Una giornata londinese
La partenza è prevista da Pisa il venerdì sera per London Stansted, il ritorno la domenica mattina, tutto con RyanAir.
A conti fatti resteremo a Londra solo la giornata del sabato, un po’ poco per visitare una città così grande e complessa, ma a noi per adesso basta: quello che vogliamo è immergerci, anche solo per un giorno in questa metropoli, coglierne l’essenza, respirarne la modernità e il suo essere multiculturale…In fondo abbiamo speso solo 30 Euro a testa per il volo, vorrà dire che, se andrà tutto bene, torneremo presto per approfondire la conoscenza di questa città.
Visto che il tempo è davvero poco prepariamo tutto meticolosamente prima della partenza, per evitare di perdere tempo prezioso durante il viaggio. La Ryanair ci dà anche la possibilità di fare il check-in on-line, circa 2 settimane prima della partenza, così, anche in aeroporto, possiamo risparmiare tempo e denaro (il check-in in aeroporto ci sarebbe costato più del biglietto aereo). Su internet acquistiamo anche i ticket Terravision, la compagnia di autobus che svolge il servizio navetta dall’aeroporto al centro città: 14 Euro a testa andata/ritorno per un viaggio di un’ora circa (volendo esiste anche un treno che fa servizio da Stansted, più rapido, ma meno economico del bus). Per muoverci in città decidiamo di fare la Day Travelcard, un ticket giornaliero che ci permetterà di usufruire della metro e degli autobus londinesi alla modica cifra di 6,50 a testa; per noi è l’ideale, visto che resteremo solo un giorno e, tra l’altro, durante il week-end la validità è prolungata fino alle 4 di domenica mattina, per chi volesse fare le ore piccole! Lo ordiniamo tramite internet, sul sito visitbritain.Com e in poco meno di una settimana ci arrivano i biglietti direttamente a casa.
Nel frattempo ci mettiamo a cercare anche una sistemazione per la notte, cosa un po’ più complicata, visto che non conosciamo la città e, a quanto ne sappiamo Londra è considerata una città molto cara, con alloggi non sempre all’altezza, dal punto di vista igienico: noi non pretendiamo la perfezione, siamo abituati ad accontentarci quando viaggiamo e non abbiamo grosse pretese, ma almeno il minimo indispensabile, onde evitare brutte sorprese una volta arrivati ci spinge ad una ricerca capillare e approfondita degli hotel della città. Per prima cosa restringiamo il campo di ricerca alla zona di Victoria Station; l’autobus, infatti, fa capolinea proprio in quella stazione e, visto che l’arrivo a Londra è previsto alle 2 di notte circa, non abbiamo intenzione di metterci a girare di notte in una città per noi sconosciuta, tanto più che anche l’autobus che ci riporterà in aeroporto alla fine del nostro viaggio sarà praticamente all’alba, quindi non ci rimane molta scelta.
In realtà troviamo davvero tantissimi hotel in quella zona, di tutte le fasce di prezzo e, dopo un’attenta selezione (in questo ci siamo affidati ai giudizi dei viaggiatori su siti come Booking.Com e Tripadvisor.It), optiamo per il Jubilee Hotel, in Eccleston Square; una scelta che si rivelerà tutto sommato positiva, vista l’ottima posizione, a 3 minuti a piedi dal terminal degli autobus, e il buon rapporto qualità/prezzo, 70 sterline per una camera doppia con bagno e prima colazione inclusa. Il giorno della partenza siamo davvero eccitati: avevamo da tempo la voglia di andare a Londra e, nei giorni precedenti abbiamo cercato di informarci quanto più possibile, leggendo le guide e i racconti di viaggio su Turisti per caso, chiedendo consiglio ad amici e parenti che conoscevano la città, insomma, volevamo partire con in mente già una sorta di itinerario da seguire, per approfittare al massimo delle poche ore disponibili, senza stressarci troppo o, magari girare a vuoto.
