Una settimana nella Grande Mela 2
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1º giorno- giovedì 7 novembre 2013
Dunque, partiamo di giovedì con una compagnia mai sentita prima, ovvero Tap Portugal. Il volo parte da Orly e fa scalo a Porto in Portogallo. Aereo piuttosto stretto, ma servizio ok. Arriviamo a Newark verso le 15 in punto ( ora locale ovviamente ) e quindi non c’è stato alcun ritardo… anzi un po’ di anticipo! Una volta recuperati i bagagli, ci dirigiamo verso l’ufficio informazioni e una signora cortesissima ci consiglia di prendere uno shuttlebus… bah, siamo un po’ perplesse. E, invece, in due minuti siamo a bordo di un van di 10 posti che, con appena 45$ In due, in circa un’ora ci porta comodamente all’indirizzo del nostro appartamento. Siamo davvero molto soddisfatte e dal primo istante ci stupiamo profondamente della cordialità e gentilezza dei newyorkesi… ma di tutti proprio! Ci sentiamo a casa nostra dal primo istante. L’appartamento scelto e trovato ovviamente su Airbnb si trova a East Broadway, proprio davanti al ponte di Brooklyn. Dalla nostra camera c’è una vista spettacolare! Restiamo senza parole! Come prima cosa cerchiamo di fare un giro a piedi nei dintorni per iniziare ad orientarci e anche perchè siamo molto stanche del viaggio. Ci rendiamo conto che siamo vicinissime a Chinatown e Little Italy e così come la prima sera ceniamo in un ristorante italiano “da Gennaro”. Devo dire servizio eccellente e cibo niente male. Io odio mangiare italiano all’estero, ma c’è da dire che l’America,a parte i soliti paninazzi, non ha dei piatti tipici essendo terra di tante comunità, quindi si doveva provare anche l’italiano! Torniamo a casa distrutte e si dorme.
2º giorno -venerdi 8 novembre
Non ci possiamo proprio lamentare, per essere a novembre ci sono 10 gradi… bene! Nonostante questo c’è un vento congelato che soffia… non sapevo fosse così ventilata New York! Usciamo di casa e dopo una colazione veloce, tipicamente americana, ci dirigiamo verso la zona di Bowling Green ovvero dove c’è Wallstreet e Ground Zero. Vogliamo prendere parte a un Free Tour della Sandeman che parta dalla piazza del Museo degli Indiani Americani. Avevamo già fatto questi tour prima d’ora e c’eravamo trovati benissimo. Sono del tutto gratuiti ,a piedi ovviamente, e, alla fine, se vuoi,e solo se vuoi, lasci a tua scelta un tot alla guida. Devo essere sincera, questa volta il tour non ci è piaciuto per niente. Di solito queste guide sono sempre molto molto simpatiche e rendono tutto divertentissimo…beh, non era questo il caso! La guida stavolta era molto molto prolissa e non ci ha fatto mai fermare un attimo…neppure per la foto di rito accanto al Charging Bull! Ci restiamo molto male. Comunque visitiamo la Chiesa di St. Paul dove furono accolti i primi feriti delle Twin Towers. Davvero molto toccante. Dopo un pasto veloce, decidiamo di andare a Times Square. Ovviamente ci spostiamo sempre in metro. A proposito delle metro di New York… non mi sarei mai aspettata fossero così! Sono molto molto vecchie, incasinate e soprattutto ne arriva una ogni 10-15 minuti! Non ci sono MAI pannelli luminosi che indicano tra quanti minuti arriva un altro treno e non ci sono MAI scale mobili. Ecco perchè la signora dell’aeroporto ce le aveva sconsigliate subito con tutte le nostre valigie! Tuttavia esse sono funzionanti 24ore su 24. Attenzione anche alle direzioni. La prima cosa da capire è se si vuole andare Uptown o Downtown, questa è la distinzione fondamentale, e poi bisogna leggere sulla mappa delle metro quale lettera si ferma alla stazione che ci interessa, in quanto molti treni sono espressi e quindi si fermano soltanto alle stazioni principali.
Consiglio vivamente di acquistare da Metro Card al costo di 30$ che permette viaggi illimitati per una settimana.
