Una settimana a Corfù, in scooter
La zona di Ipsos è molto carina e strategica, sicuramente molto turistica con i localini uno accanto all’altro sul lungomare, organizzato da piccoli stabilimenti balneari in fila. Il nostro appartamento era comunque in una stradina interna per cui poco male. Purtroppo abbiamo dovuto aspettare diverse ore prima di prendere possesso della casa. Nel frattempo Ci siamo recati nella vicina Dassia a noleggiare uno scooter. Ne abbiamo preso uno di cilindrata 80 (per 120 euro, ma ce ne sono tanti per cui si può spendere anche qualcosina in meno) con annesso bauletto (Attenzione: utilissimo!!!) con cui ci siamo mossi abbastanza bene per l’intero soggiorno, ma vista la grandezza dell isola un 125 sarebbe stato meglio. Potevamo addentrarci comodamente nelle stradine e soprattutto abbiamo sempre trovato parcheggio anche molto in prossimità delle baie e delle calette (cosa che non sempre è possibile in auto). Il contro è che l’isola è molto grande e certi viaggi diventano davvero troppo lunghi da fare su uno scooter (infatti non abbiamo potuto visitare Sidari e il canale d’amour, tappe obbligate per chi viene a Corfu).
Tornati da Dassia in sella allo scooter abbiamo fatto subito una piccola spesa nel supermercato Diellas, il più famoso perché ha tutti prodotti italiani (anche se ha fama di essere un po’ caro, ma a parer mio non così tanto). Non compriamo molto perché non abbiamo intenzione di cucinare, ma vogliamo sperimentare ristoranti diversi tutte le sere. Tuttavia casse d’acqua (l’acqua degli appartamenti spesso non è potabile), un po’ di frutta e qualcosa per la colazione visto che nei bar caffè e cornetti mediamente non sono buoni e piuttosto cari. Se si viene in questa zona, spendendo qualcosa in più si fa una colazione decente da “Sugar”, una boulangerie piuttosto buona: due cappuccini e un cornetto o una ciambella costano sui sette euro (calcolate che lì le paste per la colazione sono grandi il doppio rispetto a quelle italiane quindi una può essere tranquillamente divisa in due).
Verso le 12:30 prendiamo possesso dell’appartamento, lasciamo le valigie, facciamo una dormita di due ore visto che in nave avevamo dormito poco. Verso le 18 facciamo circa 17 km e torniamo a Corfù Town (Kerkyra). Facciamo un giro per i negozi, ma molti sono chiusi perché è sabato pomeriggio. La stranezza è che alcuni sono anche chiusi per ferie nonostante l’isola sia molto turistica. Comunque ci perdiamo nelle viuzze bellissime e ci fermiamo per un aperitivo in uno dei localini graziosi, scegliamo il “Mikro Cafe” che ha una bellissima location esterna e ordiniamo Spritz al limoncello, una variante che in Italia non ho mai visto. Per due drink spendiamo 12€, il posto è abbastanza “su” di categoria… si può spendere molto meno, in questo caso la location meritava. La sera ci fermiamo a mangiare nel famoso “Pane e Souvlaki”, nella piazza principale dove c’è il duomo. È uno dei posti più gettonati, si può trovare posto facilmente se non si è in tanti e se ci si accontenta di andare dentro, rinunciando quindi ai posti in piazza. Se si è in due e si è molto fortunati ci sono due posti sui balconcini molto suggestivi. Abbiamo ordinato humus di fave di Santorini, una porzione di Suvlaki di maiale servito con patate (due sarebbero state troppe), insalata greca e un’altra insalata particolare con barbabietole (ingrediente tipico dell’isola) quinoa, noci e chicchi di melagrana. Mezzo litro di vino in caraffa. 38 euro. Non ci sembra vero per come abbiamo mangiato, in realtà su per giù € 40/45 in due sarà la cifra che spenderemo ogni sera per la cene anche in ristoranti un po’ più alti di categoria. In tutti i ristoranti abbiamo sempre pagato il pane a parte sia pita greca sia pane normale.
