Un viaggio in auto tra Oslo e i fiordi norvegesi
Partenza da Bergamo con volo Ryanair la domenica alle ore 17.20. con un Boeing 737-800 per un volo di 2 ore e mezza. Costo del volo, con bagaglio: Eur 142 a testa. Se ne trovate di più economici, per cortesia NON fatemelo sapere. E’ il 20esimo volo che faccio con Ryanair ed ho avuto problemi solo una volta. Buona media. Attenzione perché si arriva all’aeroporto di Sandefjord Torp che dista circa 2 ore da Oslo. C’è il comodo bus Torp Ekspressen che per Nok 200 (Eur 26,14) vi porterà al Bussterminal di Oslo. Se fate il biglietto a+r credo costi qualcosa meno. Possibile pagare a bordo con carte di credito e di debito.
Ad Oslo avevo prenotato, tramite Venere, il Perminalen Hotel al costo di Eur 108 a notte la doppia. Considerate che in Norvegia i prezzi di ristoranti ed alberghi sono di circa 2-3 volte quelli italiani. Prenotando gli hotel dall’Italia si paga meno che pagare al momento senza prenotazione.
Nella capitale ci sono molti musei ma a mio avviso una visita di un paio di giorni è sufficiente. Dato un’occhiata all’Akersus Castle, una fortezza vicino al porto risalente al 1299. Poi con il bus nr. 30 ed al costo di Nok 28 a biglietto (Eur 3,66) siamo andati a Bygdoy. Qui ci sono il Norsk Folkemuseum, sul tipo dello Skansen di Stoccolma, ed il Vikingskipshuset, il museo delle navi vichinghe. Più avanti c’è anche il Kon tiki museet con le zattere delle esplorazioni di Thor Heyderdahl. Tutti molto interessanti.
Se utilizzate gli autobus ricordatevi di acquistare i biglietti a terra, nei negozi Narvesen perché a bordo sono più cari.
Oslo non è una città pulsante di vita diurna e notturna: mi ha dato la sensazione di una capitale tranquilla. L’arteria principale, la Karl Johans Gate che collega lo Slottsparken con la stazione ferroviaria è sì piena di gente, ma fino alla sera presto. Jo Nesbo, lo scrittore norvegese cult del momento, la definisce “una delle passeggiate più modeste del mondo”. Comunque una capatina al parco della residenza reale, all’università ed al Parlamento, vale la pena darla. Un altro luogo che merita è il Vigelandsparken, un autentico museo di statue all’aperto. Non è proprio in centro, ma ci si arriva agevolmente anche a piedi. Considerate che già all’inizio di novembre comincia ad imbrunire alle 15.30 ed alle 16.00 è già quasi notte.
Alla sera cenato allo Skansen, ristorante sulla Radhusgaten. Per un piatto di salmone ed una birra calcolate fra le 250/350 Nok a testa (Eur 32/45). Per una birra si pagano circa Nok 70 (oltre i 9 Eur).
Il martedì mattina di buonora, dopo una classica colazione nordica e rimpinzati come plantigradi, recuperiamo l’automobile noleggiata via internet tramite il sito www.economycarrentals.com. La compagnia è la Europecar. E’ ovviamente necessario fornire la carta di credito per il deposito cauzionale e per vedersi addebitati i pedaggi autostradali, via Telepass, montato su tutte le auto in Norvegia. Il vantaggio è che non ci si ferma mai ai caselli.
Prendiamo la E18 fino a Drammen che è una autostrada come le altre. Poi la E134 verso Ovest, diretti ad Haugesund. Questa, come le altre principali arterie in Norvegia, è una strada dove si può viaggiare al massimo a 70/80 Km/ora. Per gli spostamenti in Norvegia calcolate velocità medie basse perché, anche se non c’è traffico, le strade sono ad una corsia per ogni senso di marcia e si viaggia lenti. Guidare è comunque una bellezza: in 1.200 Km fatti in Norvegia ho visto uno (dicesi uno…) con il telefonino ed ho sentito due clacson. Tutti rispettano i limiti e le distanze di sicurezza. Il paesaggio poi non invita alla velocità: ci sono boschi, torrenti, laghi e spesso si costeggiano fiordi anche molto lunghi. E’ bello fermarsi a scattare delle foto. Considerate che da metà ottobre tutti montano gli antineve e tanti i chiodati e si è a rischio neve.