Comunque, giungiamo a Times Square e subito becchiamo Snoop Dogg per strada WOW! La zona di Times Square è sicuramente la più rappresentativa di New York, un mix di colori e luci che davvero lascia senza fiato. Caos più caos di quello credo non lo si possa neppure immaginare. Si ci sente terribilmente Vivi in un posto come quello! L’ho adorato davvero. E qui via libera allo shopping all’Hard Rock, M&m’s World, Disney e quant altro. Torniamo a casa e la sera usciamo a piedi. Tutti ci avevano detto che da quelle parti ci si diverte parecchio di sera, tipo sulla Houston. In realtà non vediamo tanto casino e ci restiamo molto male. Adoro le città come Tokyo dove ci sono proprio dei quartieri in cui c’é sempre un sacco di gente e si va sempre sul sicuro. New York inaspettatamente non ha un quartiere sempre vivo. Il più vivo è comunque il Greenwich Village, ma anche lì bisogna sapere in quale locale andare, e comunque di notte resta ben poco aperto…al massimo qualche locale gay. Che delusione!!! Anyway, mangiamo uno slice di pizza lungo la strada e poi conosciamo dei ragazzi con cui andiamo in un paio di locali, tra cui One and one, non male ,ma nulla di che. Si balla un po’ . La gente c’è , d’altronde è friday night, ma la fascia d’età è piuttosto bassa…siamo intorno ai 20 anni. Tra una chiacchiera e un drink si fanno le 4 e cosi andiamo a fare colazione con questi ragazzi. Ovviamente la tipica colazione americana: omelette e pane tostato! Io sono in estasi! Si torna a casa per le 6 del mattino.
3º giorno – sabato 9 novembre
È il momento di salire sull’Empire state building! Consiglio a tutti di acquistare online il City Pass. È un blocchetto che, al costo di 107 $ permette l’ingresso a praticamente tutti i must della città. Una volta stampata la ricevuta, basterà consegnarla in uno qualsiasi dei luoghi a cui potrete accedere, con documento d’identità alla mano, e vi daranno un blocchetto con tutti i biglietti per i singoli punti di interesse. Vi permette anche di evitare le file e spesso vi da diritto a un’audioguida gratuita. Ed è proprio qui all’Empire State Building che l’audioguuda si è rivelata utilissima. Si sale fino all’86º piano e da lì la vista è sorprendente!!! L’audioguida spiega passo passo le vedute dai diversi punti e ci da anche altre informazioni molto utili per scoprire la città. Credo che visitare l’Empire State Building sia la prima cosa da fare una volta giunti a New York, diciamo per farsi un’idea generale su cosa fare. Pranzo lì vicino da Heartland un classico per i superpanini americani e subito dopo passeggiatina breve per la 5th Avenue e visita al Rockefeller Center. Grossa delusione per la pista di pattinaggio allestita all’interno, in quanto é molto molto più piccola di quanto possa sembrare in tv. Il posto comunque è molto carino, c’è tantissima gente, ovviamente un centro commerciale, e un negozio Lego FAVOLOSO dove c’è addirittura una ricostruzione del centro stesso, con tanto di pista si pattinaggio. Davvero bello. Si sale finalmente sul Top of The Rock. Abbiamo visto NY di giorno…ora dobbiamo vederla di notte, no ? L’atmosfera é fenomenale, tutte quelle luci! Siamo più o meno al 67º piano… wow! La sera siamo distrutte e dormiamo.
4º giorno- domenica 10 novembre
Cosa si fa la domenica a NY?! Ovviamente si va in una chiesa di Harlem per la messa in gospel! Prendiamo la metro e alle 11 siamo lì! Il quartiere è pieno zeppo di chiese, quindi basterà sceglierne una che vi ispira ed è fatta. Le messe cominciano tutte per le 11,11:30 . Noi abbiamo scelto la chiesa di St. James dove la messa iniziava alle 11:30. E qui davvero sono rimasta senza parole. L’atmosfera è davvero da Sister Act con quel coro fantastico (seppur non numeroso) che canta. Ma non è solo quello che tocca. Di certo non si tratta di una messa “all’italiana”. La familiarità regna sovrana. Fanno addirittura presentare i visitatori, noi incluse. Ci danno il benvenuto. Dopo di che lettura della bibbia, predica di un reverendo donna e al momento della pace si baciano e abbracciano tutti! Io mi sono commossa all’ennesima potenza! Poi si dice una preghiera comune dove tutti si uniscono a cerchio tenendosi lper mano. Forse un paio di mesi ad Harlem e tornerei credente anch’io. In assoluto la funzione più toccante a cui io abbia assistito. Da fare senza ombra di dubbio!!! Colazione al Dunkin’ Donuts con i mitici Bagel con crema di formaggio o, volendo, le famosissime ciambelle, e poi direzione Museo di storia naturale, proprio quello del film “Una notte al museo”! La metro ci ferma accanto a central park e quindi un giretto tra le colorstissime foglie cadute tutte colorate è d’obbligo! Davvero paesaggi da film. E poi eccoci al Museo, anch’esso incluso nel city pass. Niente fila quindi e subito al 4º