Una Sicilia inaspettata..

Sabato 16 Maggio Partiamo di buon mattino per raggiungere l’aeroporto di Bologna. Abbiamo dormito appena un paio di ore perché la sera prima abbiamo avuto l’ultimo spettacolo della stagione della nostra compagnia teatrale amatoriale Lo spettacolo era nel secondo più importante teatro della città, e quindi l’emozione è sempre molto...
Scritto da: Attimofuggente
una sicilia inaspettata..
Partenza il: 16/05/2009
Ritorno il: 22/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Sabato 16 Maggio Partiamo di buon mattino per raggiungere l’aeroporto di Bologna. Abbiamo dormito appena un paio di ore perché la sera prima abbiamo avuto l’ultimo spettacolo della stagione della nostra compagnia teatrale amatoriale Lo spettacolo era nel secondo più importante teatro della città, e quindi l’emozione è sempre molto forte. Finito lo spettacolo, e salutato il pubblico, ci siamo cambiati, abbiamo smontato le scene, e siamo andati a cenare (era già passata la mezzanotte). Ancora poche ore, e poi via verso la Sicilia.

Devo ammettere che ho viaggiato un po’ ovunque, ma la Sicilia mi mancava. Ammetto che ero un po’ prevenuto, la ritenevo pericolosa, non particolarmente affascinante e con una popolazione poco propensa verso il turista.

E invece sono tornato da questo viaggio davvero entusiasta: la Sicilia è meravigliosa per i ricordi storici, per il mare, per le tradizioni, per la cucina (davvero favolosa) e per la cordialità della gente (mai trovato una simile disponibilità), e devo anche dire che non mi è sembrata affatto pericolosa. Arrivati a Catania ci dirigiamo subito verso Aci Trezza, nota per il romanzo di Verga “I Malavoglia), il cielo è plumbeo, ma non avrei mai potuto immaginarla diversamente. Dalla piazza Bambini del Mondo si ammirano i famosi Scogli dei Ciclopi, che secondo la leggenda Polifemo accecato avrebbe lanciato contro Ulisse in fuga.

Acireale è una vera scoperta per chi ama il barocco siciliano. Vediamo la Piazza del Duomo, con la Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo Comunale, la stupenda Basilica di San Sebastiano, la Chiesa di San Domenico e la circostante zona della pescheria. Si è fatta ora di pranzo, e decidiamo di seguire il consiglio di una guida, e andiamo a mangiare all’”Oste scuro”. Mai scelta è stata più felice. Abbiamo pranzato con gli antipasti della casa, e sono una vera sorpresa. Per la cifra di 10 Euro assaggiamo quanto di meglio la cucina locale possa proporre. Il titolare poi è veramente affabile. Nel pomeriggio volevamo andare fino a Zafferana Etnea, ma le nuvole ci sconsigliano la salita, e così andiamo dritti fino a Taormina. Abbiamo prenotato al Condor Hotel, un alberghetto ottimamente posizionato nei pressi del centro.

Non possiamo di certo perderci il Teatro Greco e la passeggiata del centro. La visita della Sicilia non poteva iniziare in modo migliore (pioggia a parte).

Domenica 17 Maggio Al mattino ci aspetta la colazione nella terrazza dell’albergo. E’ una splendida sorpresa, perchè possiamo fare colazione guardando dall’alto il mare.

Al mattino ci dirigiamo verso Brucoli, il cui nome ci era noto per ospitare un villaggio vacanze. La località è carina, ma purtroppo il villaggio occupa la parte migliore del golfo.

Proseguiamo verso Siracusa, ma prima di entrare in città ci fermiamo al Castello Eurialo. Trattasi di imponenti rovine della fortificazione della città. E’ veramente impressionante pensare quale opera di ingegneria civile sia stata edificata oltre due millenni or sono, dove di certo non avevano a disposizione i macchinari attuali. Arriviamo quindi a Siracusa, magnifica capitale della “Magna Grecia”. Decidiamo di sacrificare la parte archeologica (che pure mi dicono bellissima) per concentrarci sull’isola di Ortigia. Il fascino non manca, in particolare alla Piazza del Duomo, così come a tutta la zona circostante. Vi è da notare però l’erezione di una barriera di cemento nella zona del Foro Italico che impedisce la vista del mare. Non si riesce a capire il motivo di quella costruzione, ma sicuramente ha rovinato la vista del golfo. Ultima tappa della giornata, dopo altri 35 km. È Noto. Oggi è una giornata particolare perché vi è anche la famosa Infiorata. Noto, ricostruita dopo essere stata rasa al suolo dal terremoto del 1693, è uno dei capolavori del barocco. Nel 2002 è stata quasi completamente restaurata. Arrivare al nostro B&B è un’ complicato, visto l’enorme afflusso di auto, ma alla fine ce la facciamo. Ci tuffiamo subito nella festa, e devo riconoscere che in Sicilia le feste popolare sono veramente ancora molto sentite. In realtà l’Infiorata è solo una parte della festa, vi è infatti anche un Corteo Storico, oltre che una rappresentazione teatrale in piazza. La città è assolutamente bella, così come il gelato al pistacchio e cioccolato che mangiamo al Caffè Sicilia … semplicemente sublime.

