Un tuffo tra i grattacieli e nella natura
Domenica 21 Agosto 2005 Partenza da Milano Linate con volo di linea della KLM e arrivo nello splendido aereoporto di Amsterdam dopo circa un’ora e mezza di viaggio . Si ritarda di oltre 2 ore per guasto tecnico prima di ripartire.L’attesa non e’ delle piu’ distensive rcordando i disastri aerei degli ultimi giorni. Finalmente si decolla e dopo altre 7 ore di volo si atterra a Montreal con un sospiro di sollievo.Il tempo e’ incerto e fresco.
Con due autobus e il metro’ si riesce a raggiungere l’hotel che con un po’ di sorpresa si trova in un piccolo quartiere a “luci rosse”nei pressi di una grande arteria.E’ ormai sera ma si esce quasi subito per un primo contatto con questa grande citta’che il giorno seguente visiteremo a piedi.Con una lunga paseggiata si raggiunge la vecchia Montreal che si snoda vicino al porto e dove una miriade di ristorantini fa rivivere un’atmosfera tipicamente francese.Tutti parlano questa lingua.
Si rientra alle 23 (ore 4 del mattino italiane) per il primo desiderato riposo in terra canadese.
Lunedi’ 22 Agosto Si ritorna a visitare con piu’ attenzione la “Old Montreal”che si trova adagiata sul fiume S.Lorenzo e ci fa scoprire il vecchio Municipio antistante una variopinta e vivace piazza ,un antico centro commerciale e un piccolo castello,tutti elementi che urbanisticamente contrastano con le moderne “banchine” del porto antistante.
La vera e propria “downtown” della citta’ e’ invece tutto un susseguirsi di grattacieli e modernissimi centri commerciali che finiscono per estendersi anche nelle aree sotto la superficie stradale caratterizzando quella che viene chiamata la “citta’ sotterranea”che d’inverno offre riparo dal freddo particolarmente intenso.Considerata l’immensita’ degli spazi commerciali,in questi luoghi sicuramente le donne possono trovare il loro paradiso.
La modernita’ dell’area viene interrotta da una vecchia e bella cattedrale con un interno che ricorda in scala ridotta quello di San Pietro in Roma.Ai lati della chiesa una piccola artistica cappella sembra essere il luogo ideale per celebrare matrimoni.
Dalla zona centrale della citta’,l’ufficio del turismo indica come raggiungere l’immensa collina sovrastante; la salita al Mont Royal e’ lunga e faticosa e cala un po’ di sconforto quando ci si accorge che il luogo viene raggiunto anche da comodi autobus .Tutto viene ricompensato dalla esilarante vista su tutta la citta’ e il grande fiume.Alcuni canadesi corrono nel parco, altri vanno in bicicletta impegnandosi fisicamente come dei veri sportivi. Il bosco e i piccoli prati circostanti sono pieni di scoiattoli che non sembrano provare alcun disagio dalla presenza dell’uomo.Qualcuno di essi si fa’ fotografare in posa curiosa altri ne approfittano per mangiare le bricciole lasciate dalle “soste panino”dei turisti.
Si rientra dopo un’altra lunghissima camminata lungo i boschi del pendio che porta verso l’Av.Nue St .Laurent una delle vie piu’ frequentate della citta’ dove si trova l’albergo.
Si conclude la giornata, anzi la serata con la curiosita’ di visitare il famoso “casino’ ” che si trova su un’isola in mezzo al fiume.L’area e’ dominata da un enorme moderno palazzo dove i canadesi e turisti affollano le sale vivacizzate da fontane e mostruose afrodisiache slot machines;esse devono rappresentare,insieme alle tasse,la risorsa finanziaria piu’ importante della citta’. La verifica di quanto detto e’ immediata perche’ riesco a perdere trenta dollari in tre minuti esatti di orologio.
Martedi’ 23 Agosto Si ritira l’autovettura presso la stazione centrale degli autobus e si parte per Quibec City percorrendo il trafficato B.Rd St.Laurent che porta verso l’autostrada “40” e la localita’ “TROI RIVIERES”.Si prende la statale 138 che costeggia il fiume S.Lorenzo e dove improvvisamente si cominciano a vedere delle bellissime casette tutte fatte in legno e dai colori vivacissimi.Questo paesaggio accompagnera’il viaggio per moltissimi chilometri sucitando sensazioni di pace e distensione.
Non muri,siepi,cancelli,inferiate,porte e finestre blindate ma semplicemente praticelli che entrano quasi in casa interrotti solo da aiuole fiorite e talvolta da piccoli porticati .
