Una ‘settimana verde’ in Irlanda
Prima o poi, più poi che prima, la smetterò di scegliere le mie mete facendomi influenzare dalle immagini dei film o dalle serie televisive. Eccoci in Irlanda, location della fantasmagorico Game of Thrones, finalmente dopo 4 anni dalla primo nostro tentativo di partire causa Covid. Eravamo rimasti entusiasti della Scozia, della Cornovaglia dell’Inghilterra, ma chiunque avesse visto l’Irlanda, insisteva sulla sua superiore bellezza: discutibile.
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Dublino
Atterriamo a Dublino, dove veniamo subito accolti dal tipico grigiore e annessa pioggerellina; il tempo di aprire le valige, di pranzare al volo in un tipico Pub nelle vicinanze (birretta number one), siamo pronti per visitare il centro di questa città tanto acclamata. Nonostante ci fosse la possibilità di prendere il tram dal nostro albergo, abbiamo preferito riscaldare i nostri motori sin da subito, percorrendo già il primo giorno 8 km per una prima infarinatura. Nonostante gli ombrellini e il vento, costeggiando il fiume Liffey, arriviamo alla O’Connel Street, una delle strade più grandi d’Europa, sempre piena di gente in qualsiasi ora del giorno. Con semplicità si arriva in altre importanti strade commerciali, tra cui Henry street o Parnelk Street. Girovaghiamo senza una meta particolare, semplicemente guardandoci intorno e visitando i centri commerciali. Molteplici negozietti della catena Carrolls vendono prodotti tipici irlandesi: tutti le stesse cose, in particolar modo gli gnomi Leprechaun, che ci perseguiranno ovunque.
Niente più pioggia niente più vento, così che abbia inizio seriamente la nostra vacanza in questo paese. In mattinata giro panoramico di Dublino per immergerci nella storia e cultura. E’ una città accogliente a misura d’uomo, con i suoi edifici storici e artistici, caffetterie alla moda e i tipici Pub dublinesi.
Guinness Museum – La casa della birra più famosa d’Irlanda
Sapevamo di dover far visita al museo della loro tipica birra, ma è incredibile ritrovarci nel posto più visitato d’Irlanda con i suoi ben 7 piani a forma di pinta, che raccontano in ogni minimo dettaglio la storia della bevanda più amata dagli irlandesi. È davvero riduttivo definire la Guinness story House solo un museo. Proprio grazie ad un avveniristico progetto, sono riusciti a trasformare le parti più antiche in spazi hi-tech. Muniti di audioguide ripercorriamo in maniera dettagliata la storia della Guiness, trovando inoltre punti che propongono attività interattive e sale per l’assaggio. Personalmente rimasta senza parole per la megalomania di ciò che avevo appena visto, arriviamo all’ultimo piano per gustare finalmente una pinta, al Gravity Bar con vista a 360° su tutta Dublino. Abbiamo avuto la fortuna di trovare anche un tavolino libero, nonostante l’enorme afflusso di turisti, con la colonna sonora di splendidi ragazzi che ci allietavano con la loro tipica musica.
Non sono riuscita a finire la mia birra, avevo chiesto una piccola, ma il barman fulminandomi insieme a mio marito, mi serve la pinta in tutto il suo colore scuro. Mi vergogno, ma a metà mi sono arresa, e i miei uomini hanno fatto uno sforzo per ultimarla.
Trinity College – Tra libri e Harry Potter vibes
Veniamo accolti fin dall’ingresso, dalla piacevole e serena atmosfera universitaria del Trinity college, un posto incantato dove pare di essere catapultati nella saga di Harry Potter. Enorme e impressionante la Old Library composta da 200.000 libri, è davvero impossibile non restare meravigliati e affascinati. Ho chiesto a mio figlio se gli sarebbe piaciuto frequentare questa università , nessuna risposta pervenuta, mi è bastato il suo sguardo glaciale.
