Un weekend nella “Divina”
La partenza da Roma è il venerdì, di buon’ora. Percorriamo l’autostrada, fino a giungere l’uscita Vietri sul Mare. Subito dopo il casello, quello che lentamente si scopre ai nostri occhi è un paradiso naturale indimenticabile. La strada statale 163 percorre a strapiombo tutta la costiera; ad ogni curva puoi deliziarti a vedere un paesino arroccato in lontananza, un chioschetto che vende limoni, l’acqua azzurra e limpida che si riflette in un lato, la parete rocciosa dall’altro, ovunque piante profumate e fiori colorati.. così, la prima cosa da fare è, lasciarsi andare all’”ondeggiare” dello slalom lunga tutta la Costiera, scoprendola pian piano, lentamente.
Man mano, ecco arrivare tutti i paesini, uno dopo l’altro, uno più bello dell’altro. In ordine, troverete: CETARA, MAIORI, MINORI, RAVELLO, AMALFI, CONCA DEI MARINI, PRAIANO, POSITANO.
In breve presenterò le diverse località della Costiera e qualche info su ognuna di esse, tralasciando l’ordine con cui io e Anto le abbiamo visitate perché poi, alla fine, ognuno il viaggio se lo gusta e costruisce a suo modo.
AMALFI: Parcheggiamo nel Garage appena all’ingresso della città (Parcheggio , 3,50 euro/ora) e, attraverso il sottopassaggio, siamo direttamente in piazza Municipio. Passiamo dal Lungomare; la breve passeggiata ci consente di vedere il lido attrezzato, già pieno di persone intente a fare il bagno o a prendere il sole, e il porto. Amalfi è la più antica repubblica marinara, incastonata tra i Monti Lattari e il mare. La porta d’ingresso (“Porta della Marina”) e le iscrizioni affisse, ci ricordano la sua storia, le sue bellezze.
“Per gli amalfitani il giorno in cui andranno in Paradiso sarà un giorno come tutti gli altri: perchè il paradiso ce l’hanno già qui, a casa loro.”
Ed effettivamente, questa piccola città è davvero un paradiso. Ci perdiamo tra le sue viette, ammaliati dai tanti negozietti che vendono prodotti locali, dai turisti, dalle persone del luogo. Appena entrati nella piazza principale ci si imbatte nel monumento simbolo della città: il Duomo, realizzato nel IX secolo e, ancora oggi, accompagnato da un’antica leggenda popolare: le coppie che saliranno i suoi gradini dovranno farlo senza tenersi per mano, se vorranno riuscire a sposarsi! (ad ognuno, la libertà di crederci o meno..io, personalmente, sganciata da ogni tipo di superstizione, penso proprio di aver afferrato la mano di Anto più volte!). Ma Amalfi è anche il Chiostro del Paradiso, il Museo della Carta, gli Antichi Arsenali della Repubblica Amalfitana.
POSITANO: è di una bellezza inconfondibile, forse anche più di ciò che ti aspetti. Arrivando dalla statale, è stupendo scoprirla piano piano, curva dopo curva. Completamente arroccata nella roccia dei monti Lattari, si incastra fino a giungere direttamente il mare; la sua spiaggia è abbastanza grande, frequentatissima. L’interno del paese è un susseguirsi di vie strette e bianche, costituite per di più da gradoni e discese, piene di negozi di souvenir, vestiti, sandali, generi alimentari; le abitazioni sono arrampicate sulla roccia, abbellite dai colori della vegetazione: il verde carico e soprattutto l’inconfondibile (e bellissimo) viola delle bouganville. Noi siamo stati molto fortunati nel trovare un parcheggio non a pagamento proprio all’ingresso del paese, sulla statale. Ma, c’è da dirlo, è stata davvero una grande eccezione; anche qui, infatti, i posti sono tutti a pagamento (3 euro/ora, se non sbaglio). Comunque, la seconda cosa da fare è sicuramente quella di “perdersi” passeggiando per le sue strade, i suoi vicoli..
