Una settimana negli Emirati Arabi Uniti
Il primo giorno ci siamo concentrati sulla parte nuova, in pratica seguendo la Sheikh Zayed Road sul percorso della linea rossa della metropolitana: ci sono tantissimi grattacieli moderni di tutte le forme, il Dubai Mall con l’ingresso alla salita del Burj Khalifa (se si prenota anche solo con qualche giorno d’anticipo online si risparmia parecchio e la vista da 450m di altezza è da togliere il fiato) e le fontane di luci, il Mall of Emirates con all’interno lo skyDubai (essere a Dubai e sciare a -4°C è veramente una cosa da provare!) e Palm Island (l’unica delle 3 isole artificiali a forma di palma che è già completa; la monorotaia che la percorre tutta è costosa ma il panorama è impareggiabile).
Il secondo giorno l’abbiamo dedicato alla parte storica, iniziando con Al Fahidi Fort e l’annesso museo sulla storia di Dubai; appena dietro il forte c’è la Grand Mosque, il cui ingresso è però vietato ai non musulmani, e l’Old Souk. Da qui per arrivare a Deira, il quartiere storico, abbiamo attraversato il Creek su un’abra, tipica imbarcazione locale per solo 1 Dirham. Su questo lato del Creek ci sono, uno vicino all’altro, il souk delle spezie, noi abbiamo comprato zafferano dell’Iran e pistacchi locali, buonissimi ed economici, e il souk dell’oro per immergersi nei profumi orientali. Se avete ancora tempo lungo le sponde del Creek è possibile visitare anche la casa dello sceicco Saeed Al Maktoum e l’Heritage Village.
Il terzo giorno abbiamo organizzato una gita, in totale autonomia, alla cittadina di Al Ain, distante circa 150km e luogo di villeggiatura degli abitanti di Dubai. Abbiamo preso sia all’andata che al ritorno lo stesso pulmino usato dai lavoratori indiani e pakistani che si spostano tra le due città, da Al Ghubaiba station: il prezzo è decisamente buono ma è veramente un’avventura! Ci vogliono quasi 2 ore per arrivare e ci si ferma vicinissimi all’oasi, che l’Unesco ha recentemente inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, l’unico degli Emirati, la cui visita è decisamente d’obbligo, anche solo per passeggiare all’ombra e rinfrescarsi dalla calura estrema, visto che siamo proprio nel bel mezzo del deserto. Di notevole anche Al Jalili Fort con il suo parco. Con un taxi, cercando di farci capire a gesti perché qua nessuno sa l’inglese, ci siamo diretti al Parco Archeologico di Hili, dove sono presenti tombe e resti risalenti a parecchie migliaia di anni fa. Organizzatevi bene per il ritorno perché il posto è a 5/10km dal centro cittadino, non ci sono fermate di bus e i taxi sono molto rari; noi ce la siamo cavata grazie alla gentilezza di un abitante del posto in gita con la famiglia che ha chiamato un taxi, e persino lui ha avuto difficoltà a far capire la posizione del posto! Per chi non se la sente di fare questa gita in stile fai da te è possibile usufruire dei tour organizzati da Dubai.
Il giorno successivo abbiamo comprato anche noi uno di questi pacchetti, tramite Arabian Adventure che è una società della Emirates, per il tour nel deserto che comprende: spettacolo dei falchi, rally sulle dune veramente divertente, ovviamente deserto con possibilità di scorrazzare tra le dune e fare foto fino al tramonto e cena in un villaggio beduino, con danzatrice del ventre e possibilità di fumare tabacco locale con la shisha. Noi ci siamo divertiti tantissimo e lo consigliamo sicuramente.
L’ultimo giorno della nostra vacanza l’abbiamo passato su una delle spiagge libere di Dubai, nei pressi della moschea Jumeirah: i turisti possono tranquillamente stare in costume e l’acqua, per essere in centro città, è bella, trasparente e anche piacevolmente calda!