Un tuffo nello Sri Lanka

Un viaggio tra natura e tradizione nella piccola perla dell’oceano Indiano
Scritto da: coppiafelice
un tuffo nello sri lanka
Partenza il: 03/06/2013
Ritorno il: 26/06/2013
Viaggiatori: tre
Spesa: 2000 €
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Un nuovo viaggio, una nuova storia … un altro capitolo per la memoria.

Siamo sempre in tre, la coppia felice e nostra figlia Lisa di 15 anni ormai anche lei veterana dei viaggi fai da te, pieni di imprevisti e per questo sempre grandiosi. Abbiamo 22 giorni a disposizione per visitare lo Sri Lanka, piccola perla dell’oceano Indiano, non sono sufficienti per visitarla tutta e quindi predisponiamo un programma di massima, con le tappe che più ci interessano raccogliendo informazioni per pianificare il viaggio nei migliori dei modi.

Al termine del viaggio i luoghi da noi visitati saranno: Negombo – Anuradhapura – Mihintale – Polonnaruwa – Trincomalee – Kandy – Monaragala – Arugam Bay.

Volo aereo con Emirates Airlines, acquistato on-line, andata e ritorno Milano – Colombo (con scalo intermedio a Dubai ), spesa totale per tre persone 1.798 euro, ottima compagnia aerea. La nostra auto verrà lasciata al parcheggio “Star Parking” di Somma Lombardo, costo 65 euro per 24 giorni compreso l’imballaggio degli zaini. Come solitamente facciamo prenotiamo la sistemazione per la prima notte, sempre on-line presso l’hotel Silver Sand a Negombo ( una tripla per una notte compreso il trasporto dall’aeroporto al prezzo di 3200 lkr ). Il VISTO, richiesto tramite l’ETA VISA ( 30 $ a testa ).

Il 4 giugno arriviamo all’aeroporto di Negombo, il viaggio aereo anche se meno lungo del solito è stancante e allo stesso modo l’impatto con il nuovo clima è come sempre sfiancante … caldo e tanta umidità!

Ad aspettarci l’autista inviato dall’hotel che si improvvisa subito guida turistica indicandoci, durante lo spostamento, le bellezze della città ( poche ). L’hotel Silver Sands è una piacevole struttura sul mare con pochi fronzoli più per turisti di passaggio. Per il giorno seguente abbiamo previsto lo spostamento ad Anuradhapura, quindi ci organizziamo subito e ci facciamo portare con un tuk tuk per 3 $ ( si può fare di meglio ) alla stazione dei bus. Fin da subito l’autista tenta di vederci qualsiasi cosa e giunti alla stazione interviene mentre parliamo con un addetto della Stazione, ci vuole convincere che non ci sono bus diretti per la nostra destinazione, proponendo di portarci lui con il tuk tuk a Colombo per poi prendere il treno, soluzione questa poco credibile. La cosa strana è che riesce ad avere la complicità dell’addetto che conferma l’assenza di bus diretti per Anuradhapura ma purtroppo per lui noi ormai abbiamo sviluppato l’esperienza del turista fai da te che ci fa sentire subito odore di fregatura. Abbandoniamo ( non senza fatica ) i due furbetti, un giro per la stazione, qualche domanda qui e là e salta fuori il bus! ( www.ymon.pires). Nonostante la scorrettezza perdoniamo il driver del tuk tuk e lo ingaggiamo per l’indomani mattina per portarci nuovamente dall’hotel alla stazione. Ceniamo al Pancache ( 22 $ in tre ) un locale vicino all’hotel, carino ma nella media, mangiamo noodols molto buoni ma troppo piccanti … impareremo subito a dire e ripetere fino alla noia “ NO SPICES … NO SPICY”.

Negombo è una cittadina prevalentemente cattolica, e dai primi contatti con la gente del posto scopriamo che molti di loro hanno parenti in Italia e per questo viene chiamata “ Little Rome”.

Sveglia alle 7 perché abbiamo appuntamento alle 8 con il driver, facciamo colazione in hotel perché non c’è alternativa, fuori tutti i locali sono ancora chiusi! Raggiungiamo la stazione dei bus, caotica come tutte le stazioni indiane e nello stesso tempo funzionali … praticamente un caos-organizzato.

Al nostro arrivo sembra ci stessero aspettando, prima ancora di chiedere informazioni ci fanno segno di salire in un bus lì in sosta, già mezzo pieno di gente del posto (8 $ per tre ticket ) poco dopo partiamo, sarà un duro viaggio! Percorriamo una strada con innumerevoli interruzioni per lavori in corso. Il bus è un mezzo piuttosto vecchio, scassato, ha l’aria condizionata ma non ha più gli ammortizzatori … e noi siamo seduti proprio sulle ruote posteriori.

Il traffico non è caotico come in India ma riconosciamo lo stesso stile di guida … autisti incoscienti, sorpassi allucinanti, cambi di corsia continui, frontali evitati di un soffio e frenate brusche con catapultamento in avanti dei passeggeri. Saremo per tutto il viaggio i soli occidentali sia su questo bus che sulla successiva coincidenza . La gente ci nota, alcuni ci salutano ma non cercano di intavolare un discorso. Salire su questi bus affollati è sempre una esperienza interessante, si ha modo di vedere il paese, incontrare la sua gente, notare i loro modi di vivere e le loro abitudini diverse dalle nostre … anche se di fatto spesso gli portiamo via posti a sedere … ma nessuno si lamenta mai! Gli studenti in divisa scolastica, le donne nelle loro vesti colorate e i monaci con le loro tuniche color zafferano sono sempre uno spettacolo affascinante, rimaniamo stupiti nell’assistere ad una brevissima sosta del bus a lato strada, per permettere al controllore di recitare una breve preghiera davanti ad una piccola statua di Ganesh.