piano dove ci sono i dinosauri! Davvero tanti tanti fossili molto interessanti, ma si può dire che il mio interesse sia morto qui. Gli altri piani sono pieni di animali imbalsamati ed oggetti e oggettini vari di diversissime provenienze. Belli solo il reparto marino e quello dedicato ai minerali. Mi aspettavo qualche cosa in più, forse é piùun museo per ragazzini. Comunque vediamo anche “Dark” uno space show temporaneo sulla nascita dell’universo e sull’esistenza di altri universi simili al nostro . Non male. Lunga passeggiata sulla strada piena di hotel lussuosi paralella al central park, ed eccoci a Columbus Circle dove c’è un grande centro commerciale e un mausoleo con una statua di Cristoforo Colombo. Cena da Hooters! Io adoro questo posto, anche se ormai le ragazze non hanno mai i pattini, ma comunque è un locale american DOC. Consigliamo i superpanini, le patate vertigo e ovviamente le alette di pollo. Casa, ci riprendiamo dalla stanchezza e la sera siamo a Greenwich Village, come ho detto prima, il quartiere migliore per passare le serate a NY. Peccato che ci ritroviamo in un local gay! xD Comunque ci divertiamo un sacco!
5º giorno- lunedì 11 novembre
Incluso nel city pass c’è anche il battello con visita alla statua della libertà ed è qui che ci dirigiamo oggi. Prendiamo la metro fino a Bowling Green e qui traghetto per Liberty Island. La statua della libertà è davvero splendida! Vederla mi ha emozionato molto, più di quanto potessi immaginare. È davvero imponente. Anche qui c’è l’audioguida che ci spiega un sacco di cose. Dopo di che, ci riscaldiamo un po’ con un tè al Crown Bar e riprendiamo il traghetto. Si ci potrebbe gratuitamente fermare a Ellis Island dove si può visitare l’Immigration Museum, ma onestamente non ci interessa più di tanto, quindi torniamo alla base. Qui giretto a piedi e shopping sfrenato al Century 21, una sorta di outlet con abiti di marca a prezzi molto ridotti. Ci diamo alla pazza gioia e poi finalmente andiamo al Ground Zero. Oggi è la festa dei veterani, per cui in strada ci sono moltissime bancarelle. Ci divertiamo molto a comprare souvenirs qua e là e ad assaggiare i cibi più strani di varie etnie . In più c’é anche una parata con tutte le forze dell’ordine. Per l’accesso al Ground Zero e al Memorial 9/11 non si acquista alcun biglietto; basta dare un’offerta a piacere a partire da 10$. Entriamo e subito l’aria è solenne. Al posto delle Twin Towers oggi ci sono due gigantesche fontane/cascate con attorno lastre di bronzo con sopra incisi i nomi di tutte le vittime. Oggi, per il giorno dei veterani, ci sono anche delle rose gialle. Ma la cosa bella è che i nomi non sono scritti lì a caso. Sono tutti scritti in concomitanza con il luogo in cui é morto il singolo individuo e sono uniti tra loro da reali legami affettivi o lavorativi, a discrezione delle famiglie. Davvero una bella cosa. Qui è impossibile non commuoversi. C’è anche un albero soprannominato l’albero dei sopravvissuti, l’unico pero in una miriade di querce bianche. Quell’albero era stato piantato lì negli anni 70 ed è sopravvissuto alla tragedia del 2001. L’hanno così preso e portato altrove per farlo riprendere del tutto. E appena si è potuto è stato ripiantato lì. È rigoglioso. Ormai è diventato un Simbolo di Speranza e Rinascita per tutta la comunità. Resto anche molto colpita da un’incisione che dice “Dedicato a chi é caduto e a chi va avanti. Per non dimenticare mai” favolosa. Torniamo a casa e più tardi andiamo di nuovo al Greenwich Village. Stasera devo per forza andare al 66 di Perry Street: la casa di Carrie Bradshaw!!! Ci arriviamo facilmente dalla stazione della metro di 4 West e io sono felicissima! Un sacco di altre persone devono aver cercato questo posto; c’è addiritura una catena con cartello che vieta di salire le scale! A pochi metri di distanza c’è anche la casa del notissimo telefilm “Friends”. Vediamo un ristorante di tapas molto carino, piccolo e intimo che si chiama “Las Ramblas”. Decidiamo di fermarci e mangiamo benissimo, anche se le porzioni sono piccole e la sangria la paghiamo un botto! Però siamo contente…c’è anche la crema catalana! A poca distanza troviamo un pub irlandese e ci fermiamo per una birra. Tanto per informazione, a New York si porta tantissimo l’Heineken e ci sono anche la Stella Artois, la Budweiser e una birra che si chiama BlueMoon molto leggera tipo la nostra Peroni. Non esistono Ceres o Tennent’s , quindi se volete una birra più forte allora dovete prendere per forza la Samuel Adams che però, anche nella versione più strong, non arriva al 6%. Ah, in nessun locale vi verrà mai dato un alcolico senza aver compiuto 21 anni di età e dovunque controlleranno il vostro documento, quindi portatelo sempre con voi per evitare questioni inutili.
