Una settimana di relax a Karpathos
Scegliamo una sistemazione in B&B presso l’hotel Panorama di Pigadia, mediante Karambola. La scelta si rivelerà buona. L’hotel infatti si trova a 500 mt dal centro di Pigadia, l’unico centro degno di questo nome dell’isola, recentemente rinnovato, con personale cordiale. L’hotel è semplice, ma pulito; quel che basta per una vacanza su un isola dove il tempo trascorso in camera è veramente minimale. Giunti all’aeroporto di Karpathos, ci attendono un caldo sole e un forte vento che spazzerà via le nubi per tutta la settimana. Muovendoci sull’isola, abbiamo infatti ho notato una maggior frequenza di nubi sul lato occidentale (per intenderci, zona Lefkos e Arkasa). Sistemati in hotel, ci prendiamo il pomeriggio per decidere il da farsi e per testare i vari “Rent a car”. Non fidatevi degli agenti di viaggio quando vi raccontano che in settembre tutto vi costerà meno, non è affatto così. In Grecia infatti è ancora alta stagione e i prezzi sono gli stessi di agosto. Quindi preparatevi a spendere dai 60/70 Euro al giorno per un 4×4, ai 25 euro medi per uno scooter 125/150 cc. L’assistente del tour operator ci propone 4 escursioni (prezzo medio 40 Euro) che però noi decidiamo di dribblare per visitare l’isola con i nostri ritmi. Affittiamo quindi un Suzuki 4×4 per il giorno successivo, progettando infatti la visita di Olymbos, piccolo paese abbarbicato sui monti karpathiani. Tutti infatti consigliano (molto caldamente) l’uso di un 4×4 per raggiungere il paese e ne capiamo presto il motivo. Giunti infatti a Spoa, l’asfalto termina e iniziano più di 20 km di strada di montagna su sassi e ghiaia. I lavori di miglioramento di questo tratto stanno procedendo. La strada infatti è stata allargata e resa maggiormente praticabile, nell’ultimo tratto poi stanno procedendo i lavori di asfaltatura. Credo che per il prossimo anno l’intera strada verrà terminata, o per lo meno resa praticabile anche a una semplice auto.
Da Pigadia comunque impieghiamo quasi 2 ore per raggiungere il paese. La vista è splendida, ma si nota subito di come in realtà tutto ora sia fatta ad uso dei turisti: le donne vestite in abiti tradizionali che vendono i tipici souvenir greci, le abitazioni abilmente ristrutturate e colorate di un bianco accecante. D’altra parte chi passa per Karpathos, passa anche obbligatoriamente per questo piccolo paese. Al ritorno da Olymbos, ci fermiamo alla spiaggia di Apella, splendida spiaggia di ciottoli fini. Ci rendiamo conto che per visitare le spiagge dell’isola è obbligatorio avere con sé le scarpe da scoglio; solo in questo modo si può godere al meglio della bellezza, del colore e della trasparenza di questo splendido mare.
Il nostro terzo giorno è dedicato al piccolo centro di Amoopi. Si tratta di una piccola concentrazione di taverne e calette, per la maggior parte attrezzate con sabbia o ciottoli che discendono gradualmente verso il mare. Questo lo rende particolarmente adatta a famiglie, ma anche a chi, come me, adora rimanere distesa sul bagnasciuga per godere del sole e dell’acqua che la accarezza dolcemente. Il giorno successivo decidiamo di spostarci verso Achata. Ci alziamo pertanto di buon’ora e, armati del nostro scooter 200 cc, ci dirigiamo in direzione di Aperi. Poco prima del paese infatti si trova il bivio per la spiaggia. La strada poi attraversa splendide montagne e ci si ritempra con il fresco dei pini marittimi! Fatene buon uso perché su Achata splenderà un fortissimo sole. La spiaggia non è molto gettonata, forse perché di ciottoli molto grossi, ma il mare è superbo. Il pomeriggio ci spostiamo dall’altra parte dell’isola, vogliamo goderci il tramonto e per questo puntiamo verso Arkasa, attraversando l’isola orizzontalmente (via Menetes). Ricordatevi che le strade di sera sono buie, non ci sono guard rail e sui monti fa molto fresco, per cui attrezzatevi. Ammirato il suggestivo tramonto ad Aghios Nicolas (anche qui la spiaggia è attrezzata, ma i turisti sono pochi e ci si può tranquillamente sdraiare sulla riva, anche se qui il mare è frequentemente mosso) corriamo per riattraversare l’isola in senso contrario ed evitare quindi il buio dei monti.