Arriviamo a Kurunegala dove dobbiamo cambiare bus, giusto il tempo di scaricare gli zaini e la coincidenza per Anuradhapura è già in partenza.

Arriviamo a destinazione verso le 14.00 e andiamo direttamente all’ Hotel Milano, consigliato dalla Lonely Planet ( 32 $ la tripla ). L’hotel è carino, nel ristorante annesso si mangia bene ( pranzo 25 $ in tre ) e il personale è molto gentile, l’unico neo è la stanza, discreta ma decisamente piccola per tre persone ! La sera una breve passeggiata nei dintorni ci fa decidere di cenare nuovamente nel ristorante dell’hotel perché non c’è nulla a parte un ristorante locale che proveremo nei prossimi giorni.

Il cameriere è un ragazzo giovane, un po’ invadente ma simpatico, subito chiede l’amicizia su FB a Lisa. Ci offre una zuppa di pomodoro e un dolce tipico del posto (Lassi) buonissimo. Decidiamo di organizzare il tour per il giorno seguente direttamente in hotel, 75 $ di ticket per l’ingresso ai siti principali più 1200 lkr per due siti extra e 2500 lkr per il tuk tuk giornaliero.

Sveglia, colazione e si parte per il tour, con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia perché dopo una consultazione famigliare decidiamo di chiedere una camera più grande, quindi dopo aver rifatto e chiuso gli zaini per il cambio stanza si parte con il tuk tuk, con il driver che ci attende con pazienza da più di mezz’ora, stabilendo prima di partire il percorso tra i siti.

Il primo sito che visitiamo costa 200 rupie a testa, poi il driver ci propone una sua idea …. invece di pagare il ticket cumulativo di 25 $ a testa per tutti i siti principali più il prezzo del tuk tuk , lui con 9000 lkr ci farà fare lo stesso tour senza passare dalle biglietterie … è una vergogna questa è una truffa ma … accettiamo !!! Il tour prosegue, all’inizio con un po’ di tensione per la strana situazione, poi il clima si distende. Vediamo dei bei siti e altri piuttosto deludenti, il massimo sono i Dagoba, costruzioni bianchissime e imponenti di mattoni a forma di cupola. Durante una visita cadiamo in un piccolo tranello per turisti … un cingalese si avvicina e ci chiede se abbiamo una moneta europea da regalargli … questo non è fare la carità ma è come dare un ricordo di te e quindi cerchiamo nelle tasche e gli offriamo qualche centesimo di euro che in rapporto con la rupia sono soldi. Subito dopo la stessa persona si avvicina ad un altro occidentale e gli chiede gentilmente di cambiargli le monete europee perché in banca non le prendono … fantastico!!!

Sono le 15 e abbiamo visitato tutto quello che c’era da vedere, abbiamo percorso più di 30 km e siamo esausti, il driver di nome Rajitha ci riporta in hotel, lo paghiamo e lui si raccomanda di non riferire alla reception del nostro accordo truffaldino. Pranziamo nel ristorante dell’hotel ( 22 $ ) e andiamo in camera … la nuova camera più grande ed accogliente ! Per cena tentiamo di cambiare ristorante ma quel locale vicino, visto ciò che offre, non ci convince e torniamo al nostro hotel dove il solito cameriere ci accoglie con entusiasmo e come la sera prima ci offre una zuppa tipica e il dolce! Notiamo che ci sono pochissimi viaggiatori occidentali, in due giorni ne avremmo visti al massimo una decina , forse perché non è stagione. Un consiglio, anche se l’hotel Milano è ottimo, forse è meglio alloggiare in centro, almeno si può fare una passeggiata e avere anche più scelta nei ristoranti.

Sveglia con calma, abbondante colazione ( 14 $ ) e partenza verso il centro per cambiare il denaro in banca e per cercare orari e bus ( abbiamo comunque portato da casa la stampa degli orari, Sri Lanka Bus Route ), andremo a Mihintale nel pomeriggio e il giorno dopo a Polonnaruwa. Qui ci sono tre o quattro stazioni dei bus ed ognuna fornisce un servizio diverso. Con un tuk tuk raggiungiamo la stazione “ Colombo ” ma da qui non parte nessun bus per le nostre destinazioni quindi chiediamo la direzione per raggiungere a piedi l’altra stazione, la Old Station, ma i passanti negano l’esistenza di questa, che invece si trova a circa 300mt da lì. Non ci lasciamo incantare e raggiungiamo la stazione con l’aiuto della fedele bibbia ( Lonely Planet) e del GPS. Dalla Old Station prendiamo un bus locale per la New Station ( 10 lkr a testa ) che si trova fuori città, qui prendiamo il bus per Mihintale ( 1,5 $ ). Con un bus scassato, la strada tutta rotta per i soliti lavori in corso, sballottati come frappè riusciamo ad arrivare a destinazione dove inizia subito una faticosa battaglia per evitare le decine di pseudo guide che ti assalgono, ti seguono e non ti mollano. Per pranzo entriamo in un piccolo locale frequentato da visitatori del posto, probabilmente da tempo non erano mai entrati degli occidentali visto che ciò disorienta molto gestori e clienti. Chiediamo di mangiare e immediatamente, ci viene servito un piatto enorme di riso con tante salse. Non è quello che volevamo, anche perché l’elevatissima piccantezza delle salse è evidente solo guardandole ma nessuno parla inglese e quindi a gesti riusciamo a farci capire facendoci servire degli involtini fritti di varietà diverse “ shorts eats “ anche questi un poco piccanti ma mangiabili, beviamo coca cola spendendo solo 400 lkr ( 3,5 $ ), praticamente il costo di una birra presso il nostro hotel! Alle porte del sito da visitare si apre davanti a noi una scalinata senza fine, circa 1800 gradini … incominciamo a salire e sudare. A metà salita c’è la biglietteria, ticket 500 lkr a testa, raggiungiamo la cima dove c’è il tempio principale, ci sono tanti bambini, intere scolaresche che ci salutano e ci chiedono di fotografarli, siamo gli unici occidentali ! E’ un tempio molto bello e suggestivo, il Dagoba imponente, di un bianco abbagliante, è posto sulla cima della collina. Arrampicarsi su per quelle pareti di roccia con il solo aiuto di un precario corrimano sembra un’operazione pericolosa ma tutti lo fanno compreso i bambini. Ci sono giovani operai intenti ad imbiancare a pennello l’enorme cupola, un lavoro infinito probabilmente programmato in questo periodo dell’anno perché tra due settimane si svolgerà la festa più importante per questa Provincia.

