Un viaggio desiderato in terra santa
Questo è il diario del viaggio che ho fatto in Terra Santa dal primo al ventiquattro novembre 2008 E’ stata la realizzazione di un desiderio che mi portavo dentro da tanto tempo. Sono felice di averlo potuto fare perché la situazione in quelle terre è sempre più complicata ed un’esperienza come questa sarebbe attualmente difficile da ripetere.
Mi è servito per comprendere meglio queste persone a cui ora mi sento più vicina.
PRIMO GIORNO 13/11/2008 Partenza per il pianeta Ebrei Alle sette e trenta del mattino ci troviamo all’aeroporto di Praga, dobbiamo prendere il volo delle dieci e quaranta per Tel Aviv, nello stato di Israele; siamo sottoposti al controllo di routine prima di imbarcarci, il personale israeliano fa tante domande : perché sono partita da Firenze per Praga e poi per Israele? Qualcuno mi ha offerto il viaggio per portare una lettera o un pacchetto in Israele? Ho delle conoscenze? Finalmente decollo per il pianeta Ebrei Atterraggio a Tel Aviv Anche all’arrivo tanti controlli, il clima è caldo e afoso, percepisco la città non diversa da tante altre capitali. Tel Aviv, la “città bianca”, è una città moderna costruita nell’arco di un ventennio a partire dagli anni trenta. Da qui ci spostiamo per Haifa, città portuale sul mare mediterraneo.
L’accoglienza nell’albergo è molto gradevole, sono tutti gentilissimi l’ambiente è pulito e si cena a base di pesce e verdure
SECONDO GIORNO 14/11/2008 Buongiorno Haifa! Dal balcone della camera vedo il porto e ne sento i rumori, stanno aprendo i negozi per la maggior parte gestiti da russi.
Dopo colazione inizia la visita di Haifa, prima di salire sulla seggiovia che collega la città bassa con il monastero di Stella Maris, un controllo severo delle borse, visitiamo i meravigliosi giardini di Carmel (da qui il termine Carmelitane) Sul monte Carmelo.
L’atmosfera è quella calda e contemplativa dei luoghi sacri, visitiamo le terrazze del giardino fino al mausoleo Baha’i, all’interno si trova la tomba del fondatore della religione Baha’i, l’entrata è gratuita ma severamente controllata.
Akko La tradizione storica della città è affascinate, Akko è una autentica visione del passato in cui ci si sente proiettati. Fu il più importante porto del mediterraneo orientale dell’antichità, vi si trovano testimonianze di epoca romana, dei crociati e dell’impero ottomano.
La cittadella su cui sorge la fortezza fu costruita dai cavalieri dell’ordine di San Giovanni ed è possibile visitare un passaggio sotterraneo costruito dai templari per collegare direttamnte il porto con la fortezza.
Lo stemma di Akko è stato preso da Jovanka di akre (Giovanna d’arco) bellissima storia ma…In questa città vivono i palestinesi; dietro le mura è visibile uno spettacolo spiacevole con strade piene di sporcizia, cavalli, bambini che giocano per strada, case distrutte.
Nazareth Il paesaggio è come lo immaginavo, monti, sabbia, sassi, terra asciutta e polverosa.
E’ una città di medie dimensioni a mezza via tra il mediterraneo e il lago di tiberiade, adagiata sui primi rilievi dei monti della Galilea.
Esistono due versioni sul luogo dove è apparso l’arcangelo Gabriele per annunciare a Maria che avrebbe concepito un bambino a cui avrebbe dato nome Gesù.
Uno è un luogo raccolto caratterizzato da marmo bianco, dalle piante di olivi e da un pozzo dove Maria andava a prendere l’acqua; l’altro è una chiesa meravigliosa che conserva nella cripta i resti della casa di Maria.
A Nazareth ci sono tante botteghe di falegnami probabilmente permane la tradizione di Giuseppe Adesso la città è per la maggior parte abitata da arabi. Vicino si trova il monte Tabor dove Gesù parlava con Mosè ed Elia.
TERZO GIORNO 15/11/2008
Tiberias Lago di Galilea, il viaggio in barca sul lago di prima matttina è stato molto piacevole, hanno alzato la bandiera Ceca e suonato l’inno nazionale Ceco. Mi sono commossa ed è scappata anche una lacrima .
Su questo lago Gesù ha incontrato i suoi primi discepoli: Simone (Pietro), Andrea, Giacomo e Giovanni. Attorno al lago ci sono tantissimi ristoranti dove si mangia il pesce di Pietro, ricordo Tabgha dove Gesù ha diviso cinque pani e due pesci per sfamare cinquemila persone.
Il paesaggio è caratterizzato da sabbia, sassi e olivi.
