Un viaggio da sogno nei parchi del mitico west

PREMESSA: Questo racconto vuole essere solo una linea guida per chi volesse fare un viaggio come il nostro. È molto più divertente organizzarsi il viaggio da soli che copiare quello di qualcun altro, ve lo assicuro!! Io mi sono divertita moltissimo a cercare informazioni, scaricare cartine dei parchi e di San Francisco, creare itinerari...
Scritto da: Michela Moda 1
un viaggio da sogno nei parchi del mitico west
Partenza il: 01/08/2005
Ritorno il: 19/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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PREMESSA: Questo racconto vuole essere solo una linea guida per chi volesse fare un viaggio come il nostro. È molto più divertente organizzarsi il viaggio da soli che copiare quello di qualcun altro, ve lo assicuro!! Io mi sono divertita moltissimo a cercare informazioni, scaricare cartine dei parchi e di San Francisco, creare itinerari stradali per gli spostamenti…

Da casa ho fatto tutti i percorsi da città a città scaricando le immagini fornite dal sito www.Mapquest.Com (inserite la città di partenza e quella di arrivo e vi viene dato tutto il tragitto, svincolo per svincolo, durata del tragitto e chilometraggio…Molto comodo!!!!!!) Abbiamo percorso 3365 miglia in 15 giorni, spendendo $210 di benzina, la maggior parte delle distanze sono servite da strade in perfette condizioni e con traffico praticamente inesistente (grandi città escluse).

Abbiamo speso, a testa, euro 1603 per il volo a/r, il noleggio auto alla Hertz (assicurazione all inclusive), le 3 notti a San Francisco e la notte a Las Vegas. Abbiamo fatto, inoltre, l’assicurazione sanitaria euro 57 (Assipass della Elvia) che fortunatamente non ci è servita.

I motel sono stati prenotati quasi tutti dall’Italia, tranne 3 notti (non avevo trovato niente); abbiamo pernottato nella catena del Motel6, Super8, Best Western e altri lodge caratteristici trovati sulla guida Routard 2004/05 sui parchi del Sud-Ovest.

Per quanto riguarda la benzina, il costo è 2,30÷2,80 dollari al gallone (quasi 4 litri); mediamente con 20$ facevamo 220 miglia in pianura lungo le grandi arterie, 170 miglia in montagna (Yosemite, Sequoia, Grand Canyon Nord…).

Ed ora ecco il racconto di 18 giorni da sogno!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (con qualche imprevisto per inesperienza)

Lunedì 1 Agosto 2005 – MILANO – ZURIGO – DALLAS – SAN FRANCISCO Ecco qua, pronti pronti a prendere il nostro primo volo per fare la vacanza dei nostri sogni: io ho sempre desiderato visitare l’America e Alessandro vuole vedere i luoghi dei nativi indiani, lui che per me è un “indiano mancato”. Questo viaggio è il premio per la mia sudata laurea in ingegneria, così, dopo mesi di ricerche su Internet, colloqui in agenzia eccoci qua sul volo per Zurigo. Zurigo è la prima tappa di questo lungo volo, la seconda sarà Dallas Forth Worth per approdare poi, finalmente in suolo californiano, a San Francisco. Da mesi ci documentiamo si cosa ci aspetta, lingua sconosciuta innanzitutto, io ho all’attivo solo 2 anni di inglese fatti alle scuole superiori e Alessandro conosce, si fa per dire, il francese…Quindi siamo più o meno, nelle mani del destino…Ma è bello così!!!…

Partiamo alle 3.30, di notte, da un piccolo paese in provincia di Pavia per dirigerci all’aeroporto di Malpensa dove, alle 5.30 abbiamo la convocazione per il check-in, il volo parte alle 7.25.

Primo intoppo al check-in; la hostess pesa i nostri bagagli a mano e ci comunica che siamo fuori peso di 1 Kg, quindi o distribuiamo meglio il peso o ci imbarcano il bagaglio a mano (cosa che noi non vogliamo fare assolutamente, onde evitare che ci perdano la valigia imbarcata, almeno abbiamo poco dei nostri effetti personali a portata di mano e sicuri!!!). Quindi dopo un po’ di “menate” da parte della hostess, ci ostiniamo a tenere, io il mio bagaglio a mano (trolley) più la mia borsa personale stracolma di libri-guide e raccoglitore con gli itinerari stradali (che ha raddoppiato di volume al ritorno!!!!!!!!!!), e Ale il suo zaino con fotocamera ed il suo trolley.

Con il panico, salutiamo i nostri famigliari che ci hanno accompagnato e scendiamo per iniziare i controllo personale e del passaporto. Affrontiamo, io affronto, il momento del controllo al metal detector…Maledette forbicine nella cassetta pronto soccorso!!!!!!!…Arriviamo al Gate 18 pronti per l’imbarco. Saliamo sul pulmino che dal gate ci conduce all’aereo e sorpresa…L’aereo conterrà al massimo 50 persone…Come primo volo iniziamo bene!!! Arriviamo in perfetto orario a Zurigo, chiediamo informazioni per il gate d’imbarco e con un bellissimo vagone ultramoderno da metropolitana giungiamo al gate 35 dove sbrighiamo nuovamente le formalità al metal detector (ecco ancora ‘ste forbici!!), saliamo al piano superiore, controllo dei documenti e consegna del modello I94W (compilato speriamo correttamente). Arrivano le 9.40 ora prevista per l’imbarco per Dallas, controllo veloce dei biglietti, classica passeggiata nel tunnel che porta all’aereo ed eccoci seduti ai nostri posti (vicino al finestrino) pronti per un volo di 10 ore!!!!! Questo si che è un aereo: boeing 767 American Airlines…Circa 250 passeggeri! Dopo quasi 2 ore di volo assaporiamo anche il nostro primo pasto su di un aereo, “chicken” or “beef” ci viene chiesto…”chicken” per entrambi, servito con riso con spinaci e carote cotte, contorno di insalata mista, dolce e caffè…Tutto nelle classiche porzioni di volo…Alle 4.00 del pomeriggio (ora italiana) ci viene portata la merenda: caffè o succo di mela e una mini porzione di snack. Poco prima di atterrare a Dallas arriva ancora il carrello cibo che ci porta frutta, biscotto, panino vegetariano.

Alle 2.05pm (ora americana) atterriamo a Dallas…Finalmente siamo in America!!!! Qui arriva il difficile, consegnare il modello I94W ed il nostro custom per ottenere il visto…Dopo una fila interminabile foto ricordo e impronte digitali di entrambi gli indici ci lasciano passare… A questo punto dobbiamo recuperare la nostra valigia, (C’E’!!!!!!!!), farla imbarcare per San Francisco e cercare il gate per la partenza…Dopo una breve corsa, arriviamo al check-in del metal detector (questa volta ti fanno togliere pure le scarpe da ginnastica, felpa, orologio, anelli…E la cassettina del pronto soccorso in bella vista!!!) Terminato questo controllo altra corsa al gate A9, il volo parte alle 5.05pm e sono già le 4.00pm.

Arriviamo al gate e fortunatamente capiamo che l’imbarco è alle 4.30pm. Finalmente alle 4.50pm saliamo sull’ennesimo volo, per non avere mai preso aerei oggi ben 3!!!!!!!!! Purtroppo però la partenza viene posticipata di 50 minuti ed ovviamente non capiamo il perché…

Finalmente alle 7.05pm (ora San Francisco) atterriamo all’aeroporto. Ci dirigiamo subito al baggage clams…La valigia esce dal tunnel!!!!! Anche lei è arrivata!!! Bene…Telefonata a casa per comunicare che siamo ancora al mondo e via verso la fermata del BART; fatto il biglietto con l’aiuto di un giovane molto gentile, saliamo sul BART, fermata CIVIC CENTER… 3 notti all’Holiday Inn Civic Center.

Quando siamo saliti sul BART all’aeroporto c’era il sole, ora che siamo usciti dalla metro, c’è un buio pesto, fa freddissimo e piove!!!!! Entriamo in hotel, check-in effettuato saliamo in camera, e dopo una doccia calda a letto…Il viaggio comincia a farsi sentire!!!!!! SPESE GIORNALIERE Spese varie: 3.25$ Biglietto BART: 4.95$ cadauno

Martedì 2 Agosto 2005 – SAN FRANCISCO Alle 7.30am suona la sveglia, ma l’effetto jet lag ci ha svegliato alle 6.30, così alle 8.00 siamo pronti per cominciare la visita di San Francisco. Alessandro ha voglia di caffé italiano (quello dell’aereo era acqua sporca a suo dire) così ci fermiamo a Café Tiffany su Market Street: un cappuccino, un caffè e 2 brioches 10,46$ (però è un caffè fatto come si deve!!!!).

Dopo questo risveglio ci dirigiamo alla mitica stazione del Cable Car dove facciamo in tempo a vedere l’inversione di marcia: ruotano il vagone a mano dopo averlo fatto fermare su di una piattaforma girevole. Bene, ora la nostra meta è il MOMA ed il Yerba Buena Garden. Al MOMA sarebbe bello entrarci, io appena laureata in ingegneria edile-architettura, vorrei poter vedere la galleria, ma non posso obbligare Alessandro e poi ci vorrebbe quasi tutta la giornata, mi è bastato vederlo dall’esterno, ammirarne le dimensioni e lo stile, vedere il “grande cerchio” che illumina l’atrio. Esattamente di fronte al MOMA si estende il Yerba, un parco cittadino dove vediamo 2 gruppi di cinesi fare Thai-Chi. Di fronte al monumento per Martin Luther King facciamo la foto di rito, poi lungo un altro viale ci dirigiamo allo Zeur.

Ritorniamo sulla strada per andare a Union Square dove assaporiamo aria di casa perché il Caffè Rulli, bar che c’è in piazza, suona una famosa canzone di Riccardo Cocciante!!!! Essere in America e sentire Cocciante, allucinante!!!!! Qui incontriamo una coppia di italiani, li riconosciamo perchè lei sta cantando la canzone e lui ha in mano una guida in italiano, dopo un breve saluto proseguiamo ognuno per la propria strada. Leggiamo qualche informazione dalla nostra Guida Mondadori sulla California, preziosissimo regalo avuto dai miei compagni di università per la laurea (grazie ragazzi!!!!), e scopriamo che nelle vicinanze c’è il Circle Gallery Building, progettato da F. L. Wright nel 1947, e che rappresenta il predecessore del Guggenheim Museum di New York…Non posso non vederlo!!! Foto e via!!! Ora proseguiamo verso Crocker Galleria, costruita sul modello della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, questa però è molto più ridotta di dimensioni e sui suoi 3 livelli ospita negozi e ristoranti etnici.