Proseguiamo la visita del sito salendo su un’altra grande roccia alta come una collina, l’ascesa non è semplice ma una volta arrivati in cima lo spettacolo è meraviglioso e la veduta della pianura sottostante è da mozzare il fiato! Lasciamo Mihintale con un po’ di tristezza perché questo è un luogo mistico che ti regala tanta pace !

Rientro ad Anuradhapura sempre in bus e cena in hotel con il nostro solito amico cameriere!

Sveglia alle 7.30 e partenza in bus ( 3,5 $ ) per Polonnaruwa. Arrivati a destinazione veniamo contattati da più persone che offrono alloggi, decidiamo di andare a vedere la touristhome Leesha. Si tratta di una casa famigliare che affitta camere.

La camera che ci viene offerta è grande e pulita, contrattiamo un po’ ( forse poco! ) sul prezzo e accettiamo per 26 $ la tripla con colazione e A/C. Pranziamo da loro nel cortile interno ( 17,5 $ in tre ) il cibo è come sempre molto piccante e fatichiamo a finirlo, davanti alla nostra ennesima richiesta ci promettono che per la cena non useranno spezie! Facciamo una passeggiata in centro dove diversi passanti quando sentono che siamo italiani si fermano a parlare … pare che molti siano ex emigranti che hanno lavorato in Italia. Per il giorno seguente è prevista l’escursione ai siti archeologici in bicicletta. Cena (20 $ ) discreta anche se la richiesta di non usare spezie non è passata del tutto!

Oggi sveglia con calma con una buona colazione continentale sotto la veranda comune, poi si parte per i siti archeologici in sella alle bici prese in affitto dal gestore della touristhome. Raggiungiamo il Museo che funge anche da biglietteria generale, il ticket è cumulativo per tutti i siti e costa 25$ a testa. Mentre noi compriamo i biglietti Lisa ha un incontro ravvicinato con un varano bello grosso! I siti sono interessanti in particolare le grandi statue raffiguranti Bhudda scolpite nella roccia.

Fa un caldo infernale in mezzo a tutte quelle pietre e i venditori di souvenir sono particolarmente insistenti. Terminiamo il tour verso le 15 e ci fermiamo a pranzare in un locale cingalese dove mangiamo dei saccottini fritti con un ripieno molto piccante ( 5 $ in tre ), finiamo la giornata pedalando lungo l’argine del lago artificiale osservando le risaie e la vita nelle campagne. Al rientro in camera abbiamo una sorpresa … è arrivata una giovane coppia italiana, la cosa incredibile è che provengono dal nostro stesso paesino di provincia. Dopo una partita a scala 40 con Upali, il proprietario della touristhome, un personaggio molto affabile e simpatico, andiamo a piedi in centro dove decidiamo di cenare in un piccolo e praticamente vuoto ristorante, dove mangiamo bene e soprattutto non piccante ( 14$ in tre ) purtroppo non ne ricordo il nome. Il rientro in hotel avverrà con l’ausilio delle torce che ci eravamo opportunamente portati, poiché nelle strade non c’è illuminazione.

Sveglia alle 7, colazione, salutati gli amici italiani che proseguono il loro viaggio e partiamo in bus ( 2,5 $ tre biglietti ) destinazione Sigiriya e la sua imponente Rocca, il viaggio durerà circa 1 ora e 40 min con cambio di bus. La Rocca è un luogo estremamente suggestivo anche visto da lontano, più ci si avvicina più diventa un eccezionale e immenso monumento della natura, lo spettacolo continua con l’attraversamento dei giardini acquatici e la salita sulla sua sommità, passando per passaggi angusti, passerelle e scale a pioli, il tutto sospesi nel vuoto. In cima tutto il mondo circostante è sotto di noi, tira un gran vento caldo, il posto ideale per la riflessione. Restiamo sulla cima per più di un’ora … la discesa sarà più veloce. Il ticket per questo sito è decisamente molto caro ( 90 $ tre biglietti ) ma non si può pensare di venire in Sri Lanka e non visitare Sigiriya!

Al termine dell’escursione ci fermiamo a pranzare in uno dei tanti ristorantini lungo la strada, i soliti posti incredibili dove ti preparano da mangiare con nulla e dal nulla Una ragazzina cucina sopra una piastra del cibo invitante, dei giovani ci accompagnano sul retro e sotto una gazebo ci servono un buon pranzo ( 10 $ in tre ). Prima di andare via dal ristorante ci chiedono lasciare una scritta nelle pareti del locale dove già sono presenti altre decine di messaggi lasciati da turisti prima di noi. Il nostro messaggio sarà giustamente un elogio al locale per la cortesia e la bontà del cibo.

