Una blogger… per cibo e per vino!
Armati di macchina fotografica, smartphone e videocamera siamo partiti alla volta di Ramandolo, piccolissima frazione di Nimis (UD) e ultimo avamposto a nord della viticoltura friulana. I vigneti raggiungono le pendici del monte Bernadia, il paesaggio è un saliscendi di colline e montagne, casupole e cantine a conduzione famigliare. A novembre inoltrato il clima era ancora mite e, dopo aver incontrato Berania Martinez alla cantina Bernardis, abbiamo fatto una bella camminata tra i vigneti mentre lei ci raccontava della viticoltura eroica di queste zone, della sua passione per questo mestiere e del Ramandolo, un vino dolce docg (denominazione d’origine controllata e garantita, marchio dato a vini ritenuti di particolare pregio per tipicità e qualità) prodotto esclusivamente nei Comuni di Nimis e Tarcento con uve verduzzo friulano appassite sulla pianta o in locali idonei. Grazie alle sue indicazioni, abbiamo scoperto il ristorante Valcalda a Debellis, frazione di Taipana (UD). Per arrivarci, si percorre una strada lungo il torrente Cornappo tra le montagne per poi imbattersi in una casa nel bosco dove si è insediato il cuoco Carlo Lo Presti. E’ lui che ha cucinato per noi piatti in cui l’ingrediente fondamentale era il vino Ramandolo: ravioli porro speck ricotta & Ramandolo, gnocchetti gamberi radicchio & Ramandolo, pollo alle mandorle & Ramandolo, insomma ci ha viziati e ci ha fatto capire che, oltre ad essere definito vino raro e da meditazione, il Ramandolo è molto di più!
Sazi e satolli riprendiamo il nostro cammino in direzione Prepotto (UD), dove ci attende Maura Ceschia della cantina con alloggio Colli di Poianis: qui abbiamo trascorso la prima notte in un delizioso appartamento nominato “pungitopo”, così come ogni camera porta il nome delle specie vegetali che crescono nei dintorni. In questo luogo la natura è sovrana e al nostro arrivo Maura ci accompagna alla scoperta del Sentiero delle Poiane, cammino interpoderale che può essere percorso a piedi o in bici e che conduce attraverso vigneti, prati e boschi da Prepotto a Cividale del Friuli, a Corno di Rosazzo, a Spessa di Cividale. Sono circa le 3 del pomeriggio e la luce soffusa dell’inverno rende ancora più spettacolare la nostra passeggiata, i colori caldi delle foglie arancio e gialle si fondono con il luccichio verde e le gemme rosse del pungitopo, le viti donano un senso di pace nel loro riposo, il bosco ci accoglie col suo mantello naturale. Da lì possiamo raggiungere a piedi la cantina RoncSoreli, che dista qualche centinaio di metri, dove hanno organizzato per noi una visita guidata in collina e la successiva degustazione in cantina dedicata allo Schioppettino di Prepotto, un vino rosso prodotto con uve schioppettino intrigante, particolare, dagli aromi e dal gusto speziati. Questo vino è frutto di uno speciale cru che ha sede unicamente nel comune di Prepotto, come fa intuire il suo nome stesso, e che è prodotto in selezionate quantità e con un rigoroso metodo di produzione. L’agronomo Andrea Pittana ci ha accompagnato in fuoristrada sulla sommità della collina e ci ha spiegato con passione e precisione il “terroir” di questa località, equilibrio di terreno, clima, ambiente e uomo. Siamo poi stati accolti in sala degustazione e nella barricaia della cantina dall’enologo Emilio Del Medico e da Flavio Schiratti, che ci hanno fatto degustare questo vino anche nella sua versione Riserva e direttamente dalle botti! La prima sera eravamo proprio soddisfatti del nostro giro enoturistico, abbiamo optato per una cena leggera a base di salumi locali e siamo andati a riposare!
La mattina del secondo giorno ci siamo svegliati presto, Marco si è concesso la sua oretta di corsa tra i vigneti, e abbiamo fatto una lauta colazione preparataci da Maura: le sue colazioni sono il fiore all’occhiello dell’agriturismo, tutte a base di prodotti tipici locali e che variano a seconda della stagione! Partiti alla volta di Cormons, la nostra prima tappa è stata l’Acetaia della Subida, dove si produce aceto di vino di alta qualità con uve di Ribolla Gialla del Collio. Vi si accede per una piccola stradina sterrata che si apre su una vallata coltivata a vite, quasi un luogo segreto dove regna il silenzio e la tranquillità. L’acetaia è costruita interamente in legno e custodisce al suo interno le botti e le barrique per la preparazione e l’affinamento dell’aceto. Interessante imparare ad usare questo condimento non solo per condire l’insalata, ma anche sulle carni, sul pesce e nelle ministre! Josko Sirk, che conduce questo luogo, ci invita a giocare con l’aceto e a mettere alla prova il nostro gusto negli abbinamenti. Da qui il passo è breve per raggiungere il caseificio di Borgnano di Cormons Borg da Ocjs (dal friulano “borgo delle oche”), cinque minuti di auto e ci troviamo immersi tra i formaggi… e non solo in senso figurato! E’ appena arrivato il Cormons di Fossa, formaggio latteria infossato per alcuni mesi, e possiamo assistere alle ultime lavorazioni del casaro e sbirciare nelle stanze dove vengono riposte caciotte, ricotte e forme varie. Gustiamo il latteria fresco, la caciotta aromatizzata al sambuco e il cormons di fossa. Giuseppe Zoff, che ci ha accolto nella sua latteria, ci spiega che cura personalmente tutte le fasi della produzione, dall’allevamento delle mucche che danno il latte fino a tutte le attività classiche del casaro, in poche parole è un artigiano del formaggio!
…continua…