Un viaggio dove la savana incontra l’oceano: tra animali unici e paesaggi incontaminati, qui si scopre la “vera Africa”
Ciao! In questo diario voglio parlarvi di come abbiamo costruito il nostro viaggio di 14 giorni in Sudafrica e come abbiamo suddiviso il tempo a disposizione fra le varie tappe. Non parlerò di hotel e ristoranti perché lo ritengo troppo soggettivo. Alla fine del racconto, troverete la mia esperienza su sicurezza, internet, carte di credito. Siamo due adulti e due bambini di 10 e 12 anni. Siamo partiti in 15 agosto con volo della Turkish Airlines con scalo a Istanbul, destinazione Cape Town dove arriviamo alle ore 12 del 16 agosto. Il nostro hotel si trova al Waterfront. La passeggiata al Waterfront è carina, anche se, a nostro avviso, un po’ troppo commerciale, senza attrazioni degne di nota. La cosa più particolare sono i leoni marini e le foche che nuotano all’interno del porto. Nella zona vicino alla torre dell’orologio dormono al sole su di una piattaforma. Per il resto, se vi piacciono i negozietti e i centri commerciali, siete al vostro posto. Noi dopo mezza giornata eravamo saturi. Sono un po’ sempre le stesse cose. La fortuna di oggi pomeriggio è che il cielo è completamente terso e azzurro e c’è una vista sulla Table Mountain da cartolina.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio in Sudafrica
Giorno 1 – Cape Town (Città del Capo)
Oggi un pulmino 8 posti prenotato dall’Italia ci viene a prendere direttamente all’hotel. Il nostro programma prevedere la visita guidata di mezza giornata a Cape Town città e la salita a Signal Hill (la Table Mountain è chiusa per manutenzione). La giornata è umida e piovosa, quindi da Signal Hill non si vede assolutamente nulla. Facciamo tappa in città nel luoghi più caratteristici, segnalati dalle guide, come Boo Kaap, il Capo di Buona Speranza e alla fine del tour ci portano in un negozio che lavora e vende diamanti. Ce ne spiegano le caratteristiche e la classificazione e ci fanno vedere come li lavorano. Trascorriamo il pomeriggio al Waterfront, essendo piovoso e molto ventoso non abbiamo programmato di fare altro.
Giorno 2 – Penisola del Capo
Un pulmino 8 posti prenotato dall’Italia ci viene a prendere in hotel per fare il giro della Penisola del Capo che dura tutta la giornata. Facciamo il giro ad anello partendo dalla costa ovest, anche se personalmente, fossi stata con la mia auto, avrei fatto il contrario. Facciamo molti stop in diverse baie, una più bella dell’altra perché il tempo è sereno e la vista è strepitosa. Arriviamo al Cape of Good Hope, saliamo al faro nuovo e al faro vecchio a piedi, circa 15 minuti. C’è anche la funivia, ma la salita non è impegnativa se non si hanno grosse difficoltà. E’ davvero bellissimo e suggestivo essere su questo promontorio.
Sulla via del ritorno ci fermiamo a Boulders Beach per vedere i pinguini. Sinceramente, fra il costo d’ingresso e la folla che si accalca sulle passerelle, pensavo meglio. E poi vi dirò dove li abbiamo visti davvero in libertà con molta più pace.
Altro stop al Muizenberg beach, anche se solo dall’alto, senza scendere in spiaggia. Sarebbe stato da fare.
Giorno 3 – Betty’s Bay
Andiamo a ritirare l’auto a noleggio da Europcar. Ci siamo trovati molto bene. Puntuali e precisi. Una nota: né questa auto, né quella che abbiamo noleggiato poi a Johannesburg ha il tettuccio per coprire il baule. Non lo danno proprio. Nemmeno le altre auto che abbiamo visto in giro. Quindi i bagagli restano in vista. Calcolate i vostri spostamenti/soste anche tenendo conto di questo dettaglio. A noi ha vincolato un poco.
Ci spostiamo verso Hermanus, dove dormiremo. Facciamo tappa lungo la costa a Betty’s bay. Già la strada in sé è stupenda. Vediamo dei babbuini scorrazzare, degli struzzi selvatici. A Betty’s bay, per 2€ vediamo una “vera” colonia di pinguini che scorrazzano senza timore. Spettacolo! Ripartiamo e sulla strada costiera vediamo ferme delle auto con binocolo. Ci fermiamo anche noi e… ecco la prima balena! La giornata è limpida e bellissima. Arrivati in hotel a Hermanus, andiamo a vedere il tramonto in piazza, dove ci sono panchine apposite sulla baia e pieno di turisti che cercano di avvistarle… il mare è un po’ mosso e non le vediamo.