Il viaggio si svolge alla perfezione: il treno che ci porta a Pisa è in perfetto orario e, dopo poco, riusciamo a prendere il trenino che conduce dalla stazione in aeroporto: sono molto frequenti e comodi e in soli 5 minuti arriviamo all’aeroporto Galilei di Pisa. Anche il volo non ci riserva delle brutte sorprese: voliamo tranquilli ed atterriamo in perfetto orario; spostiamo un’ora indietro le lancette dei nostri orologi e iniziamo la nostra avventura oltremanica! L’aeroporto di Stansted è il più lontano rispetto al centro di Londra, ma molto grande e moderno. Non avendo bagagli da attendere, ci dirigiamo subito verso l’uscita, ma dobbiamo fare una fila piuttosto lunga per il controllo passaporti: naturalmente Fabrizio sceglie la fila più lenta di tutte e dobbiamo attendere con pazienza il nostro turno, per farci controllare e scansionare il passaporto. Espletata anche questa formalità, finalmente ci troviamo fuori, a cercare il punto di partenza dell’autobus; dirigendoci verso il marciapiede indicato sul biglietto, ci accorgiamo di una fila chilometrica in paziente attesa…No, non possono tutti aspettare il nostro pullman!…Con lo sguardo impaurito e una brutta sensazione dentro, andiamo a chiedere ad uno dei ragazzi che si occupa di gestire la fila e ci fa segno di accomodarci in fondo: capiamo così che non siamo gli unici a voler andare a Londra a quest’ora, così ci mettiamo il cuore in pace e ci mettiamo in attesa con gli altri. Per fortuna, però, le cose vanno meglio del previsto, la fila scorre rapida, i pullman arrivano e partono con una frequenza impressionante e in circa mezz’ora ci troviamo accomodati e pronti per la partenza. Approfittiamo del viaggio per sonnecchiare un po’, ma dopo circa 40 minuti di viaggio siamo risvegliati dalle luci della città: finalmente siamo a Londra. Ci attacchiamo al finestrino, ancora assonnati, ma curiosissimi di dare una prima occhiata alla città: il mezzo, dalla periferia si sposta verso il centro, i quartieri sono sempre più eleganti, i locali sempre più frequenti e la gente affolla le strade, nonostante l’ora tarda…Beh, siamo proprio a Londra! Quando l’autobus ci scarica a Victoria Station, cerchiamo, con l’aiuto di una cartina e del navigatore satellitare, di orientarci per raggiungere l’hotel e quando lo troviamo sono ormai le 2 di notte e non vediamo l’ora di andare a dormire! Alla reception troviamo un ragazzo che, assonnato almeno quanto noi, ci dà le chiavi della stanza e ci propone, gentilmente, di registrarci l’indomani mattina a colazione. La camera che ci assegnano, al secondo piano, è davvero piccola, ma molto accogliente: un bagno essenziale, il letto a una piazza e mezzo, tv e un bollitore con tè, caffè, zucchero e latte in polvere a nostra disposizione. Naturalmente noi crolliamo a letto, non prima, però, di aver puntato la sveglia alle 7 del mattino! Il sabato mattina, dopo aver fatto colazione, di tipo continentale, abbastanza varia e abbondante, partiamo alla scoperta della città. Essendo la nostra prima visita, decidiamo di fare un tour classico, per vedere i monumenti principali della città e le zone più conosciute dal punto di vista turistico, naturalmente dobbiamo fare una selezione, non possiamo pretendere di vedere tutto, quindi, a malincuore, rinunciamo a visitare i musei, dato che sarebbe una visita troppo superficiale in così poco tempo, e ci concentriamo sulle zone intorno al Tamigi.