Rientriamo a Pollonaruwa sempre in bus. Ceniamo nel nostro alloggio, questa mattina il cuoco ci ha chiesto cosa volevamo per cena … noodols, verdure bollite e pesce senza spezie … tutto viene esaudito ( 10 $ in tre ). La sera si preparano gli zaini perché l’indomani si riparte, è prevista la tappa mare a Trincomalee per uniformare l’abbronzatura, per ora stile muratore!

Dopo colazione, saldo conto della camera, una mancia data con il cuore al nostro fedele cuoco-cameriere sempre attento ad accontentarci in tutto e un addio ad Upali che è veramente un bel personaggio! In tuk tuk ( 2,5 $ ) raggiungiamo la stazione dei treni che dista 6 km, è una stazione piccola e un po’ fatiscente. I treni fermi sono vecchissimi e per i biglietti c’è da scegliere tra la 2° e 3° classe ( 4 $ tre ticket ), nella nostra carrozza di 2° classe non c’è molta gente e si viaggia decisamente più comodi che in bus, sul soffitto sono appesi tanti ventilatori perennemente accesi. Dopo un cambio di treno in una stazione intermedia ma importante snodo ferroviario arriviamo a Trincomalee dove prendiamo un tuk tuk che ci porterà a Uppuveli.

Due giorni prima, abbiamo prenotato al Palm Beach tramite una e-mail, il driver del tuktuk arrivati a Uppuveli imbocca una stradina sterrata, l’hotel è una struttura a 100 metri dal mare completamente recintata da un alto muro con una guardia alla porta e gestita da una coppia italiana, Luca e Dona, quest’ultima ci accoglie al nostro arrivo. La camera è decisamente bella, molto pulita, con un ampio bagno, abbiamo scelto senza A/C ( 39 $ la tripla ) perché al mare è sempre un po’ ventilato e il condizionatore non è molto salutare! Dopo un pranzo in hotel a base di bruschettona all’italiana di Dona, buonissima, mettiamo il costume e di corsa in spiaggia!

Il mare è bello, la spiaggia ampia e dorata con tettoie in legno e lettini a disposizione dei clienti del bar/ristorante della spiaggia. Restiamo a goderci il mare fino a tardi, rientriamo quando il sole se ne ormai andato, ceniamo in hotel perché abbiamo tutti e tre un gran bisogno di cibo famigliare … spaghetti di pesce cucinati come si deve e un ottimo dolce! ( 36 $ in tre ). Conosciamo anche Luca e dopo cena lui e Dona si fermano al nostro tavolo per fare due chiacchiere e ci raccontano la loro incredibile storia da imprenditori in Sri Lanka, tra tzunami e guerre civili, racconti che si possono ascoltare solo viaggiando.

Nottata tranquilla, il ventilatore ha fatto la sua parte, oggi relax totale, colazione italiana con cappuccio e brioches e spiaggia dove c’è poca gente, fa molto caldo e il mare è una tavola. Pranziamo a base di pesce in un ristorante davanti al mare “ Shivas “ ( 23 $ in tre ). La sera è il momento migliore, cena con piatti italiani in hotel in compagnia di Luca e Dona in seguito facciamo una passeggiata in spiaggia anche se a parte la zona davanti all’hotel in giro non c’è nessuno.

Un’altra giornata di mare, bagni e passeggiate in un contesto piacevole e rilassato. Passiamo l’intera giornata a discutere se partire l’indomani per Batticaloa ma vista la piacevole situazione decidiamo di rimanere un altro giorno a Uppuveli.

La sera decidiamo di cenare in un ristorante sulla spiaggia a 10 min di cammino dal nostro hotel, il Golden Beach Cottages, ci andiamo attraverso la spiaggia con l’aiuto di torce! Purtroppo non restiamo soddisfatti, ci servono del tonno stopposo e cucinato male. Finiamo la serata nella terrazza della nostra stanza ad osservare il volo dei tanti pipistrelli!

Iniziamo un’altra giornata di totale relax! Un po’ di mare e qualche chiacchiera con Luca e Dona, due persone veramente in gamba. Siamo molto contenti di averli conosciuti, purtroppo solo l’ultima sera Luca ci parla di una spiaggia molto bella con la jungla alle spalle e la barriera corallina vicino alla riva dove lui poteva indirizzarci, ormai è tardi per organizzare, siamo in partenza. Per chi visiterà il Palm Beach basta chiedere a Luca.