Proseguiamo il tour in direzione Bank of America e quando ci troviamo sul suo piazzale d’ingresso, alzando gli occhi al cielo, ne percepiamo tutta la sua maestosità, così pure come succede per la Transamerica Pyramid, da togliere il fiato!!!! Ora tocca al quartiere di Chinatown dove acquistiamo le prime cartoline, e dove otteniamo la nostra prima fregatura, ed acquistiamo anche alcuni souvenir per noi (adoriamo la cultura cinese) e per i nostri familiari. In questo quartiere pieno di insegne cinesi ci perdiamo la testa ed infatti cominciamo a perdere il nostro, fine ad ora infallibile, senso dell’orientamento! Impieghiamo quasi un’ora a cercare il Tin How Temple ed il King Chow Temple, ma alla fine li troviamo e ci entriamo, ingresso ad offerta. Il primo sicuramente più bello del secondo. Usciamo dal tempio ci dirigiamo verso la mitica Chinatown Gateway, anche qui foto ricordo. A malincuore abbandoniamo il quartiere cinese per dirigerci all’Embarcadero Center dove, all’ingresso, troviamo uno di quei classici baracchini che vendono hot-dog, preso al volo! Saliamo al terzo piano, qui prendiamo la seconda fregatura della giornata: sono le 2.00pm ed abbiamo fame, non volendo mangiare Mc Donald’s proviamo il Chevy’s Mex, ristorante messicano, ovviamente prenotiamo un take-away. Dalla lista scegliamo un piatto Nachos Chicken Grande ed un Original Dilla con 2 coca-cole…Totale 17.34$: un piatto enorme di nachos con pollo abbastanza piccante ed una specie di piadina enorme tagliata a spicchi con dentro carne, verdure, formaggio, pomodori, peperoni…Con questo pranzo abbiamo fatto anche la cena!!! Porzioni enormi!!! Sono ormai le 3.00pm e siamo nel piazzale d’ingresso dell’Embarcadero Center di fronte alla Ferry Building, la torre dell’orologio, che si affaccia sull’oceano. Facciamo una bellissima passeggiata, anche per smaltire il pranzo, fino al PIER 39 dove all’Hard Rock Café acquistiamo 2 magliette per noi. Altro acquisto al PIER 39 e via in direzione St. Peter & Paul Cathedral! Molto bella!!! Ora ci dirigiamo verso Lombard Street per percorrere la bellissima stradina tutta curve. Saliti in cima sono ormai le 5.00pm, siamo stanchi dalla lunga camminata quindi ci incamminiamo verso l’albergo. Arrivati a destinazione dopo più di 1 ora, saliamo in stanza, e per me stanchezza e freddo fanno un brutto scherzo: febbre!!!! Mi imbottisco e via sotto le coperte, domani devo essere in perfetta forma.

SPESE GIORNALIERE Pranzo Chevy’s Mex: 17.34$ Spese varie: 55.01$ Mercoledì 3 Agosto 2005 – SAN FRANCISCO Sveglia alle 6.00am, ma pigramente restiamo a letto fino alle 7.00 e alle 7.45 siamo già davanti alla City Hall, dove vengo arruolata per una foto con un orango in giacca e cravatta che, con la sua fedele assistente, mi donano una banana. Andiamo a controllare dove si trova l’autonoleggio Hertz nel quale l’indomani mattina ritireremo la nostra macchina prenotata dall’Italia. Scendiamo ed entriamo a Starbucks Coffee dove prendiamo 2 cappuccini e 2 croissant “to go” nel tipico caraffone di carta…Il cappuccino scotta pure!!!!! Andiamo al San Francisco Visitor Information Center, ci riforniamo di cartine e acquistiamo il MUNI PASSPORT e otteniamo il nome di un internet café per poter scaricare le foto fatte fino a ieri (Café.Com su Mason Street). Sono quasi le 10.00am quindi ci dirigiamo alla St. Mary Cathedral, al Japan Center, Lafayette Plaze e Alta Plaza. Prendiamo poi il bus 28 che ci porta fin davanti al Golden Gate Bridge, foto di rito! Camminata sul mitico ponte, breve pranzo e via ancora sul 28 in direzione Golden Gate Park, che non è poi così vicino al ponte nonostante il nome.

Da qui in poi pensavamo di aver perso completamente il senso dell’orientamento. Credo che avremo girato per 1 ora in cerca di un ingresso per lo Stow Lake. Quando finalmente chiediamo informazioni riusciamo a trovare tutto quello che volevamo vedere, la pagoda, lo Shakespeare Garden ed il Japanese Tea Garden.

Sono ormai le 3.30pm abbiamo visto tutto quello che ci eravamo prefissati, ora manca solo una cosa: il Cable Car. Non puoi andartene da San Francisco senza aver fatto un giro su questo mitico mezzo pubblico…E diffatti quando arriviamo alla fermata di Market Street-Powell la fila per salirci è lunghissima!!!! Aspettiamo circa 40 minuti e finalmente saliamo, proprio sui sedili esterni, i più suggestivi, prendiamo la linea Powell-Mason, arriviamo al capolinea, la nostra meta sarebbe il PIER 39 per comprare gli ultimi regali, ma non lontano dalla fermata troviamo un piccolo negozietto con cose molto carine, acquistiamo i regali per mamma e via possiamo tornare in centro verso Union Square per fare un giro da Macy’s, Gap e Levi’s. I prezzi non sono poi così diversi dai nostri, ci sono capi che costano poco e capi che costano molto di più!!!! Sono le 7.00pm, prima di tornare in albergo ci fermiamo a prendere la cena, vogliamo assolutamente mangiare cinese nelle classiche vaschette da film…Beh…Le vaschette sono cambiate e il cibo non è male: prendiamo pasta, bocconcini di pollo in salsa d’ananas (un po’ dolci, abbiamo usato la salsa piccante che ci avevano dato per fargli avere un sapore più salato) e altri bocconcini a forma di triangolo penso di tritato di pollo…Buoni!!! Saliti in hotel abbiamo cenato, ci siamo fatti una doccia rilassante di circa 1 ora a testa, abbiamo sistemato i bagagli e controllato i documenti per la macchina, infine abbiamo controllato il tragitto per uscire da San Francisco e raggiungere Merced, primo campo base per iniziare il nostro tour dei parchi, il primo è lo Yosemite Park (Iosemiti Park).

ALCUNI CONSIGLI SU SAN FRANCISCO: Anche se è sull’oceano e siamo andati ad agosto fa freddo, noi siamo stati 3 giorni con felpa e jeans!!!! Anche per dormire maglietta con maniche lunghe e pantaloni lunghi! L’hotel dove eravamo noi, Holiday Inn Civic Center, è in una zona della città dove dalle 7.00pm le strade cominciano a popolarsi di barboni…Poco raccomandabile quindi uscire di sera…Ma in posizione centralissima per ogni mezzo pubblico SPESE GIORNALIERE Colazione: 9.30$ MuniPass: 18.00$ Pranzo+Cena: 13.84$ Spese varie: 9.50$

Giovedì 4 Agosto 2005 – MERCED – YOSEMITE PARK – miglia percorse 304 Bene, come al solito, alle 6.00am siamo in piedi, ci prepariamo, con calma chiudiamo le valigie e andiamo verso il deposito Hertz a ritirare la nostra macchinina! Mentre aspettiamo l’ora fissata per il ritiro vado al solito Starbucks Coffee e prendere il caffè. Alle 9.00am ci consegnano una Chevrolet Cavalier 2005 (mai sentita in Italia), noi ci aspettavamo una misera Hunday Accent.

Bene, dopo qualche imprevisto con il pedale del freno, siamo già sul Bay Bridge in direzione Oakland-Merced. La temperatura esterna comincia a salire e appena poche miglia dopo il ponte già sbagliamo strada (sta guidando Alessandro), ma niente panico…Riusciamo a tornare sulla retta via e alle 11.30am siamo al Motel6 di Merced.

Sbrigate le formalità, saliamo in camera. Il motel non è un gran che, la zona neanche ma costa poco e per noi va bene. Telefoniamo a casa per far sapere che ci siamo ancora e partiamo per lo Yosemite Park. Il paesaggio attorno a noi è cambiato molto, siamo passati dai grattacieli della metropoli e, attraverso la campagna californiana, raggiungiamo le pendici della Sierra Natural Forest, l’anticamera dello Yosemite. Alle 3.30pm arriviamo all’ingresso del parco, dove un giovane ranger, vedendoci un po’ spaesati, ci informa che per entrare dobbiamo pagare 20$, ma noi vogliamo il Pass, costo 50$ per macchina e tutti i suoi occupanti per entrare in tutti i National Monument!!!! Fatto!!! Ci siamo!!!! Siamo dentro!!!! La vista da qui in poi non può essere descritta, potete solo immaginare quanti alberi costeggiano il fiume Merced?? Per noi potrebbe essere la versione americana del fiume Trebbia, solo che per questo non ci sono abbastanza parole per descriverlo.

Raggiungiamo il Visitor Center, facciamo un breve giro, visitiamo il museo annesso e, sfortunatamente per me, Alessandro trova un museo sugli indiani vissuti in questa zona, quindi mi tocca subire tutto l’itinerario!!!! Per fortuna è un giro breve, 20 minuti!!! Dopo aver visto le cascate ed El Capitan ci dirigiamo verso casa. Sono le 6.00pm quando usciamo ed io voglio provare l’ebrezza di guidare una macchina americana. Anche io all’inizio ho qualche problema con il freno, ma appena presa un po’ di confidenza percorro quasi la metà del tragitto. Siamo di nuovo a Merced, ora il problema è fare benzina…Chiediamo aiuto al benzinaio ma niente… allora chiediamo aiuto ad un’automobilista che è alla stazione di servizio…Finalmente facciamo il pieno.

Possiamo quindi cenare e poi farci una meritata dormita!!! Domani ci aspetta il Sequoia N.P.

SPESE GIORNALIERE Colazione: 5.75$ National Park Pass: 50$ Motel6 6 : 53.89$ Benzina: 22.03$ Cena: 11.55$ Spese varie: 6.00$ Venerdì 5 Agosto 2005 – VISALIA-SEQUOIA PARK – miglia percorse 221 Ma questo effetto fuso orario quando svanisce?!?!?!? Sono le 6.00am e siamo svegli, sarà perché la sera ci addormentiamo sempre prima delle 10.00pm?!?!?!? fatto sta che usciamo dalla stanza, consegniamo la chiave, prendiamo 2 tazze di caffè… lo danno nella hall… È compreso nel prezzo della camera…

Bene…Pronti…Si parte!!!! Entriamo sulla CA 99 direzione Visalia. Alle 10.00am siamo al motel Super8 dove abbiamo riservato una stanza…Sbrigate le formalità saliamo in camera…Che differenza rispetto al Motel6!!!!! Almeno qui non abbiamo incontrato la pattuglia della polizia che bussa ad una porta del piano di sotto (è successo ieri mattina a Merced!), la stanza è molto spaziosa, ed è anche molto più bella…Forse anche più pulita!!! Molto molto meglio!!!!! In stanza c’è anche un frigo di medie dimensioni, bene possiamo fare una piccola spesa, acquistare acqua e tenerla in fresco (per avere acqua fredda ci siamo creati dei ghiacci ad hoc!!!).

Andiamo al supermercato vicino, compriamo acqua ed una borsa frigo, la nostra dispensa da viaggio!!!!! Torniamo in motel lasciamo in stanza alcune cose e partiamo per il Sequoia N.P.

La strada non è lunga ed a mezzogiorno siamo all’ingresso di Potwisha. Ci fermiamo a pranzare, pranzo al sacco, proseguiamo…Ci aspetta il General Sherman!!!! Il tempo però comincia a cambiare, mentre ci avvicinavamo si vedevano numerosi nuvolosi che sovrastavano il parco, ed infatti la temperatura più si sale e più scende. Ci fermiamo ad Anphiteatre Point per ammirare il mitico Moro Rock, poi proseguiamo ed entriamo nella Giant Forest. Lo spettacolo che questi giganti della natura offrono è quasi indescrivibile, bisogna esserci per poter capire il senso di tranquillità e pace che trasmettono.

