Una settimana nella Grande Mela
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All’arrivo il cielo è terso e la temperatura è alta… ma ci attendono due ore di coda all’uscita del terminal per i controlli di sicurezza. È fatta… finalmente New York! Per raggiungere Manhattan optiamo per i mezzi pubblici, quindi prendiamo l’Air Train, un treno che fa il giro di tutti Terminal del JFK e che ci porta al capolinea della metro. Noi dovevamo arrivare ad Howard Beach. Il trenino si paga all’uscita (5 dollari) e ad Howard Beach ne approfittiamo per comprare dall’edicolante la metro card settimanale (29 Dollari) che ci avrebbe permesso di viaggiare in bus e metro senza limitazione. Dopo un’oretta di viaggio in metro (erano circa le 18 e la gente, numerosa, ha odiato a dismisura le nostre valigie!) giungiamo finalmente alla 96esima dove abbiamo prenotato due stanza al Days Broadway 94th Street, un semplice hotel a due stelle che però ci ha permesso di essere a due passi da una fermata metro in cui anche i treni espressi fermano e a due passi da diversi locali in cui mangiare qualcosa. Le camere non fumatori con letto king-size sono state recentemente ristrutturate, hanno Cassaforte, tv lcd, bagno pulito e confortevole. L’hotel ha inoltre il wifi Gratuito, quindi davvero un ottimo affare visti i prezzi esorbitanti degli Hotel di Manhattan.Dato che la stanchezza si fa sentire, decidiamo di mangiare qualcosa nei locali del quartiere e di ritirarci presto, pronte per il tour de Force dei giorni successivi.
Martedì
Oggi decidiamo di dedicarci alla zona sud dell’isola. Con la metro quindi ci rechiamo a South Ferry dove potremo prendere il traghetto per Staten Island. Purtroppo l’uragano Sandy ha reso impossibili la visita a Ellis Island e a Liberty Island. Dobbiamo quindi accontentarci di vedere Miss Liberty e Ellis Island da lontano. Prendiamo il traghetto (gratuito) che accompagna i pendolari sull’isola e scattiamo le foto di rito. Peccato per la foschia che rovina lo skyline sulla metropoli…di ritorno, facciamo un giro per il quartiere finanziario. Siamo con il naso all’insù, circondate da questi palazzi altissimi, passando da Bowling Green con l’immancabile foto al Charging Bull, da Wall Street a Trinity Church fino ad arrivare a quel che resta del WTC. È l’ora di pranzo e ci sono decine di operai del cantiere del nuovo WTC seduti sulle panchine dei dintorni. Per visitare il solo 9/11 Memorial (la zona delle vasche per intenderci) è obbligatoria la prenotazione via web, altrimenti si può visitare il WTC tribute visitor Center ( 15 $) che è davvero un pugno nello stomaco e da lì,dopo una lunga passerella, si può entrare nella zona delle due vasche commemorative e del cantiere del nuovo WTC. Davvero incredibile! Che cosa deve essere stato quell’11 Settembre, con i palazzi così vicini e tutte queste persone nel cuore della città..Per la pausa optiamo per un ottimo hamburger al Shake Shack (niente a che vedere con i subdoli hamburger del Mc).Visto che abbiamo deciso di trascorrere la serata al Barclays Center per assistere alla partita di basket dei Brooklyn Nets, ci spostiamo verso Est, attraversiamo la costa e ci facciamo una passeggiata per Brooklyn.Peccato che il ponte sia impacchettato per chissà quali lavori, ma la vista che si gode dal Brooklyn Heights Promenade vale tutta la fatica. Ci prendiamo un gelato e ci sediamo su una delle panchine per riposarci un po’ e godere del caldo sole della città. Ci aspetta infatti una serata emozionante, per la prima volta assisteremo ad una partita di Nba. La partita inizia alle 19,30 ma si può entrare sin dalle 18,00. Già da quell’ora infatti iniziano i primi spettacoli, la musica, gli ospiti, i giochi. Ad ogni Timeout, entrano le cheerleaders o qualunque altro genere di intrattenimento. Rispetto all’Italia, l’evento è inteso in maniera globale. La gente scende e sale le scale del Barclays Center per fare un giro, prendersi da mangiare, fare due chiacchiere. Abbiamo scelto i Brooklyn Nets perché il prezzo dei biglietti (35 $) non era paragonabile a quello che avremmo speso se fossimo andate al Madison Square Garden per assistere ad una partita dei NewYork Kicks e lo spettacolo rende comunque benissimo!
