Una settimana in paradiso
Secondo giorno sveglia alle 8.00 non vogliamo perderci nemmeno un secondo di questa vacanza tanto desiderata. Riposatissimi, le onde del mare ci hanno cullato per l’intera notte, infatti la nostra camera da sul mare, una vista fantastica. S’inizia con una colazione abbondante preparata da Pinuccia un amica di Pier anche lei qui in vacanza. Tavola imbandita con pane fresco e marmellata, formaggio di capra molto buono, torte rigorosamente fatte da Pinù, banane, latte, caffè e the. Usciamo, oggi ci aspetta una giornata dedicata alla scoperta dei dintorni. Andrea e Davide muniti di canne da pesca e attrezzatura varia, noi solo con uno zainetto e macchina fotografica ci dirigiamo verso sud lungo la spiaggia di Chave, direzione Rabil. Dopo aver oltrepassato le ultime case, che in realtà sono delle guesthouse per turisti e gli unici tre bagni dell’intera isola, il deserto e il mare ne fanno da padroni, si incontra solo qualche turista sparso che passeggia in riva al mare. L’oceano è agitato e le nuvole si muovono in continuazione, Io e Simo abbiamo provato a tuffarci per vedere meglio le tartarughe che ogni tanto fanno capolino, ma rischiamo di farci male subito, perché rapiti dalla curiosità di vederle da vicino non ci accorgiamo che in quella parte di spiaggia ci sono a pelo d’acqua scogli che si mimetizzano con la sabbia, e rischi seriamente di rimetterci gli stinchi, ci rinunciamo accontentandoci di vedere quelle splendide creature da riva. Percorriamo la spiaggia fino al Riù, un mastodontico resort in mezzo al nulla, un obrobrio di cemento, è dello stesso colore della sabbia e in stile arabeggiante ma a parer nostro stona con il paesaggio circostante; lo oltrepassiamo e andiamo avanti ancora un po’, i ragazzi continuano a pescare… Si sono fatte le 13.00, la fame si fa sentire, all’orizzonte solo mare e dune di sabbia; decidiamo di tornare indietro, ma di strada ne abbiamo fatta tanta, o ci tocca il ritorno controvento. Finalmente come un miraggio vediamo il bagno “bahia”, ci fermiamo a mangiare, un panino con pomodori e mozzarella, buono e abbondante, non proprio conveniente ma dato che siamo gli unici clienti lasciamo perdere… dovranno pur sopravvivere!!! Torniamo al b&b mentre i pescatori instancabili continuano imperterriti! Due chiacchere con Pier e andiamo in paese a prenotare la cena al blu marlin, ristorante nella piazza del paese, gestito da italiani, il posto è piccolo e gettonato, quindi bisogna prenotare per forza, ci sono due turni uno alle 19.30 e l’altro alle 21.00, ovviamente prenotiamo per l’ultimo turno. Facciamo un giro per le vie, è un piccolo paesino molto colorato. I Capoverdiani sono un popolo timido ma cordiale, mai invadente. I ani scorrazzano liberi per le strade; gironzolando noti il contrasto tra la facciata delle case, curate con colori molto accesi e allegri ed il resto, che invece è tutto in costruzione in modo sparso e disordinato, purtroppo si vedono palazzi a tre piani fermi con i lavori, per via della crisi economica, anche qui molte persone sono rimaste senza lavoro, soprattutto senegalesi che sono arrivati dall’africa per la forte richiesta di muratori e che ora si trovano senza niente! Torniamo a casa per un riposino, una doccia e andiamo a cenaal Blu Marlin, si mangia divinamente … L’offerta è molto varia, antipasti di carpaccio di pesce serra e tonno, primi con svariate paste all’aragosta, tonno, granchio etc, e come secondi pesce spada, tonno, serra, aragosta; tutto rigorosamente pescato il giorno stesso, non si usa congelare il cibo, per via della rete elettrica non troppo affidabile. Paghiamo pochissimo, siamo abituati ai prezzi in italia … Con massimo 10€ a testa ti abbuffi di pesce, fantastico!!! Si torna da Pier che anche stasera ci aspetta con l’immancabile bottiglia di Grog, due coccole a Maury la gattina di casa e tutti a letto per una sana dormita.
