Un weekend in Calabria
Partenza prevista ore 8.00 da Casamassima (BA).
Ore 8.05 Carola vuole fare una poppata. Dopo la poppata vuole essere cambiata. Finalmente, ore 9.00, si parte. SS 100 fino a Taranto e SS 106. All’altezza della piana di SIbari Carola ha fame. Mezz’ora di pausa per rinfocillare Carola e tutti noi in una stazione di Servizio. Alle ore 12.30 arrivo a Scalea dove è prevista la sosta per il pranzo. Bella cittadina sul mare. Le pratiche per il pranzo sono abbastanza lunghe. Il weekend doveva essere un weekend di mare ma le previsioni propendono per tanta pioggia. Dopo pranzo passeggiata sul bel lungomare di Scalea e partenza verso l’hotel che si trova ad Amantea (loc. Coreca) circa 80 km più a sud.
Ore 17.00 arrivo all’Hotel Mareblu. L’Hotel è molto semplice ed anche relativamente economico, ma è situato in un angolino di costa meraviglioso. E’ praticamente nel mare. Tutta la compagnia si riposa io decido di andare in spiaggia (nel frattempo è comparso un filo di sole). L’acqua è meravigliosamente gelida e ci sono cavalloni anche di 2 metri di altezza. La spiaggia è di sassolini. Arrivano Maria e Carola. Carola è perplessa alla vista dei cavalloni (è la prima volta che vede il mare agitato). Cena in Hotel. Notte passata a guardare ed ammirare il mare in burrasca.
Mattina 3/6. Tutto nuvoloso. Tappa al santuario di S. Francesco da Paola. Questi santi i posti dove stare li sceglievano con attenzione. Santuario a 500 m slm con vista mare. Il santuario ha alcune cose carine ma non è nulla di eccezionale dal punto di vista turistico. Per chi è cattolico c’è la parte religiosa. Pranzo in Hotel. Tutti si riposano, mentre io con il solito spiraglio di sole vado in spiaggia.
Ore 17.00 partenza per Capo Vaticano.
Il posto è meraviglioso. Il panorama è mozzafiato. Queste scogliere alte con il mare in burrasca ed il tempo grigio mi ricordano il Connemara (Irlanda).
Su queste scogliere c’è un piccolo bar-rifugio gestito da una signora tedesca dove Carola si attacca alla mamma e noi mangiamo bruschettine al peperoncino. Il tramonto da uno stato di serenità a tutti noi e Carola si è stupita di tale spettacolo Dopo Capo Vaticano rotta su Tropea. Paesino incantevole degno di una sosta più lunga rispetto alla nostra cena. Abbiamo dimenticato la cena di Carola in Hotel, per cui parte una affannosa ricerca di una farmacia (sono le ore 21.00) che venda degli omogenizzati. Fortunatamente per Carola e noi (Carola per simili errori ci da delle punizioni terrribili) troviamo la farmacia e possiamo andare a cenare tranquillamente in un bel locale nel centro storico del paese. Specialità del luogo, oltre il pesce, è la cipolla rossa di Tropea. Mangiamo spaghetti alla cipolla e pesce a volontà (per pasta e cipolla 5 euro forse sono esagerati). Ritorno alle 2 di notte passate in hotel. Per questa notte il mare sembra più tranquillo.
4/6 colazione in hotel e partenza per Camigliatello Silano (circa 1400 m slm) con piccola pausa a Cosenza per andare a trovare degli amici.
Arrivo a Camigliatello con temperatura di 5 °C e quasi nevischio. E’ giusto l’ora di pranzo. Troviamo una griglieria dove mangiame la carne ed i formaggi del posto arrostiti. Poi partenza verso il ritorno girovagando per il Parco della Sila. Come souvenir compriamo le mitiche cipolle rosse di Tropea. La picchiata dalla montagna verso il mar Jonio produce una vittima. Maria, causa mal d’auto, viene piazzata sul sedile anteriore dotata di busta. Per fortuna riesce ad arrivare in pianura senza danni.
Riepilogando è stata una gita piacevole in una località che ha diverse cose degne di nota. Un’ultima nota. Gli standard di ospitalità italiani sono di un livello più basso rispetto alle maggiori nazioni europee che ho visitato (Francia, Austria, Inghilterra) con un prezzo, invece, di livello superiore. Al prossimo viaggio