Un tuffo nella magica Scozia

Breve sosta a Edimburgo e poi verso l'isola di Skye attraversando le Highlands, passando per Loch Ness
Scritto da: patry54
un tuffo nella magica scozia
Partenza il: 03/10/2013
Ritorno il: 08/10/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Anche quest’anno per il mese di ottobre, come ormai consuetudine da alcuni anni, io e la moglie di mio cugino, Marzia, abbiamo organizzato la nostra “zingarata low cost” .

Marzia desiderava visitare la Scozia, io avevo già visto Edimburgo e una parte della Scozia ma ero curiosa di vedere l’Isola di Skye, per cui decidiamo di fare tappa a Edimburgo e da qui cercare un tour che ci conduca fino al nord della Scozia, scartando a priori l’idea di noleggiare un’auto, causa la guida a sinistra!

Cercando su internet abbiamo trovato diversi Tour Operators che da Edimburgo organizzano varie escursioni, da 1 a 3 giorni a seconda della distanza da raggiungere. Abbiamo scelto quello proposto da Timberbush Tours (www.timberbush-tours.co.uk‎ ) di cui abbiamo trovato ottime recensioni, che in 3 giorni permette, attraversando le Highlands, di arrivare fino all’isola di Skye, con tappa a Loch Ness nel viaggio di ritorno, al prezzo di £ 130,00 a persona. La spesa non comprende l’alloggio (che viene riservato da loro,se non diversamente richiesto), i pasti e gli ingressi alle varie attrazioni. Inoltre il tour è completamente in inglese.

Quindi prenotiamo on line il tour con partenza per il sabato 5 ottobre, e alla richiesta di preferenza del tipo di alloggio optiamo per un Bed and Breakfast, inoltre, come indicato nel loro sito richiediamo l’itinerario del tour con le varie spiegazioni culturali e storiche in lingua italiana, che con celerità ci viene inviato via mail.

Prenotiamo anche il volo da Pisa del giovedì 3 ottobre, che purtroppo parte la sera alle 21,15, comunque potremo trascorrere il venerdì a Edimburgo, poi dal Sabato al Lunedì sera effettueremo il tour ed il martedì ( ahimè il volo è alle 7 del mattino) ripartiremo.

Abbiamo trovato un volo economico con Ryanair, al prezzo di € 68,00 A/R, a persona, con bagaglio a mano.

Con Booking.com abbiamo prenotato 3 notti a Edimburgo (giovedì,venerdì e lunedì) all’hotel Motel One Edinburgh-Royal,18-21 Market Street, vicino al capolinea della navetta che opera per e dall’aeroporto, al costo di £ 84,00 per notte. Ho scoperto su internet che questa è una catena di alberghi molto famosa in Germania e le varie recensioni che ho letto ne danno veramente un buon giudizio.

Il volo arriva in orario all’aeroporto di Edimburgo alle ore 23,05 locali (00:05 in Italia) dove ci accoglie una leggera pioggia!

L’aeroporto internazionale di Edimburgo si trova a 13 km a ovest dal centro città, che si raggiunge in circa 25 minuti con un taxi o con gli autobus, frequenti sia di giorno che di notte.

Il Bus che collega l’aeroporto di Edimburgo al centro è l’ Airlink 100 e parte ogni 10 minuti dalle 4.50 del mattino fino alle 00.22 prima di raggiungere il capolinea a Waverley Bridge, in pieno centro, accanto alla stazione ferroviaria.

Il costo del biglietto è di 3,50 Sterline per gli adulti, 6 sterline A/R, che abbiamo acquistato on line. Arrivati al terminal a Waverley Bridge, ci dirigiamo all’hotel Motel One Edinburgh-Royal,18-21 Market Street, che si trova a 100 mt. di distanza, veramente un’ottima posizione.

L’albergo è situato in un palazzo d’epoca ristrutturato, ma moderno ed accogliente e come avevamo visto nelle foto del loro sito web, i colori predominanti dell’arredamento sono il marrone e l’azzurro. Alla reception ci chiedono se vogliamo usufruire anche della colazione che è non compresa nel prezzo della camera ( e non troppo economica, £ 7,50 a testa), e comunque decidiamo provare la colazione dell’albergo.

