Una domenica a Venezia

Passeggiata tra luoghi conosciuti e meno. E una mostra, quella di Bosch
Scritto da: g.bonnet
una domenica a venezia
Partenza il: 23/01/2011
Ritorno il: 23/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Che Venezia sia cambiata in peggio ahimè non ci sono dubbi. Anche la sua bellezza sfiorisce ma fortunatamente non scompare. La città ha un eco cosmopolita ma un’anima assolutamente da città di provincia, fatta di persone e cose semplici. Basta dare un’occhiata ai mercati di strada subito dopo il Ponte delle Guglie lungo la Strada Nova dove si trova ancora la mattina il pesce freschissimo e tanta, tanta coloratissima frutta (naturalmente attivi nei giorni feriali) o dove si trova una storica bottega del caffè, un negozio di torrefazione artigianale come ai vecchi tempi. Ma spesso si arriva a Venezia solo in occasione di mostre concepite solo per attrarre folle di turisti e quindi si perde questo aspetto più autentico che la città offre al visitatore. Visitare la città in occasione di festività ed eventi è la cosa più assurda che si possa fare. Prezzi alle stelle ovunque e caos per le strettissime calli. La Città offre la sua dimensione più autentica in una giornata qualsiasi.Una domenica. Due amici mi chiamano per un giro spensierato. Arrivare a Venezia in treno è in assoluto la cosa più semplice. Non ci sono problemi di parcheggio e si risparmia davvero molto.I parcheggi di Piazzale Rome e Tronchetto non sono affatto economici. Quindi se si può meglio evitare. La stazione di Venezia Santa Lucia è quindi il punto di partenza di questo racconto. Proseguiamo per Lista di Spagna. Direzione Il Ghetto ebraico, non lontano dal Ponte delle Guglie. La zona del ghetto conserva ancora la sua autenticità, fatta di sinogoghe aperte al mattino, piccole gallerie d’arte, qualche latteria e un paio di ristoranti. Noi ci siamo fermati al Gnam Gnam per uno spuntino. Tutta l’area è caratteristica per le sue costruzioni che si sviluppano in verticale. Ci dirigiamo poi verso la fondamenta della Misericordia. Tanti i ristoranti che si trovano in zona. Una volta gestiti da Veneziani adesso hanno acquisito più una connotazione etnica. L’unico a sopravvivere a questi cambiamenti è Il Paradiso Perduto. Si passa davanti all’imponente Scola della Misericordia, un’imponente costruzione in mattoni rossi aperta solo in occasione di eventi tipo Biennale o recentemente per girare alcune scene di “The Tourist” con Johnny Depp e Angiolina Jolie. Quest’angolo di Venezia è davvero caratteristico. L’incrocio dei canali è un bel colpo d’occhio che non lascia indifferenti. Quindi foto di rito. Non lontano un ponte che conserva ancora le sue caratteristiche cinquecentesche. Non ha le balauste. Uno simile si trova a Murano anche se di dimensioni più grandi. Continuamo la passeggiata passando per San Felice. Per la cronaca nei dintorni c’è un Billa che rimane aperto anche di domenica. L’indicazione magari può essere utile a chi arriva con bambini e non ha voglia di essere spennato nei ristoranti. Costosi, si sa, un po’ ovunque in città, anche se molti offrono menù turistici a 13 euro! Campo Santa Sofia e a pochi minuti di distanza Campo S.S. Apostoli sono altri due angoli da cartolina. In fondo al primo si può prendere una gondola per pochi euro che permette di attraversa i Canal Grande in pochi minuti. Il servizio viene chiamato Traghetto di Santa Sofia. Lo prendiamo anche noi. Ci ritroviamo nella zona del mercato che ovviamente non c’è essendo domenica. Tutta quest’area è stata ristrutturata negli ultimi anni. Tantissimi i locali, bar e ristoranti che sono stati aperti. L’area realtina conserva ancora il suo antico spirito commerciale. Negozi di candele, vetri e tanta tantissima paccottiglia che potrebbero fare anche a meno di vendere! Rialto, comunque, offre a tutti da sempre una delle più belle viste della città sia guardando il Fondaco dei Tedeschi che fino a poco tempo fa ospitava ancora le poste centrali, sia dirigendo lo sguardo sul lato dell’hotel Rialto, verso Palazzo Bembo e dintorni. Proseguiamo per San Lio verso Santa Maria Formosa, uno dei campi più caratteristici della città. Sosta d’obbligo per un caffè e una frittella, i dolci tipici che si trovano quasi ovunque, preparati in occasione del Carnevale. Il Campanile della chiesa è molto caratteristico. Se vi capita di essere da queste parti date anche voi un’occhiata ai “mascaroni”. Si prosegue per Ruga Giuffa, ormai colonizzata a scacchiera di negozi cinesi. Borse, borsette e bar con cucina “venexiana” ma con cuochi e gestione cinese. Palazzo Grimaldi in ramo Grimani, al 4858 del sestriere di Castello è la nostra prossima sosta. Il palazzo è un vero capolavoro d’architettura rinascimentale, restaurato e aperto al pubblico da poco. Dedichiamo qualche ora alla mostra di Hieronymus Bosch che abbiamo prenotato via telefono il giorno prima.(Se può interessare a qualcuno, questo il numeo del call center che abbiamo chiamato per la prenotazione: 041 52 00 345. Costo del biglietto per la mostra 9 euro). Abbiamo ammirato alcuni capolavori che rappresentano l’artista nella sua concezione più visionaria e spettrale. Capolovari quali la Visione dell’Aldilà (1500 – 1503), il Trittico di santa Liberata (1505) e il Trittico degli eremiti (1510), provenienti da Palazzo Ducale di Venezia. Ma vi assicuro, mostra a parte che comunque a noi è piaciuta molto, il Palazzo per le sue decorazioni pittoriche, il suo cortile, la sua architettura merita davvero una visita! Finiamo la nostra passeggita veneziana passando per la Chiesa di San Giorgio dei Greci, una chiesa di rito ortodosso di cui possiamo ammirare solo la facciata. Infatti è aperta solo al mattino. E da li arriviamo a San Marco che dista davvero pochi minuti. La piazza, inutile dirlo, è sempre uno spettacolo, nonostante la nebbia che sta calando e il freddo pungente. Ci rifuggiamo al Caffè Aurora per una cioccolata calda e i saluti. Un bel pomeriggio, piacevole, spensierato e una bella mostra, in una città che rimane sempre nel cuore!P.s: il range di spesa che ho dovuto inserire non corrisponde a quanto speso realmente. Pranzo, caffè, mostra etc… spesa pro capite approssimativa intorno ai 55 euro, biglietti dei treni esclusi naturalmente!


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