La mattina seguente dovevamo partire per Batticaloa ma Luca durante la colazione ci sconsiglia quella destinazione e in cinque minuti cambiamo obbiettivo … si va a Kandy! I nostri viaggi sono fatti così … cambiamo idea velocemente se non siamo convinti! Dopo saluti e abbracci con Luca augurandogli buona fortuna, raggiungiamo in tuk tuk la stazione dei bus. Il nostro autobus è tra i più scassati e ci aspettano cinque ore di viaggio per arrivare a Kandy ( 5 $ tre biglietti ), partenza alle 9,45 e per fortuna non è pieno! Il tempo peggiora, arriviamo a Kandy dove piove a dirotto. La stazione è caotica, fermiamo un tuk tuk e chiediamo al driver di portarci alla guesthouse “ Freedom lodge “ ma lui invece senza avvisarci ci porta da tutt’altra parte facendoci fare un giro panoramico delle colline circostanti ( in questi casi il GPS è impagabile ) Dopo la nostra protesta ci dice che ci vuole fare vedere altre guesthouse ma noi ribadiamo che vogliamo essere portati a quella scelta da noi e finalmente ci accontenta. Salutiamo il driver ingaggiandolo per l’indomani. Nel nostro girovagare per la ricerca dell’hotel incontriamo nuovamente la coppia di italiani che sono alla fine del loro viaggio. Il Freedom lodge non è gran che’ ( 40 $ la tripla con colazione), di fatto è un’abitazione privata dove condividiamo l’ingresso e il salotto con i proprietari, una signora tifosa del rugby poco simpatica e un signore grande e grosso ma gentile poi c’è un ragazzino tuttofare, certamente non loro figlio ma più il “cenerentolo” della casa, per non usare parole più vergognose come “servo”! Kandy è una bella cittadina incastonata tra le colline e sviluppata tutt’intorno al lago artificiale, ma c’è molta umidità e il tempo grigio promette pioggia. Pranziamo in un chiosco li vicino, per cena invece decidiamo di andare a piedi in centro dove scegliamo un locale molto moderno, tutto dipinto di bianco, frequentato soprattutto da arabi, il White House, dove ordiniamo dei piatti interessanti ( 14,5 $ in tre ) ma il messaggio “ No spice ” non passa e fatichiamo a mangiare tutto. Torniamo in hotel a piedi con l’aiuto delle le torce e del GPS!

Questa mattina abbiamo appuntamento alle 9 con il driver del tuk tuk, ci siamo accordati per il tour della città per tutto il giorno al prezzo di 1000 lkr. Ci pare un buon affare sia per noi che per lui anche perché incrementerà gli utili facendosi dare una percentuale dai negozianti e alle biglietterie dei templi per avergli portato dei clienti! Alle 9 in punto il driver è alla porta, si parte: prima tappa un tempio con una statua immensa raffigurante Buddha eretto sopra una collina, 200 lkr a testa pagate all’ingresso a due monaci bambini, più un offerta per tenerci le scarpe! Questa pratica per far soldi sfruttando la religione è comunque odiosa e siamo decisi a dare un freno subito! Al secondo tempio indù, ci chiedono altri soldi per un ipotetico ticket … giriamo i tacchi e ce ne andiamo! Torniamo al tuk tuk spiegando al driver che non è questo genere di tour che vogliamo fare. Decidiamo di andare a visitare una fabbrica di te che si trova fuori città. Il driver ci porta in una fabbrica piuttosto distante dalla città , noi ci lamentiamo ma lui ci assicura che quella è più bella … ci fidiamo! I titolari dello stabilimento ci accolgono piacevolmente, ci fanno visitare tutta la fabbrica, spiegandoci tutti i vari procedimenti per la produzione dei vari tipi di te, tutto molto interessante e affascinate, al termine della visita ci offrono l’immancabile tazza di te. Ovviamente tutto finisce con l’acquisto dei loro prodotti, ma eravamo già intenzionati a comprare e quindi facciamo spesa, nessuno rimane deluso, compreso il driver.

In seguito visiteremo anche una fabbrica di cuoio, un laboratorio orafo di pietre preziose, fabbriche di artigianato locale in legno e pietra e produzione di splendidi batik! Anche nella scelta del ristorante per il pranzo “accontentiamo” il driver che ci porta in un locale molto bello ed elegante, in cima alla collina con uno splendido panorama di Kandy, il Senani Restaurant ( 34 $ in tre ). Dopo pranzo riprendiamo il tour, piove a dirotto e il driver chiude il tuk tuk con i teli, restiamo quasi al riparo ma la pioggia ci obbliga a cambiare programma, la visita all’orfanotrofio degli elefanti non si può più fare! Tra un monastero e l’altro e la cerimonia dedicata ad un monaco bambino si fanno le 17, andiamo alla rappresentazione teatrale di danze tipiche cingalesi , Rangahala Kandyan Dance ( 500 lkr a testa ), lo spettacolo è interessante, qui ci sono molti turisti, soprattutto asiatici. Ultima tappa della giornata è la visita allo “Sri Dalada Maligawa” tempio che custodisce quella che è considerata la più preziosa reliquia buddhista dello Sri Lanka, un dente di Buddha. L’ingresso è super controllato compreso il metal detector, si paga un ticket di 1000 lkr a testa ma solo i turisti pagano. Inizia una processione lenta che ci porterà a transitare, senza potersi fermare, davanti ad una piccola pagoda dove in lontananza si “intravvede” una piccola urna!

L’obbiettivo della processione delude ma il contesto dove tutto si svolge è molto suggestivo e mistico, anche l’esterno è molto bello e la scelta di visitarlo al tramonto non è casuale perché è quella l’ora nella quale il sole tinge di rosa il tempio! All’uscita per riprendere le scarpe dal deposito ci chiedono la solita un offerta obbligatoria! Giornata intensa ma interessante nonostante il mal tempo, ci congediamo dal driver con l’accordo di sentirci l’indomani per la visita all’orfanotrofio degli elefanti ma solo se non piove. Per cena andiamo in centro, al Midlands Deli Delicious Food, Lisa resta in camera perché è stanca, sono già le 21 e per Kandy è tardi perché tutti i locali chiudono alle 22, quindi ci serviranno la cena in fretta e furia e quando usciamo dal locale ci chiudono le porte alle spalle.

Ci svegliamo sotto una pioggia battente e con un umidità del 100%, il Millennium Elephant Foundation non può essere visitato, i nostri vestiti e le nostre ossa sono stanchi di sentirsi umidi, quindi consultazione famigliare si decide un cambio drastico di programma saltando completamente la tappa alla Hill Country e ripartendo, direzione mare … Arugam Bay. Il tragitto è troppo lungo da fare in un giorno quindi decidiamo di fare tappa intermedia a Monaragala.