La camera è spaziosa: c’è un letto matrimoniale enorme, ed anche la stanza da bagno è abbastanza grande.

C’è tutto l’occorrente per prepararsi il tè o il caffè.

C’è un televisore alla parete che appena entri in camera si accende e con una musica soft in sottofondo fa scorrere immagini di pesci colorati, come se fosse “un acquario” !

Giusto il tempo di una doccia e poi a nanna!

L’indomani ci svegliamo verso le 7,30.

La colazione, a buffet, è veramente abbondante e ci permette anche di preparare dei panini da mangiare per pranzo.

Dopodichè inizia la giornata alla scoperta (a piedi!) della città, anche se il tempo non è dei migliori( la pioggerellina ci perseguiterà quasi per tutto il giorno!).

Ci dirigiamo subito verso il Castello di Edimburgo, che è facilmente raggiungibile dal ns.albergo. E’ situato su una rupe che domina la città. Purtroppo stanno facendo dei lavori proprio sul piazzale di fronte al castello, ed alcune transenne ne impediscono l’accesso.

Iniziamo quindi a percorrere il “ROYAL MILE“ (miglio reale). Il Royal Mile è una strada lunga circa un miglio (un miglio corrisponde a poco più di 1.600 metri) dove si possono ammirare diversi monumenti della storia scozzese. Il Miglio Reale quindi parte dal Castello di Edimburgo, si srotola per un chilometro e seicento metri finendo a Holyroodhouse, il palazzo che fa da residenza estiva della Regina Elisabetta quando è in Scozia.

Questa arteria principale della città vecchia è una strada in costante discesa e piena di negozi di souvenir e turisti. Il “Royal Mile” è in realtà composta da quattro vie (Castlehill, Lawnmarket, High-street e Canongate) e da questa via si nodano le tante vie secondarie e stradine (chiamate close) che scendono dalla collina in varie direzioni

Nella parte iniziale, Castlehill, si trova il Centro Tessile della Città Vecchia, all’interno del quale vengono venduti prodotti tipicamente scozzesi tra cui i kilt e diversi capi in tartan. Inoltre si può assistere da vicino alle varie fasi di lavorazione dei rumorosi telai che producono la stoffa continuamente.

Dall’altra parte del Centro Tessile, si trova la Cannonball: la leggenda vuole che sia una palla di cannone sparata dalla cima del castello.

Poi la Outlook Tower con le immagini della Camera Obscura che proiettano Edimburgo dal vivo con un periscopio. Poco più in là, di fronte, vediamo il nero della pietra del The Hub . E’ il primo “domicilio” permanente del Festival Internazionale di Edimburgo, famoso in tutto il mondo.

Quindi il Royal Mile si apre nel secondo tratto: Lawnmarket. Si passa vicino alla Gladstone Land, interessantissima ricostruzione di una casa del ‘5-‘600.

Poi troviamo il Writers’ Museum dove sono conservati manoscritti, e carteggi di Robert Burns, Walter Scott e Robert Louis Stevenson .

Quando si incrocia il George IV Bridge giriamo a destra per giungere fino all’Elephant House. E’ questo, infatti, il famoso bar dove J.K. Rowling scrisse il suo primo romanzo della tanto amata serie: Harry Potter e la Pietra Filosofale. Proseguendo, fino ad arrivare all’angolo con Candlemaker Road, c’è quella che viene considerata una delle statue più celebrate e conosciute di Edimburgo: Grefryars Bobby, dedicata a un piccolo terrier che alla morte del suo padrone vegliò sulla sua tomba per ben 14 anni!

Si ritorna in High Street e si ammira l’unica chiesa parrocchiale della capitale, dove John Knox promulgò la Riforma scozzese: la Cattedrale di St Giles.