Galway, atmosfera bohèmienne
Proseguiamo baciati dal sole, per Galway città portuale che vanta un’atmosfera bohèmienne, con le sue strade affollate lastricate di ciottoli, e i suoi pub vecchi e nuovi in legno. La miriade di gente seduta nei locali ci fa respirare gioia e serenità, chiudendo gli occhi si potevano sentire le risate delle persone, degli studenti, degli artisti. In alcune vetrine scopro e mi innamoro perdutamente, cosa che difficilmente accade, del Claddagh Ring. È un anello di fidanzamento, che deve il suo nome ad un villaggio di pescatori sulla baia di Galway; due mani che tengono un cuore sormontato da una corona, simbolo di romanticismo e di amore. Sarà il mio unico souvenir. Non racconto mai in questo articolo ciò che usiamo mangiare, ma questa volta devo sottolineare l’ottima cena di manzo cotto nella Guinness, in buona compagnia in uno splendido pub.
Tour del Connemara
Ecco di nuovo il meteo irlandese che ci accompagna lungo la mini crociera sul fiume Corrib fino all’imboccatura del Lough Corrib, uno dei più grandi laghi della Repubblica d’Irlanda. Durerà solamente un paio d’ore, nei quali ammiriamo (sotto la nebbiolina) resti di castelli e splendidi paesaggi che dopo 30 minuti inizieranno a scarseggiare, dunque ad annoiarci. Per fortuna il rientro è stato alleviato dalla preparazione del tanto millantato Irish Coffee, con tutti i suoi segreti. Non ho resistito ad assaggiarlo nonostante le mie mille intolleranze, anche perché il mio unico caffè irlandese risaliva al Messico ben 18 anni fa, nel bel mezzo di un pomeriggio cocente. Brindo in gaelico “slanitè” mentre la cameriera campionessa di danze irlandesi, ci allieta con i tradizionali balli. Lasciata l’imbarcazione, partiamo per Leenane, un villaggio situato sullo spettacolare fiordo di Killary, tappa molto frequentata da turisti. Nonostante la pioggia, questo villaggio ci trasmette tutta la sua tranquillità e il suo fascino, proprio nel cuore dell’incredibile bellezza della regione del Connemara.
Che dire dell’abbazia Kylemore convento benedettino stile neogotico risalente al XIX secolo, circondato da una spettacolare cornice paesaggistica in cui è inserito: hai capito le suore! La guida ci spiega che oggi ospita un collegio femminile, dove anni fa la cantante Madonna desiderava far studiare la figlia, che a quanto pare rifiutò categoricamente, chissà perché! È un luogo che infonde tranquillità e pace, soprattutto i magnifici giardini che abbiamo raggiunto con il pulmino messo a disposizione. Peccato però che la pioggia incessante e il forte vento, non ci abbia permesso di visitarli in tutta la loro maestosità. Tutti fradici come pulcini rientriamo per la cena.
Cliffs of Moher e le altre scogliere irlandesi
In viaggio per Curry, attraverso il Burren (grande roccia) affascinante e vero spettacolo della natura nella regione carsica, vista purtroppo in buona parte in bus. È un tavolato calcareo nei pressi dell’oceano, che milioni di anni fa era sott’acqua, tanto da emanare ancora un odore di scogli. Sostiamo presso la Roadside tavern a Lisdoonvarna, tipica locanda irlandese, dal suo interno particolarmente arredato vintage, come il suo gestore, per degustare tre birrette artigianali alle ore 10:30 del mattino. Non vado a raccontare gli effetti simpatici che ha dato questo assaggio a tutto il nostro gruppo, soprattutto a me! Ricordate le mie scelte di questo viaggio? Eccoci arrivati al set cinematografico di Harry Potter, Cuori Ribelli, La storia fantastica, il principe mezzo sangue: le Cliffs of Moher. No, no, e poi no! Dove sono? Non le vedo! Impossibile! Eravamo immersi in una nebbia e pioggerellina talmente fitta che non si vedeva assolutamente nulla, da non credere. Tutto il resto del gruppo insisteva nell’avanzare imperterriti tra le nuvole, invece noi decidiamo di arrenderci. Eravamo furenti! Tanta strada, tanti soldi per non vederle. Non ci resta che fare visita al museo e pranzare a buffet della struttura; da sottolineare la calma dei vintage camerieri. Praticamente eravamo solo noi a mangiare. Delusa e amareggiata per non dire altro, metto fuori il naso e, non potevo crederci, la nebbia era miracolosamente svanita. Corro dentro dai miei uomini urlando educatamente, come ogni bravo italiano sa fare, di muoversi ed uscire. Maestose, imponenti, meravigliose, uno spettacolo naturalistico che però non fanno nessuna invidia a quelle viste in Cornovaglia. Foto selfie in tutte le salse. Resta il fatto che camminare a strapiombo sul mare lascia una sensazione da fine del mondo. Simpatici i bovini recintati con cavi elettrici, anche loro si prestavano ai nostri simpatici scatti.
