Una settimana per caso a Tokyo
Indice dei contenuti
Il giorno della partenza: 12/04/2013
Ci siamo! E’ arrivata puntualissima la data tanto attesa, la nostra partenza per quel viaggio che mai e poi mai avremmo pensato di regalarci in questo aprile 2013. Ore 15:25 previsto il decollo per il volo della compagnia Emirates che ci porterà prima a Dubai e poi finalmente a Tokyo. Le ore di volo sono tante, tantissime ma, l’idea di raggiungere il Giappone ci fa stare bene, talmente bene da farci sonnecchiare dolcemente per tutte le 6 ore del volo Roma Dubai e per le restanti 10 verso Tokyo. Ci prepariamo a compilare il solito modulo per l’ingresso, con le solite domande assurde e in poco tempo atterriamo in terra giapponese aeroporto Narita. Tutto sembra ordinato e pulito ci dirigiamo al controllo, uno scatto fotografico con le nostre facce fresche come due rose sbocciate, ci prendono le impronte e via, il nostro ingresso è fatto.
Felici e contenti ci si apre un mondo nuovo, prima tappa il bagno super tecnologico, impieghiamo 10 minuti per capire il funzionamento cercando di non fare danni appena arrivati) seconda tappa le numerose linee della metro. Noi siamo sempre molto previdenti e il mio fidanzato sa subito quale è il mezzo che ci spedirà in meno che nn si dica in Hotel. Prima cosa da fare acquistare i tickets e correre verso lo Skyliner, una delle possibile scelte per potersi avvicinare al centro di Tokyo. Con gesti e sorrisi riusciamo a farci capire dal gentile giapponese che ci vende i biglietti e si sale in treno. Tutto comodo e pulito e non troppo affollato, dopo 40 minuti siamo in pieno centro nella zona di Ueno. Cerchiamo di capire come funzionano le numerose linee della metropolitana (all’inizio può sembrare difficilissimo ma in realtà è tutto indicato, su ogni binario ci sono indicazioni su dove ferma la metro e quale è la destinazione finale), acquistiamo i biglietti dalla macchinetta automatica (scegliere opzione inglese ovviamente), saliti sul treno giusto, tempo 15 minuti scendiamo alla fermata Suitengumae, ritroviamo l’uscita e finalmente vediamo in lontananza il nome del nostro Hotel Villa Fontaine. Mi tuffo sul letto abbastanza piccolo, come piccole sono tutte le stanze degli alberghi di Tokyo, diamo un occhio al piccolo bagno sempre munito di tanti pulsanti e ci dirigiamo al più vicino Mc Donald’s per una cena veloce, rientriamo accolti da mille inchini a cui io rispondo soddisfatta (nessuno mi ha mai accolto con un inchino) e a nanna, domani ci aspetta la nostra avventura giapponese.
Prima giornata per la città di Tokyo
Sveglia alle ore 7:30, modesta colazione nel nostro Hotel a cui dovremmo rinunciare vista la nostra difficoltà a mangiare frittata e polpette di primo mattino, fortunatamente siamo circondati di piccoli markets dunque, biscotti, cornetti e plum cakes confezionati saranno la nostra prima colazione per tutta la nostra permanenza.
Zaino in spalla, mappa in giapponese e si parte per la nostra avventura. La prima tappa della giornata sarà la residenza imperiale con i suoi magnifici giardini. Facciamo i nostri biglietti giornalieri perché si risparmia molto e si può salire e scendere tutte le volte che si vuole, attenzione però se si cambia la linea di metro o si decide di prendere la JR si devono rifare i biglietti perché sono diversi da linea a linea.
Comunque il viaggio è breve e si giunge alla residenza. Il palazzo imperiale non è poi così lussuoso, due edifici non troppo grandi circondati da un parco, è la residenza attuale dell’imperatore e della sua famiglia circondato da un parco di oltre sette kilometri quadrati. L’ingresso non è permesso quindi ci limitiamo a scattare due foto dall’esterno e ci dirigiamo verso gli East Gardens che sono invece visitabili.