Mentre saliamo, incontriamo macchine completamente bagnate ed infatti eccoci dentro ad un tipico temporale estivo…Parcheggiamo al Giant Forest Museum, attendiamo che smetta di piovere, e 5 minuti dopo siamo davanti al The Sentinel! Siamo fra i pochi che indossano pantaloni corti e canottiera, k-way e felpa ovviamente sono rimasti in albergo…Chi pensava che ci potesse essere un temporale!?!?!?! Continuiamo la strada e arriviamo nel parcheggio del General Sherman Tree. Scendiamo dall’auto ed andiamo ad ammirare questo maestoso essere vivente!!!!! Incredibile quanto è grande!!!!!! Nel museo ci sono alcuni paragoni per far capire quanto questo albero sia grande!!! Il suo diametro è pari a 3 corsie di una Freeway, la sua altezza è uguale alla lunghezza di un campo da Football e per raggiungere il suo peso ci vogliono molti e molti squali blu! Anche qui silenzio e pace regnano sovrane!!! Ultima tappa al Lodgepole Visitor Center e poi torniamo verso casa.

Rientriamo in motel e qui la temperatura non è affatto cambiata da quando siamo partiti stamattina alle 11.00am, caldo faceva e caldo fa ora che sono le 6.00pm!!!! Per fortuna che in stanza c’è il condizionatore (con il quale abbiamo avuto qualche piccolo problema iniziale, ma dopo, tutto OK!); mentre Alessandro gioca con il condizionatore io vado all’office del motel dove c’è un computer ad uso e consumo degli ospiti del motel, si può accedere gratuitamente ad internet. A me serve solo il computer per poter scaricare le foto dalla memory card della fotocamera digitale, dall’Italia mi sono portata sia il cavo USB che una chiavetta USB, il passaggio è veloce e comodissimo!!!! Fatto!!! Torno in stanza…Che fresco!!!! Bravo Ale!!!! Ci rilassiamo un po’, facciamo la doccia e alle 8.00pm siamo al Pizza Hut sul viale di fronte al motel. Entriamo e, dopo aver letto tutti gli ingredienti di tutte le pizze, ordiniamo una Veggies su Pan Pizza ed una meat Lover’s su pasta pizza…Medium…

Ci portano 2 pizze di dimensioni un po’ più che normali ma stracolme di condimento! Non riusciamo a mangiarle tutte così chiediamo, insieme al conto, anche il doggy bag, ci portano il cartone per la pizza da asporto e mettiamo le pizze avanzate. Pensavamo di essere gli unici a voler portare via gli avanzi ed invece, in fila alla cassa, c’erano prima una coppia e poi 2 ragazze anche loro con la loro doggy bag. Paghiamo e torniamo in motel; controlliamo il percorso che dobbiamo fare l’indomani mattina per raggiungere Ridgecrest, cittadina di ritrovo per molti viaggiatori diretti o provenienti dalla Death Valley.

Sono le 9.30pm…Perché non guardiamo quello che abbiamo filmato a San Francisco!?!?! Ok, videocamera alla mano ci sdraiamo…Ma dopo 30 minuti io mi addormento e Alessandro pure, quindi in uno stato di dormiveglia spegniamo la videocamera e abbandoniamo i nostri stanchi corpi sul letto…Buonanotte!!! SPESE GIORNALIERE Super 8 Motel: 59.40$ Cena Pizza Hut: 22.56$ Spese varie: 47.39$

Sabato 6 Agosto 2005 – RIDGECREST – miglia percorse 195 Buongiorno!!!!! Sono lo 8.30am quando scendiamo nella hall, prendiamo il caffè (qui c’è anche una pasta sfoglia a testa) saliamo in camera, prepariamo i bagagli e partiamo.

Tappa dal benzinaio e via direzione Ridgecrest. Oggi la nostra tappa non prevede nessun parco, ma solo il pernottamento a Ridgecrest per poter partire l’indomani mattina presto per attraversare l’intera Death Valley, uscire a Death Valley Junction e raggiungere Springdale (Zion Park) domani verso sera.

Da Visalia a Ridgecrest ci sono 190 miglia che percorriamo in 4 ore, facendo tappa a Tehachap per chiamare casa. Il panorama attorno a noi è diventato molto più desertico, infatti entriamo nel Red Rock Canyon, terra rossa ovunque, cactus da deserto mojave e rocce rosse.

Entrando nel deserto mojave la temperatura sale, sale, sale: fa caldo ma non è il caldo umido dell’Italia del Nord, di Pavia in particolare.

Ci avviciniamo piano piano e cominciamo a sentire un certo buco allo stomaco. Proviamo con la pizza avanzata, se è ancora commestibile bene, se no prendiamo la prima uscita o aspettiamo di arrivare a Ridgecrest. Contro tutti i nostri dubbi, la pizza è ancora commestibile, sembra la pizza che compri in panetteria (infatti è quella con il Pan Pizza), anche quella di Alessandro è ancora mangiabile…Quindi siamo a posto!!! Fatto anche il pranzo e con la nostra borsa frigo piena di acqua, fatta congelare al Super8, possiamo arrivare a Ridgecrest con tutta tranquillità!!! Alle 2.00pm arriviamo al Motel6 dove abbiamo una prenotazione, saliamo in stanza e ci prepariamo per fare più tardi un bagno in piscina. Peccato!! Incredibile ma vero, il tempo non è quello tipico del deserto, è salito un forte vento e sono arrivati nuvolosi da sud.

Verso le 6.30pm andiamo in un supermercato a comprare la cena e qualcosa per il pranzo di domani. Torniamo in motel, doccia e cenetta “romantica” guardando Spiderman2 (ovviamente in inglese) ma noi lo abbiamo già visto in italiano!! SPESE GIORNALIERE Motel 6: 41.79$ Benzina: 30.05$ Cena: 28.48$

Domenica 7 Agosto 2005 – RIDGECREST – DEATH VALLEY – SPRINGDALE – miglia percorse 376.3 Sveglia alle 6.00am, oggi sarà la giornata più faticosa dell’intero viaggio. Partenza da Ridgecrest, raggiungere le Death Valley da Panamint Springs, visitarla, uscire da Death Valley Junction e giungere Springdale, alle porte dello Zion National Park.

Alle 6.45am siamo già in strada, dopo aver fatto una brevissima colazione (solo caffè); la strada per Panamint Springs è molto suggestiva…Il nulla più totale, ti sembra di essere fuori dal mondo, perso in qualche strana e desolata strada e davanti (ma anche dietro) il niente!!!!! Alle 8.45am ecco in lontananza un segnale … Il cartello d’ingresso della Death Valley.

Dopo 5 minuti siamo a Stovepipe Wells (non c’è molto a parte uno store con aria condizionata), la temperatura esterna comincia a salire. Proseguiamo e arriviamo fino al Fornace Creek Visitor Center, dove prendiamo la cartina del parco, una miniguida (in italiano fornita dai rangers) con le cose da vedere e da fare nella Death Valley. Proseguiamo oltre, e lungo, l’unica strada per Badwater, c’è un trail che si potrebbe fare (noi lo facciamo ma dura solo 10 minuti…Troppo caldo!!!!!) a Golden Canyon. Risaliamo in macchina (qui fa sempre più caldo…Cavolo!!) fino allo svincolo per il Devil’s Golf Corse, una strada sterrata porta fino alle saline, dove abbiamo visitato il campo da golf; ritorniamo sulla strada maestra e dopo 5 muniti eccoci nel punto più basso degli USA…Badwater, 85.5 metri sotto il livello del mare ed almeno 48°C di temperatura esterna!!!! Il panorama è mozzafiato…Ma anche il clima aiuta!!!!! Nel tragitto di ritorno il nostro intento sarebbe di passare per Artist Drive e vedere l’Artist Palette (mio fratello vuole una foto di quella vista)…Ooppss…ROAD CLOSED! Cavolo! E adesso chi glielo dice che la strada era chiusa? Semplice…La foto del cartello! Bene, ritorniamo al Fornace Creek Ranch, acquistiamo il ghiaccio per le nostre bevande (mezzo sacchetto si è sciolto nel giro di 5 minuti!), prepariamo il pranzo al sacco e, tutti accaldati, saliamo in macchina e ci dirigiamo a Zabriskie Point. Da quassù si gode una delle viste migliori del parco. L’altra sarebbe Dante’s View, dico sarebbe perché noi non possiamo andarci, la strada per Dante’s View lungo la 190 è chiusa!!! Che peccato!! Va beh, non facciamone un dramma. Sono ormai quasi 4 ore che siamo qua (è la 1.30pm) ed è giunto il momento di uscire, ci mancano 5 ore per raggiungere Springdale (+ 1 ora per il fuso orario tra California, Nevada, Arizona e lo Utah).

Percorriamo la I 95, passiamo per Las Vegas (noi ci fermeremo il 17 agosto) per poi proseguire sulla I 15, la UT9 e arrivare a Springdale al El Rio Lodge alle 8.00pm. L’albergo è stato scelto dalla guida Routard, l’abbiamo prenotato dall’Italia, e si è rivelato un ottimo punto d’appoggio per il giorno successivo (è stato anche uno dei migliori dell’intera vacanza!). Il lodge è molto carino, così come la cittadina di Springdale, fuori c’è un cielo stellato ed un venticello niente male. La giornata ci ha messo a dura prova, domani mattina sarà più tranquillo, l’ingresso del parco è a mezzo miglio di distanza, ora il meritato riposo.

SPESE GIORNALIERE El Rio Lodge Motel54.64$ Benzina: 29.00$ Spese varie: 5.79$

Lunedì 8 Agosto 2005 – ZION NATIONAL PARK – HATCH – miglia percorse 141 Oggi ci siamo concessi qualche ora di sonno in più, e diffatti alle 9.00am lasciamo il motel per recarci allo Zion N.P. Che ci appare dopo 1 minuto. Parcheggiamo la macchina al Visitor Center perché questo parco lo si può visitare solo con lo shuttle bus gratuito.

Il ranger all’ingresso ci ha dato il giornale del parco in italiano, meno male così capiamo meglio quello che possiamo vedere. Decidiamo di fermarci a quasi tutte le fermate, per fare qualche trail a piedi; ovviamente decidiamo di fare quelli più facili. La prima fermata dopo il Visitor Center è lo Zion Museum, che oggi è chiuso (bene!!), a quella successiva scendiamo, facciamo il breve trail e riprendiamo lo shuttle, la fermata successiva è Zion Lodge, ci fermiamo per fare colazione (anche se sono le 10.30am). Ah il fuso orario… Io chiamo a casa ed in Italia stanno cenando! Dal lodge prendiamo il Grotto Trail che ci porta fino all’area picnic dove pranziamo e ci rilassiamo. Riprendiamo lo shuttle per Weeping Rock, qui c’è una passeggiata di 20 minuti tra andata e ritorno, si può fare!! Facciamo anche il trail per gli Emerald Pools, l’unico disponibile fra i 3 possibili ed anche il più breve. Riprendiamo il bus e proseguiamo fino al capolinea, Temple of Sinawava. Ultima passeggiata di 1ora e mezza per Riverside Walk.

