Una Nazione dallo Spirito Libero
Volevamo fare un “viaggio” e lo abbiamo trovato, abbiamo viaggiato in Scozia e lei ci ha lasciato molto più di quanto ci aspettassimo. Atterriamo all’aeroporto internazionale di Edimburgo e ci trasferiamo con il bus in città, facciamo da base al delizioso The Lairg Hotel, una tipica casa vittoriana a tre piani con legni scuri e moquette dal motivo scozzese sul pavimento, ottimo il cibo e gentilissimo il personale. A Edimburgo c’è un profumo particolare nell’aria, noi eravamo situati nel west end, vicino alla stazione di Haymarket, il clima che si respira in ogni parte della città che abbiamo visitato è tranquillo e festaiolo. Di sicuro ha aiutato trovarsi in città in concomitanza con due degli eventi più importanti nazionali: The Royal Edimburgh Military Tattoo e il più scanzonato The Fringe, il primo è uno spettacolo che si svolge nel piazzale del castello, include esibizioni di musica, danza e coerografie, dalla sua prima edizione del 1950, un pubblico di più di dodici milioni di persone ha assistito al Tattoo, a questo spettacolo hanno preso parte più di quarantamila esecutori provenienti da più di quarantasei nazioni diverse ed oggi ad ogni spettacolo si esibiscono circa mille partecipanti, militari e civili. Il The Fringe invece è di tutt’altra natura, per tutto il Royal Mile si esibiscono di giorno artisti di ogni genere, è considerato uno dei più innovativi del mondo nel settore: festival di arti e spettacolo. Abbiamo visto esibirsi artisti bravissimi, uno dei quali si è arrampicato fino al secondo piano di un edificio e camminando sul cornicione ha raggiunto una ignara spettatrice entrando dalla sua finestra.
Nei giorni successivi abbiamo assistito a spettacoli di danza e canto davvero notevoli; musicisti, artisti di ogni genere per adulti e bambini, decisamente imperdibile. Una immensa festa che iniziava al mattino in strada ad ogni angolo del centro e terminava alla sera nei teatri. Naturalmente in città abbiamo avuto il piacere di visitare anche altri punti: quello che ci ha colpiti maggiormente è stato Calton Hill, meraviglioso punto panoramico che da una parte si affaccia sulla città e dall’altro sulla baia di Edimburgo, ci ha regalato una visuale favolosa del mare scozzese e della natura selvaggia appena accanto alla città; non solo ma proprio da li abbiamo visto sparare all’una precisa il cannone del castello, pratica quotidiana edimburghese. Questa è l’acropoli di Edimburgo e i suoi grandiosi edifici risalgono all’Ottocento, meravigliose le colonne in stile greco erette per dicordare il poeta R. Burns. Al fondo del Royal Mile c’è la residenza estiva di Sua Maestà la Regina, la residenza risale al Cinquecento ed è splendida con un parco ancora più bello, ma la vera chicca è la sua abbazia, così elegatemente antica, sembra che così in rovina sia ancora più interessante. Edimburgo colpice perchè ha una varietà di scorci davvero unici: la città confina con l’Arthur’s Seat una cima rocciosa, rimanente di un vulcano estinto da millenni, il Forth Bridges elemento architettonico famosissimo nella baia di Edimburgo e le meravigliose Highlands che si estendono a nord.ovest. Proprio qui ci siamo diretti successivamente: passando per Callander e Crianlarich siamo arrivati a Glen Coe, luogo magico naturalisticamente parlando, ma tristemente famoso per il massacro del 1692 avvenuto tra clan scozzesi rivali di ideologie, proprio qui abbiamo apprezzato un bravissimo suonatore di cornamuse, che suonava senza smettere mai, anche sotto la pioggia incessante. Abbiamo proseguito attraversando il Lago Levent a Ballachulish, qui abbiamo potuto osservare un verde inconfondibile, ogni tipo di sfumatura e colore cha va dall’azzurro-blu delle acque alle mille sfumature di verde delle brughiere, tantissimi tipi di vegetazione e altrettanti capi di pecore e mucche tipiche dal pelo folto e lunghe corna appuntite. Abbiamo proseguito per Fort Augustus delizioso paese famosissimo in tutto il mondo per Loch Ness, simpaticamente alla ricerca del “mostro” Nessie c’era la possibilità di prendere un battello attrezzato con il sonar, proprio