Mercoledì
Fa molto caldo così oggi visiteremo Central Park. Metro fino a Columbus Circle e da lì noleggio biciclette (abbiamo optato per i noleggiatori ufficiali ma ce ne sono – abusivi – ad ogni angolo) per 2 ore. È necessaria la cartina per non perdersi e vedere tutte le attrazioni principali del parco. Peccato che la stagione sia stata sinora molto fredda, gli alberi non sono ancora sbocciati e molte sezioni del parco sono in piena “ristrutturazione” da parte dei giardinieri. Però in due ore riusciamo a farci un bel giro e a goderci tutti gli angoli del parco. Per pranzo ci prendiamo un gyros dai venditori ambulanti del posto,una bella macedonia preparata al momento e ce li gustiamo sul prato del Central Park… che meraviglia! Per il pomeriggio scegliamo di visitare i quartieri di China Town e Little Italy. Quindi metro fino a Canal St.Da un lato troviamo Little Italy, dall’altro China Town. Little Italy ormai si riduce a un insieme di ristoranti, uno dopo l’altro. China Town invece è in grande espansione, un mondo a sé con negozi di tutti i tipi, dalla solita scarsa mercanzia ai negozi di souvenir,dai negozi di te a bancarelle di frutti esotici mai visti. Se avete l’obbligo morale di acquistare magliette e souvenir Per i vostri amici in Italia, comprate qui. Le stesse magliette acquistate altrove vi costeranno anche 200% in più, e non dimenticate di contrattare! Sempre in zona, obbligatorio visitare il Mahayana Temple con un enorme Buddah dorato alto 5 metri. Da Canal Street ci dirigiamo sulla Broadway direzione Soho, per un primo giro di shopping nei negozi della zona. Ci aspetta una serata al CafèWha, locale situato a GreenWich Village dove abbiamo prenotato per tempo via web. Il locale effettua due turni, quindi se si vuole rimanere (e se qualcuno non ha prenotato il tuo tavolo per il turno successivo) bisogna consumare almeno 2 volte. Il gruppo che suona il mercoledì è la home band del locale e suona da Dio. Spazia fra i generi più diversi e ciascun musicista ha il suo momento di gloria. Il cibo non è un granchè ma lo spettacolo merita sicuramente.
Giovedì
È giunto il momento di dedicarci al MidTown, il cuore pulsante di Manhattan. Quindi stazione metro di Times Square. Una volta scesi, una miriade di luci, insegne e colori ci invadono..e sono solo le 10 del mattino! In realtà non ci si rende ben conto di dove ci si trovi, perché il traffico non ti fa gustare appieno la zona. d’obbligo un giro sulla Broadway dove si susseguono un grande numero di teatri. Noi purtroppo non siamo riuscite a gustarci un musical ma per chi ne ha la possibilità, è sicuramente una tappa obbligata. L’acquisto dei biglietti può avvenire presso i teatri stessi o presso la TKTS, una rivendita specializzata sita sotto la scalinata rossa in piena Times Square. Assistiamo alla simulazione del Capodanno, con la palla di cristallo che scende a intervalli regolari sulla Piazza e ci fiondiamo nella pasticceria di Buddy, il boss delle Torte per acquistare un dolcetto e scattare una foto con il cognato! Dalla Piazza, ci spostiamo verso Bryant Park per un attimo di riposo. Il parchetto è davvero carino e molto curato. Ci sono un sacco di tavolini dove ci si può tranquillamente sedere per riposare, navigare su internet (il wifi gratuito non manca mai), sentirsi a New York. Qualcuna di noi fa un giro nella Pubblic Library della città, io ne approfitto per scattare qualche foto alla giostra di cavalli del parco e godermi il momento in questo piccolo scampolo di verde immerso tra i grattacieli. Da Bryant poi la direzione è Grand Central Station, la grande stazione centrale di New York City, con i suoi splendidi lampadari e il suo soffitto stellato. Ne approfittiamo anche per mangiarci qualcosa. Al piano inferiore c’è ogni genere di bar/ristorante, davvero per tutti i gusti. Non avrete che l’imbarazzo della scelta. Al pomeriggio ci aspetta la Quinta strada. Quante volte l’abbiamo sentita nominare e quante volte abbiamo sognato di esserci.
Attraversiamo il Diamond District, una sequenza ininterrotta di negozi specializzati in diamanti, di ogni taglio e di ogni forma e finalmente arriviamo ai piedi delle maggiori firme della moda. C’è veramente di tutto… sino alla gioielleria per eccellenza: Tiffany. Entriamo, dirette al 4 piano, quello dell’argento per regalarci un ricordo del viaggio. La sera ci aspetta il Top Of The Rock (25$). Dopo aver letto diversi commenti, abbiamo scelto di vedere la città dall’alto da questa torre e non dall’Empire. I biglietti vengono emessi con un orario di ingresso e si deve quindi ritornare quando è il proprio momento. Fortunatamente quando siamo andate noi non c’era fila e siamo entrate tranquillamente all’orario richiesto, le 20; un ascensore che in pochi secondi ti porta al 67esimo piano, un vento incredibile ma poi il panorama ti toglie il fiato, con l’Empire proprio lì davanti a te, il Chrysler Building,le luci della città. Al piano terra del Top of The Rock, che fa parte del RockFeller Center, diversi bar e barettini, piccoli ristoranti e caffetterie che però chiudono tutti al massimo alle 2100. Quindi quando si scende si deve cercare qualcosa da mangiare in giro. A malincuore va detto che moltissimi locali della zona chiudono entro le 20 e così cercare un ristorante in pieno centro, che non abbia prezzi proibitivi diventa una impresa. Troviamo un pub irlandese (“The perfect Pint”). In zona Times Square,molto carino, dove mangiamo bene e a prezzo accettabile. Uscite dal locale, terminiamo la nostra serata a Times Square , dove le luci rendono la piazza quella unica che tutti conoscono.
