelle piazze della città. Molte sono francamente di una retorica assurda e molto brutte ma, come succede in questi casi, la foga della rimozione non ha risparmiato anche alcune opere pregevoli dal punto di vista artistico (come quella dedicata a Béla Kun). Il parco è all’estrema periferia della città; noi ci siamo andati con i mezzi pubblici (ci fa capolinea l’autobus n° 50), ma lo sconsigliamo vivamente: è troppo lontano ed è facile parcheggiare.
Ultimo giro per il centro tra un ritorno al Museo di Arti Applicate per comprare altre cornici liberty in un negozietto di fronte al museo, il Mercato Centrale e Váci Ut, poi al campeggio.
14 agosto: Gödöllő Direzione Gödöllő. Ci fermiamo prima ad un Auchan per fare un po’ di spesa e comprare un po’ di vino da riportare.
Grazioso il castello di Gödöllő e apprezzabile lo sforzo per restaurarlo, viste le condizioni in cui era ridotto (come si evince dalla piccola parte ancora da restaurare), per gli amanti del Liberty (che qui chiamano Secessione, come in Austria) molto interessante il museo della città (di fronte al castello) con la mostra della Colonia di Gödöllő: gruppo di artisti della Secessione ungherese. Molti disegni per tappezzeria e tappeti.
Poi ripassando per Budapest per andare in direzione opposta verso Gyor. Ci fermiamo al campeggio di Tata, un complesso bellissimo con molti bungalow che è quasi deserto. Le piscine all’interno sembrano in disuso: parte vuote, una sembra uno stagno. Venendo abbiamo visto alberi che ci sono sembrati pieni di nidi di uccelli. Abbiamo letto che qui lo spettacolo del volo degli uccelli sul lago in inverno è imperdibile.
15 agosto: Sopron Partenza da Tata. Il campeggio stamattina è più animato. Le piscine aperte sono quelle dalla parte opposta a quella in cui abbiamo sostato noi. Stamattina già vi accedono anche dall’esterno numerosi.
Riprendiamo la nazionale per Gyor che traversiamo e poi per Sopron con una deviazione per Fertőd per visitare il castello degli Esterhazy (interessante). Sopron è piccola ma molto graziosa e vale veramente la lunga deviazione fatta per vederla e per passeggiare lungo i vicoli del centro (a forma di ferro di cavallo).
16 agosto: Hévíz, Visitiamo Vesprém (molto graziosa) pranzando in uno dei ristoranti di Ovaros ter, la piazza da dove inizia la Vat Utca, la via che conduce al Var (castello). Si riparte per la zona del Balaton, ma la nostra meta non è il famoso lago (strapieno in questo periodo e, poi, nulla di eccezionale) ma il più tranquillo piccolo lago termale di Heviz (ad una manciata di km dal Balaton); ci fermiamo solo a Siofók per vedere la chiesa evangelica dell’architetto Imre Makovecz, a dir poco eclettica. Sulla strada vediamo anche una locanda e un edificio (forse un museo) nello stesso stile (Gulya Csarda E 17° 16′ 52” N 46° 41′ 26”); stesso architetto? Arriviamo ad Hévíz, entriamo in campeggio e andiamo a vedere il lago termale. Il campeggio è un 5 stelle della catena Castrum. Veramente molto bello. 17 agosto: Relax a Hévíz Giornata di relax al lago termale. Come tutti gli stabilimenti termali ungheresi è molto ben organizzato: lettini e sedie a disposizione se non ci si vuole sdraiare sull’erba all’ombra dei salici, spogliatoi, ristori, possibilità di fare massaggi, …
18 agosto: Čatež, Rimanendoci pochi giorni di ferie decidiamo di rimandare, ad un successivo viaggio la visita alle zone di Bled e del Triglav (saltate all’inizio per maltempo) e di riposarci, alle Terme di Čatež: 4 giorni e mezzo di completo relax. Entrati in Slovenia ne approfittiamo per visitare la graziosa Maribor, poi puntiamo verso Čatež, dove arriviamo in serata. Le Terme di Čatež sono un complesso formato da tre alberghi (tutti con SPA, usufruibili anche per i non clienti degli alberghi), bungalow e appartamenti di vario taglio e campeggio; all’interno due strutture con piscine di vario genere (tipo Acquapiper o Acquafan, con tutti i pregi e difetti di questo tipo di strutture), una scoperta e una al coperto, per cui è possibile fare bagni e passare ore di relax in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo. Le strutture sono forse un po’ pacchiane (quella coperta abbonda di palme in plastica) ma sono perfettamente organizzate, curate, pulite e dotate di tutte le comodità (caratteristiche comuni a moltissimi complessi del genere sia in Slovenia che in Ungheria) . Ma la cosa che a noi rilassa veramente (ed è una cosa che abbiamo trovato solo qui) è il Sauna Park: all’interno della struttura coperta (ingresso 12 € per 3 ore + 2 € per ogni ora in più – orario 11-21), attorno ad una piscina termale a gradoni (36°) sono collocati 7 tipi differenti di saune, un bagno turco, due lettini solari, una doccia solare, più piccole piscine di acqua fredda oltre a svariati lettini; tutto è a disposizione dei clienti mentre sia la musica New Age a bassissimo volume sia l’abitudine di tutti a parlare a bassa voce contribuisce a dare un grande senso di relax. Noi ci passiamo almeno 3/4 ore al giorno. (Attenzione: il giovedì dalle 17 in poi il Sauna Park è riservato alle donne). 23 agosto: Verso Soave Pomeriggio partenza da Čatež alla volta di Soave e Montepulciano. Prima di iniziare la vacanza avevamo concordato con amici di vederci a Montepulciano, presso altri amici della contrada Voltaia, per il “Bravĺo delle botti” (che si tiene l’ultima domenica di agosto). Arriviamo in serata a Soave, per recarci, l’indomani, presso la Cantina di Soave (Viale Vittoria, di fronte le mura) dove, come facciamo spesso, ci riforniamo di vini vari (specialmente Recioto di Soave, un eccellente passito). Per la notte ci fermiamo presso la comoda area di sosta lungo le mura (arrivati davanti all’ingresso della cinta muraria, girare a sinistra, dopo circa 200 metri c’è l’area), vicinissima alla cantina suddetta (gratuita, camper service e elettricità).