Sui vari racconti di altri tpc, abbiamo letto che le spiagge del sud sono le più belle e posso confermare che è davvero così. La vacanza ormai è agli sgoccioli e il sabato decidiamo di visitare le spiagge che circondano l’aeroporto, Damatria e Diakofti. La prima è una piccola striscia di sabbia, con un mare spettacolare e qualche ombrellone (ovunque abbiamo trovato un prezzo di 6 euro per un ombrellone e 2 lettini). Per raggiungerla procedete in direzione aeroporto, poi girate a sinistra in corrispondenza delle frecce per l’hotel Poseidon; l’altra è costituita da due calette, una di sabbia, a forma di mezzaluna, con sabbia soffice e dorata, priva di ombrelloni ma con un piccolo furgone adibito a bar con un terrazzo per ristorarsi, l’altra prevalentemente di ciottoli e la possibile presenza di qualche naturista. Per raggiungere Diakofti, dovrete letteralmente circumnavigare l’aeroporto, attraversando un tratto di strada non asfaltata, percorribile anche in scooter (sempre con attenzione!). Ormai è domenica e in questa giornata decidiamo di spostarci a Lefkos attraversando i paesini di montagna dell’isola, da Othos a Pyles a Volada. E’ domenica mattina, le parole della messa si diffondono per i paesi attraverso i megafoni montati all’esterno delle piccole chiese. La strada ci permette di ammirare splendidi panorami, con la costa frastagliata di Karpathos intervallata da piccole calette e dalle spiagge più note, tutte segnalate da frecce sulla strada principale. Lefkos ha 3 spiagge, tutte di sabbia e attrezzate, con diverse taverne, ma rimaniamo un tantino delusi… il mare presenta qualche alga e un po’ di schiuma, quindi non rimaniamo molto, giusto il tempo per un bel bagno e decidiamo di spostarci per pranzo a Finiki, piccolo borgo di pescatori, con diverse taverne dove mangiare dell’ottimo pesce fresco. Noi abbiamo provato la taverna Delphini (davvero ottimi i fiori di zucca!). Al ritorno invece decidiamo di seguire la costa e da Finiki puntiamo di nuovo verso l’aeroporto, fermandoci alle spiagge di Agrilapotamos e Pounta, anche queste di sabbia con un piccolo baretto dove prendere qualcosa da bere. In fondo, Karpathos è mare, relax e splendidi panorami!
La sera poi va dedicata alla ricerca di deliziose taverne dove assaggiare le specialità dell’isola. Pigadia si presta più di altri centri. Sul porticciolo tutto illuminato si affacciamo ottime taverne e american bar, sul viale pedonale invece potrete trovare i classici negozietti di souvenir ma anche piccole curiosità come DrFish (in pratica una pedicure ad opera di tanti piccoli pesciolini, strepitoso!). Tra le taverne vi consiglio il Sofia’s Place e Maxim a Pigadia e l’Esperida a Amoopi. Troverete ottimi piatti a buon prezzo.Tutti vi delizieranno con un antipasto di pane casereccio accompagnato da patè di olive, ma in particolare i primi due vi omaggeranno di frutta rinfrescante e qualche dolcetto a fine pasto… sono piccole attenzioni che però fanno sempre piacere! Assaggiate i Makarounes (la pasta tipica condita con cipolla fritta e formaggio di capra), i Karpathian Donuts (dolcetti fritti Karpathiani) e il Saganaki del Sofia (formaggio alla piastra portato in tavola con la fiamma). Per i piccoli acquisti quotidiani potrete approfittare dei supermarket che si trovano nel paese, per la benzina invece sarete obbligati a fare attenzione. Sull’isola infatti ci sono solo 3 distributori e tutti a Pigadia. Tenetene conto quando deciderete di prenotare un soggiorno sull’isola, quando deciderete di vivere questo sogno di nome Karpathos!