Luna rientrata per tutti e ci imbarchiamo con tutto il pullman a Killer e attracchiamo a Tarbert nella celebre contea di Kerry. Eccoci poi a Tralee, dove liberamente girovaghiamo per negozi; è famosa per il festival The rose of Tralee, competizione che elegge una ragazza che rappresenterà l’Irlanda in tutto il mondo per un anno intero, un compito non da poco. Nel nostro hotel vi era una vera e propria mostra fotografica dell’evento, e scopriamo che anche una italiana aveva vinto molti anni fa, purtroppo non ricordo il nome e nemmeno google non ne ha notizia.
Ring of Kerry e la Penisola di Iveragh
Questa sarà una giornata dedicata alla scoperta di una delle zone più famose e spettacolari del paese. È la penisola di Iveragh, un tratto lungo 179 km, fatto di paesaggi mozzafiato, siti archeologici e scorci veramente suggestivi. La mia macchina fotografica ne era assai felice. Catapultati nel 1800, eccoci a Muckross House, una incantevole dimora che ancora oggi tiene intatto il suo stile vittoriano. Si trova nei pressi di Killarney, immersa in uno scenario suggestivo fatto di giardini curati in una maniera eccellente. Dopo aver visitato la dimora e scattato finalmente molte foto formato famiglia, eccoci a chiacchierare in attesa della ripartenza, quando sento mio figlio urlarmi “ mamma, mamma, guarda chi sta entrando, quello della serie” io che continuavo imperterrita a parlare, mi giro a cercare una immagine impressa su di una maglia, quando ad un certo punto finalmente capisco cosa mi stava dicendo. Corro come una matta, stava entrando con due bodyguard da togliere il fiato, “You Kobra Kay?” ecco le uniche parole che dal totale imbarazzo mi escono, “yes” … “selfie please” … con la mano tremante e sudata scatto, lui mi parla e mi dice dell’altro, ed io che faccio? Corro fuori senza salutare tutta entusiasta per aver finalmente per la prima volta incontrato un vero attore americano (Martin Kove); però chissà cosa avrà pensato di me, una povera ridicola turista che nemmeno ha ringraziato. Sono diventata il mito del gruppo!
E cosa dire sul villaggio pittoresco di Sneem fatto di vivaci case colorate, creando un’aria davvero incantevole, romantica e assai tranquilla, infatti è una cittadella amata dai turisti appassionati di natura incontaminata e di pesca: mio marito aveva finalmente trovato il suo piccolo mondo. Assolutamente non posso non citare un angolo panoramico che toglierà a tutti noi il fiato, Ladies View, un vero e proprio polmone verde di incredibile bellezza.
E il Ring of Kerry, strada panoramica che costeggia tutta la penisola di Iveragh, cono i suoi paesaggi da sogno e coste maestose, dove abbiamo il continuo piacere di incontrare pecore e mucche al pascolo, non finivano mai. Abbiamo una breve tappa presso Waterville una piccola cittadina costiera, famosa per aver ospitato dal 1961 l’icona del cinema mondiale, Charlie Chaplin. La guida ci racconta alcuni aneddoti simpatici della sua vita in questo paesino. Ricordo ancora adesso sorridendo, la storia sulla passione per la pesca: non riuscendo quasi mai a pescare, spacciava sue le prede acquistate in pescheria (suggerimento che spesso do a mio marito quando torna a casa a bocca asciutta). Nel 1997 crearono una statua di reali dimensioni in suo onore, diventata ovviamente tappa per scatti fotografici.