Poco più in là, dal lato opposto, troviamo il Mary King’s Close, la zona più infestata dai fantasmi di tutta la Gran Bretagna, infatti Mary King’s Close è nota per essere la strada stregata per eccellenza di Edimburgo. Da qui parte un tour che scende fino a 25 metri sotto il livello stradale, con guide in costume medievale, che porta alla scoperta di come vivevano le persone in quei sotterranei bui. E’ una vera e propria città sotto l’odierna che risale a diversi secoli fa, per la precisione al 1644, quando in Edimburgo dilagò la peste. La città vecchia, con dentro i malati del morbo nero, venne letteralmente sigillata per evitare il diffondersi del contagio. Negli anni vi si costruì sopra, quasi a voler dimenticare quell’orribile gesto seppellendone le tracce sotto nuovi palazzi e strade.Le leggende narrano che in questo modo nacque una vera e propria comunità sotterranea composta da alcuni sopravvissuti alla peste i quali vissero ancora per qualche tempo con quanto era rimasto loro, fra queste abitazioni e vie sepolte

Alle spalle della chiesa si trova la a casa del Parlamento (Parliament House) che oggi ospita l’edificio dell’alta corte del tribunale scozzese.

Si passa davanti alla John Knox House, con la scala esterna e la meridiana con una statua di Mosé e poi si arriva di fronte al Canongate Tolboth. Una guglia turrita sovrasta l’orologio che sporge all’esterno.

Oltre la strada, c’è il Museo di Edimburgo, quindi ci si avvia verso l’ultimo tratto del Royal Mile: Holyrood. Per secoli questa zona fu il quartiere reale della capitale.

Continuiamo a camminare fino a Canongate Kirk, una chiesetta che ha uno stupendo cimitero dove riposano le spoglie di Adam Smith e del poeta Robert Ferguson. Poi troviamo una costruzione moderna, quasi strana a vedersi in questa strada “reale” il Parlamento, e di fronte il Palazzo di Holyroodhouse.

Quindi ci dirigiamo verso Calton Hill, un’altra collina in cui si trovano 2 osservatori, il Nelson’s Monument (una torre dedicata all’ Ammiraglio Nelson) e il National Monument. Quest’ ultimo è un monumento rimasto incompleto (in stile partenone di Atene) Da qui si vede uno splendido panorama fino al mare. Ridiscendiamo e percorriamo Rose street, zona di vecchi pub, e infine si va a passeggiare lungo la Princess Street, che è la strada più grande e animata della capitale scozzese.

Spesso incontriamo uomini che indossano il classico kilt e suonatori di cornamusa!

Decidiamo di entrare in vari grandi magazzini che si trovano nella via ( tra cui PRIMARK, molto famoso in Gran Bretagna dove i prezzi sono decisamente bassi) per fare qualche acquisto, ma poca roba ( tè, biscotti, qualche gadget) considerato che abbiamo il solo bagaglio a mano!!

Lasciamo gli “acquisti” nella camera dell’albergo e ci dirigiamo ancora una volta lungo il Royal Mile dove ci sediamo ad un “Caffè Nero” per prenderci un cappuccino. Dopodiché ritorniamo verso il castello, ora accessibile, ed entriamo all’interno fino dove è possibile senza biglietto. Da qui possiamo scattare diverse foto perché il panorama è veramente bello, possiamo arrivare con lo sguardo fino al mare!

Dopo una giornata così impegnativa optiamo di cenare proprio vicino all’hotel, da Jimmy Chungs, un ristorante cinese dove possiamo mangiare a buffet, a volontà, fino al dessert, a circa 14£ a testa.

Infine un giretto in Princess Street e poi a letto!

Il mattino seguente ci svegliamo con un bel sole e, dopo un’abbondante colazione che ci ha permesso di prepararci alcuni toast per il pranzo, ci dirigiamo con il nostro trolley a Castle Hill ( di fronte al Castello di Edimburgo), dove abbiamo appuntamento per le 9 con la Timberbush Tours e dove inizieremo il nostro viaggio di 3 giorni verso le Highlands, l’isola di Skye, e Loch Ness.

Il minibus arriva puntualmente e constatiamo che siamo le uniche due italiane del gruppo, infatti ci sono 4 ragazzi e 2 ragazze pakistane, 3 ragazze cinesi e mamma e figlia sempre cinesi. Il nostro autista, che farà anche da guida, si chiama Amish, e ci consegna una copia dell’itinerario che faremo scritto in italiano, e diverso nella prima parte rispetto a quello che avevamo ricevuto per mail perché dobbiamo andare a Glasgow a prelevare due persone per cui l’itinerario nella parte iniziale subirà una modifica.