Il vero simbolo degli Ebrei è il melograno (Eva ha offerto ad Adamo il melograno, non la mela), l’uva e la foglia di fico.
Tabgha è un luogo solitario dove Gesù amava ritirarsi sulle sponde del lago.
Vi sono tre rocce famose, legate a episodi narrati dal Vangelo, protette da altrettante chiese: la prima ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci , la seconda è la grotta che ricorda la proclamazione delle Beatitudini e si trova sulla Via Maris, la terza ricorda l’apparizione di Gesù, dopo la resurrezione, a Simon Pietro per affigargli la guida spirituale della chiesa.
QUARTO GIORNO 16/11/2008
Viaggio nel deserto Partenza per Gerusalemme attraverso il deserto, uno spettacolo indimenticabile.
I beduini esistono ancora, hanno le loro tende tra le rocce e la sabbia , accanto si notano caprette e mercedes. Ci siamo fermati sul fiume Giordano, in un luogo di battesimo. Un gruppo di battisti sono stati battezzati dal loro sacerdote.
Prossima fermata Bet Shean antica città all’altezza di 250 mt. Sopra il mare.
Bet She’an E’ una città del distretto settentrionale di Israele che ha storicamente svolto un ruolo importante a causa della sua posizione geografica, all’incrocio tra la valle del Giordano e la valle di Jezreel. Abbiamo visitato l’area archeologica con il teatro romano e le terme bizantine Jericho La città più antica del mondo fu costruita in mezzo al deserto di Giuda, La grande abbondanza d’acqua e la fertilità del suolo spiegano il nome biblico “città delle palme”, uno dei luoghi più famoso è quello in cui sorge un grande sicomoro che ricorda l’episodio dell’incontro di Cristo con Zaccheo. Adesso è zona palestinese.
Gerusalemme Nel pomeriggio arriviamo a Gerusalemme. Tre volte santa: Capitale dell’Eternità, trono del Signore, Centro dell’Universo, la sua importanza è legata unicamente agli eventi religiosi che in essa si sono svolti; Gerusalemme è la città che custodisce le tre “pietre” simboli delle tre grandi religioni monoteiste: il Muro occidentale per gli ebrei, la pietra del S.Sepolcro per i cristiani, la roccia di Maometto per i musulmani. E’ un esempio di città araba medioevale unico al mondo.Qui giace una delle tante tombe di Maria, entriamo nella città vecchia per vedere il muro del pianto (così chiamato perché gli ebrei vi piangono la distruzione del tempio), dove lasciamo i biglietti con espresso un desiderio. Vediamo il deserto dei dieci Comandamenti.
QUINTO GIORNO 17/11/2008 Gerusalemme Sveglia di prima mattina per visitare la città, prima cosa severo controllo.
Saliamo sul monte Moria per vedere la Cupola della Roccia, la moschea con la cupola d’oro. L’edificio, che domina una grande spianata, è di forma ottagonale con quattro porte che si aprono verso i punti cardinali, i muri esterni sono rivestiti da maioliche e scritte coraniche.
Abbiamo percorso la Via Dolorosa, scandita dalle tappe della via crucis, alcuni gruppi hanno portato la croce per davvero.
Abbiamo visitato il quartiere arabo con il suo bazar, grande confusione e tanta sporcizia ci siamo fermati in un ospizio austriaco, pulito e pieno di pace.
Poi abbiamo proseguito fino al sito del Golgota la basilica del Santo Sepolcro. Camminando siamo arrivati fino al monte Sion luogo dove si è svolta l’ultima cena. Passato un severo controllo siamo entrati a Betlemme che si trova a pochi chilometri a sud di Gerusalemme, il suo nome significa “casa del pane”.
Naturalmente code per vedere la mangiatoia dove è nato Gesù all’interno della basilica della Natività. Ho acceso la candela per avere la luce eterna Oggi è stata una giornata piena di emozioni.
Stasera non esco
SESTO GIORNO 18/11/2008 Gerusalemme Prima mattina visita al quartiere Israeliano, tutto è ordinato e controllato dai soldati.
Mezza mattinata per visita al museo dell’olocausto, non è la prima volta che visito un posto del genere e ogni volta dico che non ci ritorno.
Anche questa volta mi sono data coraggio, tanta tristezza, finisce come sempre…
Che parte il treno.
In ricordo di cinque milioni di bambini morti, c’è una stanza buia con migliaia di stelline al cielo, sottovoce si sentono le voci dei bambini, mi domando…Che animale è l’essere umano? A Gerusalemme è sepolto il mio compaesano Oskar Schindler, ha salvato un treno pieno di ebrei dallo sterminio.