Iniziamo con una passeggiata a piedi, siamo ancora tonici e vogliamo approfittarne, dirigendoci verso Buckingham Palace, che non dista molto da Victoria Station. In poco tempo ci troviamo di fronte alla residenza reale, che ci appare agli occhi in tutta la sua imponenza. Purtroppo il cambio della guardia, che avrei voluto vedere, era previsto per il giorno dopo (si svolge giornalmente solo nel periodo estivo), quindi ci dobbiamo accontentare di vedere la facciata del palazzo da dietro la cancellata, insieme a qualche altro sparuto gruppo di turisti che staziona nella piazza antistante, davanti al Victoria Memorial. Fatte le foto di rito, proseguiamo la nostra camminata, addentrandoci nel St. James Park, che collega Buckingham Palace con l’edificio delle Horse Guards e, in pochi minuti, ci troviamo immersi in un tipico parco londinese: Il verde intenso dei prati, i colori autunnali delle foglie sugli alberi, un laghetto pieno di anatre e, soprattutto, una miriade di scoiattoli che scorrazzano nei prati, incuranti dei nostri sguardi incuriositi e stupiti. Ci fermiamo più volte ad ammirare questi animaletti davvero simpatici che vivono nel parco e sono così abituati a condividere i loro spazi con gli esseri umani che non hanno assolutamente paura di noi, anzi, si avvicinano curiosi, quasi per farsi accarezzare. Attraversato il parco siamo di nuovo immersi nella metropoli: passiamo accanto all’Horse Guards, il palazzo delle Guardie a Cavallo, vediamo la residenza del Primo Ministro al numero 10 di Downing Street, ed arriviamo quasi sulle sponde del Tamigi, dove sorgono due dei più importanti monumenti della capitale: la famosa Westminster Abbey, che accoglie le sepolture di tanti reali inglesi, e la Houses of Parliament da cui svetta il Big Ben, simbolo della città. Purtroppo il poco tempo a disposizione non ci permette di entrare per una visita, ma ci sbizzarriamo a fotografare questi monumenti da ogni angolazione possibile. Da là, dopo aver dato un’occhiata al Tamigi, dal Westminster Bridge, e alla ruota panoramica, London Eye, che svetta lungo il fiume, decidiamo di prendere la metro per arrivare alla Cattedrale di St.Paul, famosa per il matrimonio di Carlo e Diana Spencer, che si trova nel cuore della City. Anche là un’occhiatina veloce da fuori, qualche foto e una breve occhiata nei dintorni: la City è il cuore finanziario della città, costituito prevalentemente da banche e sedi di uffici, ed essendo sabato mattina non c’è nemmeno molta confusione. Proseguiamo, quindi, il nostro tour lungo le sponde del Tamigi, verso un altro luogo simbolo della capitale: la Torre di Londra e la Tower Bridge. Purtroppo, a causa dei lavori per le Olimpiadi del 2012 che si svolgeranno proprio in questa città, alcune linee della metro sono chiuse per lavori, quindi, onde evitare problemi decidiamo di prendere un autobus: in questo modo avremo anche l’occasione, restando in superficie, di dare un’occhiata alla città: e poi, salire sui famosi autobus londinesi a due piani è uno sfizio che ci vogliamo togliere! La torre di Londra, una fortezza medievale risalente al 1100, che oggi custodisce i gioielli della Corona è imponente e maestosa; dietro di lei si erge il famoso Tower Bridge, con la strada che si solleva per permettere alle imbarcazioni più alte di attraversarlo senza problemi. Purtroppo non riusciamo a vedere il momento dell’apertura del ponte, sulla guida però c’è scritto che si alza in media più di una volta al giorno.
Intanto il tempo passa veloce e, dopo aver fatto una sosta da Starbuck per rifocillarci (ce ne è davvero uno ad ogni angolo), ci avviamo a prendere l’autobus e a cercare qualcosa da mangiare. La cucina inglese non è molto famosa, e, forse anche per questo, a Londra è possibile mangiare qualunque genere di cucina del mondo, ce n’è per tutti i gusti, ma noi siamo qui per la prima volta, e cosa c’è di meglio che pranzare in un tipico pub inglese? L’autobus ci lascia a Piccadilly Circus e, dopo aver ammirato le famosissime insegne luminose che si affacciano sulla piazza, proseguiamo il cammino dirigendoci verso Covent Garden, dove pensiamo di fermarci a cercare un pub per pranzare prima di proseguire il nostro giro turistico. Fabrizio, a questo punto prende in mano la situazione e, dopo svariate ricerche, troviamo un posto di suo gradimento; il pranzo è