Si mette a piovere ma il viaggio e’piacevole.Il tempo continua ad alternare pioggia a sprazzi di sereno fino ad arrivare nei sobborghi di Quebec city ove ci si ferma in un grazioso motel solo il tempo per depositare le valigie.
Si prosegue per entrare in citta’ rimanendo un po’ disorientati per la mancanza di indicazioni; si decide quindi di posteggiare l’autovettura e raggiungere la zona vecchia a piedi con una passeggiata abbastanza lunga.
Si entra praticamente in una nuova citta’ circondata da mura dove case e strade richiamano anche in questo caso un’atmosfera tipicamente francese e direi anche molto romantica se non fosse per l’elevata presenza di turisti.
L’attrattiva piu’ gettonata e’ sicuramente il vecchio castello con le sue torri e i tetti verde rame.Oggi e’ trasformato in albergo e sembra che in passato abbia ospitato uomini illustri.Una bella passeggiata ai piedi di questo maniero offre un fantastico panorama sul fiume ; un traghetto collega le due sponde.Tutto e’ molto affascinante ed e’ sicuramente,tra quelle visitate, la citta’ che mi e’ piaciuta di piu’.
Mercoledi’ 24 Agosto Si incontra qualche difficolta’ per uscire dalla metropoli sempre per una carenza della segnaletica stradale.Si riesce infine a raggiungere il corso del fiume S.Lorenzo percorrendo la statale 138 che ad un certo punto si interrompe obbligando ad un tortuoso giro.
Il tempo e’ sempre incerto e accompagna il viaggio fino alla localita’ di S.Ta Caterina, un nucleo di case che si affaccia su una baia-fiordo e dove un traghetto trasborda le auto sull’altra sponda. Il paesaggio e’ incantevole perche’ lo specchio d’acqua e’ incorniciato da rive scoscese coperte da vegetazione alpina.
Raggiunta la terra ferma ,si parcheggia l’auto nel piccolo villaggio di Tadoussac e ci si avvia verso il porto per prenotare l’ escursione organizzata per vedere le balene, il piu’ importante richiamo turistico di questa zona.
Il freddo si intensifica e la veloce navigazione in canotto che dura circa un’ora si fa piu’ accettabile grazie alla giacca a vento e ai pantaloni cerati forniti dalla societa’ ecursionistica.Qualche foca con la testa fuori dall’acqua ci osserva incuriosita durante il percorso.Raggiunto il luogo,si riescono finalmente a vedere le sospirate balene che a distanza ravvicinata soffiano le loro fontane d’acqua. Curiosamente sembrano prendere in giro i presenti emergendo quasi sempre molto lontano dai punti dove i turisti si aspettano di vederle .
Si rientra in mezzo alla nebbia e con i piedi congelati giusto in tempo per cercare una sistemazione per la notte che viene trovata in localita’ S.Simeon.
Giovedi’ 25 Agosto La giornata si apre con un bellissimo sole che cerca con tutta la sua forza di squarciare il velo di nebbia che sovrasta il porticciolo da cui partono i traghetti che attraversano il S.Lorenzo per attraccare sulla sponda opposta in localita’ Riviere du Loup.
La partenza e’ alle 9.30 e c’e’ il tempo per una rapida colazione consumata sotto il caldo sole. Sul traghetto rivediamo i simpatici compagni di avventura torinesi conosciuti occasionalmente sulla imbarcazione che ci aveva condotto a fare l’escursione il giorno precedente.Saranno gli unici italiani che incontreremo durante il viaggio.
Il traghetto continua a far sentire la sirena il cui fischio sembra voler aprire un varco nella nebbia che avvolge la navigazione.
Finalmente si approda e dopo una rapida visita al paesino di Riviere du L. Che si trova arroccato su una collina,ci si avvia per la statale 132 lungo il lato destro del fiume.
Il paesaggio si fa gradualmente meno affollato di abitazioni (“le graziose casette”) ad eccezione del grande centro di Rimuski e Matane ove una breve sosta permette di osservare alcuni pescatori di salmoni in azione.
Si riprende il percorso costeggiando sempre il fiume (o il mare considerata la dimensione) e lungo la penisola della della”Gaspesie” fino a Cap Chat che offre la visione una miriade di bianchi mulini a vento simili a fantasmi utilizzati per la produzione di energia.
Un ristorantino di pesce crea lo spunto per una sosta culinaria davvero gradevole.