RAVELLO: abbiamo scelto di raggiungerla con gli autobus di linea, che partono direttamente da Amalfi (15 minuti di percorrenza. Il costo del biglietto è di 2,40euro; la durata è di 45 minuti dal momento dell’obliterazione, quindi ne occorrono inevitabilmente due. Se si vuole andare con la macchina, invece, considerare che il costo del parcheggio è di 5 euro/ora). Entrati a Ravello, ci si imbatte subito nella piazza del Vescovado, in cui si trova il Duomo. A destra, c’è l’ingresso per Villa Rufolo (costo: 5 euro a persona). La villa è bellissima: all’interno vi si trova il chiostro, la torre maggiore, il pozzo ma, soprattutto, il giardino e il belvedere. Attraverso l’affaccio del giardino superiore è possibile godere sia della vista sul giardino sottostante, ricco di fiori colorati, sia del panorama, decisamente fantastico! Terminata la visita della Villa, abbiamo poi continuato l’”esplorazione”, percorrendo le bellissime stradine; così, è possibile visitare la Chiesa di San Francesco e soprattutto Villa Cimbrone (costo 6 euro a persona). In questa villa c’è la cosiddetta “terrazza dell’infinito”, quella che, secondo Gore Vidal, consente di godere del panorama più bello del mondo. Insomma, terza cosa da fare in Costiera: perdersi con lo sguardo, mirando l’orizzonte, rinunciando nell’impresa di scoprire la linea di confine tra cielo e mare.
MINORI: lo ammettiamo.. Minori è stata per noi soprattutto simbolo di “appagamento culinario”. Impossibile, infatti, non fermarsi nella pasticceria di Sal de Riso, collocata proprio sul Lungomare e quindi facilmente identificabile. Ora, entrati lì, si ha l’istinto di ordinare “tutto”; dovendo, però, limitarci, abbiamo ovviamente optato per la famosissima delizia al limone, ossia una “cupola” di pan di spagna, con ripieno di crema di limone, ricoperta da salsa di limone.. slurp! (costo della monoporzione: 3,50 euro). Quindi, ecco la quarta cosa da fare in Costiera: gustarsi la Delizia al Limone.
In realtà, a Minori abbiamo apprezzato molto anche il Ristorante/Pizzeria Altamarea, proprio sul Lungomare (via Roma, 80). Si mangia bene, all’aperto, e si spende il giusto (Alici marinate e scialatielli allo scoglio per Anto; pizza per me. Costo 30 euro)! Nel fine settimana, occorre prenotare, altrimenti si deve attendere molto (o accettare di cenare all’interno del locale, comunque dotato di aria condizionata).
FURORE: “Se Icaro avesse spiccato da qui il suo ambizioso volo verso il sole, sicuramente gli dèi sarebbero stati più benevoli con lui” (K. Salvini). Si dice che Furore sia il paese degli dèi, ma anche “il paese che non c’è”, cioè ben diverso dall’idea comune di paese, sparso a ridosso della montagna, tra vigne, giardini, chiese e muri.. muri colorati, dipinti, bellissimi! E’ un piccolo scrigno, così vicino agli altri posti della Costiera ma così lontano dai loro suoni e dalla loro frenesia, e soprattutto con un panorama e una vista senza eguali. Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Bacco (via G.B. Lama, 9 – Furore), un posto delizioso, gestito dal signor Ferraiolo, sempre prodigo di consigli “di viaggio”, discreto, cordiale, professionale.. che ha saputo salutare la nostra partenza per Roma omaggiandoci con una confezione di biscottini al limone, in ricordo della Costiera. Consiglio vivamente questo albergo, perché è curato, pulito, comodo.. ma soprattutto perché, essendo costituito da camere che hanno tutte l’affaccio sul mare, consente di godere di una vista fantastica, e di dilettarsi nell’arduo compito di provare (senza riuscire) a scoprire la linea di confine tra il cielo e mare.