Lunedì 18 Maggio Dopo una decina di chilometri percorsi verso Sud arriviamo alla Riserva Faunistica di Vendicari (www.Oasivendicari.Net) (apertura dalle 9 alle 18 – ingresso libero). E’ un magnifico tratto di costa rimasta intatta e protetta dalla speculazione edilizia. La riserva è composta da tre diverse aree paludose e da una splendida spiaggia di sabbia a forma di mezzaluna: un autentico paradiso. Vi sono due ingressi, uno più a Sud, da dove conviene entrare per visitare la vecchia tonnara, le zone umide e per fare birdwatching, un’altra più a Nord per raggiungere la spiaggia di Calamosche, un autentico gioiello della natura. Quando usciamo decidiamo di fermarci a mangiare in un agriturismo dove abbiamo parcheggiato gratuitamente l’auto. I prezzi sono più che onesti, e quello che ci hanno portato (antipasto con prodotti locali, polpo con carote e sedano, insalata di arance) davvero squisito. Fra l’altro si pranza all’ombra di alberi di carrube… meglio di così… Dopo pranzo raggiungiamo Marzamemi, uno dei pochi porti siciliani che conserva ancora l’aspetto di centro di pesca artigianale, con la particolare architettura delle case.

Poco oltre è Portopalo di Capo Passero, grosso centro di pesca famoso per la tonnara. L’attrattiva del paese è la sua vita marinara, scandita dalla partenza e dal rientro dei pescherecci. Merita infine una passeggiata il Capo delle Correnti, estremo S della Sicilia, unito da una lingua di sabbia alla piccola Isola delle Correnti, dove è situato un faro. Risaliamo verso NW per arrivare fino a Modica, con case dai colori pastello ed eleganti edifici barocchi. Ma cosa ancora più importante di Modica è il cioccolato. Non vi passerà inosservato perché ovunque vi giriate trovate delle cioccolaterie, che fanno risalire la ricetta del cioccolato di modica ad un’antica ricetta azteca. Mi ricorda un po’ il film “Chocolat” con Juliette Binoche e Johnny Depp. Ci tuffiamo in un negozio e dobbiamo letteralmente tirarci via per un orecchio per non saccheggiare il negozio stesso Proseguiamo ancora per una quindicina di chilometri fino ad arrivare a Ragusa, altro gioiello barocco siciliano. Qui soggiorniamo all’Hotel Rafael nella parte nuova della città. Non è molto lontano dalla Ragusa barocca, però occorre ricordare che le due città non sono sullo stesso piano e sono quindi collegate da interminabili scalinate.

La sera andiamo a Ragusa Ibla (la Ragusa barocca). Dovete sapere che Ragusa venne distrutta da un terribile terremoto (come buona parte della Sicilia sud orientale) nel 1693. Si decise così di ricostruire la nuova Ragusa in una zona adiacente sopraelevata, e di ristrutturare la vecchia Ibla con calma, trasformandola così inconsapevolmente in un gioiello per i turisti. Qui ora si trovano soprattutto i monumenti, i ristoranti, i bar, e le altre varie attività commerciali. Scegliamo di cenare alla “Rusticana”, che una guida ci segnalava per la possibilità di cenare sotto il pergolato. Il pergolato in realtà era in via di risistemazione, ma entriamo ugualmente. Pare che questo sia un posto frequentato da diversi personaggi, e così leggendo in giro scopriamo che anche il nostro turista per caso per eccellenza è passato di qui: Patrizio Roversi. Leggiamo la data, e con stupore ci accorgiamo che è passato di lì esattamente la sera prima, e noi l’abbiamo mancato solo per una sera che peccato.

Decidiamo di brindare all’evento e di autonominarci “Bancari per forza, attori per caso, e turisti per scelta”. Martedì 19 Maggio Lasciamo Ragusa per addentrarci nel centro della Sicilia. Attraversiamo Caltagirone, noto centro di ceramiche, noto in particolare per la scalinata ceramicata di Santa Maria del Monte. E’ molto scenografica, ma necessiterebbe di un po’ di lavori di risistemazione. Seconda tappa è la mitica Piazza Armerina, o per meglio dire la celeberrima Villa Romana del Casale (visita dalla 9 a un’ora prima del tramonto). Purtroppo una buona parte della villa è interessata da lavori di restauro e di copertura, per cui ne riusciamo a vedere solo una parte… Anche questa sarà una buona scusa per ritornare in Sicilia.

A pranzo ci siamo fermati alla trattoria “La ruota”, poco distante dal sito della Villa. Anche questo è un indirizzo da non dimenticare. Abbiamo mangiato una pasta con i pistacchi, e arrosto con salsa di arancia davvero squisiti. Oggi fa un caldo terribile, ma non possiamo di certo saltare ad Agrigento la celeberrima Valle dei templi. Io che normalmente ho la pressione bassa rischio il collasso, ma ne vale di certo la pena. Il tempio della Concordia e il tempio di Giunone sono imperdibili.