24/25 agosto: Montepulciano Fatto rifornimento vinicolo, partiamo per Montepulciano per il Bravĺo. Il Bravĺo era, in origine, una corsa di cavalli lungo le strade della cittadina (molto simile al Palio di Siena); da alcuni anni tale corsa è stata sostituita con una gara in cui due “spingitori” di ogni contrada corrono lungo le strade (per lo più in salita) spingendo delle grosse botti fino al traguardo di Piazza Grande. Un fine settimana indimenticabile, tra cortei storici, gara, musiche medievali, gite nei dintorni, pranzi e cene nella suggestiva sede della contrada, per l’occasione adibita a ristorante (e che ristorante!), il tutto annaffiato con dello splendido Nobile di Montepulciano. Soste notturne nell’area attrezzata sul retro della caserma dei Vigili del fuoco, dietro la stazione delle autolinee extraurbane 26 agosto: ritorno a Roma NOTE: Terme: sono numerosissime in tutta l’Ungheria, si può dire che ogni cittadina ha il suo complesso termale, ben organizzati e puliti.
Cucina: abbiamo generalmente mangiato bene (seguendo le indicazioni della Lonely Planet). I prezzi a Budapest sono molto più bassi rispetto all’Italia (o almeno rispetto a Roma), a parte i locali più rinomati del centro storico, dove, comunque, i prezzi non superano quelli italiani ma con standard qualitativi (vedi il Karpatia) elevati. Nelle piccole cittadine o paesi abbiamo mangiato benissimo a prezzi ridicoli.
Vini: come già detto, troviamo ottima l’abitudine delle cantine ungheresi di offrire degustazioni a pagamento,: così non abbiamo obblighi morali ad acquistare. Sia a Tokay, sia a Eger che a Villány ci sono moltissime cantine (stanno tutte vicine se non addirittura sulla stessa via); una volta seduti ti portano la lista dove sono indicati sia il prezzo al bicchiere che quello della bottiglia. Sosta libera: è tollerata ma, vista anche l’economicità dei campeggi, non vale la pena specie se si viaggia da soli (come nel nostro caso). Cambio: 1€ = 250 Ft (agosto 2007) Tabella riassuntiva dei percorsi e pernottamenti Giorno Sosta notturna Struttura Indirizzo Costo Km 28 Toscana Area di servizio “Calstorta” A4 Venezia – Trieste 589 29 luglio Kranjska Gora Avtocamp Špik Borovška c. 99 € 23,14 233 30 luglio Nagyatád Castrum Camping Zrinyi ùt. 75 Ft 4350 444 31 luglio Szeged Tourist hotel Naptfény doroszmai ùt. 4 Ft 4000 338 1/2 agosto Gyula Mark Camping Descrizione nel diario di viaggio 126 3 agosto Hortobágy Puszta Camping Descrizione nel diario di viaggio 175 4 agosto Tokaj Tisza Camping Sul fiume 146 5/6 agosto Eger Tulipan – Szepasszonyvolgi út. 222 7 agosto Tahitóftalu Duna Camping Esztergom Kenderesi ùt.12 224 8/13 agosto Budapest Zugligeti “niche” camping Zugligeti ùt. 101 89 14 agosto Tata Vizipark KFT “Fènyes fürdő kemping” Környei ùt. 24 Ft 5280 150 15 agosto Sopron Camping Castrum Balf fürdősor 59/61 Ft 4184 192 16/17 agosto Hévíz Camping Castrum – Di fronte all’ingresso del lago termale Ft 7000 274 18/22 agosto Čatež ob Savi Campeggio delle Terme di Čatež Topliška cesta 35 € 155 285 23 agosto Soave Area di sosta comunale Descrizione nel diario di viaggio gratuita 24/25 agosto Montepulciano Area di sosta comunale Descrizione nel diario di viaggio € 8 per 24 h Maurizio47@fastwebnet.It