Giorno 2: andiamo nella tanto decantata Paleokastritsa circa 20 km da Ipsos. Scegliamo una spiaggia attrezzata, “Poseidon”, non male 8 euro per un ombrellone e due lettini. L’acqua gelida è la particolarità di Paleokastritsa. Al ritorno ci siamo fermati nella vicina Liapades che ha un paesino meraviglioso, sembra l’Umbria. Torniamo a casa a rinfrescarci e decidiamo di non allontanarci per la cena visti già i chilometri fatti. Andiamo a Dassia (Ipsos e Dassia sono attaccate) in un ristorante che si chiama Karidia dal 1975. È in una piccola discesa e sembra una baita di montagna. Prendiamo in due un’insalata di arance corfiote e fichi secchi, fagotto di pasta fyllo, feta, miele e sesamo. Una frittura di pesce un po’ scarsa, moussaka vegetariana e una bottiglia piccola di Retzina (vino tipico greco) per 41€.
Giorno 3: siamo andati a Glyfada, sull’altra costa rispetto ad Ipsos. Ci siamo fermati in uno degli stabilimenti ne scegliamo uno meno affollato Per questo un po’ più caro comunque due lettini un ombrellone € 12. Ci siamo sistemati nella spiaggia condivisa con i guest dell’hotel Louis Grand Hotel, siamo rimasti tutto il pomeriggio poi siamo tornati a casa e siamo usciti a cena ad Ipsos per provare un ristorante che ci hanno consigliato, lo “Squirrel”. Andando senza prenotazione abbiamo trovato posto solo dentro. Ci hanno portato un piattino con dell’olio d’oliva fatto da loro e delle olive. Noi abbiamo scelto un piatto di Tsatsiki buonissima. Una porzione di polpette di zucchine, una di feta al forno, un piatto di frittura di calamari, un galletto in umido con patatine. Mezzo litro di vino rosato. Ci hanno regalato una porzione di salame di cioccolato e un limoncello a testa. Totale 42 €. Da provare assolutamente.
Giorno 4: ci siamo recati nella non lontana baia di Nissaki in particolare in una caletta sotto un grande bar ristorante dove si può consumare qualcosa e usufruire del bagno. Era molto piccola e c’era molta gente, siamo stati poco ma né valsa la pena perché il mare è bellissimo. Per pranzo torniamo a casa, ci laviamo, ci riposiamo per poi partire alla volta dell’Achilleion, il famoso palazzo residenza estiva della principessa Sissi. Arriviamo verso le 18 perché scopriamo che non è proprio Corfù Town bensì a sei chilometri fuori citta. L’ingresso costa € 10, inclusa l’audioguida in italiano. Ci piace moltissimo ma con l’audioguida non si può stare più di un’ora perché poi i dispositivi vanno restituiti. Trattengono un documento d’identità durante la visita. Il palazzo è stupendo sia dentro che fuori e ha dei giardini pazzeschi. Con la macchina è un po’ più dura parcheggiare. Dopo la visita scendiamo a Corfù Town per un giro per negozi e la cena. Andiamo alla taverna Tsipouradiko, location molto suggestiva con i tavoli fuori, sotto l’ulivo. Camerieri molto gentili, c’è anche il Wi-Fi. Non fanno i soliti piatti (tipo Souvlaki o Pita Gyros) ma proviamo altre cose tipiche greche. Diversi piccoli piatti che possiamo condividere in due: insalata di patate, taramos (salsa di uova di pesce), polpo all’aceto, cozze con feta (imperdibile!), fagioli con l’ occhio (si chiamano così perché hanno una macchietta nera) accompagnati da cipolla fresca. Vino bianco della casa e pane casereccio (non hanno pita) tot 38€. Usciamo più che soddisfatti della taverna migliore di tutta la permanenza qui. Peraltro l’abbiamo scoperta proprio grazie ad un turista per caso che lo ha segnalato sul proprio diario di viaggio!