Giorno 4 – Oudtshoorn
Abbiamo prenotato dall’Italia l’uscita in barca con Southern Right Charters alle ore 6.00. Volevamo vederle all’alba, inoltre, ci hanno raccomandato di uscire presto così il mare è più calmo. Effettivamente era una tavola. Ne abbiamo viste tantissime! Non è un’esperienza facile, fa davvero freddo pur essendo stata una giornata serena e senza vento. Inoltre la barca sta praticamente ferma fuori dalla baia e le onde si sentono… i miei figli hanno vomitato nel sacchetto. Mettetelo in conto, però le balene si vedono davvero. Facciamo i bagagli e partiamo alla volta di Oudtshoorn nella zona del “Little Karoo”. È nota per i numerosissimi allevamenti di struzzi. Attraversiamo dei meravigliosi paesaggi e coltivazioni di colza… uno spettacolo. Vi segnalo solo questo hotel perché è davvero un gioiellino: Hlangana Lodge. Cena a base di struzzo. Non pensavo che ci piacesse, invece è davvero succulento.
Giorno 5 – Cango Wild Center
La mattina visitiamo una fattoria di struzzi. Esperienza simpatica, divertente e pure istruttiva. Poi i bambini ci tenevano tantissimo ad andare al Cango Wild Center per accarezzare i felini. Purtroppo, una volta arrivati, ci dicono che ai bambini sotto i 14 anni non è concesso. Possono accarezzare solo il lemure. Una volta pagato il biglietto, ci dicono che nemmeno i leoni sono disponibili e visibili a causa della manutenzione del parco. Insomma, non proprio corretti, anche visto il prezzo d’ingresso. Non ci resta che il ghepardo, che accarezziamo volentieri. Un’esperienza strana, ci siamo sentiti un po’ fuori posto, per rispetto della natura. Però abbiamo accarezzato un ghepardo! Ripartiamo alla volta di Knysna.
Giorni 6 e 7 – Knysna e Port Elisabeth
Restiamo 2 notti a Knysna. Dedichiamo la prima giornata allo Tsitsikamma National Park e la foce dello Storm River. È un must. Stupendo. Prendetevi del tempo perché i percorsi sono parecchi, anche poco impegnativi, ma ci vuole il suo tempo per goderselo. Portate i kway! Alterna momenti di sole a nuvole passeggere. Scegliete sulla mappa che vi danno all’ingresso il percorso migliore per voi, in base al tempo che volete starci e alla fatica che volete fare. Al ritorno ci fermiamo a vedere The Big Tree, albero di 800 anni, ingresso compreso nel prezzo dello Tsitsikamma. Al rientro facciamo un giretto al waterfront, anche se un bel nulla di che. I soliti negozietti e soliti ristoranti.
Cerchiamo una gita in barca sulla laguna per il giorno successivo, ma ha prezzi davvero alti per noi: circa 130€ per la famiglia. Niente, optiamo per un tour privato alla township. Ci vengono a prendere con un pulmino da 8 posti con vetri scuri. Perché? Ci chiediamo. Arriviamo alla township, una città enorme. La attraversiamo sul pulmino, mentre la nostra guida ci spiega come vivono, come il governo cerca di aiutarli, come sono composte le famiglie, quali sono le zone raccomandabili e quelle no. C’è tutto nella township: negozi, scuola, bar… persino un presidio della polizia. Qui vedi dove/come vive la popolazione “vera”, quella africana, la maggior parte di essa. Un’esperienza toccante, anche un po’ preoccupante a tratti, quando abbiamo visto una retata della polizia e quando il nostro autista ha dovuto pagare il pizzo per passare.
Nel pomeriggio andiamo verso Port Elisabeth dove la sera alle 19.30 abbiamo il volo interno per Johannesburg dove dormiremo.
Nota a margine: sarebbe stato più sensato invertire l’ordine di questi due giorni, perché lo Tsitsikamma National Park è sulla strada verso Port Elisabeth. Ma avendo avuto i bagagli in auto, non ci siamo fidati. Con il senno di poi invece il parcheggio è assolutamente costudito, con tantissime guardie che controllano. Quindi avremmo potuto risparmiare qualche chilometro invertendo l’itinerario.
Giorno 8 – Johannesburg e Kruger National Park
Dormiamo a Johannesburg a 5 minuti dall’aeroporto. Scelta strategica perché il nostro volo è arrivato alle 21 e la mattina successiva dobbiamo ritirare l’auto a noleggio. Partiamo di buon ora alla volta del Kruger dove soggiorniamo al Crocodile. Sono 5 ore di auto, tanto traffico, tantissimi camion. Non è una guida facile, anche se le strade sono in ottime condizioni, per molti versi anche meglio che da noi.
Sosta d’obbligo a Azul Petrol, stazione di servizio con shop, ristoranti, ma soprattutto… la vista su un abbeveratoio dove già si vedono bufali, rinoceronti, impala! Arriviamo al Crocodile gate alle 14.30, in tempo per vedere i primi animali e per prepararci al sunset drive che avevo prenotato dall’Italia e che parte alle 16.30. In questo modo speriamo di farci un’idea di come si fanno i safari dentro il parco.