Costeggiamo tutto il fiume, arriviamo alla fine del sentiero pavimentato, se si vuole proseguire bisogna passare attraverso il fiume…Evitiamocelo! Molti bambini, comunque, erano dentro al fiume a fare il bagno. Io personalmente non lo avrei fatto, l’acqua era colore rosso terra e in alcuni punti c’era pure una forte corrente. Ritorniamo al Temple of Sinawava e riprendiamo, per l’ultima volta, lo shuttle che in 35 minuti ci riporta al visitor center.

Saliamo in macchina e usciamo dal parco passando per il tunnel in direzione Mount Carmel. Dopo 1 ora di strada arriviamo ad Hatch, dove proviamo a cercare un motel per la notte.

Dalla fidata guida Routard sui parchi nazionali dell’Ovest proviamo a fermarci allo Stage Stop Motel al quale avevo telefonato dall’Italia prima di partire, ma non ero riuscita a chiedere una stanza.

Bene, la stanza c’è quindi possiamo fermarci; l’alloggio è proprio come dice la guida, ceniamo alla pizzeria/ristorante/motel/resort che c’è a 200 metri prima del nostro motel: pollo alla griglia servito con insalata, verdure cotte, 1 patata al cartoccio, 1 birra e 1 coca per soli…23$. Economico!?!?!? Ritorniamo in stanza, controlliamo come tutte le sere il tragitto per l’indomani: visita del Bryce Canyon e proseguimento fino a Moab, dove ci resteremo per 2 giorni.

Anche domani sarà una giornata faticosa, 5 ore per arrivare nello Utah da Ruby’s Inn…Speriamo che almeno non ci sia quel caldo torrido che c’era nella Death Valley.

SPESE GIORNALIERE Stage Stop Motel: 46.20$ Cena: 22.61$ Spese varie: 6.13$

Martedì 9 Agosto 2005 – BRYCE CANYON – MOAB – miglia percorse 339.4 Anche questa mattina sveglia alle 7.00am, colazione al motel (caffè-brioches comprese nel prezzo della stanza), benzina e via verso il Bryce Canyon. Bene, siamo a metà del nostro viaggio, sono passati già 9 giorni…Il tempo vola e non te ne rendi conto quando passi da un paesaggio all’altro, da uno stato all’altro! La mattina è poco allettante: da quando ieri pomeriggio alle 7.00pm ha cominciato a piovere, non ha ancora smesso, che tristezza!!! Entriamo nel parco verso le 8.00am, tappa al Visitor Center, guida e cartina alla mano, usciamo e saliamo in macchina…Meno male ha smesso di piovere.

Il primo tratto, ed anche il più suggestivo, da Sunrise a Bruce Point è servito anche da un servizio navetta gratuito (tipo Zion) ma si può fare benissimo in macchina. Parcheggiamo a Sunrise Point e ci avventuriamo in un breve tratto del Rim Trail, all’ingresso del quale incontriamo un gruppo di “poco esperti” cavallerizzi che hanno deciso di visitare il parco facendo la passeggiata a cavallo. Il capo gruppo è un giovane ragazzo che dopo aver fatto tutte le dovute raccomandazioni, come frase conclusiva del brillante discorso dice :”If you have a problem…Close your eyes!!!!” Rassicurante!!!! Proseguiamo il nostro trail, a piedi, giù verso il canyon.

L’ora e il clima ci permettono di scendere verso il fondo (o quasi) del canyon senza troppi problemi. Arriviamo fino al Queen Victoria e risaliamo… che fatica!!!! Quando ritorniamo al punto di partenza sono ormai le 10.30am e l’affluenza comincia ad aumentare. In questo parco abbiamo incontrato la maggior concentrazione di italiani, ne è arrivato un pulmann strapieno!!!! Bene, risaliamo in macchina…MAGIA!!!!!! Alessandro ha scoperto come si fa ad aprire tutte le portiere (anteriori e posteriori) contemporaneamente!!!!! Fino a pochi minuti fa io dovevo aspettare che lui aprisse la sua portiera e che, con il pulsante, aprisse anche la mia!!!!!! Raggiungiamo Sunset Point, e poi giù fino a Bryce Point. In teoria si potrebbe fare tutta la passeggiata che collega i 3 punti ma per noi è troppo lunga.

Decidiamo di proseguire fino a Rainbow Point e poi nel tragitto di ritorno ci fermiamo a Agua Natural Bridge e Fareview Point. Usciamo dal parco che sono le 12.45pm, ci fermiamo al General Store di Ruby’s Inn dove pranziamo e alle 2.00pm riprendiamo il nostro viaggio verso Moab.

La tratta fino a Moab è lunga 270 miglia, per 4ore e 30 minuti…Lungo il tragitto incontriamo pioggia e caldo che si alternano continuamente!!! Ma questo non doveva essere il deserto? Dove non piove quasi mai? Bene, agosto 2005 sarà ricordato come il mese estivo con la maggior concentrazione di temporali in queste zone arse dal sole!!!! Arrivati a Moab verso le 6.30pm andiamo al Kokopelli Lodge, dove abbiamo una prenotazione per 2 notti.

Per fortuna la guida Routard dalla quale abbiamo scelto il lodge fornisce anche una cartina del centro di Moab, così possiamo trovare subito il nostro alloggio. Rick, il proprietario, è un signore molto simpatico e molto gentile, non so quante mail gli ho mandato per chiedere informazioni, e lui mi ha sempre risposto con gentilezza. La camera è per 4 persone, visto che ci sono 2 queen beds, ma noi ci stiamo comodi. Il bagno è un po’ ridotto ai minimi spazi, ma nel complesso, più che accettabile, per 2 notti paghiamo 112$. La giornata è quasi giunta al termine, doccia e cena e ritorno in motel. Alessandro è tutto intento a leggere sulla guida quali trail potremmo fare l’indomani mattina ed io faccio la piccola lavanderina. Dopo aver steso il bucato si va a nanna!!!! SPESE GIORNALIERE Kokopelli Lodge: 112.11$ Benzina: 11.10$ Spese varie: 53.65$ Mercoledì 10 Agosto 2005 – ARCHES NATIONAL PARK – MOAB – miglia percorse 154.1 Ma allora ci segue!!!!! Stamattina alle 7.00am ci siamo svegliati sotto una pioggia incessante. Siamo quindi rimasti a letto fino a quando verso le 8.30am ha smesso. Zaino pronto siamo andati a fare colazione in un internet cafè, Red Rock Bakery and Café, con il cavetto USB scarico le foto fatte fino a ieri sera, 2$ per 20 minuti di utilizzo del PC ed internet. Bene ora siamo veramente pronti. Il tempo non è dei migliori, e nella giornata peggiorerà pure, per visitare Arches: i colori rosso e arancione delle falesie non renderanno il massimo del loro splendore. Punto a favore del tempo: con il cielo coperto le passeggiate nei trail saranno meno faticose. OK, tappa fissa al visitor center (all’ingresso ci hanno dato il giornale in italiano!!!!)compriamo 2 cartoline e via, inizia il nostro tour giornaliero. Iniziamo il primo trail, facile, di Park Avenue, dove alla fine ammiriamo Three Gossip e Sheep Rock; il trail è in mezzo a distesa di sabbia, roccia rossa e vegetazione…Qualcuno potrebbe anche emozionarsi…Vero Ale?!?! Ritorniamo all’auto e proseguiamo fino a La Sal Mountains dove ammiriamo la Torre di Babele e The Organ. Proseguiamo poi fino a Balanced Rock. Riprendiamo il tour, nel tratto verso The Windows Section ammiriamo il Garden of Eden, la Parade of Elephant e finalmente arriviamo nel parcheggio dove partono 2 trail, 1 per il Double Arch ed 1 per North e South Windows, facciamo prima il secondo. Arriviamo fin dentro, o sotto, entrambi i archi e inizia a piovere, fin da farci ritornare in auto. È quasi l’1.00pm, pranziamo; il trail per il Double Arch lo facciamo più tardi, sperando che smetta di piovere. Ci dirigiamo al Delicate Arch View Point e continua a piovere, quindi per non bagnare video e foto camera indossiamo il k-way che per precauzione ci siamo portati da casa, conciati così siamo proprio ridicoli ma non possiamo non vedere l’arco simbolo dello Utah e del parco. Ci accontentiamo di vederlo da Upper View Point. Nel tragitto di ritorno dal trail smette di piovere…Bene!!!! Facciamo successivamente tappa a Sand Dune Arch e Broken Arch, dove “ovviamente” facciamo il trail che conduce ai rispettivi archi. Risaliamo in macchina con il tempo che alterna pioggia-sole-vento!!! Arriviamo alla fine del parco ai Devils Garden, da qui parte un trail per vedere l’arco più lungo al mondo il Landscape Arch, prima però facciamo anche quello per il Tunnel Arch.

Arrivare al Landscape Arch è dura, soprattutto perché è dalle 10.00am di stamattina che camminiamo e sono le 4.00 pm… Penultima fatica fino a Wall Arch e poi io getto la spugna, mentre Ale prosegue… vorrebbe arrivare fino a Navajo Arch ma dopo 2 minuti lo vedo tornare indietro. Ora ci manca solo il Double Arch che avevamo tralasciato stamattina, io sono stanchissima ma questo non me lo voglio proprio perdere.

Nella strada di ritorno, Ale si ferma a Fiery Fornace Viewpoint, la guida Routard dice che per fare questo trail bisogna avere il permesso dei ranger perché il trail scende in una parte di parco piena di labirinti di roccioni dalle forme strane e sorprendenti, ed avventurandosi da soli c’è il rischio di predersi. Infatti il trail è recintato.