Ci dirigiamo quindi ad ovest, nel cuore industriale scozzese, verso la città più grande della Scozia e capitale industriale del vecchio impero britannico. Attraversando Glasgow, possiamo vedere due delle più imponenti strutture della città: la Cattedrale e l’Università, la quarta più antica del Regno Unito.

Purtroppo tutte le strade del centro sono bloccate perché proprio oggi c’è la maratona scozzese per cui l’autista deve fare salti mortali per poter raggiungere il posto in cui prelevare le due persone, due giovani fidanzati tedeschi.

Finalmente riusciamo ad uscire dalla città e purtroppo Amish ci spiega che poiché abbiamo perso un bel po’ di tempo faremo meno soste rispetto a quelle preventivate e chissà se riusciremo a prendere l’ultimo traghetto per Skye!

Durante tutto l’itinerario il nostro autista si dimostrerà un’eccellente guida turistica,molto attaccato e fiero di appartenere a questa terra, infatti, mentre guida, attraverso un microfono ci illustrerà le bellezze della Scozia e la sua storia, legata per lo più alle rivalità tra i clans Mac Donald e Mac Leods. Si dimostrerà altresì un ottimo “scalatore”! Durante le pause dalle spiegazioni invece le musiche scozzesi ci faranno da colonna sonora!

Attraversiamo il fiume Clyde attraverso l’Erskin Bridge e ci dirigiamo verso la cittadina di Crianlarich, l’incrocio principale delle strade che collegano Stirling e Glasgow con il nord. Arriviamo a Tyndrum, un importante nodo ferroviario del passato, della ferrovia delle Highlands: da qui una linea conduceva ad ovest, verso Oban, ed un’altra a nord, verso Fort William. Oggi queste linee sono state sostituite da strade.

Passando vicino alla Glen Orchy (in scozzese la parola Glen significa Valle) e attraverso Bridge of Orchy, la strada sale verso l’inabitabile Brughiera di Rannoch, prima di scendere in direzione della costa, tra le cupe vette della GlenCoe.

Questa enorme distesa senza vegetazione, chiusa nei suoi quattro lati da muri di roccia, è stato il terribile scenario del massacro di Glen Coe, dove nel febbraio 1692 trentotto membri del clan dei MacDonald furono uccisi dai loro ospiti sul territorio che gli scozzesi avevano rifiutato di dare in segno di sottomissione al nuovo sovrano Guglielmo III d’Inghilterra.

Venendo ai giorni nostri, in questa zona sono state girate alcune scene dell’ultimo film di 007: Skyfall.

Qua facciamo una sosta per ammirare il paesaggio e sgranchirci le gambe con una camminata su una collinetta ricoperta di erica.

Amish, con il suo passo svelto ed il suo bastone da “trekking” ci precede e ci invita a seguirlo.Il panorama è veramente meraviglioso! Le montagne e le vallate che ci circondano hanno gradazioni di verde e marrone che ricordano i colori del tweed!!

Ripartiamo e passiamo lungo Loch Linnhe (Loch in scozzese significa “lago”) ed attraversiamo Fort William. Il suo nome deriva dalla fortezza governativa, per un presidio di polizia, che doveva controllare la zona centrale del territorio dei Giacobiti e i clans. La fortezza era una delle tante che furono costruite in tutto il paese, fino ad Inverness. Il Ben Nevis e’ il monte piu’ alto della Gran Bretagna, e s’innalza a 1343 metri, entro un raggio di 6 Km dalle rive di Loch Linnhe.

Ci dirigiamo ora verso la Great Glen: e’ una faglia geografica che divide virtualmente il paese a meta’, e rimane ancora oggi un’area di instabilita’ geologica. La glen e’ caratterizzata da una catena di lochs: Loch Linnhe, Loch Lochy, Loch Oich ed il famoso Loch Ness, con il suo mostro leggendario. I lochs sono tutti collegati dal Caledonian Canal, costruito all’inizio del IXX secolo da Thomas Telford.

