Una settimana a Dubai
Indice dei contenuti
Siamo partiti a Marzo, periodo ideale per gli Emirati Arabi in quanto le temperature sono ancora sopportabili. Ma soprattutto per festeggiare il primo compleanno del nostro piccolo nipotino. Per ovvie ragioni la vacanza è stata “diluita” in più giorni rispetto a quanto merita il piccolo Stato di Dubai. Penso che l’ideale per vedere bene tutto sia quattro giorni, noi ci siamo stati una settimana. Abbiamo viaggiato con un volo Roma – Doha – Dubai della Qatar, ottimo sia come spazio, che come prezzo circa 490 Euro a testa a/r. Lì a Dubai abbiamo soggiornato da mia cognata. Di seguito vi elenco le cose da vedere e le nostre opinioni in merito.
JUMEIRAH E BURJ AL- ARAB
Jumeirah è una zona costiera di Dubai dove regnano alberghi a cinque stelle e passeggiate nei tantissimi resort. Il quartiere è ricco di localini dove poter sorseggiare freschissimi succhi di frutta (l’alcool non lo trovate ovunque, anzi…) e dove farsi ammaliare dai colori del tramonto. Di fronte a noi si staglia, come una roccia scolpita dal mare, il famosissimo Burj Al- Arab, l’hotel a forma di vela che campeggia in tutte le cartoline. Desistiamo però nel visitarlo in quanto troppo esausti dal lungo viaggio e dalla bellissima passeggiata.
ABU DHABI, MOSCHEA E AUTODROMO DI F1
Da Dubai sono circa 200 km, l’autostrada si snoda attraverso il deserto ed è un viaggio affascinante e per niente noioso, arriviamo ad Abu Dhabi e ci dirigiamo verso l’Emirates Palace Hotel, l’albergo a sette stelle più famoso di tutti gli Emirati. All’interno abbiamo fatto un giro tra negozi inavvicinabili dai comuni mortali e corridoi tempestati d’oro. Successivamente ci siamo diretti alla moschea di Abu Dhabi che al suo interno è qualcosa d’indescrivibile, nonostante ci siano più di trenta gradi si sente quasi freddo, il bianco tutto intorno è abbagliante e all’interno si rimane folgorati da tanta maestosità. Infine, per un appassionato di Formula 1 come me è quasi d’obbligo, ci siamo diretti all’autodromo di Yas Marina. Dopo aver costeggiato il mastodontico Ferrari Center ci siamo ritrovati di fronte ad una delle piste più innovative degli ultimi anni. Purtroppo però non c’è molto da vedere, si riesce a scorgere solo un piccolo rettilineo e niente di più. Accanto al circuito c’è l’ennesimo albergo a “ventisette” stelle ma niente per cui vale la pena andarci, insomma alla fine dei conti è stata un po’ una delusione.
ACQUARIO AL DUBAI MALL E SAFARI NEL DESERTO
La mattina ci dirigiamo al Dubai Mall, uno dei centri commerciali più grandi al mondo, a cui dedicheremo un giorno a parte. La nostra visita oggi si focalizza sull’acquario e il Discovery center. L’acquario del Dubai Mall è entrato nei guinness dei primati in quanto ha il pannello in vetro acrilico più grande al mondo e soprattutto trentatremila specie marine. All’interno del tunnel si viene avvolti da squali, murene e razze giganti. Foto, foto, foto. Successivamente ci si sposta nel Discovery center, un vero e proprio zoo subacqueo con rettili, pesci piranha e simpatici pinguini. La visita ci porta via quasi tutta la mattinata e rientriamo a casa giusto il tempo per cambiarci. Ci aspetta il safari! Mia cognata ha prenotato tutto dal posto, ma dai vari siti di viaggi si trovano molte offerte sulle varie escursioni. La jeep ci viene a prendere sotto casa, siamo in cinque compreso il piccolo. Ci addentriamo nel deserto insieme ad una carovana formata da altre autovetture e l’asticella del divertimento fa un balzo all’insù. Le dune del deserto sono come piccole onde e noi a bordo della nostra jeep le cavalchiamo tutte, come se fossimo surfisti sull’oceano. Un plauso va soprattutto al nostro temerario autista. La carovana nel frattempo si sposta in un tipico villaggio nel deserto, ad accoglierci troviamo datteri e caffè, il sole all’orizzonte sta calando, ma prima che le tenebre prendano possesso del posto ci dirigiamo verso le sue attrazioni. Visitiamo dapprima un minuscolo mercato dove mia moglie Francesca si fa tatuare con Hennè un fiore. Il tatuaggio all’Hennè è una pratica usata dalle donne del medio oriente ed ha sempre avuto una valenza religiosa, il tatuaggio in sé non è permanente e ha una durata variabile di un paio di settimane. Dopo il mercato facciamo un giro su uno dei tanti cammelli e infine io mi diletto con il quad cercando invano di ripetere le peripezie dell’autista della jeep di prima. Alla fine arriva la notte e la temperatura scende, le maniche corte scompaiono e il nostro pancino inizia a fare dei strani rumori, insomma abbiamo fame. Sul posto troviamo cibo per i nostri denti, infatti il profumo della brace inebria il nostro olfatto e tra un felafel, un pezzo di carne di cammello e salse di ceci la nostra fame passa piacevolmente. La serata infine si conclude con dei ballerini del posto che a tempo di musica ci accompagnano alle nostre jeep. Una giornata stupenda da non perdere, così da assaporare antiche tradizioni e allontanarsi dallo sfarzo ovattato che regna in città.