Bene, torniamo alla nostra ultima tappa, il Double Arch…Molto spettacolare!!!! La giornata è ormai finita, sono le 5.30pm, torniamo al lodge a Moab. Arrivati al lodge, doccia, sistemato le valigie per il giorno successivo e via, usciamo a cena. Andiamo da ZAX, una pizzeria sulla via principale. Prendiamo una pizza Veggie Large, 2 medie chiare, 1 coca cola (totale 27.37$ con il 18% di gratuity che ovviamente si sono già aggiunti!). Sono le 9.00pm quando entriamo in pizzeria e usciamo verso le 10.30pm. Da dire che… ha ricominciato a piovere, speriamo che per domani ci dia un po’ di tregua!! È quasi mezzanotte, e dopo la dura giornata appena finita, andiamo a letto, domani ci aspetta Canyonlands ed il lungo tragitto di 4 ore e 30 minuti verso Chinle (Canyon de Chelly) dove, tra l’altro, dobbiamo pure cercare una sistemazione per la notte…Speriamo di trovarla… Buonanotte!!!! SPESE GIORNALIERE Benzina:20.50$ Cena da Zax Wood Fired Pizza: 27.37$ Spese varie: 7.47$

Giovedì 11 Agosto 2005 – CANYONLANDS NATIONAL PARK – CHINLE – miglia percorse 274.4 Per cambiare un po’ stamattina sveglia alle 7.00am, carichiamo le valigie in auto e… Cavolo il lodge apre alle 8.30am e noi non sappiamo dove bisogna lasciare la chiave della stanza per le partenze prima dell’apertura. Va beh! Andiamo al solito internet cafè dove, mentre facciamo colazione, scarico le foto di ieri. Fatta anche colazione, aspettiamo che il lodge apra e alle 8.30am consegniamo la chiave…Si parte!!!! Arrivati a Canyonlands ci stupiamo del fatto che il ranger all’ingresso ci abbia dato solo la mappa senza il solito giornale del parco. Ci accorgiamo subito che questo parco non è come gli altri. Il visitor center non è più grande del salotto di casa mia (e no ho la reggia di Versailles), non c’è un generale store, i bagni sono una turca (solo con aggiunto il water per handicap…Potete immaginare che schifo!!). Andiamo al primo punto del nostro tour, Shaker Canyon Overlook, da qui si ha una bella vista sul Colorado River e su un trail che solo i fuoristrada possono fare ed infatti ne vediamo 2 che stanno risalendo, in maniera più o meno facile!!! Dopo la camminata di ieri, oggi vorremmo (io vorrei) camminare un po’ meno e quando notiamo che il trail a Neck Spring è lungo 5 miglia rinunciamo. Scendiamo quindi verso il trail per Mesa Arch, questo lo facciamo perché è facile e quando arriviamo sotto l’arco i nostri occhi brillano: la profondità del canyon è impressionante, un paesaggio lunare, la terra sembra spaccata da una spada gigantesca. Il cuore rallenta i suoi battiti ed il respiro quasi assente: la vista rallenta tutti i sensi ma l’emozione che si prova a stare seduti sotto questo arco e guardare l’orizzonte non può essere raccontata. Con tutto questo negli occhi e nella mente, ma soprattutto nel cuore, proseguiamo il tour verso Green River Overlook, la veduta sul Green River è spettacolare: la terra aperta per far passare il corso d’acqua del fiume è sensazionale. Risaliamo in macchina e proseguiamo per l’ultima veduta Graint Overlook dove, in teoria, si possono vedere entrambi i fiumi Colorado e Green (il primo non si vede affatto!!!). Arriviamo e c’è una ranger che spiega a pochi ascoltatori qualcosa sulla pianura del Colorado, citando il Grand Canyon, lo Zion, Bryce, il Lake Powell ed ovviamente Canyonlands (io ho capito solo i nomi in tutto il racconto che sarà durato 30 minuti). Bene, siccome non capiamo praticamente niente di quello che sta spiegando, decidiamo di fare il “breve trail” da 1 miglio per arrivare fino ad una roccia (senza nome, ma vi assicuro che il trail finisce lì) dove è possibile salirci (per chi non soffre di vertiggini) e compiere un giro di 360° attorno a se stessi ammirando tutta la bellezza del canyon.

Ok, passeggiata quotidiana fatta, sono ormai le 12.30pm quindi possiamo anche pranzare e incamminarci verso Chinle. Ripercorriamo un pezzo di strada fino a Moab, ci fermiamo al market per fare la spesa perchè, non avendo prenotato alcun motel a Chinle, non sappiamo neanche se riusciremo: primo trovare posto e secondo cenare. Facciamo un’altra tappa, sempre a Moab, per comperare 2 k-way decenti, perché ad Arches abbiamo incontrato 2 giovani coppie di italiani che arrivavano dal Grand Canyon ed hanno detto che l’hanno visto sotto la pioggia!!! Strano anche per noi i parchi sotto la pioggia stanno diventando una brutta abitudine. Bene, ora che abbiamo anche 2 nuovi k-way partiamo per Chinle. Sono le 3.00pm quando partiamo e sono le 7.00pm quando arriviamo nell’unico hotel libero, il Best Western Canyon de Chelly Inn. Da Bluff a Chinle neanche l’ombra di un motel, niente. Essendo l’unico con una stanza libera ci fermiamo, un po’ troppo caro rispetto a quelli dove siamo stati finora: 99$ e pure la stanza fumatori ci è toccata!!! Ceniamo in camera e poi ci tuffiamo nella piscina coperta e nell’idromassaggio dell’hotel. Ci voleva proprio una bella nuotata rilassante ed un buon quarto d’ora nella vasca idromassaggio. Anche in quasi tutti gli altri motel in cui siamo stati avevano la piscina, ma eravamo sempre troppo stanchi per fare il bagno alle 9.00 di sera o, quando potevamo farlo di pomeriggio (Ridgecrest) c’era brutto tempo. Rientriamo quindi in stanza, facciamo la doccia, leggiamo qualche notizia per il parco di domani e via a letto.

SPESE GIORNALIERE Benzina: 10.00$ Spese varie: 43.93$

Venerdì 12 Agosto 2005 – CANYON DE CHELLY – KAYENTA – miglia percorse 202.7 La sveglia è suonata alle 7.00am ma siamo rimasti un pò a letto…Facciamo il check-out e scopriamo che da 99$ (prezzo della camera) si passa a 112.91$ (tutto tasse!!!!!). Contenti (si fa per dire ovviamente) lasciamo l’hotel e ci dirigiamo al visitor center di Canyon de Chelly (de Shey). Anche qui il visitor center non è molto ampio però racconta bene le storia del popolo navajo che un tempo (e ancora oggi) viveva in queste terre. Cartina alla mano cominciamo con la South Rim, così quando arriviamo al trail per la White House sono le 9.30am. Iniziamo a scendere fra le rocce rosse e verso le 10.00am siamo davanti alla White House. Il trail è lungo 1miglio e mezzo “tutto in discesa” all’andata e, ovviamente, “tutto in salita” al ritorno. Se ci abbiamo impiegato 30 minuti per scendere, quasi o più di 1 ora per risalire. Per fortuna che è l’unico. Facciamo tutti i belvedere della sponda sud e poi ritorniamo al visitor center per prendere la North Rim. Questa via è più breve ha solo 4 punti di veduta, mentre la sponda sud ne ha 7, ed è quindi più breve da visitare. Nell’ultima tappa su questa sponda incontriamo una coppia di sposini bolognesi con i quali avevamo scambiati 4 chiacchiere ieri sera in piscina, loro sono in viaggio di nozze, sono stati a Los Angeles e San Diego, devono ancora vedere la Monument Valley, il Grand Canyon, Las Vegas e New York. Abbiamo scoperto che anche loro hanno trovato posto all’hotel come noi, un po’ fortunosamente, e che nella stanza di fianco avevano la famiglia romana dalla cui stanza la mattina usciva un aroma di caffè italiano…Infatti si erano portati la moka dall’Italia. Gli italiani sanno sempre come farsi riconoscere ovunque!!!! Alle 3.00pm usciamo dal parco per dirigerci a Kayenta per visitare l’indomani la Monument Valley. Dall’Italia, tramite la Routard, ho prenotato una stanza all’ Anasazi Inn a Tsegi, 12 miglia a ovest di Kayenta. Da fuori, e la locandiera pure, sembrerebbe un posto dove nessuno si fermerebbe, invece quando entri nella stanza tutto cambia.. Un comodo king bed ti accoglie, il bagno è pulito anche se il lavandino non è nel bagno ma sulla parete di fronte alla porta d’ingresso; in compenso però c’è il frigorifero, ferro da stiro e asse! L’interno della stanza è tutto in legno con anche 2 quadri sugli indiani. Doccia veloce e via, vogliamo essere al visitor center della Monument Valley prima delle 7.00pm perché, in teoria (e poi veramente in teoria) ci dovrebbero essere delle danze con musiche indiane che non vogliamo perdere. Bene, non c’è un bel niente, il ragazzo all’ingresso mi dice che se ci sono delle danze, queste potrebbero essere al visitor center di Kayenta, che ovviamente non abbiamo la più pallida idea di dove sia! Che peccato, dovrebbe essere davvero bello assistere alle loro danze! Va beh… è ormai ora di cena e ci fermiamo da Burger King a Kayenta. All’interno del fast food troviamo una parete con la spiegazione di come veniva usato il linguaggio navajo nella seconda guerra mondiale… C’è anche un libro dove ognuno può lasciare un pensiero… Noi abbiamo lasciato il nostro. Torniamo al motel, prepariamo il tragitto per l’indomani verso Page. È presto, ma nonostante tutto siamo stanchi…Notte!!!! SPESE GIORNALIERE Best Western Chinle: 112.91$ Benzina: 18.00$ Cena Burger King: 15.29$ Spese varie: 11.76$ Anasazi Inn: 68.38$

Sabato 13 Agosto 2005 – MONUMENT VALLEY-PAGE – LAKE POWELL – miglia percorse 193 Sveglia alle 7.30am, colazione e via verso la Monument Valley. Entriamo che sono quasi le 9.00am, tappa al visitor center per prendere la mappa e via inizia il tour giornaliero. Non si può sbagliare, la strada è una sola, non asfaltata e polverosa. I punti di veduta dei monoliti sono segnalati sulla mappa e anche lungo il tragitto. Ogni punto è magnifico, la terra rossa sotto i nostri piedi ci fa un certo effetto. Calpestare la terra dove hanno camminato gli indiani è qualcosa di indescrivibile. Quasi ad ogni punto ci sono bancarelle improvvisate di indiani che vendono manufatti fatti a mano, per lo più gioielli (anelli, orecchini, braccialetti e collane) ma anche vasi lavorati e dipinti a mano, dreamcatcher…Eccezionali!!!! Terminato il tour torno ad una bancarella a John Ford’s Point e compro un dreamcatcher per me…Era tanto che ne volevo uno…Questo è original!!!!! In tutti i sensi! Sono quasi le 12.30pm quando usciamo, andiamo a fare un giretto al Goldwing’s Museum e poi, nella strada di ritorno, ci fermiamo al Navajo HandMade Market, dove compriamo l’ennesimo dreamcatcher per Ale…Ma quanti ne hai in stanza con questo?!?!?!? Bene è giunto il momento di incamminarci verso Page per veder il Lago Powell. Arriviamo a Page e l’orologio al Motel 6 segna la 1.45pm, mentre il mio segna le 2.45pm… bene abbiamo recuperato l’ora! Mettiamo i bagagli in stanza ed andiamo al Lake Powell, prima però ci fermiamo alla diga di Glen Canyon. Entriamo lungo la Scenic View per arrivare fino a Marina. Arrivati al Lake Powell Resort entriamo nel gift shop: qui abbiamo quella che si rivelerà la più brutta sorpresa dell’intero viaggio. Decido di comperare alcuni souvenir per casa e quando siamo alla cassa per pagare la nostra carta di credito non viene accettata, proviamo su un altro terminale ma niente. Non abbiamo neanche più tanti contanti solo 50$ e ovviamente non bastano. Lasciamo quasi tutto (vero Marco?!?!?) e usciamo. Iniziano i dubbi: perché non è stata accettata se 1 ora prima abbiamo pagato il motel? Facciamo bene i conti e ci accorgiamo che siamo arrivati quasi al limite che la carta aveva prima di partire (1000€) e che noi, stupidamente, ci siamo dimenticati di alzare quando abbiamo depositato i soldi prima della partenza!!! Facciamo di tutto per poter cambiare gli euro, che per precauzione ci siamo portati dall’Italia, niente… la banca è chiusa e l’unico casher che poteva cambiarci i soldi il sabato pomeriggio chiude alle 3.00pm, ovviamente domenica è chiuso!!! Bene, io entro letteralmente nel panico, per fortuna che c’è Alessandro che riesce sempre a calmarmi. Andiamo in motel, io con il morale sotto la suola delle scarpe, e lui con la mente che lavora per studiare un piano per domani. Dobbiamo riuscire a superare domani notte perché lunedì mattina, quando in teoria arriveremo al Grand Canyon South, c’è la banca che cambia le valute estere. In teoria al Grand Canyon South abbiamo anche una stanza già pagata al Yavapai Lodge…Speriamo bene. Stasera è molto presto, sono le 9.30pm, ci mettiamo a letto perché dobbiamo riposare il più possibile, domani sarà una giornata faticosa, soprattutto dopo le 9.00pm quando inizieremo ad avviarci verso il Grand Canyon South e dovremo restare svegli tutta la notte! Ce la faranno i nostri eroi? Con la speranza di passare la notte di domenica indenni si va a letto!!!! SPESE GIORNALIERE Benzina: 23.01$ Motel 6: 69.13$ Ingresso Monument Valley: 10.00$ Spese varie: 75.63$

