Una settimana a Madrid
Madrid card ed abono turistico, l’abbonamento per viaggiare senza limiti sui mezzi pubblici, sono a mio parere inutili a meno di non essere Superman, per l’impossibilità di vedere in poco tempo tutto ciò che viene offerto…Prendersela con relativa calma è fondamentale. Più utile invece il biglietto da circa 7 euro per 10 corse, utilizzabile anche da più persone, noi ne abbiamo usati 3 in tutta la settimana.
Sebbene molti alberghi siano sulla Gran Via, cercate di evitarli se odiate i rumori notturni; anche al 5° piano e con i doppi vetri imparerete a vostre spese che gli spagnoli non dormono mai, come le loro auto, camion, bus etc. Capitolo gastronomia. In Spagna si mangia molto bene, sicuramente spendendo meno che in Italia, ma bisogna abituarsi a non considerare il nostro pranzo tradizionale con la pasta per primo piatto, ma ad una sequenza di piatti piuttosto appetitosi, cosa che del resto vale per tutte le altre nazioni in genere.
SABATO: partenza da Roma Ciampino con volo economico RyanAir ed arrivo in serata in perfetto orario a Barajas; da qui con la metro 2 euro a testa di biglietto fino in albergo, in pieno centro, hotel Arosa Best Western, ottima tariffa prenotata e pagata in anticipo su Booking.Com. Cena ora 22:30 al vicinissimo La Paella della Reina, nell’omonimo calle; ottima paella de mariscos per 2 con vino a circa 50 euro, breve passeggiatasulla Gran Via, di fatto una tangenziale per il traffico ma con negozi, uffici ed alberghi e palazzi di gran lusso.
DOMENICA: a piedi al museo Reina Sofia, oggi gratuito e ovvviamente molto bello; su tutto Guernica e molti altri Picasso, Dalì, Mirò e bellissime foto della guerra civile, ma audioguida in italiano poco sufficiente. All’uscita tipico panino con calamari fritti presso EL BRILLANTE, purtroppo in piedi, e ricerca di rinfresco dalla calura nel vicino Giardino Botanico (ingresso a pagamento). Dopo una pausa ristoratrice in hotel, passeggiata con negozi aperti, essendo la prima domenica del mese, a calle Fuencarral ed Hortaleza, poi sempre a piedi a Puerta del Sol e Plaza Mayor. Cena al bellissimo MERCATO DI SANT MIGUEL, con tapas di pesce (1 euro l’una), Jamon serrano, vino basco Taxoli…Tutto molto pittoresco, ed anche economico, ci torneremo.
LUNEDI’: negozi e musei quasi tutti chiusi a Madrid, quindi…Bella gita a TOLEDO, non con la rete ferroviaria ad alta velocità, cara e con poche corse, ma con il bus. Peccato che che i bus non partano dalla stazione Sur, come dice la guida LP, ma da quella, bellissima come esempio di organizzazione, di Plaza Eliptica, da raggiungere con la metro. Cercate la biglietteria della Continental a -2, chiedete della corsa Diretta, e partite dalla stazione coperta al piano -1, persino con il posto numerato. Arrivo dopo circa 50’ e raggiungete a piedi attraverso una bellissima porta di ingresso, o con le scale mobili, la città vecchia, che è molto bella da visitare. Il bellissimo Alcazar al momento era chiuso, poi sarà sede del Museo dell’Esercito; bellissime Cattedrale e Sinagoga di Santa Maria la Blanca, anche se si paga per entrare ovunque. La Mezquita era chiusa per lavori di restauro. Attenzione: la Cerveceria 1700 indicata dalla LP ci dicono dopo una affannosa ricerca che è chiusa da 10 anni! Una cosa del genere ci era già successa in Provenza, sempre per seguire la LP! Pranzo senza infamia e senza lode con menù del dia al KUMERA. Ritorno a Madrid open, senza vidimare il biglietto, con corse ogni 30’, come al mattino. Sosta ristoratrice in hotel e cena alla vicina FINCA DE SUSANA, consigliata da LP e dai TpC. Arrivando alle 20:30 troviamo un tavolo libero, ma il risto si riempie presto. Ottimo arroz negro (risotto nero con seppia), crema catalana e anche piatti leggeri per vegetariani, con birra Estrella ed buon rapporto qualità/prezzo, soprattutto seduti comodi in ambiente signorile. Passeggiata serale nelle affascinanti e animatissime Plaza Santa Ana, Puerta del Sol, calle Arenal con la chiesa di sant Ginés e Plaza Mayor, respirando l’aria di Madrid e la sua folla.