Giorno 5: questo il giorno della gita in barca (prenotata 3 giorni prima)! Corfù è piena di agenzie che propongono escursioni. A noi ha convinto quella lungo la costa nord est (vicino a Ipsos peraltro) con Capitan Homer. Una specie di Caicco che si ferma in tre tappe per fare il bagno. In una di queste il capitano tira fuori il barbecue e inizia grigliare costolette di maiale, servendo anche qualcosa da bere. Tutta la giornata incluso il pranzo (spartano ma divertente) è costata 25 € a testa. Le escursioni in barca non hanno grosse differenze di prezzo tra le varie agenzie. Siamo fortunati perché c’è poca gente a bordo e facciamo amicizia, oltre al fatto che c’è posto per sdraiarsi. Torniamo verso le 17 e andiamo a casa per la doccia e poi a visitare Gouvia una località a metà strada tra Ipsos e Corfu Town. È più strategica di Ipsos e la suggerisco per chi non sa in che zona prenotare… anche se per i miei gusti è un po “patinata” (sembra un villaggetto di Bali) ritrovo di nord europei (si capisce anche dai menu in tedesco e olandese). Ci accorgiamo che superata Gouvia c’è un porticciolo e un’altra localita che si chiama Kontokalli. Caratteristica e autentica, casette diroccate, taverne che invogliano a mangiare! Decidiamo comunque di prendere un Gyrospita a Gouvia perché non abbiamo molta fame. Al rientro all’appartamento andiamo a bere un ouzo vicino casa dal simpatico Dimitri (€3,60 per 2 ouzo) al suo baretto pieno di signori che guardavano la partita di Champions League in cui giocava proprio la squadra dell’Olimpiakos. È stato divertentissimo perché si animavano tantissimo! Anche i greci sono matti per il calcio.
Giorno 6: siamo andati nella baia di Kassiopi. Un mare azzurro e trasparente da togliere il fiato. Non si può non andare e soprattutto non si può non fare una visita al paesino con il porticciolo suggestivo. Ci sono delle bellissime boutique. Siamo tornati a pomeriggio inoltrato e ci siamo fermati a far benzina visto che avevamo fatto 20 km in un benzinaio appena sopra Ipsos, di fronte al quale abbiamo scovato per caso una tavernetta molto semplice il “Limeri grill house” con pochi piatti, ma con una bellissima terrazza. Decidiamo di prenotare lì e ci riservano il tavolo migliore! Quindi a cena torniamo e ordiniamo un pollo arrosto tenerissimo, souvlaki insalata greca olive greche e 2 birre tutto per sole 25€! Il locale non è su tripadvisor abbiamo fatto fatica a trovarlo su Internet!
Giorno 7: abbiamo deciso di alzarci presto dirigerci verso Corfù town per l’ultimo shopping. Abbiamo preso diverse cose bellissime. Un prodotto tipico dell isola è l’oliva. Per tutta l’isola troverete in vendita olio, prodotti cosmetici e sapone di ogni genere a base di oliva. C’è un Saponificio a Ioannu Theotoki Street Che tutti giorni alle 12 dal lunedì al sabato vi fa fare anche il giro turistico all’interno per farvi vedere come si fa il sapone (ovviamente potete anche comprarlo sia all’ingrosso che per fare dei regalini). Ma le botteghe che mi sono rimaste nel cuore sono tante cercate bene, le riconoscerete dai posti più turistici! In città c’è anche un posto che vende coppe di frutta Take away e centrifugati a due euro! Si perché Caso strano, nonostante l’isola sia piena di fruttivendoli è stato difficile in un bar trovare un succo o uno smoothie a base di frutta fresca (e quando si trova costa 5-6 euro). Il pomeriggio siamo tornati all’appartamento, abbiamo fatto le valigie e la sera abbiamo lasciato lo scooter. Essendo a piedi siamo rimasti a Ipsos e abbiamo mangiato in un fast-food che si chiama Pappagallo’s, i prezzi sono veramente bassissimi, ma la qualità invece è veramente buona al di sopra delle aspettative e della media dei fast-food! L’indomani mattina abbiamo preso il transfer alle cinque e siamo andati al porto dove abbiamo salutato già con nostalgia questa bellissima isola e questa vacanza stupenda!
Qualche nota/curiosità:
Per i giovanissimi: andate a leggere tutte le norme sulla guida perché sono un po’ più restrittive che in Italia. se non ricordo male per guidare un Quad bisogna avere 21 o 23 anni.
La benzina costa molto meno che in Italia. Un pieno per lo scooter costava 8 €.
Avere un tomtom o un’app di Mappe sul cellulare è praticamente d’obbligo!
Il mare di Corfù è perlopiù roccioso o con spiagge di ciottoli. Consiglio le scarpette da scoglio adatte.
Si convive continuamente con api e vespe. Mediamente non fanno nulla e non pungono, ma attenzione a chi è allergico.
Una curiosità soprattutto per le donne: non pensate di ricorrere a un centro estetico sull’isola perché sono rarissimi, quasi tutti in città e molto cari.