Domenica 14 Agosto 2005 – GRAND CANYON NORTH – TUBA CITY – miglia percorse 191 Sono le 8.30am quando ci svegliamo ma vogliamo riposare il più possibile, il check-out è alle 12.00pm quindi tentiamo di riaddormentarci. Alle 9.30am Alessandro si sveglia per scendere nella hall a prendere il caffè che danno fino alle 10.00am, dopo 3 minuti ritorna in stanza, senza caffè!! Va beh, ormai siamo svegli entrambi, tanto vale prepararsi e scendere… bussano alla porta!?!?!? Apro e la cameriera, di origine indiana, mi dice qualcosa…Io capisco solo check-out!!! Ma come, siamo in ritardo per il check-out? Ma se mi hanno detto che è alle 12.00pm?!?!? Fanc…Anche la cameriera, la giornata comincia proprio bene!!! Ok scendiamo!! Sono le 10.00am quando restituisco la chiave e nella hall la macchinetta del caffè sembra funzionare ancora… probabilmente prima la stavano preparando nuovamente quando Ale è sceso! Va bene, 2 tazze di caffè caldo e un sole splendente anche se all’orizzonte qualche nuvola turba il cielo azzurro! Ci incamminiamo verso Jacob Lake per entrare poi nel Grand Canyon North. A Marble Canyon ci fermiamo per chiamare casa e avvisare che siamo praticamente senza soldi, di andare domani mattina in banca e fare alzare il limite della carta di credito. Ecco che arriva una nuova brutta notizia… Domani è il 15 agosto…Ferragosto…Festa!!!! le banche sono chiuse!!!!!! E che ca…!!!! Con il morale sempre più sotto la suola delle scarpe, riprendiamo la strada per Jacob Lake…Per almeno 5 minuti nessuno dei due ha avuto il coraggio di pronunciare parola… che tristezza!!!!!! Arriviamo al Grand Canyon North passando per la Kainab Forest… Sinceramente il Grand Canyon me lo aspettavo diverso…Più terra rosa e meno alberi, ma in fin dei conti siamo 8800 piedi… Andiamo al lodge dove parte un breve trail per il Bright Angel Point, qui incontriamo 2 famiglie toscane, la tentazione di chiedergli se mi cambiano degli euro con dei dollari è tanta, ma sto zitta. L’atmosfera per me e Ale non è delle migliori, la situazione ci sta sfuggendo di mano, in una vacanza fino ad ora praticamente perfetta non può succedere una cosa del genere. Ritroviamo le famiglie toscane allo store… e no… stavolta glielo chiedo…Purtroppo anche loro sono alla fine della vacanza ed hanno ancora pochi contanti… va beh..Ci ho provato! Saliamo in macchina e ci dirigiamo a Point Imperial, pranziamo, ovviamente al sacco, come da 10 giorni a questa parte. Mentre stiamo mangiando ecco che ritornano le famiglie toscane, allora è destino! Andiamo anche noi al punto di veduta, li salutiamo per educazione! 5 minuti dopo che se ne erano andati mi sento chiamare… sono riusciti a racimolare 100$ che otteniamo in cambio di 80 euro!!!! I miei occhi si illuminano, vorrei abbracciare quel signore che ci ha dato i dollari! Mi ha detto che gli sono venuta in mente la figlia che l’anno scorso si è trovata nella nostra stessa situazione! Grazie non è abbastanza per questo gesto…Ma comunque grazie di cuore!!!! Ok, con 100$ in più in tasca la vita ora cambia. Decidiamo comunque di non dormire in motel questa notte, perché se il lodge di Grand Canyon South non è ancora stato pagato, lo possiamo fare con questi 100$. Restiamo un po’ all’ombra degli alberi di Point Imperial. Prendiamo tutte le cartine del Grand Canyon South e la Routard e studiamo bene la giornata di domani…Dobbiamo far passare il tempo. Sono le 4.30pm quando il cielo comincia ad annerirsi e le nuvole diventano sempre più minacciose, tuoni e lampi incorporati. Decidiamo di uscire piano piano e alle 5.30pm siamo ad Jacob Lake Inn, 45 miglia a nord di North Rim, fuori dal parco, sulla strada di ritorno. Entriamo a curiosare nello store, acquistiamo pane per la nostra cena e per il nostro pranzo di domani. Restiamo circa un’oretta e mezza nel parcheggio a chiacchierare e alle 7.00pm ripartiamo.

Mentre facciamo la strada di ritorno, verso Cameron, il cielo è sempre più nero e quindi sempre più buio. Mi stupisce il fatto che alle 8.00pm c’è lo stesso cielo nero delle 10.00pm italiane! Piano piano percorriamo la nostra strada incontrando lungo il tragitto la pioggia. Alle 9.50pm ci fermiamo nel parcheggio del Mc Donald’s di Tuba City, almeno fino a mezzanotte è aperto quindi non si stupiscono se c’è una macchina ferma, tra l’altro è pure un McDrive e quindi c’è un via vai di macchine continuo. Visto che Ale ha guidato è giusto che riposi per primo, infatti dopo 10 minuti si addormenta, alla prossima tappa tocca a me… Sempre che non mi addormento strada facendo.

Mentre stavamo percorrendo la strada per Tuba City ho notato cartelli di “pericolo attraversamento mucche per le prossime 10 miglia”. Ale scherzando mi chiede se le mucche ci sono anche di notte…Ovvio che no! Ma entrambi ci sbagliavamo perché mentre lui sta riposando, nel parcheggio, ecco che 4 mucche si mettono a mangiare dagli alberi e dalle siepi!!!! Adesso?!?!? Provate a spiegare a quelli del noleggio auto che una mucca vi ha distrutto la macchina nel parcheggio del McDonald’s? Bene, accendiamo la macchina e con molta calma usciamo dal parcheggio e ci dirigiamo verso la stazione di benzina che c’è all’inizio del paese. Arriviamo e dopo 5 minuti ce ne andiamo perché il giro di persone che c’è non ci piace molto (c’è uno che gira con una tanica di benzina e si avvicina a tutte le macchine che fanno rifornimento). Proviamo a tornare da McDonald’s, l’insegna luminosa dice che è aperto 24 ore. Le mucche non ci sono più e noi ci posizioniamo vicino allo sportello del ritiro cibo. Almeno qua c’è un po’ più di luce. Alle 11.00pm mi addormento (così mi viene riferito) e alle 12.00 do il cambio ad Ale per fare la guardia …Non si sa mai, meglio che uno rimanga sempre sveglio. Se riusciamo, tiriamo fino alle 4.00am quando iniziano a dare la colazione e quindi bere una tazza di caffè (per modo di dire) calda. Nel frattempo un’altra auto è arrivata ed il guidatore ha reclinato il sedile e si è messo pure la coperta.