Facciamo una fermata al vecchio castello di Inverlochy. Sebbene siano rimaste le rovine, è stato uno dei più importanti castelli della Scozia. E’ molto bello il contesto in cui si trova, sulla riva di un fiume e con tanto verde intorno!

Su un pendio a sud di Fort William, si trovano le tre statue del Commando Memorial, vicino alla cittadina di Spean Bridge, nella cui stazione ferroviaria, soldati valorosi arrivavano per addestrarsi, e da cui partivano per andare a combattere, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Attraversiamo Glengarry, su una strada in direzione ovest, verso l’isola di Skye, quindi Glenshiel, una valle splendida e pittoresca dominata dalle montagne Five Sisters of Kintail (le Cinque Sorelle di Kintail), le quali sono da secoli il soggetto di miti e leggende. La leggenda racconta che due delle sette figlie di un contadino della regione di Kintail avessero sposato due fratelli che avrebbero promesso di mandare i loro altri cinque fratelli a sposare le cinque sorelle rimaste. Ma il tempo passava e dei cinque fratelli neanche l’ombra, allora le cinque ragazze chiesero a uno stregone di trasformarle in montagne, così da preservare la loro bellezza finché i cinque fratelli non fossero venuti a sposarle. Le sorelle stanno ancora aspettando…

Purtroppo un segnale lungo la strada che sale verso Mam Ratagan ed arriva a Glenelg, dove avremmo dovuto prendere un traghetto fino a Kylerhea, su Skye, indica che a causa del maltempo non c’è il traghetto per cui dobbiamo proseguire verso Kyle of Lochalsh e raggiungere l’isola attraverso il Ponte di Skye (Skye bridge). Infatti il tempo che fino ad ora è stato clemente, comincia a dare segni di cambiamento!

Quando attraversiamo il ponte sta piovendo abbastanza forte e c’è anche un bel vento, quindi ci dirigiamo verso Portree, la “capitale” di Skye, e Amish ci lascia, insieme alla coppia di fidanzati, al Bed and Breakfast Viewmount, una tipica bella casa scozzese, dipinta di rosa con un ampio giardino, dandoci appuntamento all’indomani per le ore 8,45. Sono quasi le 19,30 quando prendiamo possesso della camera, molto carina, spaziosa, per 3 persone, infatti c’è un letto matrimoniale ed uno singolo ed il bagno è abbastanza ampio, con la doccia. C’è anche tutto l’occorrente per fare il tè ed il caffè. La cosa piacevole è che siamo a piano terra, per cui la finestra della camera dà direttamente sul bel giardino curato.

Facciamo conoscenza con il proprietario, al quale paghiamo il prezzo della stanza (£ 70 a notte), quindi il tempo di lasciare i bagagli e poi a piedi ci incamminiamo verso il centro di Portree per trovare un ristorante e vista l’ora si sa che non sarà semplice perché nei paesi nordici si cena molto presto.

Vediamo un pub ma appena entriamo dicono che stanno chiudendo e gentilmente ci indicano il ristorante del Caledonian Cafè , proprio accanto a loro, che è ancora aperto.

Si dimostrerà un’ottima scelta. Io ordino il salmone arrosto con verdure, Marzia invece opta per la “Steak and Skye Ale Pie” con verdure.

I vassoi che arrivano sono molto invitanti.

Nel mio, oltre al filetto di salmone arrosto ci sono patatine fritte, fagiolini lessi, cavolfiore e broccoli lessi. In quello di Marzia, oltre alle verdure c’è una cocotte con all’interno carne tipo spezzatino in bianco con cipolla e carote e come “coperchio” un disco di pasta sfoglia con cui gustare il sughetto. Buonissimo! Abbiamo poi scoperto che la carne è cotta nella birra, ecco il perché della parola “ale”. Il tutto accompagnato da acqua, birra e pane e per un costo complessivo di £ 29,00.

Quanto usciamo c’è un po’ di vento ma non piove per cui facciamo un giretto nei paraggi. Questo villaggio ha uno dei porticcioli più pittoreschi della Scozia, con le sue casine colorate e pescherecci ormeggiati davanti a diversi ristoranti di pesce e pub.

Troviamo l’unico supermercato ancora aperto, ne approfittiamo per acquistare dei dolcetti da gustare in camera insieme al caffè, prima di dormire, e poi ci dirigiamo verso il B&B.