Dopo la localita’ di S.Anna il percorso offre il piacere di una bellissima variante per visitare il “Parco della Gaspesie”,una affascinante area montagnosa coperta da pinete , torrenti e laghi.
Si raggiunge quello piu’ grande percorrendo una strada sterrata lunga una decina di chilometri.
Chalets da “film” si affacciano sul laghetto disturbato solo dalla presenza da qualche imbarcazione di canoisti. A pochi Km distanza ,un altro luogo paradisiaco, altri chalets si affacciano in mezzo al bosco sovrastante un torrente che sembra invitare a pescate da sogno.
L’ora e’ ormai mai tarda e dopo una rapida visita al centro visitatori ci si avvia prendendo una strada sterrata che dovrebbe ricondurre verso la costa.Si percorrono circa 90 Km di completo silenzio senza incontrare auto in mezzo ad una natura mozzafiato.Sul far dell’imbrunire il viaggio viene interrotto dalla presenza improvvisa di un alce uscito dalla foresta.Sembra che questi animali prediligano venire spesso su queste strade alla ricerca del sale che all’inizio della stagione viene buttato in terra per facilitare il disgelo.
E’ sera inoltrata quando un motel ci accoglie per un meritato riposo e una cena dove la curiosita’ di provare una specialita’ italiana si conclude con una “zuppa in brodo” di spaghetti a base di pesce.Meglio le specialita’ locali anche sempre un po’piccanti.
Venerdi’26 Agosto Da M.Te S.Pierre il percorso diventa sempre piu’ attraente.E’ una sensazione bellissima guidare su una strada affiancata da una parte da foreste alpine e dall’altra dal mare che estende all’infinito.
Qualche casetta tipicamente canadese interrompe di tanto in tanto questa “full immersion” nella natura.
In prossimita’ di la Gaspe’ visitiamo il parco “De Forillon”che si estende lungo la punta della penisola e che ha due ingressi lateralmente opposti.In questa area si ha l’occasione di visitare un vecchio villaggio di pescatori sulle sponde del golfo e vedere impervi paesaggi marini.
Proseguendo si incontra “Perce’ “con i suoi negozietti di souvenir che si specchiano nel mare dominato da uno sperone roccioso con un arco naturale distante da terra qualche centinaio di metri e che e’ raggiungibile durante la bassa marea.
Lasciando questo villaggio, il percorso diventa piu’ monotono e piatto fino al termine del lato nord della penisola dove in localita’ “Point de la Croix “si inoltra per riattraversare diagonalmente il territorio tornando sul versante di partenza.
Purtroppo le ombre della sera impediscono di seguire con attenzione il paesaggio lungo cui scorre il torrente Matapedia,famoso per la pesca dei salmoni.
Ad ora tarda ci si ferma a pernottare nel paesino di Mont Joli affacciato sul S.Lorenzo.
Sabato 27 Agosto.
Il risveglio e’ accompagnato da una bella giornata di sole e dal panorama sul fiume-mare che riflette i colori di un cielo completamente sereno.La sera precedente l’arrivo,il buio aveva oscurato il luogo e nulla era apparso alla visione degli occhi.
Si riprende il viaggio e si decide di visitare un piccolo parco chiamato “Le Bic”adagiato su un’area marina interrotta da pinete e piccole spiagge.Su una di queste ,vicino a punta Caribu’ alcune simpatiche foche si offrono all’osservazione dei turisti.Qualcuna di esse nuota sollevando spruzzi d’acqua,altre rimangono immobili con la testa fuori a osservare curiosamente il panorama e altre ancora sono pigramente sdraiate a pancia all’aria sucitando tra i visitatori dei sentimenti di grande simpatia.
Il quadro si arricchisce inoltre dalla visione di verdeggianti isolotti che sembrando galleggiare sull’acqua disegnando lo sfondo del luogo.
Si riprende il viaggio, ripercorrendo per un tratto la statale 132 ovest fino a Loup de la Riviere,il luogo dove era approdato il traghetto all’andata. Facendosi tardi, si decide di prendere l’autostrada che in qualche ora riporta direttamente a Montreal dove si deve riconsegnare l’autovettura.La serata si conclude in un locale greco in una zona della citta’ in cui vige la regola che i clienti si devono portare le bevande alcoliche (in genere birra o vino) che non vengono servite nei ristoranti. Nei pressi, la consueta affollata Av.Nue St. Laurent offre l’occasione (e’sabato sera)per una bella passeggiata tra bancarelle musica e vivaci ristorantini.
Domenica 28 Agosto Si riconsegna l’auto all’ufficio Avis e si riparte per Ottawa con un bus di linea.