abbondante, accompagnato da un’ottima birra scura ed anche molto economico (con poco più di 10 sterline pranziamo in 2), così, con la pancia piena ci rimettiamo in strada. A questo punto decidiamo che la nostra corsa ai monumenti londinesi è finita: ci sarebbe ancora tantissimo da vedere e lo lasciamo per le prossime visite; da adesso in poi vogliamo solo immergerci nella città andando a zonzo senza una meta per i quartieri del centro: così ci addentriamo nella zona di Covent Garden, visitando il mercato coperto, pieno di oggetti stravaganti e di colori, passeggiamo per le zone intorno a Leicester Square, ammirando gli innumerevoli teatri e i cinema pieni di luci e colori, visitiamo il quartiere di Chinatown, dove ad ogni passo c’è un ristorante cinese e lungo le vie (dove i nomi sono scritti sia in inglese che in cinese) sono appese delle lanterne rosse che rendono l’atmosfera davvero molto orientale, arriviamo fino alla zona di Soho, ricca di locali e ristoranti di ogni genere. Insomma, Londra ci appare in tutta la sua bellezza, come una città ricca di interessi, di cultura, moderna, ma al contempo consapevole della sua storia secolare. Notiamo l’eleganza della città, la sua struttura urbanistica, il modo in cui i palazzi in stile vittoriano convivono perfettamente integrati con i moderni grattacieli, rimaniamo stupiti dal fatto che, nonostante sia una metropoli di diversi milioni di abitanti, il traffico sia, in qualche modo ben gestito e non rischia di congestionare i quartieri del centro: prevale un certo ordine, ma allo stesso tempo la gente in giro per le strade rende la città ricca di umanità.
Il passeggiare per i quartieri del centro ci fa godere a pieno della giornata; per fortuna, nonostante il cielo plumbeo, tipicamente inglese, non ha piovuto nemmeno un po’, ma a poco a poco la stanchezza comincia a farsi sentire quindi, cerchiamo un altro pub, dove bere qualcosa e passare del tempo, per riposarci, ma anche per ricercare un po’ di atmosfera “british”. Fabrizio vorrebbe trovare un pub un po’ meno commerciale, uno di quelli, magari, frequentato dalla classe operaia inglese, ma di sabato pomeriggio, nel pieno centro di Londra, dobbiamo accontentarci di un locale un po’ più turistico, ma restiamo comunque soddisfatti.
Il resto del pomeriggio lo passiamo a gironzolare tra Covent Garden e Leicester Square, sbirciando qualche vetrina, guardando i programmi dei cinema e dei teatri della zona e lasciandoci trasportare dai luci e dai colori della città. Il tempo passa e decidiamo di trovare un altro pub per cena: in realtà non abbiamo molta fame, ma visto che sarà il nostro ultimo pasto Londinese non vogliamo perdere l’occasione di gustare un altro piatto tipicamente british: così, mentre Fabrizio ordina un Hamburger io mi butto sul fish & chips, tutto, naturalmente annaffiato da della buona birra scura.
Durante la cena ci piomba addosso, improvvisamente tutta la stanchezza della giornata: in effetti non abbiamo avuto tempo per rilassarci un attimo e tutte le emozioni provate oggi, ci hanno sfiancato abbastanza. A malincuore, quindi, decidiamo che per questa volta va bene così; rinunciamo alla Londra by night, la stanchezza non ci permetterebbe di godere a pieno di tutte le possibilità che questa città offre, quindi prendiamo la metro che ci riporta verso l’hotel: una breve passeggiata nei dintorni di Victoria Station, un ultimo cappuccino da Starbucks e poi a nanna.
La mattina della domenica comincia prestissimo: alle 7 abbiamo il pullman che ci porterà in aeroporto. La strada per Stansted è abbastanza lunga, ma ci permette di fare un ultimo passaggio per il centro (un piccolo ripasso dei monumenti della città visti il giorno precedente) e di vedere la campagna londinese illuminata dai primi raggi del sole. In aeroporto, visto che abbiamo un po’ di tempo a disposizione, ci concediamo lo sfizio di un English breakfast: uova strapazzate, bacon e toast imburrati…Ottimi, ma un po’ troppo pesanti per noi, abituati a cappuccino e biscotti! Poco dopo, l’aereo ci riporta in Italia, giusto il tempo di spostare un’ora in avanti le lancette dell’orologio e di tornare alla vita di tutti i giorni. Il week-end è davvero volato e tante bellezze di Londra non abbiamo fatto in tempo a vederle…Poco male, almeno abbiamo una scusa per ritornarci presto, in fondo Londra non è poi così lontana.