Una settimana in Andalusia

Nella regione più araba d'Europa (sotto la pioggia battente) tra Cordoba, Granada, Siviglia...
Scritto da: dodinoni
una settimana in andalusia
Partenza il: 02/11/2012
Ritorno il: 08/11/2012
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Lavorando nel turismo, mi capita spesso di partire nel mese di novembre e devo dire che generalmente ho abbastanza fortuna col tempo, ma quest’anno pur avendo scelto una mèta mite come l’Andalusia, ho trascorso un’intera settimana a fare i conti con la pioggia.

Quest’aspetto ha naturalmente guastato un po’ la festa, ma abbiamo cercato di goderci comunque la meritata vacanza.

Volo Ryanair Ciampino – Siviglia da 60€, navetta fino alla stazione Santa Justa e bus 32 fino a Plaza Ponce de Leon, dove (tramite Airbnb.com) abbiamo affittato un bell’appartamento privato in Calle Sol. Il quartiere è centrale ma non troppo turistico, l’ideale per immergerci nella vera atmosfera andalusa.

Per staccare dai troppi mesi di lavoro, ci regaliamo subito una bella sosta ai baños arabes “Aire de Sevilla”. Rinfrancati dalle acque calde, dal bagno turco e da un massaggio, ci dirigiamo al vicino locale “El Reconcillo” già pieno di spagnoli che condividono cañe e tapas. Vista la stanchezza decidiamo di sederci nella zona ristorante e alla fine concludiamo (in accordo con Lonely Planet) che questo posto merita una visita più per gli arredi storici del piano terra che per la prelibatezza dei suoi piatti.

La mattina seguente ci dirigiamo in centro, facciamo una breve fila per i biglietti e visitiamo la Cattedrale. Di sicuro colpisce per la sua imponenza, ma alla fine non ci sembra poi tanto speciale.

Ci piace invece percorrere le 35 rampe della Giralda (ex minareto e ora campanile della chiesa) per ammirare la città dall’alto. All’uscita ci viene una gran fame e finalmente troviamo un locale che ci piace parecchio: Casa Morales, dove gustiamo il nostro primo pasto in vero stile iberico.

Attraversiamo il Barrio di Santa Cruz e andiamo a prepararci per la serata a Casa Anselma, dove dovremmo assistere ad un autentico spettacolo di flamenco. Facciamo un’ora di fila sotto la pioggia e quando entriamo i posti sono tutti già presi e veniamo stipati lungo le pareti del piccolo locale come in una “lata de sardinas”. La burbera Anselma ha un’unica preoccupazione: che ogni avventore abbia un bicchiere in mano! I cantori sembrano bravi e ispirati, ma le ragazze che si alzano dal pubblico e ballano sono tutte volenterose e piuttosto dilettanti, dunque verso le due del mattino ci stanchiamo e decidiamo di abbandonare la sala.

Il giorno seguente ci svegliamo di nuovo con la pioggia, facciamo una fila un po’ più lunga del giorno precedente e visitiamo l’Alcazar: un bel complesso arabo pieno di decori geometrici, azulejos colorati e giardini rigogliosi (purtroppo anche fangosi). A pranzo ci fermiamo al Cafè Aleanza che, nonostante venga indicato dalle guide, ci sembra troppo turistico e caro e poi corriamo alla stazione Santa Justa per prendere il treno. In questi pochi giorni abbiamo capito che i mezzi pubblici in Spagna sono piuttosto cari rispetto ai taxi e alla macchina a noleggio e, infatti, per 45 minuti di treno Ave spendiamo 35€ a testa, ma almeno arriviamo presto a Cordova. Ci sistemiamo nel nostro semplice ma dignitoso Hotel Maestre (50€ a notte la tripla con colazione!) e andiamo a cena. Purtroppo ci fidiamo del consiglio della receptionist e consumiamo una pessima cena alla Taberna Rafalete, poi però ci consoliamo con un ottimo brownie e bei drink nel simpatico Regardera. La Mezquita di notte sembra molto imponente e non vediamo l’ora di visitarla nelle uniche ore di sole che il meteo prevede in questo nostro viaggio. Forse proprio grazie alla luce del sole, la Mezquita e il centro storico di Cordova con i suoi patii moreschi ci sembrano le attrazioni più belle del nostro itinerario andaluso! Dopo esserci fatti incantare dalla giungla di colonne e archi della cattedrale, ci fermiamo in un ottimo ristorante (Casa Rubio) che offre delle tapas veramente stuzzicanti.