DUBAI MALL, CENTRI COMMERCIALI E MERCATO DELL’ORO
Oggi, per la gioia di Francy si fa shopping. La mattina prendiamo un taxi, a Dubai basta alzare una mano e se ne fermano due, sono efficientissimi e soprattutto costano davvero poco. Un consiglio: è inutile noleggiare un auto a Dubai ci si muove tranquillamente in taxi. Arriviamo all’immenso Dubai Mall e iniziamo a muoverci all’interno con passo lento ma deciso, di fronte ai nostri occhi passano le migliori marche italiane ed europee, tutto è fashion, tutto è costoso. Il centro commerciale è talmente grande che per ora di pranzo ci resta ancora un altro piano da visitare. I fast food ovviamente sono ovunque e noi ancora nostalgici del viaggio in America ci fermiamo da “Johhny Rockets”…bleah…non è la stessa cosa. L’ultimo piano è tutto per i maschietti. C’è di tutto, dalla tecnologia d’avanguardia ai dischi introvabili, da una mega sala giochi ad un multisala. Alla fine usciamo esausti mentre il taxi ci riporta casa. Ma non è finita! Doccia, telefonata a casa con Skype e ci rimettiamo di nuovo in strada. Nel pomeriggio visitiamo due centri commerciali sicuramente più contenuti ma molto più suggestivi, uno è dedicato all’Italia e l’altro è tipicamente arabo. All’ingresso dei centri tra un divieto di portare i cani e un divieto di non fumare c’è anche quello di non tenersi per mano e di non manifestare effusioni in pubblico. Negli Emirati non abbiamo avuto alcun problema, la gente è più che gentile, è aperta, pronta al dialogo, hanno le loro tradizioni e nonostante l’incessante occidentalizzazione dell’area riescono ancora a trattenerle. Per noi “occidentali” il fatto di tenersi per mano è una cosa normale, sembra quasi assurdo non farlo, ma essendo ospiti ci adeguiamo e soprattutto li rispettiamo. La giornata non è finita. Dopo cena le donne decidono di andare al mercato dell’oro, nella parte vecchia di Dubai. Ci mettiamo in macchina e nel giro di quindici minuti il paesaggio intorno cambia radicalmente. I palazzi mastodontici, lasciano spazio a piccole case, vialetti stretti e pochissimi turisti. A dire la verità all’inizio mi sono spaventato, sembrava di essere entrati in un quartiere malfamato con poche luci e tanta gente che ti guarda. Ma il tempo di scendere dall’auto e tutto ovviamente si è rilevato per quello che era, uno stupido pregiudizio. Solo un piccolo consiglio per le donne, non vestite troppo scollate, magari la minigonna lasciatela a casa, non succede niente per carità ma vi assicuro che gli occhi degli uomini presenti – in strada ci sono pochissime donne – saranno tutti su di voi. La sera torniamo a casa stanchi e con i portafogli alleggeriti.
SPIAGGIA, CALDO, PISCINA E ANCORA CALDO
Io e Francy vogliamo dedicare una giornata al relax più assoluto. Ci svegliamo con calma e con asciugamano a seguito ci portiamo verso la spiaggia, che dista da noi appena un paio di chilometri. Ma per il sole del deserto anche un paio di chilometri possono diventare insormontabili, insomma arriviamo in spiaggia già cotti e dobbiamo rifugiarci sotto uno dei tanti ombrelloni. Sarà per il caldo asfissiante (stiamo a Marzo figuratevi ad Agosto…), sarà che siamo gli unici due a muoverci a piedi, sarà per il fatto che non c’è nemmeno un chiostro sulla strada per refrigerarci e sarà che stiamo diventando vecchi! Con tutti questi sarà decidiamo di tornare a casa dove ci aspetta un invitante piscina e un frigorifero a portata di mano. Così passiamo tutta la giornata in piscina. La sera facciamo un’ultima capatina al Dubai Mall per vedere le fontane danzanti, indubbiamente carine ma niente a che vedere con quelle del Bellagio a Las Vegas. Il giorno dopo prepariamo le valigie per il nostro ritorno a casa con un groppo in gola, salutiamo i nostri parenti e ci dirigiamo verso l’immenso aeroporto.
CONCLUSIONE
Dubai ci ha fatto addentrare in una cultura a noi sconosciuta, è stato il nostro primo viaggio in oriente e siamo rimasti affascinati dalla gentilezza delle persone e dal mistero che emanano alcuni luoghi. Ed è proprio la parte antica quella che abbiamo apprezzato di più. La Dubai moderna invece non ci ha entusiasmato, è tutto in costruzione, è tutto troppo artificiale. Come detto in precedenza la consigliamo come tappa intermedia ma non per una vacanza vera e propria (almeno che non vi chiamate Briatore… ). Si dice spesso: A Dubai ci devi andare tra dieci anni. Niente di più vero. Sai quanto risparmi prenotando un volo dieci anni prima?