Ungheria e Romania in Moto

Viaggio in moto tra le terme ungheresi, il maramures e la transilvania
Scritto da: panzer
ungheria e romania in moto
Partenza il: 30/07/2010
Ritorno il: 13/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Giorno 1 Genova – Ispra – Bregenz Una vacanza “pensata più che programmata” all’ultimo momento, come d’altronde tutte le mie ferie in moto. Si parte con l’idea di un giretto in Baviera, poi si declina su un tour del Marocco, ed alla fine si decide, due giorni prima, per tutt’altra destinazione. Tanto non si deve prenotare! Bisogna però collimare il tutto con il lavoro, io ho una riunione, proprio il giorno della partenza, ad Ispra (Varese) e la mia dolce metà ritorna da una missione in Kazakhstan il giorno dopo! Fa scalo a Monaco, cosi ci incontreremo la. Le previsioni alla partenza non sono delle migliori, nubifragi dietro alle alpi e possibile neve sui passi svizzeri, pazzesco, siamo quasi ad agosto. Finita la riunione con il cliente, finalmente “timbro il mio ultimo cartellino”, appena faccio per inserire le chiavi nella moto, un bel tuono mi augura buone ferie… pioverà tutto il tragitto, e mi maledico per aver messo il termometro sulla moto, che infatti mi ricorda costantemente che la temperatura è sotto i dieci gradi. Mi attraverso così la ridente Svizzera ed arrivo a Bregenz, devo cercare un camping, arrivo in riva al lago e, tra i tanti ne scelgo uno col nome esotico “mexico”.. Almeno ho l’illusione di essere al caldo. Monto la tenda nei bagni, per non prendere l’acquazzone e mi passo una bella nottata a sentire la pioggia. Tutto sommato è anche questo il bello di queste vacanze Giorno 2 Bregenz – Monaco Piove a tratti, la strada è breve. Nulla di cui essere preoccupati. Arrivo a monaco in mattinata, Giorgia arriverà verso l’una. Ne arriva da 24 ore di aeroporti, decido che non posso tartassarla con una notte in campeggio, ma sono pur sempre genovese… l’albergo sarebbe troppo caro.. E cosi trovo un ostello, che comunque mi garantisce una camera ed un bagno. Riesco persino a stendere la tenda zuppa di acqua ad asciugare. Dopo un pasto a base di immancabili salsicce, mi incontro finalmente con Giorgia, e siamo ufficialmente in ferie! Inutile dire che Monaco è bellissima, passiamo il pomeriggio e la sera a passeggiare senza meta, e ci concediamo la classica cena a base di piatti ipercolesterolici ed ottima wiessbier. Giorno 3 Monaco – Salisburgo – Vienna Partiamo con comodo, oggi non piove, alla volta di Vienna. Tappa obbligata nella stupenda Salisburgo, un po’ troppo affollata di turisti per i miei gusti, ed arriviamo alla stupenda Vienna. Troviamo un campeggio appena un po’ fuori dalla tangenziale, come tutti i campeggi “metropolitani” non è certo bucolico, ma i nostri 10 metri quadri per la tenda sono assicurati. A Vienna mi coglie un attacco di pigrizia e decidiamo per il tour in pullman, da veri giapponesi. Bellissima ed imperdibile come sempre, Vienna. Alla sera recuperiamo la moto e ci rechiamo al quartiere di Grinzing, costellato di bellissimi ristoranti tipici, dove ci concediamo la prima schnitzel delle vacanze, una sorta di cotoletta impanata formato A3. Giorni 4 e 5 Vienna – Balatonfured Qui devo fare una promessa. La mia dolcissima metà non ha mai fatto viaggi in moto lunghi, preferisce vacanze più stanziali, al mare possibilmente, quindi ho dovuto prometterle alcuni giorni di relax, e cosa c è di meglio che le terme ungheresi? A balatonfured troviamo un megacampeggio con mille attrazioni, tra cui anche una sorta di skilift per lo sci nautico! Ristoranti, bar, negozi, ed una discoteca, affollato