6º giorno – martedi 12 novembre
Stamattina la mia amica ha proprio voglia di pancakes! Su internet avevamo trovato la Clinton Bakery, che sembrava essere il luogo migliore per i pancakes. Arriviamo lì in metro e c’è una fila stratosferica. Non mi sembra proprio il caso di perdere mezza giornata a fare una fila al freddo per un pancake! Andremo altrove! E cosi a pochi passi troviamo “Remedy” locale molto carino, tipicamente americano dove lei mangia felice i suoi pancakes e io mi faccio una superomelette americanissima! Oggi è la volta del Moma, il museo di arte moderna, anch’esso incluso nel city pass. Davvero molto molto bello. Ci sono opere d’arte di Andy Warhol, Picasso e anche la “Notte stellata” di Van Gogh. Vale senz’altro la pena di visitarlo e ovviamente anche qui c’è l’utilissima audioguida inclusa. Anche la boutique del museo è meravigliosa! Ci sono un sacco di cose interessanti, giochi logici, oggetti molto utili e bellissimi souvenir. Ora altro shopping! Eccoci sulla 5 th Avenue a fare il giro di dovere da Tiffany. Mio Dio! 4 piani di gioielli…meraviglioso! L’argento è al 3º piano e rispetto all’Italia qualcosina si risparmia…fateci un giro! Lì accanto ci sono altri negozi notissimi quali Luis Vuitton, Yves Saint Laurent, Valentino, Armani, Ferrè e il più accessibile Nike Town. Torniamo a casa sfinite e stasera come sempre Greenwich. Alla ricerca di un ristorante messicano, ci ritroviamo in un posto ben diverso. Non ricordo il nome, comunque alette di pollo e patatine a go-go. Bene!
7º giorno-13 novembre
Stamattino capatina al Met, metropolitan museum of art. Cerchiamo di vedere il possibile, però é il museo più grande del mondo quindi si fa quel che di può. Gyros di falafel al volo da uno dei tantissimi baracchini siti in tutta la città che vendono anche Hot-Dog e Brezel, e finalmente si va da Macy’s. Mi aspettavo un negozio molto diverso. Credevo fosse più accessibile e invece anche qui tanti abiti costosi. Soltanto all’ultimo piano ci sono le cose in saldo e quindi compriamo di tutto! Anche regalini per amici ovviamente. Stasera è la grande serata. É la nostra ultima serata a New York e proprio il mercoledì e la domenica uno dei locali più storici del mondo organizza una serata con la sua band: il Cafè Wha? Sito anch’esso nel Greenwich, si tratta del bar dove hanno suonato artisti di calibro mondiale quali Bob Dylan e Bruce Springsteen. Non possiamo non andarci! Avevo letto tantissime recensioni positivissime su questo bar, tuttavia ero scettica. Spesso online si esagera, specie se si parla di locali che hanno dato il via alla carriera di grandi artisti. D’obbligo la prenotazione online. Si può prenotare per le 21:30 o per le 23:30. Noi scegliamo il primo orario e nella mail di conferma c’è scritto che bisogna essere lì per le 21:15. Prendiamo la metro e il locale si trova proprio a 2 passi da West 4; per cui arriviamo puntualissime. Ordiniamo quesadilla , involtini primavera e panino, drink e birra. Tutto ci viene servito rapidissimamente. Il servizio funziona benissimo e i prezzi sono normalissimi. Il locale è molto carino, a misura di band che suona e canta live, divanetti neri e foto anni 60 nel bagno, carinissime! Verso le 21:45 inizia la band ed è lì che rimaniamo estasiate! É formata da 7 uomini di colore e non, e tutti, dico tutti, hanno una voce strabiliante e suonano uno strumento! Iniziano l’esibizione in maniera molto scherzosa e sfoderano dei talenti da paura! Mixano vecchi successi a nuove hits e il risultato è eccellente! Dopo qualche canzone dall’inizio dello show, sale sul palco una donna di colore di nome Kim e lì davvero l’emozione è alle stelle! Una voce esagerata! Sono rimasta davvero felicissima