MARTEDI’: di mattina al parco El Retiro, per godersi in tranquillità l’enorme giardino con le sue statue e le sue fontane (da non perdere quella curiosissima dell’Angelo Caduto). Segue visita d’obbligo al Museo del Prado, con ingresso dalla porta di San Gernonimo di fronte ai giardini dell’Hotel Ritz, pranzando poi in modo piuttosto anonimo alla sua Caffetteria (ma assaggio la tortilla, una frittata con patate lesse). Il museo è davvero enorme, solo poco più piccolo del Louvre, e contiene opere bellissime, Velasquez, Goya, el Greco e Bosch su tutti; purtroppo data l’ora le audioguide in italiano sono terminate e c’è scarsa assistenza da parte del personale. Alla centesima crocefissione ed al 500° ritratto in nero di nobile spagnolo del ‘600 si comprende la vera causa della sindrome di Stendhal, sintomi che scompaiono all’uscita…Poiche’ dalle 18 alle 20, perlomeno in questa stagione, il museo apre gratis tranne che il lunedì, una visita a piccole dosi e suddivisa per piani potrebbe essere un piacevole intrattenimento quotidiano. Serata con visita un pò deludente al cd. Quartiere medioevale (?) seguendo l’apposito itinerario della LP e cena al celebrato ALMENDRO13 nella omonima calle (ma le tapas non c’erano, c’era invece un’ottima Manzanilla che ha elevato il tono alcolico della serata). Qui, molto strana l’abitudine di pagare di volta in volta al banco tutto quello che viene ordinato, una specie di panino a ciambella con salsiccia alla paprica dolce ed uno stufato di vitello con patatine fritte e vino bianco. All’uscita in cerca di tapas, ottima sosta alla Taberna Taxoli di calle de la Cava Baja (due sedi nella stesa strada), pure consigliata da LP, con tapas giganti e birra davvero ottima consumate al banco guadagnato a gomiti larghi per sentirsi molto madrileni (ma qui a casa propria non mangia nessuno?) MERCOLEDI’: colazione ore 9:30, orario di apertura, tutti i tavolini esterni presto occupati da turisti e locali, presso la CIOCCOLATERIA SANT GINÉS, in una piccola traversa di calle Arenal, con i celebratissimi CHURROS CON CIOCCOLATA CALDA; appena superato il brivido di intingere dei bastoncini di pasta fritta nella cioccolata bollente quando vi aspetta una giornata a 35°C, rimarrete davvero soddisfatti ed indifferenti del danno fatto al vostro fegato; ma dovete fare presto perchè alle 10 dovrete mettervi in coda al vicino MONASTERO DELLE DESCALZAS REALES ove a piccoli gruppi con orario di ingresso segnato sul biglietto che vi danno all’ingresso ( a noi alle 11.15, per una visita di circa 40’, ma, nell’attesa di entrare, c’è un Corte Inglés a due passi per un pò di sano shopping).Dubbio: c’è la coda perchè il mercoledì è gratis per i cittadini europei? non credo, il posto è davvero affascinante nonostante la visita guidata in spagnolo con una guida maleducata che si sforza di parlare in fretta e con la polpetta in bocca e che alla mia richiesta di parlare più lentamente ribadisce che la visita è in spagnolo!. All’uscita, a piedi verso il PALAZZO REALE, anche lui gratis il mercoledì. Ingresso dopo circa un’ora di coda sotto il sole allietata da musica da film con fisarmonica e pranzo presso la caffetteria davvero cara come prezzi e da evitare. Bella invece la visita completa del Palazzo, della Farmacia e dell’Armeria con ottima audioguida in italiano. Dopo sacrosanto riposo in albergo, cena nel quartiere di Huerta da LA VACA VERONICA, il cui vassoio della vacca, arrosto misto per 2 persone, merita davvero i 50 euro spesi con dolci e birra. Passeggiata serale nelle piazze.