Il nostro primo giorno a Skye volge al termine!

L’indomani, alle 8,10, come da indicazioni del proprietario, ci dirigiamo nel soggiorno per gustare la colazione e ci ritroviamo con la coppia di fidanzati tedeschi. La moglie del proprietario ci chiede se vogliamo la colazione scozzese e noi accettiamo.

Arrivano due piatti con uovo fritto, pancetta, salsiccia e funghi champignons e pane tostato. Non ce la faccio a finire il tutto!

Andiamo in giardino per attendere l’arrivo del minibus. Il cielo è grigio e non promette nulla di buono!

Amish ci comunica che in base alle previsioni metereologiche, l’itinerario previsto è meglio farlo al contrario.

Ci dirigiamo quindi verso Struan per vedere i resti di un “broch” dell’eta’ del ferro. Il broch era una struttura di difesa, unica della Scozia, in uso dal 100 AC al 100 DC., diciamo che sono delle torri circolari simili ai nuraghi della Sardegna. Ci fermiamo e Amish ci invita a seguirlo sulla collina dove ci sono questi resti. E’ talmente veloce che in men che non si dica è già sulla torre che ci aspetta!

La cosa che colpisce inoltrandoci in queste vallate, oltre al bellissimo paesaggio ed ai laghi immensi come il mare, sono le strade prive di traffico, pecore, mucche e cavalli che pascolano ed all’improvviso cosa appare?….la mitica cabina rossa del telefono!!! Qua da noi probabilmente il telefono non funzionerebbe più e la cabina sarebbe imbrattata da scritte!!

Ripartiamo ed entriamo nel territorio dei MacLeods, dove si trova la maestosa abitazione del Clan Chief (il Capo del Clan), il Castello di Dunvegan, che visitiamo (£ 7) Forse il piu’ antico abitato castello britannico, e’ anche il luogo dove e’ conservata la Faerie Flag (la Bandiera delle Fate) una bandiera di seta gialla, che secondo la leggenda venne donata da una fata al Clan dei MacLeod e che da allora divenne un baluardo di speranza e di difesa dai pericoli. Ogni volta che venne issata sulle mura del castello il clan riuscì a sconfiggere attacchi e invasioni.

Amish ci spiega che sugli isolotti che si trovano di fronte al castello ci sono le foche, ci presta il suo binocolo però non riusciamo a vedere niente.

Riprendiamo il viaggio e poco dopo, lungo la strada ci fermiamo ad un bar, per il pranzo, dove prendiamo io un sandwich con il cheddar e Marzia un pezzo di dolce, acqua e caffè, il tutto per circa £12,00.

Lungo le rive nord-occidentali della penisola, la terra di Skye e’ piu’ fertile, e molta di essa e’ stata bonificata con il ritirarsi del mare.

Ci dirigiamo verso Kilmuir (punto più settentrionale dell’Isola, nella penisola del Trotternish che si estende per 32 km e vanta i paesaggi più scenografici dell’isola grazie alla sua costa di basalto vulcanico). Lungo la strada troviamo lo Skye Museum of Island Life, chiuso la domenica, e quindi oggi, che consiste in 7 cottages, ognuno dei quali all’interno ricostruisce un ambiente dell’epoca e ci fermiamo al cimitero di Kilmuir dove è sepolta Flora MacDonald (eroina nazionale scozzese) che aiutò Bonnie Prince Charlie nella fuga dopo la sconfitta di Culloden. In questo cimitero è sepolto anche lo stilista inglese Alexander Mc Queen, suicidatosi alcuni anni fa.

Vediamo anche esemplari delle Black Houses (le Case Nere), le tipiche abitazioni degli Highlanders fino al XX secolo.

Lungo il tragitto ancora greggi di pecore e le originali mucche scozzesi “dal pelo lungo”.

Da qui viaggiamo verso Sud, e possiamo vedere Uig, la cittadina piu’ importante nel nord di Skye. Da Uig partono I traghetti per Harris e le Uists, le isole occidentali. La nostra strada prosegue in direzione della Faerie Glen (la Valle delle Fate), uno dei luoghi piu’ misteriosi e mistici dell’isola: si dice infatti, che nella glen si trovi l’entrata del regno delle fate.