Visita alla sinagoga che significa “stanza del raduno”, il rito matrimoniale è molto diverso dalla cerimonia cristiana.La sposa è accompagnata dalla madre e lo sposo dal padre;l’uomo consegna alla sposa la promessa di mantenimento, una specie di assicurazione sulla vita.
Segue una visita alla fabbrica per la lavorazione dei diamanti.
Durante la visita di Gerusalemme abbiamo camminato tanto e siamo entrati nel quartiere arabo; i mercati sono come gli altri, soprattutto trattano i prezzi. Quando inizia l’imbrunire conviene ritirarsi, anche questo è esperienza.
SETTIMO GIORNO 19/11/2008 Qumran E’un parco nazionale nel deserto del Negev, da questa regione passava l’ultimo tratto della “via delle spezie”, lungo la quale sorgevano le città carovaniere dei nabatei, di cui si possono ammirare ancora le vestigia.
E’ strano come hanno imparato a vivere, hanno costruito bagni, saune, etc.
Masada Altro parco nazionale nel deserto. Posto meraviglioso, fortezza costruita da re Erode. Pur essendo nel deserto non si sono fatti mancare nulla, o erano grandi lavoratori o avevano tanta servitù e schiavi.
Mar Morto Il pomeriggio siamo arrivati a Inbocen, località termale sul mar Morto. Ci siamo sistemati in un albergo molto confortevole dove non mancavano, sauna, palestra e massaggi.
Naturalmente eravamo curiosi di buttarci nel mare. Effettivamente non si può nuotare, l’acqua è troppo densa, il fondo è bianco, pieno di grandi granuli di sale.
OTTAVO GIORNO 20/11/2008
Mar Morto La mattina alle sette sono partita per fare il bagno nel’acqua salata, il pomeriggio ci siamo spostati verso Eilat, siamo al confine di Israele, tra Arabia Saudita e Egitto (di fronte alla Giordania). Siamo fuori dal mondo.
NONO GIORNO 21/11/2008
Giordania Ore sei doccia veloce, colazione veloce, partiamo per il regno di Giordania,siamo i primi ad arrivare alla frontiera, i cancelli sono ancora chiusi aprono alle otto. Primo controllo molto severo a borse e documenti, facciamo un pezzo di strada a piedi nel territorio di nessuno. Arriviamo alla frontiera giordana e il controllo è ancora più accurato…Comunque passiamo e finalmente si parte.
Siamo tutti ansiosi di arrivare a Petra, il deserto non finisce mai, da lontano vediamo il monte Aron; qui è sepolto Aronne, fratello di Mosè.
Il sole splende e riusciamo a vedere il colore delle montagne che si avvicinano; Sono rosa! Petra Finalmente Petra.
Sono pronti i cavalli per portarci a visitare la città ma siamo giovani e camminare fa bene, tanta sabbia e tanta polvere poi, all’improvviso, si apre uno spettacolo indimenticabile. Gli arabi cercano di vendere di tutto, collane, pietre e sabbia colorata, è la loro vita.
DECIMO GIORNO 22/11/2009
Eilat Eilat è la città più meridionale di Israele e l’unico porto del paese sul Mar Rosso, è un importante e vivace centro di villeggiatura.
Abbiamo la mattinata libera, alle sette del mattino sono andata alla piscina dell’albergo per stirare la mia schiena rovinata.
Il pomeriggio andiamo sul mar rosso fiori corallini si vedono nel mare veramente azzurro e trasparente; pesci strani e coloratissimi nuotano vicino alla riva.
Siamo a 4 km dall’Egitto da un lato e dall’Arabia Saudita dall’altro, di fronte a noi la Giordania.
Nel mare fanno avanti e indietro le navi militari, sopra di noi aerei per sorvegliare la frontiera.
UNDICESIMO GIORNO 23/11/2008 Ultimo giorno in Israele Ultimo giorno sul territorio israeliano, la mattina alle sette mi sono buttata in piscina. Alle dieci partenza nel deserto verso Tel Aviv, ultime visite, ultime fermate. Abbiamo visto il Ramon Park, una riserva naturale nel cuore del deserto con emergenze geologiche molto particolari e suggestive dette “Ramon horns”.
Sono soddisfatta di aver avuto la possibilità di affrontare questa missione. Nel pomeriggio arrivo a Tel Aviv, visitiamo Giaffa, in ebraico Yafo, “la bella”, è dal 1950 parte del territorio municipale di Tel Aviv, serata cena nell’albergo di Tel Aviv. Sveglia alle due di notte, alle tre siamo in aeroporto, solita storia…Controllo …Interrogatorio…Non sono cose piacevoli,in fondo siamo andati per conoscere.