Riprendiamo la strada verso W, superiamo Porto Empedocle e prendiamo poi la deviazione per la strada litoranea che conduce fino a Lido Rossello. Lungo questa stradina litoranea, oltre la Punta Grande troviamo la Scala dei Turchi, una parete di roccia bianca che ha la forma di una gradinata in pendenza. Qui ci fermiamo per prendere un po’ di sole e con l’intenzione di un bel bagno in mare. La giornata volge però velocemente al termine, e pertanto è opportuno raggiungere la nostra meta serale: Sciacca. Di Sciacca mi rimarrà indelebile il ricordo (a parte la bellezza indiscussa della città) delle sue stradine arabe che hanno fatto impazzire il mio satellitare. Ci ho messo circa venti minuti ad uscire dal centro per raggiungere la zona portuale per la cena, e al ritorno mi sono trovato in una strada a fondo cieco, da cui sono riuscito a divincolarmi solo grazie alla pazienza di un abitante del luogo. Mercoledì 20 Maggio Facciamo un po’ di strada a ritroso per arrampicarci fino al paesino di Caltabellotta a 850 metri di altezza, famoso perché qui venne firmato il trattato di pace noto come i “Vespri siciliani”. Bellissima la strada panoramica che vi conduce.

Ridiscendiamo con l’obiettivo di raggiungere Selinunte, uno dei siti archeologici più importanti della Sicilia, ove spiccano alcuni templi e una acropoli. Qualcuno definisce questo sito il più importante di tutta la civiltà dell’antico mondo ellenico. Non so se è vero, ma di certo merita la visita, almeno quanto i tempi agrigentini. Dopo tanta cultura decidiamo di fare un po’ di mare nella vicina spiaggia, all’interno della Riserva Naturale. Il posto merita sicuramente. Ripartiamo verso W con direzione Marsala. Molti la conoscono per i suoi pregiati vini da dessert, ma in realtà è una città elegante e ricca di sontuosi edifici barocchi, con una piazza centrale su cui spicca un’imponente cattedrale. Anche qui abbiamo il piacere di incontrare un’altra manifestazione popolare, in particolare una processione.

Giovedì 21 Maggio Un virulento attacco gastrointestinale di Alessandra stravolge un po’ il programma della giornata, e così decidiamo di trasferirci immediatamente all’albergo di Castellammare del Golfo. L’albergo si trova sulla strada principale e si chiama “Locanda Scirocco”. E’ l’albergo meno costoso tra quelli prenotati per tutto il viaggio, e quindi temiamo non sia di grande qualità, e invece non rimaniamo affatto delusi, anzi. Per andare all’albergo si entra in un grazioso, quanto minuscolo, cortiletto interno. Davanti alla nostra camera troviamo anche due sedie e un tavolinetto che alla sera ci faranno apprezzare il fresco. Unica nota un po’ negativa è data dal fatto che la camera è un po’ umida, e quindi alla notte dovremo aggiungere una coperta. Nel tardo pomeriggio Alessandra migliora e riusciamo così a uscire un po’ e andiamo fino a Segesta, importante sito archeologico del V secolo a.C. Sopravvivono due monumenti: il teatro e l’incompiuto tempio dorico, entrambi molto ben conservati.

Concludiamo la giornata con il paese di Scopello, un piccolo borgo molto suggestivo. Di qui ci si potrebbe anche inoltre nella famosa Riserva Naturale dello Zingaro (www.Riservazingaro.It), ma oggi oramai non abbiamo più tempo, e scegliamo così di fermarci in uno dei tanti ristorantini per la cena.

Venerdì 22 Maggio La colazione è suggestiva, in particolare non mi era mai capitato che ci offrissero, oltre a tante altre cose, la caponata, ma vi assicuro che è un bel modo per iniziare il mattino. Prima di andarcene visitiamo il negozietto che i proprietari hanno adiacente all’albergo e ne usciamo con un delizioso pesce in ceramica da appendere nella cucina. Vi consiglio comunque di visitare questo negozio perché vi sono molte cose carine (specialmente in ceramica) e anche svariate amenità alimentari. Prima di andarcene facciamo due chiacchiere con i proprietari molto gentili. Facciamo un po’ di strada a ritroso per andare fino a Erice, un borgo medievale che sembra quasi del Nord Italia più che siciliano, con chiese e fortezze dall’aspetto severo e un fascino da località di montagna.

Dopo aver assaggiato i cannoli più famosi di tutta la Sicilia nella pasticceria di Maria Grammatica, ridiscendiamo per dirigerci alla punta di questa parte Nord-occidentale dell’isola dove si trova la splendida spiaggia di San Vito lo Capo. La località è anche famosa per il cuscus di pesce, che provo a mangiare in un ristorante del posto, ma che non mi esalta particolarmente… forse non avevamo scelto il posto giusto. Il mare qui è incredibilmente cristallino e il colore non ha nulla da invidiare alle spiagge tropicali. Con grande rammarico partiamo alla volta dell’aeroporto di Catania, e con la promessa di ritornare in Sicilia quanto prima.



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