della scelta. Consiglio a tutti di andare in questo locale ed io spero di tornarci quanto prima. La notte, tornando a casa, sorpresona! La metropolitana non funziona! Per dei lavori, ci viene proposta l’alternativa di un bus…ovviamente nessuno ci indirizza bene e ci ritroviamo a Brooklyn nel cuore della notte! Fortuna che ci sono i taxi! I taxi, rigorosamente gialli, a New York, sono il mezzo di trasporto più utilizzato assieme alla metropolitana. Sono anche abbastanza economici, per cui non vi sarà facile trovarne di liberi! E, se ne troverete uno, dovrete letteralmente lanciarvi in strada con la mano alzata per farlo fermare. Inoltre, se il tassista vi chiede dove dovete andare, voi diteglielo SOLTANTO dopo essere già saliti in auto, altrimenti, come ci è capitato, se la vostra meta è vicina, potrebbe decidere di “scartarvi” alla ricerca di chi va dall’altra parte della città. Assurdo!
8º giorno-14 novembre
Oggi è il giorno della partenza…che amarezza! Ci è piaciuta un sacco New York! Stamattina andiamo alla Bowery in metro perchè a pochi passi da lì c’è Eileen’s, la famosissima pasticceria per le cheesecake! Wow! Senza parole! Ci sono minicheesecakes di tutti i gusti del mondo! Ne mangiamo 2 e mezza a testa, paradisiache! Andateci per forza!!! Da qui proseguiamo a piedi per Little Italy e Chinatown dove i souvenirs costano quasi la metà di tutto il resto della città e poi si torna a casa. Riusciamo a fatica a chiudere le valigie con tutti i nostri acquisti! Appuntamento alle 13:30 con il Go Van, prenotato via internet stavolta, che ci porterà all’aeroporto. Puntualissimo ci viene a prendere sotto casa e alle 14:30 siamo all’aeroporto di Newark. Ora non ci resta che aspettare il nostro volo Tap Portugal per tornare a Parigi dove poi tra qualche giorno ci saluteremo per tornare ognuno a casa propria. È stato proprio un bel viaggio! Ultimi consigli: non dimenticate mai la mancia! In America è d’obbligo! In alcuni ristoranti/bar è scritta proprio sotto al conto. Si può scegliere tra 15, 17 o 20% e quindi lì il minimo è 15%. Dove non c’è scritto potete sceglierla voi, ma deve essere comunque almeno del 10%. Il cambio euro/dollaro è a nostro favore quindi via libera allo shopping, però non dimenticate che ad ogni prezzo che vedete sul cartellino, dovrete aggiungere le tasse, che non sono incluse come da noi, e corrispondono all’8%. È noto che la presa elettrica italiana è diversa da quella americana, quindi vi consiglio di portarvi da casa l’adattatore, altrimenti lo pagherete un botto. Inoltre, non dimenticate che alcuni elettrodomestici italiani, tipo i phon, con l’adattatore funzioneranno molto molto molto più lentamente. Che noia! Se vi è possibile, portate con voi anche un trasformatore/convertitore, così risolverete il problema. Se non avete fretta, non correte troppo nelle stazioni della metropolitana, specie in quelle principali. Potrete imbattervi in uno spettacolo di artisti di strada. Un breakdancer, un sosia di Michael Jackson o semplicemente un indiano americano che suona il flauto di Pan. Sono tutti bravissimi e vi rallegreranno la giornata! Credo di avervi detto tutto. La cosa che più mi ha colpito di New York? La cordialità e la familiarità con cui ti trattano tutti. Perfetti sconosciuti ti salutano, ti augurano buona giornata, ti fermano per strada per chiederti se hai bisogno di aiuto in qualcosa, se cerchi una strada. Non capiterà mai che qualcuno ti urterà in metro senza chiederti scusa e tutti ti manterranno sempre la porta aperta se entrerai in un negozio. Ci sarà sempre qualcuno che ti terrà aperta anche la porta della metropolitana, se ti vedrá correre. Insomma state ancora temporeggiando?
La Grande Mela vi aspetta!