CETARA: è un piccolo borgo marinaro, molto diverso dalle altre località, in termini di affollamento e “mondanità”. È famosissima per la produzione di alici e per il cuoppo (cioè il cartoccio di frittura mista). Noi l’abbiamo visitata di passaggio; francamente, non ci ha colpito particolarmente, ma merita sicuramente, e comunque, di essere vista.
PRAIANO: purtroppo non abbiamo avuto il tempo di visitare questo paese e, a giudicare dalle informazioni e dalle immagini che avevamo visto prima di partire, è stato un gran peccato!..Comunque, oltre al fatto che ciò potrà servirci da pretesto per tornare tra pochissimo in Costiera.. c’è da segnalare che lungo la statale, proprio all’interno del comune di Praiano, è possibile parcheggiare gratuitamente, per poi servirsi degli autobus locali. Noi lo abbiamo fatto e ci siamo trovati abbastanza bene.
COSA NON FARSI SFUGGIRE:
– GELATI, GRANITE e DOLCI IN GENERE: impossibile resistere alla bontà di questi alimenti! Noi abbiamo particolarmente apprezzato il gelato di “Quelli della notte” (ad Amalfi, via L. Amalfi, 21), anche se la cremosità dei gelati è una costante nella Costiera. Per i dolci, oltre ovviamente a Sal de Riso, abbiamo gradito anche quelli acquistati da “Lo scugnizzo”, sempre ad Amalfi (via P. Capuano, 16): treccia ricoperta con crema di limone e cioccolato, sfogliatina ripiena di amarena, ecc.
– PASTA e PIZZA: Anto si è letteralmente gettato nella degustazione dei famosissimi “scialatielli ai frutti di mare”; io, invece, ho apprezzato decisamente di più la pizza, fragrante e buonissima! Nei nostri pranzi itineranti (cioè consumati mentre eravamo intenti a muoverci e a visitare i vari luoghi), abbiamo invece apprezzato le diverse “pizzetterie”, dove è possibile trovare delizie da forno di ogni genere (pizza, arancini, rustici, ecc ecc.).
– LE PASSEGGIATE SERALI: passeggiare in riva al mare o lungo le stradine di Amalfi, Positano, Minori..non ha prezzo! Noi ci siamo persi tra i tanti negozietti, dilettandoci nell’acquisto di qualche delizia da riportare a Roma; ma abbiamo anche apprezzato il semplice fatto di passeggiare in posti che trasmettono allegria, vita.. davvero il modo migliore per concludere la giornata!
– UNA PICCOLA GITA IN BARCA: noi abbiamo scelto di raggiungere le Grotte dello Smeraldo via mare, partendo da Amalfi. Con circa 20 minuti di navigazione si raggiunge la destinazione; è un piacevole modo per farsi una piccola gita in barca, riuscendo così anche ad ammirare la costiera dal mare.
– LA VISITA ALLE GROTTE DELLO SMERALDO: sarò sicuramente impopolare con questo commento ma, devo dire, che mi aspettavo qualcosa di più da questa visita!.. Forse, quello che mi ha infastidito, è l’atteggiamento da “sciacalli” di coloro che si trovano sul posto e che gestiscono la visita nelle Grotte. Comunque, ovviamente vale la pena andare ad ammirarle. Il colore dell’acqua è davvero impressionante!
Insomma, la Costiera Amalfitana ci ha rapito il cuore e il dover ripartire ci è costato non poco..
Concludo il mio racconto di viaggio con una frase di Salvatore Quasimodo, che sicuramente, molto più di mille mie parole, rende bene l’idea della bellezza di questo posto:
“Qui è il giardino che cerchiamo sempre e inutilmente dopo i luoghi perfetti dell’infanzia”..
Buon viaggio a tutti.