Il prezzo è banale come è banale per tutti i giardini e parchi della città siamo sui 200 – 300 a volte 400 Yen, insomma ci aspetta una piacevole passeggiata per pochi euro.
I giardini ospitano i resti del vecchio castello di Edo, così veniva chiamata Tokyo in passato, l’atmosfera è di totale relax, numerose le varietà di fiori grandissimi e coloratissimi (mai visti prima) e ci sono i famosi ciliegi in fiore. Nei giardini ci sono anche numerosi stagni, ponti e angoli silenziosi dove poter scattare bellissime foto.
Passeggiata terminata ci dirigiamo nel quartiere commerciale più grande addirittura di tutto il Giappone: Ginza.
Riprendiamo la nostra metro e ancora una volta senza sbagliare la fermata arriviamo a destinazione. Qui inizio a scattare le mie foto più bizzarre. Siamo nel vivo della metropoli giapponese, grattacieli assurdi e negozi delle più prestigiose firme della moda (i nostri nomi non mancano mai specialmente quello di Prada), facciamo un salto rapido verso Apple store, una passeggiata lunga visto che la strada è solo pedonale. Iniziamo ad ambientarci e soprattutto a sorprenderci dalla moda così strana dei giovani giapponesi, molto divertente.
Tra uno scatto e l’altro arriva l’ora del pranzo, solita pausa velocissima il tempo di un panino e si va verso il quartiere di Asakusa, uno dei quartieri più caratteristici della città.
Tanti i negozietti, tante persone tra giapponesini e turisti, ebbene siamo nella Nakamise Street e io mi perdo, per la gioia del mio fidanzato, tra tutte queste piccolissime bancarelle piene di souvenir e oggetti più o meno inutili ma troppo carini. L’obiettivo però non era quello di spendere al primo giorno tutti i soldi, ma quello di raggiungere alla fine di questa via il maestoso Sensoji Temple. Importantissimo questo sembra essere il tempio più antico di Tokyo, dedicato alla dea Kannon, scattiamo tante foto, entriamo e proprio all’ingresso e nei dintorni incontriamo diverse ragazze giovanissime in kimono, abiti colorati e bellissimi, il mio dubbio è come faranno a camminare con infradito e calze ma, per loro non sembra essere un problema, rincorro queste ragazze e senza farmi notare scatto diverse foto. Finita la nostra visita ci dirigiamo al Sumida park. Nulla di che, parco carino ma non perdiamo troppo tempo la sera si avvicina e decidiamo di andare a vedere la statua del mitico Hachiko quartiere di Shibuya così da poterlo visitare di sera.
Arriviamo alla stazione e ciò che ci colpisce subito è il cosiddetto Shibuya Crossing. Mai viste tante persone tutte insieme attraversare un attraversamento pedonale senza scontrarsi. Incredibile davvero, proviamo l’emozione dell’attraversamento, io minuscola spero di superarlo senza essere calpestata ma, lo supero tutta soddisfatta e giungo da Hachi.
Statuetta piccolina quasi insignificante, ma una foto è d’obbligo, facciamo addirittura la fila per poterci immortalare con il cagnolino ancora in attesa del padrone defunto.
Io inizio a barcollare, ma non voglio mollare, la sera arriva e i grattacieli di Shibuya iniziano a dare il meglio. Luci dappertutto, confusione, tanta tanta gente, giovani variopinti coloratissimi con zeppe altissime e capelli di tutti i colori. Per un attimo mi sembra di stare a New York. Ci godiamo la confusione e i neon per poi decidere di tornare in Hotel. La giornata è finita siamo stanchi ed è ora di tornare alla base.