Inoltre, i camp chiudono alle 18 in questa stagione, mentre il game drive rientra alle 19.30, quindi ti permette di stare fuori un po’ di più. Vediamo ippopotami, coccodrilli, giraffe e… i ghepardi e i leoni! Un leone che mangia, la leonessa con tre cuccioli, una iena, uno sciacallo… e poi la stellata della savana. Un’emozione difficile da descrivere.
Giorno 9 – Lower Sabie
Ci svegliamo all’alba. Alle 6 vogliamo essere fuori dal campo per partire immediatamente. Ci dirigiamo verso il Lower Sabie. Vediamo un sacco di animali: branchi di elefanti, ancora i leoni e le leonesse, giraffe, bufali, e tanti altri erbivori. La sosta al Lower Sabie è molto piacevole, è un bel camp, grande, con vista sul fiume. I prezzi sono sempre molto ragionevoli. Gli animali si trovano tanto facilmente sulle strade sterrate che sulle asfaltate per la nostra esperienza. Bisogna solo… avere fortuna. Un buon binocolo è estremamente consigliato. Se volete fare i drive con i ranger, bisogna prenotare in anticipo perché sono sempre pieni.
Arriviamo al Satara per la chiusura del camp.
Giorno 10 – Kruger
Ci svegliamo presto e ci dirigiamo verso l’Orpen gate perché dobbiamo uscire dal Kruger. Questa mattina non siamo molto fortunati e avvistiamo gran poco.
Usciti ci dirigiamo verso la riserva privata Shiduli, dove passeremo 2 notti.
Giorni 11 e 12 – Shiduli
Stiamo in questo fantastico rest camp privato dove si fanno game drive all’alba e al tramonto con la jeep. È un’esperienza diversa dal Kruger, ma altrettanto meravigliosa. Ti avvicini molto di più agli animali, che non notano affatto la tua presenza. Inoltre, nel resort sei assolutamente coccolato e “servito”. Certo, il prezzo è diverso.
Giorno 13 – Blyde Canyon
Percorriamo la Panorama Route a ritroso, dal Blyde Canyon River, che vediamo dall’alto, fino a Graskop, dove dormiremo una notte.
Ci fermiamo al Blyde, a Three Rondavels e Bourke’s Luck Potholes. Fa molto caldo oggi e soffriamo parecchio. Sono posti molto scenici, vale la pena fermarsi a tutti, anche se ogni ingresso costa circa 7€ a persona, quindi la spesa si fa davvero un po’ tanta per noi che siamo in quattro. Proseguiamo verso Graskop, dove compriamo gli ultimi souvenirs e i bambini hanno il coraggio di fare un bagno nelle acque gelide della piscina.
Giorno 14 – Johannesburg e rientro
Ci svegliamo con calma e torniamo verso Johannesburg dove abbiamo il volo notturno.
Informazioni utili sul Sudafrica
Prezzi ristoranti
Da nostra esperienza, costa circa il 50% in meno che da noi. I tempi di attesa sono normalissimi, standard europei, forse anche meglio.
Prezzi benzina
Nel 2024, circa 1.20€ al litro
Internet e telefonia
Abbiamo acquistato una eSIM Holafly che ci è bastata e avanzata per tutto il viaggio, usando sempre navigatore e tutto quello che volevamo per tutto il viaggio, musica in auto compresa.
Pagamenti
Si paga tutto con il bancomat o la carta di credito. Anzi, alcuni esercizi hanno l’obbligo di NON prendere banconote, solo carte.
Sicurezza in Sudafrica
Noi abbiamo rispettato i consigli base dati in qualsiasi sito. No viaggiare con il buio. No oggetti di valore. Spostarsi sempre in auto, non tragitti a piedi. Non lasciare oggetti incustoditi. Non abbiamo mai avuto problemi e non ci siamo mai sentiti in pericolo. Abbiamo incontrato tanti, ma tanti posti di blocco lungo la strada, che ti fanno sentire al sicuro. Ci sono tante guardie nei posti turistici che scoraggiano (si spera) il malintenzionato. Ecco, forse in città a Cape Town, anche se eravamo con la guida, ci siamo sentiti un po’…osservati. Ricordatevi che siete fra i pochi bianchi in un posto di gente nera, vi si nota. Bianco uguale denaro.
Mood sudafricano
Abbiamo trovato, soprattutto a sud, un popolo accogliente, sorridente, gentile, disponibile in modo spontaneo. Eravamo preoccupati di non poter chiedere a niente a nessuno perché “ti fregano”. Invece si sono dimostrati in ogni occasione molto gentili. La presenza del turista è gradita e non antipatica.
Zanzare
Non abbiamo visto una sola zanzara in tutto il nostro soggiorno. Per precauzione ci siamo comunque spruzzati un repellente che vendono in loco che si chiama Peaceful Sleep.