SPESE GIORNALIERE Benzina: 19.00$ Spese varie: 4.69$

Lunedì 15 Agosto 2005 – TUBA CITY – CAMERON – GRAND CANYON SOUTH – miglia percorse 61 È la 1.00am quando la ragazza dallo sportello mi chiama (prima avevo chiesto del caffè ma non lo poteva distribuire fino alle 4.00am) mi dà un caraffone pieno di caffè bollente! Io voglio pagare, ma lei insiste per offrircelo! Le facciamo compassione o è un modo gentile per dici che dobbiamo andarcene? Aspettiamo che il caffè si raffreddi un pochino e poi partiamo. Arrivare a Desert View alle 2.00am mi sembra un po’ troppo presto, strada facendo ci fermiamo al Trading Post di Cameron, dove nel parcheggio troviamo altre macchine con persone che stanno dormendo e dall’altra parte della strada un parcheggio pieno di camper. Ci fermiamo qua, io sono stanchissima e mi addormento quasi subito. Dopo 1 ora provo a dare il cambio ad Ale ma le mie palpebre sono pesanti. Siccome il posto è tranquillo provo a convincerlo a riposare anche lui, ma non si fida, così alle 3.45am usciamo dal parcheggio per dirigerci al Grand Canyon South. Alle 4.00am siamo quasi vicino alla stazione dei ranger all’entrata est. È comunque troppo presto, anche se gli diciamo che volgiamo vedere l’alba, mancano 2 ore prima del sorgere del sole, e chissà se poi lo vedremo sorgere con il tempo che abbiamo incontrato ieri nel pomeriggio. Decidiamo di tornare nel parcheggio del Trading Post, questa volta però resto sveglia io per far riposare Ale. Alle 5.30am riprendiamo la strada per il Grand Canyon South, il sole sta sorgendo sotto un cielo coperto di nuvole. Quando entriamo al Grand Canyon non c’è nessuno all’ingresso. Sono le 6.45am e fa freddo, deve aver appena finito di piovere. Noi siamo entrati da Desert View quindi ci siamo fatti tutti i punti panoramici fino al visitor center. Quando alle 8.00am il visitor center apre, siamo fra i primi; le previsioni per oggi non sono incoraggianti: parzialmente nuvoloso con il 55% di probabilità di pioggia. Alle 8.30am siamo al Market Plaza, dove c’è l’unica banca che apre alle 9.00am. Arriva un’altra coppia di italiani che, anche loro, hanno finito i soldi e vogliono cambiare gli euro. Sorpresa!!!!! Non fanno il cambio di valute estere!!! Nella mia mente e nel mio cuore lo sconforto più totale! Solo a Las Vegas ci viene detto! Ma vaff….!!!!!!!!! I ragazzi li con noi cercano in tutti i modi prelevare con la carta di credito, si sono fatti aiutare dalla commessa che parlava un po’ di italiano ed un po’ di spagnolo, così in 5 siamo riusciti a prelevare (solo con la Mastercard, non con la Visa che pure avevano) 200$, 100$ per loro e 100$ per noi, noi gli abbiamo dato 85 euro. Loro stavano andando a Las Vegas e la non avrebbero incontrato alcun problema per cambiali. Le 2 carte VISA e 1 AMERICN EXPRESS che avevano le potevano usare solo come carte di credito e non anche come bancomat per prelevare…Che str…! Bene, almeno ora abbiamo 200$, sperando che la stanza sia già pagata! Andiamo alle registration del Yavapai Lodge e l’addetto alla reception non capisce quando gli chiedo se la stanza è già stata pagata oppure no. Poverino aveva anche qualche problema e non capiva molto. Per fortuna che lì c’è un ragazzo italiano al quale chiedo se gentilmente può farmi da traduttore perché io non capisco più niente, sono stanca, non ho dormito e sono voglio farmi una doccia. Lui molto gentilmente parla con la ragazza, normale, e gli spiego che noi abbiamo fatto la prenotazione on-line, il lodge mi ha risposto dicendomi che per tenermi la camera (più che altro per essere sicuri di intascare i soldi!) dovevano trattenermi subito il costo della stanza, al momento della prenotazione on.Line: 98$ plus tax! Ok va bene, questo risale al 9 luglio scorso. Il ragazzo traduce, lei risponde e lui di nuovo traduce a noi: la stanza è pagata, vogliono solo la carta di credito come sicurezza interna (bah!) nel caso noi facessimo acquisti nel villagge, possiamo far passare la carta e il tutto sale sul conto della camera e domani mattina quando partiamo saldiamo il conto. Ok, della loro sicurezza interna me ne frega relativamente, e comunque se facessi qualche acquisto non potrei pagarlo con la carta perché è quasi esaurita. Contenti di poter entrare finalmente in stanza, alle 10.00am scarichiamo i bagagli, una breve rinfrescata e via… Si comincia. Decidiamo di fare il percorso Hermite Rest Route, se andiamo a letto adesso per riposarci questa notte non dormiamo affatto. Fuori dalla stanza incontriamo un gruppo di amici italiani, ormai la faccia tosta di chiedere il cambio a tutti ce l’ho. Anche loro, molto gentilmente ci danno 50$ per 40 euro! Possiamo veramente stare tranquilli adesso!! Andiamo al Market Plaza e prendiamo lo shuttle gratuito per l’Hermite Rest Route, ferma in 8 punti e si può scendere e salire quando si vuole. Tutti i punti comunque sono collegati da un trail relativamente facile, peccato che sia lungo 7.4 miglia. Facciamo tutti i punti del percorso, un po’ a piedi e un po’ con l’autobus. Arrivati al capolinea saliamo sull’autobus per il ritorno, arriviamo al cambio linea e ne prendiamo un altro…Ci sono 3 linee diverse…Ma guarda…Comincia a piovere! Ma questa allora è sfiga! Arriviamo fino a Market Plaza, scendiamo e ci dirigiamo verso la nostra stanza. Sono le 3.45pm e la stanchezza comincia a farsi sentire. Decidiamo di fare un pisolino e alle 5.30pm ci svegliamo per lavarci, usciamo a fare la spesa per la cena. Compriamo alcuni piatti pronti freddi al Generel Store di Market Plaza e mentre torniamo in stanza ci accorgiamo di quanto ci manchino le lasagne di mamma Lella o la pasta col pesce di mamma Orni…Bene al nostro ritorno vogliamo mangiarle entrambe…Finalmente torneremo a mangiare cibo decente e soprattutto sano!! Torniamo in stanza, cenetta intima e a letto…Oggi è stata una giornata interminabile dove ci sono stati alcuni momenti di panico. Per finire il racconto di oggi vorrei ringraziare la coppia di ragazzi alla banca, il ragazzo alla reception ed i ragazzi fuori dalla stanza, con i loro gesti hanno reso i nostri ultimi giorni più sereni. GRAZIE ITALIANI, SIETE I MIGLIORI!!!! Puntiamo la sveglia alla 1.00am così potremo avere notizie dall’Italia sullo stato della nostra carta di credito. Io non sono molto fiduciosa, ma speriamo lo stesso. Domani poi sarà il nostro ultimo giorno in un parco, abbiamo deciso di intraprendere il Bright Angel Trail solo fino alla seconda Rest House; sono comunque 4-6 ore di camminata…Niente male per essere l’ultimo. Per fortuna che la giornata è finita, non riuscirei più a sopportare niente. In compenso la pioggia ha portato una bella frescura…Altro che caldo torrido… qui è quasi freddo polare! (beh forse ho esagerato un po’ ma fa veramente freddo per essere il 15 agosto). SPESE GIORNALIERE: Yavapai Lodge: 98.00$ Cena: 18.63$

Martedì 16 Agosto 2005 – GRAND CANYON SOUTH – KINGMAN – miglia percorse 274.4 La sveglia suona alla 1.00am, ci alziamo ed ancora addormentati ci rechiamo alla reception, il cielo è sgombro, o quasi, dalle nuvole e le costellazioni si distinguono con più facilità…Fa freddissimo! Telefoniamo a casa e ci dicono che la carta ha veramente raggiunto il limite, hanno aumentato il massimale di altri 500 euro che nel giro di 24 ore abilitano nuovamente la carta, quindi in teoria per domani sera la nostra carta è utilizzabile. Bene, salutiamo e torniamo a letto…La notte è ancora lunga. La sveglia suona nuovamente alle 8.00pm, andiamo alla caffetteria del Yavapai Lodge prendiamo 2 caffè e 1 di quelle brioches che mangiano solo gli americani (ora capisco perché) torniamo in stanza e mi accorgo di aver dimenticato entrambe le chiavi in stanza!! Fantastico! Torno alla reception e ne me faccio dare una terza, la ragazza gentilissima me ne dà una subito! Ritorno alla stanza, entriamo, facciamo colazione e ci prepariamo per il trail di questa mattina, l’ultimo del nostro viaggio. Prepariamo i bagagli li carichiamo in macchina e parcheggiamo a Market Plaza, prendiamo l’autobus che ci porta fino all’inizio del trail. Sono le 10.15am quando iniziamo a scendere. L’andata sarà tutta in discesa ed ovviamente il ritorno tutto in salita…Ma ormai ci abbiamo fatto il callo. Dopo poche curve troviamo la piantina del trail: 1° Rest House 1.5 miglia, 2° Rest House 3 miglia, Indian Gardens 4.5 miglia. La nostra idea originaria era di scendere fino ad Indian Gardens (leggendo dalla Routard) poi abbiamo cambiato idea quando abbiamo letto che ci vogliono 6 ore tra andare e tornare; allora abbiamo optato per la seconda Rest House…4 ore per andare e tornare…Va beh…Proviamoci. Ora che siamo di fronte alla piantina del trail decidiamo che forse è meglio fermarsi alla prima Rest House. Scendiamo ed il percorso è reso un po’ nauseante dagli escrementi dei muli e cavalli che fanno lo stesso tragitto (a mio avviso poco pratico). Mentre scendiamo il tempo passa e la Rest House non si vede, finalmente alle 11.30am ci arriviamo. Bene, ci riposiamo un pochino, osserviamo il panorama fantastico ed alle 11.45am riprendiamo il trail per ritornare in cima. È vero, è stancante e molto faticoso. Incontriamo alcune coppie di giovani, carichi come muli che (tenda e sacco a pelo) probabilmente hanno passato la notte nel canyon (consentita). La guida infatti sconsiglia di fare andata e ritorno fino in fondo al canyon in una sola giornata. Alle 12.15am ci fermiamo a mangiare, ovviamente lungo il tragitto. Riposiamo ancora 5 minuti e poi ripartiamo; come la guida aveva detto ci impieghiamo 2 ore a risalire e alla 1.30pm siamo in cima, ovviamente facendo altri stop oltre al pranzo. Bene, stanchi ma contenti, riprendiamo il bus che ci riporta a Market Plaza dove abbiamo lasciato la macchina. Ci riposiamo un altro po’, entriamo nello store e compriamo tutti i regali. Sono le 3.00pm possiamo partire per Las Vegas. Strada facendo decidiamo di fermarci a Kingman per la notte. Ci fermiamo al Motel6 che c’è all’uscita 48, proprio vicino allo svincolo per la 93N che conduce a Las Vegas. Per cena abbiamo terminato i panini che avevamo comprato per il pranzo. Dopo cena è in programma il rifacimento totale dei bagagli per sistemare regali e “tutte cose”!! Peccato che dopo cena io non ho neanche la forza di andare a fare la doccia, alle 9.00pm sto già dormendo. Buonanotte!!!! SPESE GIORNALIERE Motel 6: 48.29$ Benzina: 17.00$ Spese varie: 132.28$

Mercoldì 17 Agosto 2005 – KINGMAN – LAS VEGAS – miglia percorse 270 Sveglia alle 8.00am, io esco dal letto e mi catapulto sotto la doccia…Mi sveglio definitivamente!!! Rifacciamo i bagagli, prendiamo il caffè alla hall del motel e alle 9.30am partiamo. Durante il tragitto ci fermiamo alla diga di Hoover per fare qualche foto. Dopo poco più di 2 ore siamo a Las Vegas. Cerchiamo l’uscita giusta per raggiungere il Casinò-Hotel Excalibur, dove abbiamo una stanza prenotata per questa notte. Questa stanza rientra nel pacchetto viaggio fatto con l’agenzia. Arriviamo all’hotel e ci infiliamo nel valet parking dove un giovane ci apre la portiera, chiede se abbiamo bisogno d’aiuto per i bagagli e, noi, stupidamente, diciamo di sì ed ecco che un altro ragazzo arriva ci scarica le valigie, le conta e le etichetta: 5 bags. Nel frattempo ci viene rilasciato un cartellino con il numero del posteggio per la macchina, non lo dobbiamo assolutamente perdere se no domani niente auto! Ora mi viene detto che un’altra persona, dopo aver chiamato dalla stanza il numero indicato sul biglietto che mi hanno lasciato, verrà a portarci i bagagli: speriamo! (per capire tutto questo ci è voluta una spiegazione in inglese e poi una anche in spagnolo! Allucinante!!!). Bagagli sistemati, o quasi, attraversiamo tutto il casinò per andare alla registration. Dopo aver aspettato quasi 20 minuti per essere accompagnati dalla security ad uno dei sportelli del check-in, quando arriviamo lì davanti consegno alla hostess il voucer di prenotazione, lei lo guarda e mi dice che la stanza è riservata per domani sera! CHE ROBA!!!????!!!! E NO MIA CARA E’ PER STASERA, CONTROLLA BENE!!!! Lei chiama non so chi, forse la direzione o il centralino (chi lo sa) e dopo 20 minuti mi risponde che è tutto ok, la prenotazione è per questa notte!! MA VA?!?!?!?! Mi da le chiavi della stanza, mi spiega che è al piano 27 della torre 1 camera 27! Cerchiamo l’indicazione della torre 1 in mezzo a tutte le insegne luminose del casinò..Eccola…Prendiamo l’ascensore che conduce ai piani dal 18 al 28 e quando arriviamo al 27° piano usciamo…In definitiva la nostra stanza è la numero 27127!!! Trovata!!!! Entriamo e come prima cosa chiamo per i bagagli…5 minuti dopo arriva effettivamente un’altra persona con i nostri bagagli! Mancia! Bene, i bagagli sono arrivati, possiamo scendere ed andare a fare un bel giretto. È la 1.30pm, dobbiamo mangiare, cerchiamo un fast food, molto più veloce, e via verso lo Strip!!! Usciamo dall’hotel ed il caldo pomeriggio del deserto del Nevada si fa sentire…Fa caldissimo…Mentre in hotel fa quasi freddo tanto è alta l’aria condizionata. Andiamo subito all’ufficio cambio nella hall dell’ MGM Grand Hotel e cambiamo 100 euro…119$! Onesto! Questo perché ovviamente la carta non funziona ancora! Ora non abbiamo più di che preoccuparci. Entriamo nel negozio Adidas, M&M’s, Coca Cola, Desert Passage all’Aladin per arrivare fino al The Venetian. Entri e ti sembra di passeggiare per le viuzze della magnifica città lagunare, sotto un cielo azzurro. Peccato che sia tutto finto, c’è persino il Ponte dei Sospiri ed il Ponte di Rialto, per non parlare del Canal Grande…Il massimo dello spettacolo lo si raggiunge quando arrivano i gondolieri canterini, stanno cantando “O sole mio” (che per noi che siamo di origini venete sappiamo che non è una canzone veneta…Ma penso che tutti lo sappiano). Usciamo e attraversiamo la strada per entrare al Mirage…Ne usciamo quasi subito..Non è alla nostra portata! Arriviamo davanti al Bellagio e comincia lo spettacolo della grandissima fontana, mi ricorda il film “Ocean’s Eleven”: uno spettacolo bellissimo.