ma veramente omniconfort. Il primo giorno lo passiamo sulle rive del balaton e nella piscina del camping, il secondo giorno, ci spostiamo a Heviz per una bella giornata nei bagni termali. Il complesso di Heviz è davvero bello e confortevole, con un prezzo irrosorio bagni termali, saune e massaggi sono assicurati. Freschi e rilassati ceneremo in un bel ristorante stile agriturismo sulle rive del Balaton, fatale fu la scelta della pietanza… il pesce del balaton fritto in pastella non è cosi entusiasmante. Giorni 6 e 7 Balatonfured – Aggtelek Dove si va? Dove non si va? Apriamo la guida e cerchiamo qualcosa. Non ho voglia di andare a Budapest, girare città in moto non mi piace particolarmente, allora nella giuda troviamo questo “Aggtelek” un paesino tra le montagne al confine con la Slovacchia, in cui ci dovrebbero essere delle grotte immense da visitare. Arriviamo nel pomeriggio e troviamo un camping molto ben tenuto dove con 20 euro ci affittano un bungalow in legno col tetto a spiovente che sembra una casa degli gnomi. Scopriamo che in vicinanza (50km) ci sono pure le terme! Cosi optiamo per la visita alle grotte già nel pomeriggio stesso e poi il giorno dopo le terme di Miskolc Tapolca. Le grotte sono effettivamente impressionanti, è possibile anche fare un tour di un giorno e 24 km, noi optiamo ovviamente per la versione “light”, tour di un paio d’ore. Alla sera piove ma tanto siamo ben al coperto. Cenato con una bella, solita, cotoletta impanata con patatine, ce ne andiamo a dormire. Il giorno dopo lo spendiamo nelle terme di MiskolcTapolca, tra le più rinomate dell’ungheria, ne usciamo ovviamente rilassati e contenti. Giorno 8 Balatonfured – Vadu Izei Oggi si va in Romania, nel Maramures, la regione montana e rurale. La strada è un po’ lunga ma arriviamo al confine per ora di pranzo, appena passato il confine ci si accorge subito che si sta entrando in un altro paese. La strada è a tratti sterrata, sebbene sia una via di comunicazione principale, ed i segni di una condizione economica più disagiata sono evidenti! A compensare, c è il calore e la cortesia del popolo rumeno, che non tarda a manifestarsi quando, guidando, un ape (o qualcosa di simile) mi punge su un labbro: tempo mezzora ed ero gonfiato tanto da sembrare la controfigura di braccio di ferro! Mi reco in farmacia, e, con l’aiuto di una ragazza che parlava l’italiano, viene contattato un medico che mi fa avere le medicine necessarie. Troviamo una specie di agriturismo nel comune di Vadu-Izei, 10 euro a testa per camera, cena e colazione. Sarebbe stato tutto ottimo se non che abbiamo azzardato a lavarci i denti con l’acqua del rubinetto, che aveva un cattivo odore, scopriremo d’aver fatto un errore la sera dopo. Durante la notte scoppia un temporale d’altri tempi, ma siamo in una comoda stanza. Giorno 9 e 10 – Vadu Izei – Cluj Napoca Attraversiamo il Maramures facendo una strada secondaria tra le campagne, vediamo falciare i campi a mano, decine di carri a cavallo e ponti di corda e legno sui torrenti, sembra di essere nell’ottocento. Il Maramures è davvero suggestivo, incontriamo anche diversi monasteri e luoghi di culto, ne visitiamo due, nel secondo una gentile signora con nipotina ci conducono a visitare una cappella decorata con dipinti su legno dallo stile popolare, ci mostra il libro delle visite in cui ce ne indica una della fine degli anni 90, firmata “Charles”, dice che si tratta del principe Carlo. Lasciamo anche noi la nostra dedica e ci dirigiamo a Cluj Napoca. Qui ci sistemiamo in una “Penziune”, una buona camera per pochi euro, visitiamo il centro di questa splendida