Giunti a destinazione e dopo la sistemazione in albergo in prossimita’ del centro, si inizia la visita della citta’.Il primo obiettivo e’ quello di vedere il Parlamento del Canada che si affaccia su una bellissima piazza dove una guardia a cavallo nella sua tradizionale uniforme si offre da sfondo alle fotografie dei turisti.Purtroppo alcuni disguidi di orario ci fanno ritardare la visita(gratuita) obbligandoci per ben tre volte a superare gli attenti controlli antisabotaggio.All’interno in una delle sale dell’ingresso una simpatica figura di attore vestita con abbigliamento ottocentesco impersona il Primo Ministro e illustra la storia e le vicissitudini del Parlamento.Essendo in pratica una monarchia retta da un rappresentante della corona inglese,il Canada ha gli organi istituzionali similari a questa nazione.Si visitano cosi’ le sale che ospitano gli eletti della House of Commons e quella dei Lord.
Molto vicina alla Parliament ill si trova la National Gallery il piu’ importante museo artistico del Canada ma purtroppo essendo ormai tardi non si riesce a visitarla.Tra il Parlamento e la National Gallery un caratteristico canale che poi entra nel fiume divide in due la citta’ che sembraall’apparenza piccola ma in realta’ con distanze molto piu’grandi da percorrere.L’aspetto piu’turistico e’ rappresentato da un vecchio variopinto mercato di generi alimentari circondato da ristorantini in cui si possono trascorrere delle simpatiche serate.Dopo cena un eccellente spettacolo “son et lumiere” con bellissime immagini proiettate sulla facciata del Parlamento concludono l’intensa giornata.
Lunedi’ 29 Agosto Dopo qualche disguido affrontato per ritirare una nuova autovettura, ci si avvia in direzione dell'”Algoquin Park” che dista circa 200 Km da Ottawa.Il percorso offre l’occasione per visitare un bunker antiatomico costruito agli inizi della guerra fredda per ospitare il Governo in caso di conflitto nucleare.Dal 1990 e’ diventato un richiamo turistico.
Dopo giorni di bel tempo,alcuni temporali accompagnano il viaggio fino ad arrivare all’ingresso del Parco dove un accogliente lodge con degli chalets su uno specchio d’acqua attira subito la nostra attenzione logistica adeguatamente sfruttata nel tardo pomeriggio con una bella escursione in canoa e in bicicletta nella foresta circostante.
Martedi’30 Agosto Si entra nel Parco Algoquin con un po’ di dispiacere per aver dovuto lasciare lo splendido luogo in riva al laghetto dove si era pernottato.
Recuperato al “visitor center”il permesso di entrata necessario per chi vuole soffermarsi all’interno del Parco e non solo attraversarlo con l’auto,con il consiglio della guida si programmano alcuni trekking invitanti.
Tutti hanno una lunghezza media di un paio di chilometri e facilmente percorribili senza alcun pericolo.L’intera area del parco si estende infatti per centinaia di chilometri ed e’ popolata anche da orsi oltre che dalle consuete alci.
Il consiglio della guida ci permette di seguire un sentiero geologico che offre una splendida vista su tutto l’area poi di percorrere il perimetro di un affascinante laghetto circondato da verdi pinete ed infine seguire un torrentello lungo una valletta avvolta da una vegetazione selvaggia.
Un’altra bella occasione e’ stata quella di raggiungere un cosi’detto “centro di appoggio logistico” in grado di affittare qualsiasi cosa per gli escursionisti che ,con la canoa,si vogliono avventurare per queste distese da favola.In prossimita’ della spiaggia del lago infatti due ragazzi stanno caricando la loro canoa con zaini,tenda e tutto l’occorrente per trascorrere in completa solitudine delle notti in riva alle decine di laghi che si trovano nel parco.E’ stimolante e invitante guardare una carta geografica appesa nel locale ove si trovano le guide e dove sono indicati tutti i percorsi e luoghi di pernottamento considerati abbastanza sicuri.
Usciamo dal parco che e’ ormai pomeriggio inoltrato e continuamo il viaggio verso sud con l’idea di raggiungere un paesino chiamato S:Jacob abitato dalle comunita’ amish ,un gruppo di persone che rifiuta le comodita’ odierne per vivere secondo la tradizione piu’ antica.
Purtroppo il lungo percorso e il tempo diventato inclemente suggeriscono una sosta con un pernottamento anticipato rispetto al programma.
Mercoledi’31 Agosto.