Seconda giornata: direzione Hakone
Sveglia alle 7:30 giornata intera ad Hakone, piccola cittadina poco distante da Tokyo famosa per le sue terme. Hakone dista 1 ora e mezza di treno dalla stazione di Shinjuku, la città è incastonata nella splendida regione montagnosa che ospita il parco nazionale di Fuji-Hakone-Izu. Prendiamo tutti i mezzi possibili ed immaginabili, treno, trenino, ovovia e dopo un bel viaggio salendo salendo sulla montagna arriviamo ad Owakudani.
La “grande valle bollente” si trova nell’antico cratere del Monte Kamiyama. L’odore delle esalazioni di zolfo riempie tutta la gola. Le nuvole di vapore che si levano dalle fessure e le sorgenti di acqua bollente formano un paesaggio extra-terrestre coronato dal Monte Fuji sullo sfondo. Qui vendono delle strane uova dal guscio tutto nero, la leggenda narra che chi mangia una di queste uova sode,cotte grazie al vapore avrà 7 anni in più di vita. Bene con pochi soldi me ne danno 5 da riportare anche a casa.
Molto buone le uova per uno spuntino, riprendiamo l’ovovia che ci porta fino al lago di Ashinoko. In teoria le giornate limpide permettono al monte Fuji di riflettersi su questo grande lago ma, noi molto fortunati non abbiamo avuto modo di vedere questo spettacolo, pazienza. Mangiamo un panino al volo e via decidiamo di tornare indietro e fermarci al parco di Gora.
Nulla di spettacolare, una bella fontana e tanti bei fiori colorati ma non è questo il giardino più bello che avremo modo di vedere.
Si sta facendo tardi decidiamo di riprendere tutti i mezzi, il trenino, il treno e rientrare a Tokyo puntuali per un giro serale al quartiere di Shinjuku anche questo pieno di gente e ragazzi giovani giovani vestiti nella maniera più assurda, un giro per i negozi, e dopo una cenetta a base di pizza rientriamo in Hotel, inchini alla grande e a nanna pronti per affrontare un’altra giornata.
Terza giornata: direzione Kamakura
Sveglia sempre puntualissima alle 7:30 oggi si prende il treno ormai nostro alleato e si parte per la cittadina di Kamakura anche questa poco distante da Tokyo.
Non appena usciti dalla stazione di Kita-Kamakura troviamo poco distante a piedi l’Engaku-ji, uno dei cinque principali templi di Kamakura. Fondato nel 1282 presumibilmente come luogo in cui i monaci zen potessero pregare per i soldati che avevano perso la vita difendendo il Giappone dal secondo tentativo di invasione da parte del Kublai Khan, l’Engaku-ji è oggi largamente rimaneggiato, tanto che a ricordare la magnificenza del tempio è rimasto solo il San-mon, una ricostruzione del 1780.
Al di là della ferrovia rispetto all’Engaku-ji si nota il Tokei-ji, gli altri due importanti templi posti nelle vicinanze sono il Jochi-ji e l’Enno-ji. Tutti molto interessanti; si respira un’aria di pace e serenità e la calda giornata ci aiuta molto.
Più avanti, nel punto in cui la strada svolta per la stazione di Kamakura, sorge lo Tsurugaoka Hachiman-gu, il principale santuario di Kamakura, un po’ più difficile da ritrovare ma, grazie ai soliti gesti e alla mappa giapponese è stata alla fine una passeggiata. Infine la meta più gettonata dai visitatori a Kamakura è il grande gigantesco Buddha. Il grande Buddha sembra guardare i visitatori in modo autorevole e soddisfatto quindi decido di farmi fare una foto con il mio fidanzato e chiedo all’unica giapponese al mondo che sfoggia una fotocamera usa e getta e non sa dove mettere le mani e timidamente cerca di scappare, ma lo scatto devo dire che alla fine è risultato molto caratteristico, storto, il Buddha tagliato in due ma, molto originale abbiamo apprezzato l’impegno.
Passeggiando passeggiando tra templi e giardini, la sera si avvicina piano piano prendiamo il treno e rientriamo a Tokyo direzione Shibuya per una cenetta da Sbarro e una coccola al nostro amico Hachiko.