Siamo stanchi, anche perché fa molto caldo, non siamo abituati, ritorniamo in hotel, saliamo in camera e controlliamo il tragitto per domani mattina… Alessandro è un po’ agitato per quanto riguarda la consegna della macchina alla Hertz e per quanto riguarda il check-in all’aeroporto. Si chiede come faremo a trovare la Hertz e poi con cosa andremo al terminal d’imbarco; io lo rassicuro dicendogli che ci saranno sicuramente delle indicazioni per le restituzioni delle auto e che una volta trovata la Hertz, una loro navetta ci porterà al terminal dell’American Airlines. Facciamo la doccia e alle 7.00pm scendiamo per la cena. Stasera vogliamo mangiare una prime rib. Arriviamo al Round Table Buffet che per 15$ a testa dello “All you can eat” ci farà gustare le prime rib (così dice il menu). La carta di credito non funziona ancora, ci abbiamo provato, ma non importa abbiamo i contanti. Entriamo e cominciamo a riempire il piatto di antipasti freddi, poi assaggiamo sia i primi piatti freddi che caldi, per il secondo faremo un altro giro, il piatto è strapieno. Una hostess ci indica un tavolo per 2 persone nella zona non fumatori, ci sediamo, vado a prendere da bere e via cominciamo a mangiare…Aria condizionata a manetta!! Finiamo il primo e vado per prima a fare il giro con i secondi, prendo del pesce nel reparto delle specialità cinesi ed ovviamente prendo anche della carne e patate al forno, torno al tavolo e va Alessandro, anche lui torna con 2 tipi diversi di carne e patate. Tutto molto buono e noi siamo pieni…C’è però anche il dessert…Non si può non prendere il dessert! Vado e prendo una coppetta di gelato al cioccolato, Ale invece torna con 2 pasticcini…Purtroppo per lui niente meringata, mangia praticamente solo quella! Nel tavolo di fianco al nostro ci sono madre e figlia con le quali cominciamo a conversare. Loro arrivano dallo Zion Park e noi dal Grand Canyon e parlando parlando scopriamo che abbiamo incontrato tutti lo stesso tempo..Pioggia sempre!! Ci raccontiamo a vicenda le nostre avventure di viaggio, tutte simili, quando poi raccontiamo che ci siamo trovati senza soldi e che abbiamo dormito in macchina, la madre voleva offrirci del denaro per arrivare a casa! Noi ormai eravamo a posto, avevamo cambiato gli euro. Una donna davvero gentile!!! L’aria condizionata comincia a fare le sue vittime… Alle 9.00pm siamo pronti per fare un giro tra le mille luci di Las Vegas. Il panorama è un po’ diverso, mille luci che si mescolano, musica sempre. Arriviamo davanti alla fontana del Bellagio ed aspettiamo lo spettacolo della sera, uno ogni 15 minuti. Terminato lo spettacolo torniamo in stanza, le nostre ossa cominciano a risentire di 17 giorni di camminate!!!! Alle 11.00pm, siamo a letto puntiamo la sveglia per le 8.00am e via a nanna!!! SPESE GIORNALIERE Spese varie: 50.45$

Giovedì 18 agosto 2005 – LAS VEGAS – LOS ANGELES – miglia percorse 290 Sveglia alle 8.30am, colazione e via. Prendiamo i bagagli, scendiamo nella hall (questa volta i bagagli ce li siamo portati noi), facciamo il check-out ed andiamo a ritirare l’auto, consegniamo il biglietto che ci avevano lasciato ieri e dopo 5 minuti eccola arrivare. Mancia e carico bagagli, via si parte verso Los Angeles. Nelle 4 ore di viaggio non succede praticamente nulla, ma quando entriamo nella freeway di Los Angeles il traffico comincia notevolmente ad aumentare. Alla 1.30pm, dopo qualche intoppo viario, come un miraggio vediamo l’insegna della Car Return Hertz. Alessandro si tranquillizza, seguiamo altre macchine che stanno entrando nel parcheggio. Purtroppo non siamo riusciti a fare il pieno alla macchina, ma la hostess dice che non è un problema, ci consegna il biglietto che attesta che abbiamo restituito l’auto in buone condizioni e non c’è nessuna aggiunta da pagare! Perfetto!! Prendiamo i nostri bagagli ed andiamo a prendere lo shuttle che ci condurrà fino al terminal 4. Una volta arrivati al terminal decidiamo di fare il check-in ora che sono le 2.00pm anche se il nostro volo è alle 8.45pm.

Problema 1: mi viene spiegato qualcosa sul bagaglio aperto e chiuso (che non capisco)…E adesso basta!!!! Voglio qualcuno che parli italiano…Non ci credo che all’aeroporto di Los Angeles non ci sia neanche una persona che parla e capisce qualcosa di italiano…Sono tutti di origine italiana in America!!! Dopo 2 minuti arriva una signora, di origine calabrese (immaginate un calabro-americano) ok ora capisco tutto: se vogliamo che il nostro bagaglio entri chiuso nel tunnel del controllo lo dobbiamo portare in fondo al terminal dove lo faranno passare al metal detector e, nel caso ci fossero problemi, te lo aprono lì davanti. Problema 2: il bagaglio deve essere aperto perché ha suonato passando al metal detector. Cerco di spiegare al ragazzo addetto al controllo (un ragazzo che sicuramente preferiva essere da un’altra parte che lì a lavorare!!) che probabilmente quello che ha fatto suonare il metal detector sono le forbicine del set manicure o pronto soccorso…Nessuna considerazione…Lui continua il controllo come se non gli avessi detto niente..Arriva alla borsa dei libri, prende le guide e, dopo aver frugato per 5 minuti nei cassetti alle sue spalle, pulisce con un fazzolettino imbevuto di non so che i bordi e le copertine dei libri! Chiude la valigia, gli mette il bollino verde di controllo positivo e mette la valigia sul rullo per il tunnel…Ci dice che è ok!!! Dopo questa ultima strana esperienza possiamo salire a mangiare…Che fame!!! Pranziamo da Burger King e alle 3.30pm siamo al Gate 43 ad aspettare il nostro volo… Il tempo non passa più…Ci avevano detto di non arrivare in aeroporto tanto tempo prima del volo perché poi ci saremmo annoiati… Riguardiamo qualche ripresa del nostro viaggio, scrivo un poco e alle 8.00pm iniziano a chiamare per l’imbarco. Saliamo, ci accomodiamo ai nostri posti e alle 8.50pm l’aereo si stacca dal gate e comincia a muoversi. Peccato che poi siamo rimasti fermi sulla pista per 30 minuti, alle 9.20pm l’aereo prende quota. Dopo circa 1 ora ci viene portata la cena…Pollo e pasta, insalata, dolce, caffè…Ora si può dormire..Ed infatti io mi addormento praticamente subito…

SPESE GIORNALIERE Colazione: 9.94$ Spese varie: 36.92$

Venerdì 19 agosto 2005 – LONDRA – MILANO – CAVA MANARA(PV) Sono le 12.30 londinesi quando mi sveglio, Alessandro è stato sveglio praticamente per tutto il volo, non è riuscito ad addormentarsi…Mi spiace… Dopo mezz’ora arriva la colazione: brioches calde, marmellata, yogurt, succo d’arancia…Caffè!!! Alle 15.15 sbarchiamo a Londra…Presto…L’imbarco per il volo di ritorno a Milano è alle 15.40! Veniamo portati dal terminal 3 al terminal 2 con l’autobus, solito controllo al metal detector ed alle 16.00 siamo a fare i biglietti per Milano…Finalmente Alitalia, una ragazza che parla italiano..Peccato però che il volo chiude 45 minuti prima, quindi 20 minuti fa!… E adesso?!?!? La ragazza chiama il gate, il volo è in ritardo, possiamo salire però ci vengono dati 4 posti (c’era anche un’altra coppia di italiani sul volo da Los Angeles) in prima classe!!! Meglio, basta che la differenza di prezzo non debba mettercela io!! Biglietti alla mano dobbiamo letteralmente correre al gate 4 per prendere il volo!!! Arrivati al gate, sono ancora tutti seduti in sala d’attesa, non è ancora salito nessuno. Meglio! Saliti tutti, e questa volta siamo i primi a salire sull’aereo (prima sale la business class e le famiglie con bambini e poi la seconda classe e la turistica), alle 16.20 lasciamo Londra. Atterriamo a Milano Malpensa alle 19.45 italiane, siamo a casa!!!!!! Aspettiamo le valigie e ci dirigiamo all’uscita dove ci sono i nostri genitori che non vedono l’ora di riabbracciarci, in lacrime.

È tutto finito, ma è stata una vacanza stupenda ed indimenticabile. Il ricordo di questi 18 giorni non ci abbandonerà mai e le svariate foto più le 5 ore di riprese che abbiamo fatto continueranno a tener vivo il ricordo. Un viaggio da fare: la città di San Francisco è stupenda, i parchi qualcosa che le parole non riescono a descrivere.

Sto trascrivendo questo diario, scritto quotidianamente in America, dopo 1 mese dal nostro rientro: mi ricordo esattamente quello che è successo giorno per giorno come se fosse successo ieri!! Narrare la nostra avventura ai nostri amici è stato come essere ancora là. Forse un giorno ci torneremo, magari rivisitando alcuni posti.

Solo chi c’è stato può capire cosa vuol dire “restare senza parole” davanti all’immenso e spettacolare vuoto del Grand Canyon; tra gli archi millenari di Arches posti su altipiani di arenaria arancio–rosa, collocati sopra un instabile strato di sale; fra i mille colori dello Zion gola spettacolare, stretta tra alte pareti rocciose dove echeggia il suono dell’acqua; sotto la maestosità delle sequoie giganti al Sequoia; negli anfiteatri desertici arancio-rosso-giallo di Bryce; nella Monument Valley, nel classico paesaggio del selvaggio ovest fatto di colline di arenaria e di irti pinnacoli rocciosi che spuntano da un’infinita distesa di sabbia rossa spazzata dal vento!!!! Tutto questo è stato il nostro viaggio!!!!



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