Ci inoltriamo, quindi, nel territorio del Clan MacDonald, dove si trova il Castello di Duntulm, abbarbicato su una roccia. Molte storie si raccontano sulle rivalita’ tra i MacDonald e l’altro clan che abitava sull’isola, i MacLeods.

La prossima tappa e’ Kilt Rock ,una rupe che assomiglia vagamente a un kilt, con un panorama che offre una vista mozzafiato.Il mare è abbastanza mosso e tira un forte vento. Guardando verso nord, possiamo ammirare il Quiraing, i cui pinnacoli di roccia testimoniano l’origine vulcanica dell’isola.

Da qui andiamo alle Cascate di Lealt, ritenute come uno dei molti nascondigli di Charles Edward Stuart, ‘Bonnie Prince Charlie’ (il bel principe Carlo), sparsi per il territorio delle Highlands. Scendiamo e Amish ci precede col suo passo svelto per farci ammirare il posto.

Prima di passare le bizzarre formazioni rocciose conosciute come Old Man of Storr (il Vecchio Uomo di Storr), un’immensa colonna di roccia a forma di foglia di salice alta 50 metri, possiamo vedere Raasay, l’isola piu’ grande che giace di fronte alla costa est di Skye.

Purtroppo sta piovendo e le nubi nascondono le formazioni rocciose per cui non possiamo tentare la piccola scalata che porta alla base di Old Man, come previsto nell’itinerario.

Da qui percorriamo la strada che ci riporta a Portree, dove trascorreremo la nostra ultima notte non prima di aver gustato, nello stesso locale della sera precedente, la cena a base dello “spezzatino di carne alla birra” con il “coperchio” di pasta sfoglia e verdure.

Stesso giro all’interno del villaggio,e poi a piedi verso il B&B.

Dopo aver fatto colazione, questa volta solo pane tostato e marmellata,e salutato il proprietario del B&B, lasciamo Portree, sotto la solita pioggerellina, e, quindi l’isola di Skye, attraversando di nuovo il lungo ponte arcuato, lo Skye Bridge.

Ci dirigiamo verso il Castello di Eilean Donan, il piu’ romantico e fotografato castello del mondo,set del celebre film Highlander. Amish acquista i biglietti per tutto il gruppo, per la visita ( £ 5,50).

Anche se piove il contesto in cui si trova è affascinante.

L’isolotto su cui sorge il castello si trova nel punto d’incontro di tre laghi marini e il ponte ad archi che la collega alla terra ferma fu costruito solo all’inizio del 1900, quando un discendente del clan McRae, il tenente colonnello John MacRae-Gilstrap, decise di acquistare l’isola e ristrutturare la dimora dei suoi antenati . La costruzione originale risale al 1220 ad opera dei MacKenzie di Kintail. Parzialmente distrutto nel corso di una rivolta giacobita nel 1719, il castello rimase abbandonato a se stesso fino a quando il tenente colonnello John MacRae-Gilstrap acquistò l’isola e nel 1912 iniziarono i lavori di restauro che durarono 20 anni, dopodichè il castello riaprì i battenti .

Quasi tutti i locali del castello sono aperti ai visitatori.

Entriamo nelle varie stanze arredate, piene di oggetti storici ed anche di foto recenti.

Nelle cucine ci sono manichini che impersonano maggiordomi, cuochi e inservienti e tavole imbandite di colorate pietanze di plastica il tutto con il sottofondo dei rumori tipici di una cucina.

Fuori dal castello camminiamo intorno al suo perimetro. Arriviamo davanti a due cannoni che fanno la guardia al War Memorial. Una lapide ricorda i caduti del Clan MacRae durante la Prima Guerra Mondiale.

Finita la visita riprendiamo il cammino verso sud, passando lungo le rive del misterioso e famoso Loch Ness.

Ci fermiamo all’omonimo paese, che è molto carino. Qui scopriamo il caratteristico sistema di chiuse “a scala”.