Prendiamo il bus per Monaragala ( 5 $ in tre ) che è pieno di gente tanto che fatichiamo a trovare posto a sedere, io decido di rimanere in piedi vicino all’uscita perché tra la colazione troppo abbondante e la previsione di un viaggio su strada in salita e tutta curve temo di stare male! Il bus arranca in salita tra la fitta vegetazione e la nebbia, la temperatura si abbassa sensibilmente, arriviamo in cima ad un passo dove il bus si ferma per una sosta e dove approfitto per prendere un po’ d’aria. Non sto molto bene! Ripartiamo, ora la strada è in discesa quindi il bus prende un po’ di velocità, le mie condizioni peggiorano, decidiamo di scendere al primo centro abitato che incontriamo. Al primo paese chiediamo all’autista di fermarsi e velocemente scendiamo tutti e tre. Un poco sconsolati con gli zaini ammucchiati a lato strada, guardiamo il bus allontanarsi, ci guardiamo intorno e ci chiediamo “ Ma dove diavolo siamo? “ Seduti sul marciapiede, consultiamo la cartina per trovare il nome del paese, attorno a noi notiamo le facce sorprese degli abitanti, che probabilmente non incontrano di frequente dei turisti occidentali. Cerchiamo di comunicare con loro ma con scarso successo. Dopo una pausa di circa un’ora riusciamo a fermare un tuk tuk che ci porterà alla più vicina stazione dei bus dove prendiamo un mezzo per Bibile e in seguito la coincidenza per Monaragala. Il viaggio è tranquillo, tutto in strade secondarie, tra campagne e piccolissimi agglomerati di case, il bus è pieno di studenti allegri e gioviali ma c’è posto per tutti. Nel tragitto tra Bibile a Monaragala, il nostro bus verrà raggiunto da un altro autobus concorrente, che fa la stessa linea e per accaparrarsi i clienti lungo la strada supera il nostro e fa di tutto per rimanere davanti. Tra i due autisti inizia una folle corsa che li porta a cercare di sorpassarsi a vicenda, facendo manovre incredibili e pericolose. Gli altri passeggeri non si agitano più di tanto, noi invece siamo un po’ impauriti. La competizione continua fino ad arrivare a speronarsi, uno specchietto va in frantumi e i due autisti bloccano i rispettivi mezzi e si affrontano a parole … una scena da film … intervengono alcuni presenti, le persone più anziane, che cercano di far ripartire i bus … a bordo c’è anche un giovane poliziotto che però stranamente non interviene. Si riparte e la gara di velocità continua fino a Monaragala ma con meno accanimento, giunti a destinazione tiriamo un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo!

Scegliamo l’hotel Victory Inn, forse il migliore in quella cittadina di provincia fuori dai circuiti turistici ( 35,5 $ la tripla ). La camera è grande e discreta, nell’hotel c’è molto personale di servizio e pochissimi clienti, al ristorante ogni tavolo ha il suo cameriere! La cena è buona ( 22 $ in tre ) e la spesa contenuta quindi è un hotel da consigliare.

Durante la colazione discutiamo sul da farsi e decidiamo di prendere l’autobus delle 11.30 per Arugan Bay ( 4,5 $ in tre ) c’è il tempo per un passeggiata al mercato cittadino dove compriamo delle spezie e qualcosa da mangiare per il pranzo, delle polpettine fritte che vendono in chioschetti sparsi un po’ ovunque, sono speziate ma non troppo piccanti.

In perfetto orario partiamo, il viaggio in bus è tranquillo e comodo, arrivati a destinazione cerchiamo un hotel in riva al mare e scegliamo lo “ Tzunami Hotel” ( 24 $ la tripla ) . Il posto è molto bello ed è direttamente sulla spiaggia, i bungalow sono sulla sabbia e il mare è uno spettacolo con le sue onde enormi! L’unico neo è il nostro bungalow … si proprio e solo il nostro … è il più vecchio, il più malandato ma è il più grande e quindi l’unico con la possibilità di mettere il terzo letto! La cena ci viene servita in uno dei tavoli in riva al mare a lume di candela e accanto ad un falò, mangiamo bene con il sottofondo delle onde, di una musica rilassante e della luna piena! ( 27 $ in tre ).

Dopo una notte poco riposante a causa di rumori vari, come già detto il bungalow è molto base … alle 4 il muezzin della vicina moschea inizia la preghiera e per finire le campane della chiesa cristiana che svegliano non solo noi ma anche tutti gli uccelli dei dintorni! Colazione ( 9 $ in tre ) nel ristorante dell’hotel e poi subito in spiaggia. La spiaggia è molto bella e il nostro hotel è l’unico attrezzato con lettini e ombrelloni. Lungo la spiaggia ci sono altri piccoli Resort anche di lusso, ma lo “Tzunami Hotel” è l’unico con un tratto di spiaggia ampio, sempre soleggiato e attrezzato, alla sera poi il ristorante con i tavoli in riva al mare a lume di candela attrae altri turisti alloggiati in altre strutture! Nel pomeriggio conosciamo il proprietario dell’hotel, un cingalese di nome Naleem, che è stato in Italia in vacanza, parla anche un po’ la nostra lingua e come fanno spesso da queste parti si appiccica a noi, ci vuole continuamente offrire da bere e chiede se vogliamo cucinare qualcosa tipico italiano mettendoci a disposizione la cucina. Lisa accetta di fare le tagliatelle e io il ragù per l’indomani sera, ci salutiamo accordandoci sull’orario per andare a fare la spesa.