Quarta giornata per le vie di Tokyo
A che ora la sveglia? Alle 7:30 naturalmente, cornetto e plum cake confezionati da 5 giorni ma ben conservati, oggi siamo carichi per continuare la nostra scoperta della città.
Direzione Roppongi e Tokyo Tower. Giungiamo nel quartiere di Roppongi, distretto molto noto per le Roppongi Hills dove sorge uno dei grattacieli più alti Mori Tower, purtroppo è una giornata molto ventosa, quasi quasi il vento ci porta via ma non ci arrendiamo, si passeggia per questo quartiere finanziario per poi dirigerci verso la Tour Eiffel ops scusate la Tokyo Tower.
La Tokyo Tower è una torre alta 330 metri, 9 metri più alta della Tour Eiffel, che ne rappresenta in qualche misura l’ispirazione o meglio, perdonatemi, la copia. La sua costruzione è stata ultimata nel 1958. Vi si trova un acquario ed altri punti di divertimento. Gli ascensori consentono di raggiungere due punti di osservazione rispettivamente a 150 ed a 250 metri di altezza. Situato vicino alla famosa torre di Tokyo visitiamo il tempio Zojo-ji presenta una moltitudine di statue di Jizō, divinità giapponese che protegge le anime dei bambini che non sono nati e di quelli che sono morti precocemente. Devo dire che tutte queste statue di bambini, addirittura la maggior parte con vestitini ricamati e cuffiette di lana mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca.
Scattate le nostre foto artistiche almeno 150 tutte uguali alla Tokyo tower decidiamo di passeggiare direzione parco di Yoyogi e visitiamo il quartiere di Harajuku (tra shibuya e Shinjuku) è il quartiere delle mode più estroverse di Tokyo, dalle Gothic Lolita alle Ganguro. A dire il vero vediamo sweet lolita e qualche altro soggetto creativo ma le Ganguro proprio no.
Ci stiamo divertendo da matti c’è un netto contrasto tra le luci la confusione e i grattacieli e i giardini che ti regalano momenti di relax unici.
Quinta giornata per le vie di Tokyo
La fine del nostro viaggio si avvicina, le gambe iniziano a rallentare dunque sveglia alle ore 8. Oggi parchi e giardini perché ho troppa voglia di fotografare ponti, laghi, fiori, piante. Direzione parco di Gyoen.
Si può definire veramente “il polmone della città” che, oltre a regalare un angolo di verde in mezzo a tanto cemento, si può rivelare un luogo di puro relax e che ogni giorno viene usato da molti giapponesi come momento di evasione dalla vita quotidiana. E’ sicuramente il parco più bello, qui abbiamo scattato foto fantastiche con dei colori meravigliosi, i giardini giapponesi hanno uno stile unico.
Girovagare per i parchi ci piace tanto, decidiamo di spostarci verso un altro quartiere importante Ueno.
Situata nella parte più orientale del centro di Tokyo, rappresenta un punto di eccellenza culturale grazie ai suoi musei, santuari e templi. Il Parco di Ueno il più antico e grande parco della città, è considerato il più bello di Tokyo. All’interno ci sono Templi, pagode, santuari e anche un laghetto, uno Zoo e qualche museo. Uno dei più bei templi: tempio di Toshogu.
Le gambe iniziano a salutarci, camminando camminando si fa sera ma non si molla, e decidiamo di tornare alla Tokyo Tower per vederla completamente illuminata. La torre è molto bella tutta illuminata di rosso scattiamo altre 150 foto by night e con gli occhi che si chiudono saliamo in metro direzione Hotel e nanna.