Alcune persone del gruppo decidono di fare la gita di un’ora sul battello. Io e Marzia, poiché il tempo non è molto bello e c’è vento, temiamo il “mal di mare” per cui decidiamo di visitare i vari negozietti di souvenir e di concederci un pranzetto in un ristorante del posto. Io voglio assaggiare il piatto tipico scozzese: l’ Haggis (insaccato di interiora di pecora, macinate insieme a cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie, mescolati con brodo e bollite tradizionalmente nello stomaco dell’animale), Marzia invece preferisce andare sul sicuro e gustare la zuppa del giorno, a base di zucca.

A me la pecora non piace però devo ammettere che l’haggis è veramente buono, peccato che quella salsina su cui poggiava fosse dolce!!!

Tornando verso Fort Augustus, un piccolo villaggio di case in pietra rossa, attraversato dal Caledonian Canal, il canale costruito appositamente per mettere in comunicazione il Mare del Nord con l’Oceano Atlantico, ci accorgiamo dell’ impressionante sistema di chiuse, e continuando per Fort William arriviamo a Spean Bridge, con la commovente scultura del Commando Memorial. Da qui percorriamo la strada campestre che porta a Loch Laggan ed alla Laggan Dam (Diga di Laggan), che lo ha formato. La Laggan Dam fu creata con altre dighe durante il Progetto Lochaber, cominciato nel 1920, ma completato solo nel 1943!

L’ultima fermata la facciamo nella graziosa cittadina in stile vittoriano di Pitlochry. Purtroppo quasi tutti i negozi sono chiusi o stanno per farlo, infatti dalle 17,30 in poi si abbassano le saracinesche!

Ripartiamo. La strada che stiamo percorrendo corre parallela ad una delle vie usate secoli addietro, per condurre il bestiame proveniente dalle Highlands, verso i mercati del sud. Molte di queste vie del bestiame, convergono nella cittadina di Dalwhinnie, in cui troviamo anche l’omonima distilleria di malto con la piu’ elevata altitudine in Scozia. Nel luogo in cui Loch Ericht entra nella Glen Truim, la nostra strada volge a sud, riportandoci verso Edinburgo.

Lungo la strada possiamo intravedere il Castello di Blair, situato nel bosco rigoglioso di Blair Atholl, la dimora avita dei Duci di Atholl. Il castello ha sostenuto l’ultimo assedio della storia Britannica, durante l’ultima rivolta Giacobita, ed e’ anche il luogo dove ancora sopravvive un esercito privato legalizzato.

Da qui la strada conduce direttamente ad Edinburgo, passando da Perth, The Fair City. In questa citta’, che fu una volta sola capitale della Scozia, si trova il Palazzo di Scone; il palazzo ospito’ la leggendaria Stone of Destiny (Pietra del Destino), l’antica pietra usata dai Re Scozzesi al momento della loro incoronazione.

Ci avviciniamo ora ad Edinburgo, percorrendo il Forth Road Bridge (ponte stradale). Il ponte fu inaugurato nel 1964, ed attraversa il Forth a nord del possente Forth Rail Bridge (ponte ferroviario), la cui struttura a travi fu completata nel 1889 e fu aperto al traffico nell’anno seguente.

Amish chiede al gruppo se desideriamo scendere in altri luoghi anziché a Castle Hill, ognuno fa la sua richiesta ed anche noi chiediamo se puo’ lasciarci davanti all’hotel. Quindi, dopo i saluti, posiamo il bagaglio all’hotel e ci dirigiamo sul Royal Mile da Garfunkel per gustare il tradizionale “ fish and chips” (circa 30 £).

Poi un ultimo giro in Princess Street per salutare Edimburgo.

Il mattino successivo sveglia presto e alle 4 prendiamo il Bus Airlink che ci porterà all’aeroporto, dove alle 7 ripartiamo per Pisa.

Le Highlands e Skye ci hanno incantato per la varietà del paesaggio, per il fascino arcaico delle vallate piene di erica, laghi immensi come il mare, pecore, mucche e cavalli al pascolo, castelli e grandi silenzi!

Peccato per il sole che si è fatto desiderare mentre la pioggia quasi mai ci ha abbandonate!!

Ora siamo curiose di vedere anche la parte orientale del Nord della Scozia, quindi…………………a presto. Bye,bye!



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