Si raggiunge di prima mattina S.Jacob famoso anche per il suo mercato agricolo ove si vendono alimenti solo biologici.L’occasione e’anche quella di fare un po’ di shopping nei numerosi negozietti turistici che vendono cose d’altri tempi.Una panetteria prepara delle buonissime torte e degli ottimi “muffin”con un invito a farne una certa scorta per i giorni seguenti.
Dopo la sosta culinaria si riparte in direzione Niagara falls luogo affollato da moltissimi turisti che difronte al grande spettacolo offerto dalla natura sembrano improvvisarsi fotografi professionisti.
Il luogo e’ differente da quello atteso:non un posto immerso nella natura ma in mezzo a colossali strutture alberghiere dotate di stanze che si affacciano sulle cascate.Sull’altra sponda si trova il territorio statunitense collegato al Canada da un ponte mozzafiato.Senza molto entusiasmo,nella certezza di vivere una esperienza ormai scontata si decide di vedere le cascate da vicino utilizzando uno dei battelli che senza sosta cercano di offrire questa emozione.L’incertezza della decisione si trasforma ben presto in entusiasmo quando ci si avvicina a questo diluvio d’acqua che crea uno spettacolo davvero impressionante ;sensazione che difficilmente si puo’provare rimanendo sugli alti bordi delle cascate.
E’ molto divertente e pittoresco vedere i numerosi turisti imbarcati e protetti da sottili impermeabili blu che sembrano ricordare mazzette di genziane annaffiate dall’acqua.
Lasciate le cascate, una strada molto panoramica tra i vigneti,giardini,ville e campi da golf conduce verso Niagara lake affacciata sul lago Ontario.
Da questo villaggio peraltro molto turistico ,una comoda autostrada dirige verso Toronto che si raggiunge abbastanza rapidamente e senza grandi problemi.
Giovedi’1 Settembre.
Presa visione di tutte le attrattive offerte dalla citta’si decide di andare a visitare lo zoo senza eccessivo entusiasmo considerata la distanza dal centro e l’ampia area da coprire a piedi… Sembra pero’ che sia tra i piu’ grandi e importanti del Nord America.Salvo qualche eccezione,i poveri animali si trovano invece confinati in spazi abbastanza ristretti e sembrano soffrire del loro stato dormendo sempre pigramente.Dopo ore di lunghe camminate finalmente giunge l’ora del rientro in citta’ che avviene attraversando la zona di Little Italy con i suoi ristorantini e pub.
A Qeen street, un tram ci fa attraversare tutta la citta’fino a raggiungere le spiaggie (the beaches) che offrono l’occasione per fare una bella passeggiata al tramonto.
La sera si conclude salendo sulla CN tower un punto panoramico unico nel suo genere da cui si puo’ gustare da 350 metri di altezza la visione notturna della citta’ seduti al tavolo di un elegante ristorante che ruota lentamente.
Non si poteva trascorrere l’ultima serata in modo migliore…
Venerdi’ 2 Settembre Mattinata dedicata alla visita della city hall,dei suoi grattacieli e all’indispensabile shopping presso l’Eaton center,un mostruoso centro commerciale.
Alle 14 ci attende il bus per l’aeroporto e il previsto decollo per rientrare in Italia con il ricordo e l’immagine di luoghi che non si dimenticheranno tanto facilmente.
E infine per ricordare…
-La natura: *Lo stupore nel vedere un alce lungo la strada,gli scoiattoli correre nel bus terminal di Ottawa,un procione attraversare tranquillamente un prato davanti al Parlamento, l’emozione di vedere laghi e torrenti incontaminati in cui si specchiano foreste senza fine.L’incredulita’ di guidare con il mare a sinistra e le pinete a destra.
-IL romanticismo: *Attraversare la campagna tra pittoresche casette di legno con i loro tetti spioventi e arcuati.
*Passare una notte in un cottage immerso nella foresta e ai bordi di un torrente o di un lago.
*Camminare tra le strade della vecchia Quebec con l’impressione di trovarsi tra i bistrot parigini.
-La tradizione: *Attraversare le cittadine abitate dagli Amish e mennoniti abituati a vivere in un’altra dimensione temporale.Il piacere di assaporare alimenti e dolci preparati secondo la piu’ antica tradizione e con componenti tradizionali.
-Il fascino: *La forza,la luce e lo splendore delle cascate del Niagara; *Il brivido generato dalla visione notturna di una splendida citta’ osservata da 350 metri di altezza.
*Il quadro di un viaggio meraviglioso…
Giorgio Bertolani bertolani.Giorgio@libero.It