Venerdì
Giornata fredda e uggiosa. Ricordate che a New York il tempo, e soprattutto le temperature cambiano repentinamente, soprattutto se si è in un periodo variabile come la primavera. Siamo passate dalla canotta del mercoledì Alla giacca a vento del venerdì. Visto il tempo, oggi è proprio giornata da museo. Al mattino quindi visita al Museo di Storia Naturale, quello di “una notte al Museo” (19$). Ci si potrebbe passare una giornata intera ma è opportuno scegliere cosa si vuole vedere altrimenti l’attenzione passa e non rimane nulla di quello che si è visto. L’ultimo piano è quello dedicato ai dinosauri ed è lì che passiamo la maggior parte del nostro tempo. Al termine della visita, ci rifocilliamo da Josie’s, in Amsterdam Av. Assomiglia un po’ ai nostri ristoranti a KM 0, ma con ambientazione anni 60. Non consiglio le omelette, il piatto è scarso, ma l’hamburger e le insalate sono buone a abbondanti. Il venerdì pomeriggio al Moma c’è l’ingresso gratuito, così decidiamo di approfittarne, come fanno altre centinaia di persone. Dopo aver atteso in fila circa un’ora, la fila si sblocca e ci ritroviamo improvvisamente all’ingresso. Anche qui, visita mirata e diretta agli ultimi piani e te ristoratore al Terrace Five. Gran bel museo, per chi ama l’arte moderna è davvero il top. Per la sera decidiamo di dirigerci verso l’East VIllage alla ricerca di un qualche bel locale. Vagando tra le decine di ristorante cinesi e sushi bar ci imbattiamo ne “La via della Pace”, un ristorante italiano gestito da un simpaticissimo ragazzo romano. Non avremmo mai voluto cenare in un ristorante italiano e invece così è stato..e per fortuna. Il locale è molto carino e la cucina è ottima. Giovanni, il proprietario fa di tutto per metterti a tuo agio e sa consigliarti sui locali Must della City.
Sabato: ultimo giorno
Dopo un venerdì interamente dedicato ai musei, decidiamo di dividerci. Due di noi visiteranno il Metropolitan (25$), io e un’amica ci aggireremo per la città. Con un giorno in più avrei optato anch’io per il museo, ma con a disposizione un solo e ultimo giorno, scelgo di respirare l’aria della città e dei suoi quartieri. Ci dirigiamo quindi verso Chelsea per visitare il Chelsea Market, un vecchio biscottificio ristrutturato in cui sono state ricavate diverse attività tra cui diverse pasticcerie artigianali. Da qui imbocchiamo la High Line, una vecchia linea ferroviaria che attraversa la città e che per volere dei cittadini è stata trasformata in una striscia di parco che attraversa la città. Se il tempo fosse stato dalla nostra parte sarebbe stato davvero molto carino fare un picnic con vista sul porto sull’Hudson, ma il vento gelido non ce l’ha davvero permesso! Dalla High Line ci dirigiamo verso il West Village per le nostre ultime tappe… i famosi balconcini di Friends e Sex And the City. Il quartiere è curato, tutto un altro mondo rispetto alla Manhattan che ci immaginiamo. Sembra di stare nei quartieri residenziali di Londra. Ci sono piccoli negozi che non hanno nulla a che fare con le grandi Maison di Fifth Avenue, i bar sono pieni per il brunch domenicale… si respira la vera vita newyorkese. Terminato il giro, raggiungiamo le altre ragazze, estasiate dalla visita al Metropolitan, al palazzo dell’Onu. Anche qui potremmo organizzare una visita ma si decide di scattare solo qualche foto, mangiare un boccone in un “pret a mangier” nei paraggi per poi dedicarci allo shopping delle ultime ore. La sera seguiamo il consiglio di Giovanni e ci rechiamo al Country Hill sulla 26esima, ristorante texano tanto blasonato e pubblicizzato. Nulla di più sbagliato. Carne semicruda e fredda. Il locale sarebbe anche molto Bello, su due piani con musica dal vivo, ma il cibo e soprattutto la carne lasciano a desiderare. Bocciato.
Domenica
Ultime ore. Ci dirigiamo verso Harlem per assistere a una delle tante messe gospel del quartiere. Molte chiese sono già full o a prenotazione, così ci dirigiamo verso la Canaan Baptist Church. La funzione inizia alle 11:00. Si possono scattare foto ma i turisti sono tenuti separati dai locali, al piano superiore. Non siamo in tanti, forse è solo bassa stagione. Che dire di più? Una settimana a New York è l’ideale, una città cosmopolita dai mille aspetti… poi, però, ci vorrebbe una settimana a Miami per riposarsi!