GIOVEDI’: al mattino bus dalla stazione LASEPULVEDANA, nei sotterranei della stazione PRINCIPE PIO per Segovia, corsa diretta in 75’. All’arrivo, spendide chiese romaniche, il celebre acquedotto romano con le sue vedute, un bel centro storico, una bellissima Cattedrale nella splendida plaza Mayor del posto. Pranzo sulla strada dell’Alcazar alla MESÒN DON JIMENO, onestissimo menù del dia a circa 23 euro compresa la gloria locale, il cochinillo asado che altro non è che un piccolo maialino da latte fatto al forno con aspetto purtroppo fetale che ti fa avvicinare alle ragioni dei vegetariani. Segue lo spettacolare Alcazar, salita sulla torre compresa che ti fa digerire il cochinillo ed il resto e ti spezza le gambe ma il panorama vale l’impresa. Ricordarsi al ritorno che da Segovia per Madrid alla biglietteria della compagnia il biglietto va cambiato! All’arrivo a Principe Pio sarete a circa 600mt dalla ERMITA DI SAN ANTONIO, cappella ad ingresso gratuito affrescata da Goya che ora giustamente accoglie la sua tomba…Assolutamente imperdibile (come il sidro di Caso Mingo che incontrerete sulla strada, più acidulo ed alcolico del sidro francese, ma da provare). Dopo un meritato riposo in albergo, meritatissima cena al MERCATO DI SAN MIGUEL con aperitivo di sangria, olive, capperi ed agli dolci, tapas di pesce, jamòn iberico, torrone e flute di cava rosè. Passeggiata digestiva all’imperdibile PLAZA DE LA PAJA, un angolo di pace per veri madrileni! VENERDI: ore 10 in coda per una inaspettatamente bella visita alla PLAZA DE TOROS, con una bella ragazza per guida che finalmente pur parlando in spagnolo si fa perfettamente capire ed anche si sforza di far comprendere “lo spirito “delle corride anche agli scettici. Di seguito, una visita all’arena per definizione delle corride di oggi, cioè il mitico SANTIAGO BERNABEU. Visita libera per 15 euro comunque interessante, passando dagli spogliatoi al campo, alle sale dei moltissimi trofei (che invidia!), fino al mitico negozio a tre piani in cui c’è davvero di tutto (ma se odiate il calcio non fa per voi). Dopo un pranzo al volo nei giardinetti di fronte, sempre in metro all’ultimo museo imperdibile di Madrid: il THISSEN-BORNEMISZA con la sua collezione privata di opere forse meno note ma comunque di assoluto livello, ordinate in modo cronologico fino all’arte moderna dei giorni nostri. Riposo in hotel ed uscita sempre verso Huertas con cena nella omonima calle da MACEIRAS, cucina asturiana dove arrivando alle 20:30 siamo fortunati a trovare un tavolo libero perchè si riempie subito e fuori si forma una folla in attesa con prenotazioni numerate. In un ambiente assai caratteristico assaggiamo vongole con salsa al vino bianco, cozze alla marinara, polpo alla gallega e crocchette di baccalà e patate, tutto innaffiato da una caraffa di sangria. All’uscita un bicchierino di fino al vicino LA VENENCIA, e saluto immancabile alle bellissime piazze ed alla gente di Madrid.
Domani si parte; molto abbiamo visto, qualcosa e tanti locali ci mancano…Un’occasione per tornare in questa Parigi-Vienna molto mediterranea! HOLA MADRID!!