Castelli e abbazie d’Irlanda
Una abbazia che domina imponente sulla Golden Vale della contea di Tipperary: è la rocca di San Patrizio, un gioiello di architettura religiosa. La leggenda narra che San Patrizio colse a Cashel un trifoglio che servì per spiegare il mistero della Santissima Trinità al Re Munser, tanto da diventare il simbolo dell’Irlanda. La sua è una bellezza maestosa che allo stesso tempo incute soggezione e venerazione, data soprattutto dal cimitero li circostante. In seguito visitiamo il Castello di Kilkenny, inserito in una vivace cittadina, un maniero medievale sorto nel XIV secolo su ruderi di una fortezza di ben due secoli più vecchia, diventato oggi uno dei castelli più visitati, soprattutto per la storia della famiglia che attira il nostro interesse. Molto bella la Long Gallery, ma il suo immenso parco a mio parere vince su tutto. Mentre ci si aggira per Kilkenny, si può ammirare ancora oggi il suo fascino antico, con i suoi vicoli stretti, le sue botteghe di artigiani, le croci celtiche e le abbazie. In questa occasione, la nostra guida ci spiega come l’Irlanda sia avvolta da molte leggende, in grado di farti viaggiare in un mondo parallelo, da farlo sembrare reale. Ricordo con piacere la storia del “salmone della conoscenza”, che spesso veniva citata nel cartone animato “Piggley Winks”, ambientato proprio in Irlanda. Mi rammarico di non aver potuto fermarmi in uno dei locali tipici del posto, il Kyteler’s Inn, un pub storico veramente suggestivo, in quanto dedicato ad Alice Kyteler, accusata di stregoneria nel 1300.
Non ricordo esattamente in che punto del viaggio fossimo, ma ho piacere di raccontare un piccolo aneddoto accaduto nel bel mezzo di una tappa idraulica, con tempesta annessa. In un punto di ristoro, nella penisola di Dingle, dove era stato girato il film del 1970 La figlia di Ryan, abbiamo trasmesso molta invidia ai nostri concittadini, in quanto mentre noi ci crogiolavamo al caldo tepore di un caminetto, in Italia si boccheggiava per il caldo opprimente. Da non crederci! Abbiamo dovuto fare videochiamate per dimostrarlo.
Contea di Kildare e Dublino
Siamo agli sgoccioli, ultimo giorno dedicato al nostro viaggio. Passando dalla contea di Kildare, lontano dal traffico ed immerso nel verde, visitiamo l’Irish National Studs & Japanese Gardens, scuderie di Stato che si dedicano all’allevamento e alla promozione della razza equina arabo-irlandese. È una gita consigliata a chi ama la natura e i cavalli, veri e propri stalloni. Al loro interno si trovano anche i magnifici giardini giapponesi riprodotti fedelmente (essendo stata in Giappone confermo la perfezione nei dettagli). Si ritorna da dove siamo partiti, Dublino per ammirare la Cattedrale di San Patrizio, questa volta sotto uno splendido sole. In questo imponente edificio, pareva di essere nel film di Harry Potter, si respira la sacralità della fede irlandese e di spirito poetico, in quanto spiccano molti reperti del grande poeta dei Viaggi di Gulliver. Ciò che ricordo di questa visita, erano i coristi multietnici, vestiti con le loro tonache sgargianti, ma in particolare la parte posteriore, nella quale stavano imbandendo una super tavolata per cena: si può mangiare in Chiesa? A quanto pare qui in Irlanda si!
Giunti alla nostra ultima serata, ceniamo in uno splendido pub con tutto il simpatico gruppo che ci ha fatto compagnia in questa avventura irlandese. Cosa aggiungere per concludere questo mio diario, ho amato e apprezzato molto questo paese dal verde magico, ma resto sempre più legata ai ricordi e alle emozioni vissute in Cornovaglia e in Scozia, i miei uomini condividono a pieno il mio pensiero. Non credo che ci ritornerò, ma come scrivo e dico sempre una volta nella vita, va visitata.