città e, dopo cena, in camera, comincia l’odissea… L’acqua dell’agriturismo sta avendo i suoi venefici e lassativi effetti sul nostro organismo… dovremmo fermarci un giorno a riprenderci Giorno 11 Cluj Napoca – Sibiu Attraversiamo la transilvania, terra di leggende, ed arriviamo alla sua capitale, Sibiu, capitale europea della cultura 2007, un bellissimo borgo medievale, tenuto come una perla. Sui tetti spiccano alcuni nidi di cicogna. Ci concediamo una cena in un ristorante tipico tran silvano, a base di ottima carne e prezzo decisamente abbordabile. Giorno 12 13 Sibiu Mako Ormai le ferie sono agli sgoccioli, si deve iniziare a pensare a tornare indietro, e ci viene voglia di fare ancora un po di terme. Decidiamo cosi di partire alla volta dell’Ungheria, nella Panziune di Sibiu scopriamo che subito al confine, a Makò ci dovrebbe essere un bel campeggio e delle terme. La strada oggi non è corta, soprattutto in funzione delle condizioni delle strade rumene. Arriviamo comunque nel primo pomeriggio, troviamo il campeggio dove noleggiamo un bungalow omniconfort (nel senso che ha un bagno privato) a pochi euro. Le terme, qui non sono un granche, sono sostanzialmente una piscina con un po di getti per l’idromassaggio, ma va bene lo stesso. Il giorno dopo decidiamo di andare alle terme di Szeged, ad una cinquantina di km, e sono tutta un’altra cosa! Si passa dagli scivoli d’acqua alle zone con i fanghi alla spa, le dimensioni sono immense. Arriva cosi la nostra ultima notte in Ungheria. Giorno 14 Mako Krk L’idea era quella di arrivare a metà Croazia, per poi l’indomani partire alla volta di Trieste dove avrei incontrato i miei parenti. Poi alla fine, cosa ci facciamo nella pianura croata? Allora ci sfacchiniamo 800 km alla volta del mare. Arriviamo all’isola di KRK ma facciamo l’idiozia di fermarci al primo campeggio: orrendo, esattamente di fronte ad una raffineria, bagni zozzi e straffollato, ma l’ora è tarda ed un bagno in mare è sempre un bagno in mare. Alla sera andiamo a KRK con l’intenzione di mangiare del sano pesce: sono due settimane che ci nutriamo praticamente solo di cose fritte e gulash! Anche se il posto è molto turistico, apprezziamo le pietanze sicuramente congelate. Giorno 15 Krk – Capodistria Alla sera mi dovrò incontrare per andare a cena con i parenti di Trieste, quindi decido per una tappa di avvicinamento, e cosi in un’oretta siamo a Capodistria. Troviamo un campeggio carino anche se un po’ congestionato, ma siamo ad Agosto, non credo si possa pretendere di più. Passiamo la giornata al mare e alla sera, a Trieste, ceniamo in un ottimo agriturismo, dove evitiamo accuratamente tutto ciò che è fritto. Durante il rientro a Capodistria, la mia fedele 1150 GS manifesta il primo problema dopo 30000 km: lampadina fulminata, mi toccherà viaggiare con gli abbaglianti Alla notte veniamo colti dal più impressionante temporale che abbia mai visto, la nostra tenda tiene ma molti campeggiatori hanno passato la notte in auto o nei bagni! Giorno 16 Capodistria Genova E siamo alla fine. Oltretutto le previsioni sono apocalittiche, si parla di fiumi straripati al nord ovest e di nuovi allagamenti in arrivo. Convinco Giorgia a tornare col treno, ha passato la notte in bianco e non vedo perche debba aggiungere stress a stress! E cosi me ne torno da solo, pioggia ne prendo sino a Pavia ma, a parte qualche momento, nulla di tremendo. Alle sei di sera siamo di nuovo a casa, smonto i bagagli e comincio a pensare al viaggio del prossimo anno… tanto poi si deciderà due giorni prima della partenza


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