Haugesund è una cittadina di 20.000 abitanti, sul mare tra Stavanger e Bergen e non lo definirei un posto indimenticabile. Pernottato allo Scandic Haugesund Hotel al prezzo di Nok 1.250 (Eur 163) la doppia.
Particolare curioso: in nessuno dei tre alberghi dove abbiamo pernottato, ci hanno chiesto i documenti.
Mercoledì, dopo la solita colazione abbondante, ci siamo diretti verso l’isola di Karmoy e la cittadina di Skudeneshavn. Questo è un posto carino dove sono state conservate le vecchie casette dei pescatori. Nell’insieme il paesaggio è affascinante, con tutte le casette bianche e colorate che rievocano i fasti passati, di quando questi porticcioli erano importanti centri per la pesca. Passeggiare all’interno di questa città è stata un’esperienza piacevole. Inoltre il braccio di mare ad oriente dell’isola era considerata la porta d’ingresso in Norvegia, la Nord weg, da cui il nome Norway.
Abbiamo mangiato degli “smorbrod”, una specie di tramezzini/tartine aperti.
Il giovedì abbiamo dovuto lasciare Haugesund per una tappa di avvicinamento ad Oslo. Scelto una via un po’ più a nord, costeggiando la parte finale dell’Hardangerfjorden e l’Eidfjord. I paesaggi sono molto belli e vanno visti. Per quanti sforzi faccia, so che non riuscirei a trasmettere la loro bellezza usando le parole. Qui, lungo la strada statale 7 e poi la nr. 40, abbiamo attraversato l’altopiano dell’Hardangervidda ad un’altitudine di circa 1.100 m lungo, desolato e deserto. Il paesaggio è affascinante nella sua desolazione, ma occhio ad avere benzina perché non passa nessuno. Per alcune ore si vedono solo neve e laghi gelati, baite isolate e rifugi dove è possibile pernottare. Passati da Ustaoset e Geilo centri di sport invernali. Dopo circa 9 ore di guida siamo arrivati a Kongsberg, solo perché sulla cartina dava qualche speranza in più di trovare un alloggio e qualcosa da mettere sotto i denti. Trovato una stanza (per un pelo) al Best Western Hotel al non modico prezzo di Nok 1.370 (Eur 179). Alla reception ci lavora Cristina, una simpatica ragazza che parla italiano ed al ristorante c’è il fratello, che ci ha fornito una serie di informazioni utili sulla Norvegia. Alla sera assaggiato il “rommestek”, il pesce salmerino con le immancabili patate.
La mattina successiva, in meno di due ore siamo arrivati ad Oslo a riconsegnare l’automobile noleggiata.
Quali i ricordi rimasti di questo breve soggiorno in Norvegia? Il paesaggio innanzitutto. La nazione è molto vasta, ma pochissimo popolata. C’è spazio e boschi e montagne ed i fiordi sono sempre di una bellezza mozzafiato. Il viaggiare poi: si guida rilassati senza nessun guidatore maleducato che suona, lampeggia o che ti si avvicina a distanza pericolosa. La gente: trovato sempre persone educate e tranquille. Non intendo la cortesia interessata del ristoratore o dell’albergatore verso il potenziale cliente. No, intendo la cortesia semplice di chi magari ti dice: questo hotel costa X, ma se vuole gliene indico un altro qui vicino. Aspetti negativi? Direi solo il costo della vita che è alto, ma questo lo si sapeva già prima di partire.
Nel complesso un’esperienza positiva da ripetere.