per scandagliare il fondo del lago alla ricerca di Nessie. Noi abbiamo preferito fare una bella passeggiata sulle rive del lago, dalle profondissime acque blu, proprio qui c’è un bel pontile su cui fare quattro passi. Sulle rive del Loch Ness è famosissimo Urquhart Castle, le sue rovine sono poetiche come il luogo in cui è situato. Il punto più a nord che abbiamo raggiunto è stato poi Inverness, costeggiando i trentasette km del lago Ness si raggiunge la capitale delle Highlands, qui abbiamo potuto conoscere il Drumochter Pass, che è il punto più alto di tutte le ferrovie in Gran Bretagna a quattrocentocinquantadue metri dal livello del mare. Abbiamo cominciato il ritorno verso Edimburgo passando per Aviemore e Newtonmore, dalla strada abbiamo potuto intravedere il Blair Castle, residenza dei duchi di Atholl per più di settecento anni. Ma una nota particolare è tutta per Pitlochry, stupendo paesino vittoriano dove tutto sembra uscito dal passato, le case sono quasi tutte realizzate in pietra e molte hanno decorazioni in legno dipinte di nero e bianco. L’artigianato locale è originale e di qualità e nel suo insieme è davvero romantico, tornando ad Edimburgo abbiamo potuto vedere molto bene il Forth Bridge, simbolo dello skiline di Edimburgo. Abbiamo trascorso ancora dei giorni nella capitale, qui siano andati alla scoperta del sontuoso Castello della città, il cui piazzale è teatro del Tattoo Festival. La sua posizione è unica, costriuto su di un promontorio a picco sulla città; è l’attrattiva a pagamento più visitata della Scozia intera, all’interno sono molte le cose da vedere. Un angolo magico della città a parere mio e della mia ragazza è sicuramente il parco dalle fontane a taglio moderno che si incastra come un gioiello tra il parlamento, Holyrood house e l’Arthur’s Seat, un’oasi di pace frequentato da famiglie, lettori e sportivi. Nella città impossibile dimenticare una tappa al Greyfriars Kirkyard, definito da molti un luogo piuttosto inquietante per la sua fama di apparizioni di spiriti e fantasmi, pare che vi sia addirittura un fantasma che viene chiamato MacKenzie; noi ci siamo emozionati perchè qui c’è una storia vera da raccontare, la storia d’amore di Bobby (uno Sky terrier) e il suo proprietario, un poliziotto della città deceduto nel 1858; in questo cimitero il suo cagnolino vegliò la sua tomba per ben quattordici anni, questa storia ha ispirato libri e film.
Una tappa unica è quella al Royal Botanic Garden, che risulta essere uno dei più noti al mondo, possiamo qui trovare ogni varietò di piante e fiori, sono presenti serre vittoriane e non dobbiamo dimenticare un giardino roccioso di fama mondiale, anche questo è una vera e propria oasi di tranquillità. Alla fine del nostro viaggio ci dirigiamo al sud, viaggeremo quasi fino al confine con l’Inghilterra, la roccia di nuova formazione fu coperta dai ghiacci nell’era glaciale, creando le dolci colline visibili dalla Scott’s View, un punto panoramico a nostro parere mozzafiato. Vicinissimo raggiungiamo Melrose, qui possiamo ammirare l’abbazia del dodicesimo secolo, gli scozzesi costruirono queste abbazie per ostentare la loro bravura in campo architettonico, si dice che il cuore di Robert Bruce sia nascosto in un punto segreto; i romani occuparono questa zona nel secondo secolo. Una tappa piacevole è al Dobbies Center, buon cibo e bei prodotti naturalistici. Raggiungiamo infine la Rosslyn Chapel, diventata famosa per il celebre film “Il Codice da Vinci”, qui si possono vedere singolari e misteriose raffigurazioni, gli intagli della cappella sono tutti ampiamenti spiegati da display interattivi. Pronti per partire ci siamo concessi una delle tappe culinarie migliori della città: le Baked potatos, meravigliose patate al forno con salse infilate nel mezzo, cibo da asporto che ti sazia per tutta la giornata, il cibo tipico si chiama huggis, ed è carne servita con purea e cavolfiori, molto buono! Trovarsi in Scozia comporta l’assaggio di un buon whisky, perfino noi che non ce ne intendiamo lo abbiamo apprezzato particolarmente.
Grazie alla Scozia e speriamo di poterci tornare presto.