Il cielo torna pian piano grigio e noi con la nostra macchina a noleggio (Europcar 85€ per 3 giorni inclusa riconsegna all’aeroporto di Siviglia e secondo guidatore!) ci dirigiamo verso Granada, attraversando chilometri di campi arati e oliveti sterminati.

L’Hotel Molinos è la sistemazione più carina del viaggio: camera nuova e spaziosa, bel bagno, posizione centralissima. Due notti in tripla incluso il garage ci costano solo 138€! E la colazione si può fare tranquillamente nel bar proprio di fronte all’albergo.

La simpatica receptionist Eléna ci aiuta ad acquistare i biglietti dell’Alhambra on-line e, vista la pioggia di nuovo battente, ci suggerisce di mangiare nel locale di fronte: Casa Lopez Correa, dove consumiamo una cena abbastanza gustosa.

L’indomani trascorriamo tutta la giornata all’Alhambra, zigzagando tra i Palacios Nazario, il Generalife e l’Alcazaba. Il complesso è bellissimo e molto affollato anche in questo piovoso giorno feriale di novembre. Decidiamo di rientrare in città attraversando il quartiere storico di Albacin e finalmente, su consiglio di un’altra receptionist del Molinos, mangiamo la migliore cena di tutto il viaggio a Los Diamantes. È un locale semplicissimo specializzato in pesce. Alla maniera di Granada, ogni volta che si ordinano le bevande arriva dalla cucina una tapa (che come dice il menù, “non si sceglie e non si cambia”). Ordiniamo poi altri assaggi, tra cui delle favolose alici fritte e delle melanzane (altrettanto fritte). Il cameriere è velocissimo e attentissimo e tra le tapas gratuite, non ci porta mai due volte lo stesso piatto.

Stavolta siamo supersoddisfatti della cena e torniamo a casa contenti. Il giorno seguente lasciamo Granada e ci dirigiamo in macchina a Ronda. La particolarità di questa cittadina è che è divisa da un’impressionante forra e le case sono arroccate tutte intorno allo strapiombo. Se non avesse piovuto tanto, ci sarebbe piaciuto scendere sul sentiero che porta verso il fiume, ci limitiamo invece a scattare qualche foto dall’altissimo ponte. Il programma originale avrebbe previsto un’ultima tappa verso la Costa della Luz, ma visto il tempo inclemente decidiamo di rientrare subito a Siviglia.

Riconsegniamo la macchina, ci facciamo portare all’Hotel YH Giralda per l’ultima notte del viaggio, ceniamo ancora una volta a Casa Morales e decidiamo di vedere uno spettacolo di flamenco più “classico” di quello visto da Anselma. Purtroppo lo show del Museo del Flamenco e della Casa della Memoria sono già finiti, dunque ripieghiamo sul turistico Los Gallos che ci “scuce” 35€ a testa! In fondo il nostro è stato un viaggio tutto low cost, decidiamo dunque di spendere questa cifra pur di soddisfare la nostra curiosità. L’atmosfera è proprio quella della trappola per turisti, ma le ballerine sono brave e ci godiamo lo spettacolo fino all’una di notte.

Siamo alla fine della vacanza: l’aereo parte tardi e decidiamo di visitare l’imponente Plaza d’Espana, fare un po’ di shopping e soprattutto goderci le ultime, gustosissime tapas al Bar Alfalfa.

Ci rendiamo conto che le città andaluse devono risultare molto più affascinanti alla luce del sole, ma in fondo il viaggio è stato bello anche così, nel tentativo di evitare le folle di turisti e gustare i sapori più autentici di questo bell’angolo di Spagna. Oltre agli stivali di gomma, abbiamo riportato dall’Andalusia: il profumo dei tanti alberi d’arancio, i colori accesi degli azulejos, la natura lussureggiante dei bei parchi cittadini, i vasi colorati appesi alle pareti, gli scorci fiabeschi dei tanti patii moreschi, i meravigliosi decori arabi che impreziosiscono i monumenti di questa regione e non ultimi i sapori intensi delle migliori tapas degustate durante la settimana.

Prima o poi ci proponiamo di tornarci col sole, intanto cominciamo a sognare le prossime vacanze, magari nei Paesi Baschi o nella modernissima Valencia.

Hasta luego España!



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