La mattina dopo colazione con un ottimo mango-lassi poi andiamo a fare una lunga passeggiata lungo la spiaggia, mentre Lisa rimane in hotel a fare le tagliatelle con il cuoco del ristorante, un ragazzo di circa 18 anni. Percorriamo tutta la baia fino ad un tratto di spiaggia deserta, selvaggia ma splendida con onde gigantesche dove alcuni giovani fanno surf. Alle 11 rientriamo per l’appuntamento con il proprietario, con il quale andiamo a fare la spesa al mercato per comprare l’occorrente per il ragù … qualche difficoltà per i pelati … ma riusciamo a trovare tutto e con l’aiuto del cuoco, intenzionato ad imparare la cucina italiana, preparo il ragù.

Alle 15.30 partiamo per un’escursione nelle mangrovie, organizzato contattando tramite l’hotel alcune guide del posto ( 1850 lkr a testa ). Raggiungiamo con un tuk tuk un villaggio sulla laguna e partiamo a bordo di una piccola barca a remi. Per più di due ore il barcaiolo/guida ci trasporta tra paesaggi meravigliosi di un verde abbagliante, immersi in un silenzio irreale interrotto solo dal lieve sciacquio dei remi. Nell’escursione incontriamo splendidi volatili, un coccodrillo che spaventa Lisa e un suggestivo tramonto da cartolina.

La sera ceniamo con il proprietario mangiando le ottime e abbondanti tagliatelle di Lisa … Naleem ci dice che metterà le “ tagliatelle alla bolognese” nel menù del ristorante visto che il cuoco oramai ha imparato a farle. A fine cena ci offre un liquore locale, distillato di cocco allungato con la cocacola, l’ Arrak … buono ma troppo alcolico.

Ultimo giorno ad Arugam Bay, colazione in un locale in paese e passeggiata tra i negozi di artigianato per comprare regali e souvenir. Dopo pranzo si va in spiaggia, stiamo già pensando alla prossima tappa, è incredibile come riusciamo ad abituarci di un posto, per quanto bello sia, dopo soli tre giorni. Al tramonto i dipendenti dell’hotel hanno l’abitudine di giocare a criket sulla spiaggia con giovani ospiti europei e australiani. Solita cena in spiaggia durante la quale salutiamo Naleem perché domattina non ci sarà, ricorderemo la sua simpatia ma ancor di più ricorderemo l’anziano tuttofare dell’hotel, di cui non sappiamo il nome ma sicuramente non dimenticheremo i suoi modi gentili, il suo sorriso e la sua triste storia che ci ha raccontato … è una vittima dello tzunami, dove ha perso anche tutta la sua famiglia..

Sveglia presto, prepariamo gli zaini, colazione in spiaggia, un saluto a tutti e partenza verso l’interno dell’isola e quindi verso la pioggia! Raggiungiamo la stazione dei bus di Pottuvil in tuk tuk ( 2,5 $ ) il nostro autobus per Monaragala partirà alle 10, poi cambio bus per Kandy ( 4+5 $ in tre ). Il viaggio durerà 8 ore in una ressa tremenda. Arriviamo a Kandy sotto una pioggia battente, sicuramente questa stagione contribuisce ma l’impressione è che comunque qui piova tutto l’anno … per l’elevata umidità e le fresche temperature i vestiti non si asciugano mai e le rane fanno parte dell’arredamento. Prendiamo un tuk tuk per farci portare all’hotel scelto ma come al solito il driver ha da proporci altre soluzioni. Siamo stanchi ed è già buio decidiamo di assecondarlo. Ci porta al Panorama View una sistemazione più per clienti asiatici che occidentali ma carino, con camere grandi , funzionali ( 28 $ la tripla ) e con il wi- fi, fanno anche da mangiare su richiesta. Congediamo il driver accordandoci con lui per l’indomani per condurci a Pinnawela al Millennium Elephant Foundation ( 1000 lkr ) . Visto il mal tempo decidiamo di cenare in hotel, non c’è un vero e proprio ristorante quindi il mangiare viene ordinato, ritirato in altro posto poi servito nel salotto/soggiorno comune ( 20 $ in tre ). Nonostante la nostra solita richiesta arriveranno noodols piccantissimi.

Al nostro risveglio fuori piove, ci prepariamo comunque e come per magia dopo colazione, alle 9, ora dell’appuntamento con il driver, ha smesso di piovere … quindi si parte! Tra una sosta e l’altra dovuta alle varie proposte del driver per farci spendere del denaro, raggiungiamo l’orfanotrofio degli elefanti. Paghiamo il ticket di 40 $ in tre, all’entrata veniamo accolti da un ragazzo che subito ci accompagna in un’area della struttura dove ci aspetta un elefantessa e il suo Mahout.

Lisa si occuperà dell’elefantessa e insieme ad un paio di addetti farà il bagno al pachiderma nel torbido fiume che attraversa la riserva, strofinandolo ben bene con un mezzo guscio di noce di cocco poi con l’aiuto dei cingalesi vi salirà in groppa facendosi innaffiare con l’acqua spruzzata con la proboscide ( un teatrino ben preparato per i turisti ma molto simpatico )! Infine a dorso del pachiderma farà un giro per il parco … una bella esperienza che, come reclamizzato, serve per raccogliere denaro per la difesa e la cura degli elefanti!

