Una domenica alla scoperta del passato a Fumone

Ciao a tutti, spesso pensiamo a far viaggi dall'altra parte del mondo per scoprire delle cose interessanti e diverse, questo è capitato spesso anche a noi. Abbiamo fatto viaggi folli, week-end dall'altra parte del mondo per scoprire qualcosa di nuovo ed interessante, ma questa volta ci siamo allontanati poco da Roma, nemmeno cento km e siamo...
Scritto da: ramnia
una domenica alla scoperta del passato a fumone
Viaggiatori: in coppia
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Ciao a tutti, spesso pensiamo a far viaggi dall’altra parte del mondo per scoprire delle cose interessanti e diverse, questo è capitato spesso anche a noi. Abbiamo fatto viaggi folli, week-end dall’altra parte del mondo per scoprire qualcosa di nuovo ed interessante, ma questa volta ci siamo allontanati poco da Roma, nemmeno cento km e siamo andati alla scoperta di Fumone Non è un lungo viaggio ma con calma e una buona macchina fotografiuca siamo andati alla scoperta di unn piccolissimo paese, anzi di una rocca antichissima che risale al 900, partiti da Roma al mattino siamo arrivati alle pendici di Fumone, si tratta come abbiamo detto di una rocca costruita su una collina a circa 800m slm, che sovrasta le vallate circostanti e da dove si gode di un ottima vista. Siamo arrivati verso l’ora di pranzo, dopo aver attraversato la campagna romana, abbiamo evitato di proposito l’autostrada per poter goder a meglio dei piccoli paesi che attraversavamo lungo il nostro percorso verso Fumone. Appena parcheggiata la nostra auto al di fuori dei potenti bastioni del paese, abbiamo deciso di provare la cucina locale al ristorante la Torre, buon locale totalmente ristrutturato all’interno dei vecchi bastioni del castello. Atmosfera affascinante, menu buono prezzi medio alti. Dopo un pasto tipico partiamo per la visita del borgo, che purtroppo troivaimo quasi totalmente disabitato, durante la bassa stagione ci vivono stabilmente non più di quaranta persone, ma questo lo rende ancora più affascinante e ricco di mistero.

ci si cala in un’atmosfera di altri tempi, si torna indietro di qualche secolo passeggaindo per le stradine in salita del vecchio borgo. Tra le poche cose da vedere una chiesa parrocchiale ed un’altra piccola chiesetta nella parte posteriore del borgo. La parte del leone la fa sicuramente il castello, di proprietà della famiglia longhi da ormai svariati secoli.

Entrata 7 euro a persona, lo troviamo effettivamente eccessivo, ma decidiamo di entrare lo stesso.

Vi consigliamo di essere puntuali all’apertura in quanto le visite non vengono effettuate in modo regolare, man man che arrivano i visitatori vengono fatti entrare e il numero delle persone aumenta lungo il percorso a discapito della visita stessa.

Abbiamo fatto presente la poca organizzazione di questa procedura, ma probabilmente i turisti da spennare sono sempre i benvenuti.

La visita del castello inizia con il museo Ada e Giuseppe Marchetti Longhi, dove trovaimo suppellettili della fine 800/inizi 900, sono solo alcune stanze adibite a museo dalla famiglia Longhi, bisogna dire che delle circa 60 stanze del castello se ne visitano non più di una ventina dovuto al fatto che la famiglia vive tutt’oggi all’interno del castello.

Dopo la visita al museo si visita il giardino pensile, che è il più alto d’Europa, costruito riempiendo di terra lo spazio tra le torri e livellando totalmente il cortile interno. Si dice che sono stati necessari cinque anni di carichi di muli con la terra portata da Fiuggi per il riempimento del cortile. Il giardino oggi non e’ custodito nel migliore dei modi, ma per la vista che si gode vale la pena la visita.

Dopo il giardino si prosegue la visita all’interno dove trovaimo un’antica sala da pranzo con gli stemmi della famiglia e dove ancora oggi si possono fare dei banchetti e riunioni ad hoc Il punto più interessante della visita è la cella dove il Papa Celestino V, nel XIII sewcolo fu tenuto prigioniero per dieci mesi fino alla sua morte dopo aver lasciato il soglio pontificio.

Un piccola cappella adiacente conserva numerose reliquie tra cui anche un dente ed un frammento del cuore del Papa stesso.

Si ritorna alla fine dello scalone d’ingresso dove si nota un pozzo, oggi chiuso, dove venivano gettate le donne che non risultavano vergini, dopo aver trascorso la prima notte di nozze con il marchese, signore del feudo, “Ius primae noctis”, era usanza nel medioevo che la prima notte di nozze qualsiasi donna la dovesse trascorrere con il signorotto locale e con il proprio consorte.

La cosa più devastante è un ripetitore televisivo collocato proprio di fronte alla parrocchiale, essendo un punto molto alto seve molto allo scopo, ma deturpa irrimediabilmente il paesaggio.

Finita la nostra visita al castello consigliamo ancora un giro per i vicoli del maniero per respirare un po’ d’aria di altri tempi.

Ma prima di tornare a casa, da non perdere assolutamente una visita al forno a legna della famiglia Caponera, in via Pie’ di Monte, non è facile da trovare, chiedere al bivio dove si trova il forno.

Vale veramente la pena farvi una visita e comprare un opane che non ha uguali, cotto a legna come una volta, che anche dopo dieci gironi sembra fatto il mattino stesso.

Penso che torneremo presto a Fumone, principalmente per un’ altra buona mangiata e per una buona scorta di pane casareccio…Ve lo consigliamo ciao a tutti Ramnia



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