Sesta giornata: ultime passeggiate per Tokyo
Sveglia alle 8, puntuali ci alziamo e ci prepariamo per la penultima giornata, l’obiettivo di oggi sarà il mercato del pesce di Tsukiji, anche se in realtà si dovrebbe visitare dalle ore 5 del mattino per poter assistere all’asta del tonno ma, non ne abbiamo il coraggio anche perché non sappiamo come raggiungerlo a quell’ora della mattina. Comunque arriviamo a destinazione, muletti impazziti che ad alta velocità girano per tutto il mercato, io mi guardo intorno cercando di schivare non solo i muletti ma le pozze d’acqua, l’odore di pesce ci stordisce, insomma dopo aver visto come i giapponesi lavorano e trasportano il pesce salutiamo e cambiano zona.
Prossima tappa salire sullo Skytree. Torre altissima, abbiamo prenotato i biglietti dall’Italia per poter salire fino a 450 metri. Straordinario il panorama di tutta la città, la sera anche più suggestivo. Scattiamo le nostre foto e ce ne andiamo verso tutt’altra parte della città alla scoperta del Rainbow Bridge.
Prendiamo la nostra metro fino ad arrivare ad Odaiba. Il “Rainbow Bridge” ponte Odaiba, è uno dei più conosciuti della città di Tokyo e può essere ammirato in tutto il suo splendore dalla spiaggia di Odaiba, in particolare durante i tramonti o durante la notte, quando è completamente illuminato.
Aspettiamo che si faccia sera per ammirare il panorama illuminato e la cosa che ci colpisce più è che a Tokyo non c’è solo la riproduzione della Tour Eiffel ma, ci ritroviamo di fronte la Statua della Libertà, direi identica alla famosissima statua di New York.
Facciamo un bel giro all’interno di un grande centro commerciale alla ricerca dello store di Hello Kitty, chiediamo aiuto e dopo una bella passeggiata lo troviamo. Tutto rosa, molto grande e tanto carino, inizio a fare foto infantili con Hello Kitty, che gran soddisfazione.
Si riparte alla volta di Akihabara piuttosto che un quartiere è un immenso supermercato dell’elettronica e dei fumetti, ci sembra di essere dentro un cartoon.
Ma è ora di rientrare in Hotel, in una mezz’oretta o poco più, siamo in camera dopo aver fatto la nostra breve sosta al 7eleven.
Ultima giornata a Tokyo
Sveglia con più calma, ormai quel che è fatto è fatto, abbiamo ormai visitato tutta la città, tutti i quartieri più importanti e siamo tornati anche più volte nelle zone che ci sono piaciute di più. Quello che resta è preparare la nostra valigia, e partire.
Abbiamo almeno una parte della mattina e del primo pomeriggio così decidiamo di tornare nella zona di Odaiba, trascorriamo un’oretta al Madame Tussaud, devo dire bellissimo, le statue sono perfette. Rimaniamo un po’ nel centro commerciale anche perché fuori piove e c’è molto vento. Vediamo poi per caso degli artisti, quattro giovani e un anziano, dipingono e in poco tempo fanno dei ritratti e delle caricature simpaticissime, beh quale miglior occasione per riportare in Italia un bel ricordo e passare un po’ di tempo rimasto prima del viaggio? Bene, con circa una ventina di euro, la nostra artista simpaticissima, uscita da uno dei migliori cartoni animati giapponesi ci fa una bella caricatura. Soddisfatti e divertiti torniamo in Hotel a riprendere i bagagli, salutiamo e con un altro dei miei super inchini al portiere ci allontaniamo e ci dirigiamo verso Narita.
Che dire di questa settimana, abbiamo visitato una città bellissima, fantastico il contrasto tra la confusione, il caos dei quartieri più grandi e la pace e il silenzio dei giardini e dei templi.
Ma la cosa più piacevole è stato vedere tante persone buone e gentili, sempre sorridenti, disponibili ad aiutarti anche con mille gesti, giovani dall’ incredibile creatività, che bello sentirsi liberi di vestire dai mille colori senza essere giudicati. Tutto pulito, perfetto, ordinato. Io ringrazio i giapponesi e lo splendore di questa città che ci ha regalato giorni indimenticabili. Torneremo presto!