Rientriamo a Kandy facendo alcune soste tra bancarelle di frutta, venditrici di pannocchie lessate ( buonissime!) e una fabbrica per la lavorazione di cuoio e pelle. Arrivati all’hotel il driver ci chiede più soldi di quelli stabiliti la sera prima accampando scuse su consumo di carburante … la cosa non ci piace perché gli accordi sono accordi ma vista la disponibilità gli diamo una mancia … accetta ma non è contento e se ne va lamentandosi platealmente! Piccola sosta in albergo e poi tutti e tre in passeggiata per il centro città. Prenderemo molta pioggia e avremo così l’occasione di collaudare i nostri nuovi e vistosi cappelli impermeabili che la gente nota facendoli sorridere ! Ci rifugiamo in un centro commerciale dove mangeremo il gelato più caro dell’Asia … 12 $ per tre miseri coni con un solo gusto! A Kandy come in tante altre città convivono molte religioni, durante tutta la giornata e la sera si sentono canti e preghiere divulgate con megafoni, per le vie si odono botti, petardi e si incontrano continue processioni. Ceniamo in soggiorno davanti alla nostra camera, siamo gli unici ospiti, ci viene servito ciò che avevamo richiesto nel pomeriggio, tutto molto buono e abbondante ( 20 $ in tre ).

Tanto per cambiare ci svegliamo che piove, ha piovuto tutta la notte, e non sembra intenzionato a smettere. Siamo ormai a fine viaggio ed è venuto il momento di tornare verso Colombo. Dovremo praticamente attraversare l’isola e questa volta decidiamo di farlo in treno. Dopo colazione raggiungiamo la vicina stazione dei treni di Kandy, all’interno il solito caos organizzato, capiamo che possiamo scegliere tra 1° 2° e 3° classe ma al momento di fare il biglietto ci avvisano che il nostro treno non ha la prima classe quindi optiamo per la seconda ( 4,5 $ tre ticket ). Giunti davanti al binario osserviamo il nostro treno … una locomotiva con pochi vagoni sgangherati risalenti a non si sa quale guerra e notiamo che di fatto tra 2° e 3° classe non c’è differenza tranne che la seconda è più affollata! Alle 10.30 partiamo che il treno è già pieno, procede ad andatura tranquilla e ad ogni fermata sale altra gente, siamo sardine inscatolate, io mi metto vicino alle porte per scattare foto al paesaggio stupendo che attraverseremo, in continuo mutamento tra montagne e pianure. Giungiamo a Colombo alle 14.20 in anticipo sulle previsioni, chiedendo informazioni ad un ferroviere scopriamo che alle 14.30 parte un treno per Negombo quindi di corsa a fare i biglietti ( 1 $ per tre ticket ), riusciamo a prendere il treno letteralmente al volo. Alle 15.30 arriviamo a destinazione e iniziamo la ricerca dell’hotel per l’ultima notte, decidiamo per l‘Angel Inn hotel, bella e ampia camera ( 26 $ la tripla ) e visto che il nostro aereo partirà l’indomani in serata ci accordiamo per lasciare la stanza nel tardo pomeriggio. Sera con grande abbuffata di pesce all’Angelina’s Restaurant poco distante dall’hotel, pesce freschissimo scelto da noi in cucina e cucinato a dovere, ottimo dessert, locale bello e caratteristico da consigliare assolutamente ( 42 $ in tre ).

Ultimo giorno in Sri Lanka dedicato agli ultimi acquisti, una bella passeggiata lungo la via principale contrattando sul prezzo dei vari oggetti di artigianato, ultimi noodols a pranzo. Anche durante l’ultimo viaggio verso l’aeroporto ( 6.5 $ ) il driver si improvviserà cicerone e arrivati a destinazione vi sarà il solito impatto traumatizzante con l’A/C a palla. Spendiamo le ultime rupie nei negozi dell’aeroporto che contrariamente ad altre esperienze non sono neanche particolarmente cari. L’avventura non è ancora finita … il nostro aereo già sulla pista per il decollo, farà rientro per un guasto e ripartirà con più di due ore di ritardo e con lo scalo non previsto a Malè, perderemo definitivamente la coincidenza a Dubai per Milano. Verremo riprotetti sul volo successivo che partirà dopo 6 ore … per quietare gli animi ci offriranno un abbondante colazione all’aeroporto di Dubai!

RIFLESSIONI

Lo Sri Lanka, a primo impatto, ci ha ricordato molto un nostro precedente viaggio in India. Sin dal primo giorno abbiamo percepito di essere ben accolti dal popolo cingalese che è molto disponibile, generalmente gentile, curioso di conoscerti, un po’ appiccicoso e un po’ troppo insistente sul cercare di venderti qualsiasi cosa, come spesso accade in tutto il mondo qualcuno non è proprio onesto nel proporre affari ai turisti … basta solo un po’ di attenzione! Gli italiani sono conosciuti e ben considerati anche perché molti cingalesi sono stati in Italia per lavoro, per questo motivo e per capire se abitiamo vicino a qualche loro parente che lavora in Italia ci hanno chiesto spesso da che città veniamo … in realtà conoscono solo Milano, Roma e Bologna!

Purtroppo per le abbondanti piogge nella zona della Hill Country non abbiamo potuto fare le escursioni previste, il trekking di due giorni e la risalita all’Adam’s Peak, Kandy siamo riusciti a visitarla interamente tra una pioggia e l’altra è una fantastica cittadella incastonata in uno scenario molto bello.

La fatica più grande in questo viaggio è stata quella di scoraggiare i molteplici tentativi da parte dei giovani Cingalesi e Tamil di conquistare il cuore di Lisa, con tanto di proposte di matrimonio.

Antonella, Ernesto e Lisa.

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