Il terzo giorno dopo una abbondante colazione prepariamo lo zainetto e aspettiamo 3 ragazzi, una coppia di Torino e un Trentino, che soggiornano al Marin Club e che anche loro hanno sentito parlare di Pier su Turisti per caso; affittiamo il pickup x noi (€ 65,00) e loro il Jimmy (€ 50,00)e partiamo alla volta della spiaggia di Curralinho, o meglio nota come “Santa Monica”, perché ricorda la famosa spiaggia Californiana. L’oceano è impressionante, onde altissime, ma incuranti del pericolo ci tuffiamo subito giochiamo con le onde, ci godiamo il paesaggio, per fortuna i turisti dei resort se ne sono andati e rimaniamo soli a goderci quel paradiso… all’orizzonte scorgiamo una carovana di jeep rumorose, scappiamo…. Riprendiamo il viaggio e ci dirigiamo alla baia degli squali, troviamo bassa marea ma gli squali ci sono lo stesso, per vederli bene scendiamo dal costone e lì ne vediamo uno a pochi passi da noi, è grande un metro e mezzo, spettacolare! Andiamo avanti e ci si apre un’altra baia circondata da maestose dune di sabbia che lascia senza fiato, il vento non molla e le nuvole nemmeno, ma per fortuna.. Perchè il sole picchia. Torniamo indietro verso Praja de Varadinha bellissima con le sue grotte a picco sul mare. Per arrivarci bisogna attraversare parecchie dune di sabbia, e solo con una guida esperta riesci a raggiungerla. Un bel bagno ci vuole proprio, le onde e le correnti sono fortissime, bisogna stare attenti però è pieno di scogli e il rischio è di finirci addosso. Ci godiamo la spiaggia senza vento, grazie alle rocce che riparano, siamo quasi al tramonto è meglio tornare; Tappa al deserto di Viana, due foto veloci e via verso casa, il vento è fortissimo e fa anche freddo. Doccia veloce e a cena da “Naida” un ristorantino sempre nella piazza di Sal Rei dove con una decina di euro potrete mangiare pesce spada, garopa, tonno o serra accompagnato da patate fritte, riso, salse e una bella birra. Soddisfatti dell’abbuffata di pesce torniamo al nostro solito bicchierino di Grog e due chiacchere, e a nanna, mentre i ragazzi vanno a pescare ma ci rinunciano presto perché il vento non ci molla. Quarto giorno lo dedichiamo a gironzolare per i dintorni, a goderci questo pezzo di paradiso; così finalmente i pescatori possono dedicarsi alla loro attività preferita …. Circondati da bambini curiosi e divertiti!! Aperitivo in un Cerenghito dopo il molo gestito da una coppia d’Italiani e Cena al BluMarlin.
Quinto giorno, seconda escursione con Pier, direzione nord per la spiaggia di “Boa Esperanca” dove si trova il relitto di Santa Maria, un mercantile arenatosi nel 1968 e sempre più “eroso” dal mare, ma che offre una vista decisamente suggestiva. Tale mercantile portava pure dei giornali fotoromanzi, che tutt’oggi potrete vedere e leggere perché ancora conservati sulla spiaggia, grazie al sole, il sale e il vento, sono praticamente fossilizzati! La spiaggia è deserta, un gran senso di libertà ci attraversa. Riprendiamo le Jeep e via, passando dal paesino di pescatori oramai abbandonato di “Curral Velho” e relativa spiaggia, ci fermiamo per mangiare un panino veloce e goderci l’atmosfera, non abbiamo visto anima viva fin’ora. Si riparte, incontriamo qua e là oasi verdissime con palme, acacie, mandorli e alcuni dei sette baobab dell’isola, arriviamo a Ervatao, spiaggia bellissima con alle sue spalle un laghetto d’acqua salmastra e un’oasi. Anche qui tuffo, ma le onde sono davvero impressionanti! Ripartiamo verso il faro abbandonato attraversando deserti di pietre nere o rosse, il paesaggio cambia in continuazione, mai uguale e ogni angolo ha un fascino particolare. Dal faro la vista è spettacolare, foto a raffica e riprendiamo il cammino, passando per i paesini del nord “Joao Galero”, “Fundo das Figueras”, e “Cabeco dos, qui incontriamo due ragazze del posto che Pier conosce, una è la maestra del paese, ci chiedono un passaggio per andare in un altro paese Bofareira, allunghiamo un po’ la strada ma non importa, siamo felici di farlo! Arrivati al paese dopo un percorso parecchio accidentato, ci rendiamo conto che è in festa, lasciamo le due ragazze e riprendiamo la strada, è quasi buio e la pista rigorosamente sterrata è sempre peggio, arriviamo a Sal Rei che è già buio, stanchi ma felici della giornata intensa di emozioni. Stasera si cena da “Naida”.
Il sesto e ultimo giorno lo dedichiamo all’ozio, i ragazzi pescano e noi ci prendiamo due sdraio e un’ ombrellone al Boavista Social Club a 300 Escudo capoverdiani a testa (meno di 3 €). Passiamo la giornata a prendere il sole e fare il bagno. Cena con i ragazzi del Marin Club e Pier che finalmente riusciamo a convincere a venire a mangiare con noi, è una settimana che ci proviamo!!! Dopo cena tutti a casa di Pier ad ascoltare i racconti avventurosi di quest’uomo affascinante che ci rapisce con la sua abilità da oratore e che non smetteremmo mai di ascoltare!!! Ha girato il mondo e continua a farlo… Siamo arrivati al giorno della partenza, ci vien a prendere un amico di Pier che ci accompagna in aereoporto, fila al check-in dove incontriamo i ragazzi del Marin Club, soddisfatti e malinconici per la partenza salutiamo l’isola che ci ha regalato 7 giorni indimenticabili e ci imbarchiamo. Un grazie particolare al grande Pier che ci ha fatto apprezzare fino in fondo questa terra magnifica che racchiude in se un po’ d’africa con la sua varietà di paesaggi, tra deserto, oasi ,canyon, e spiagge incontaminate.
Spese sostenute per la vacanza:
Volo Malpensa – Boavista (Sal Rei) : 550€ (a persona comprensivo di visto e adeguamento carburante)
B&B – 7 giorni : 350€ (per 2 persone) Bed & Breakfast “CRIOLA” – Sal Rei – Boavista
Pranzi: se compri al marcket il prosciutto e il formaggio e il pane in Paderia (come la nostra panetteria), la spesa è irrisoria.
Cene : 8/12 € a persona al giorno
Affitto auto : 65€ al giorno
Consiglio: gli Euro sono accettati ovunque, ma è meglio pagare con gli Escudo capoverdiani più conveniente.